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Autore: Queila    13/04/2015    2 recensioni
Nuova generazione. Rose, Lily, Scorpius, Albus e Lysander. Come affrontano il peso dei loro cognomi, alcuni con il ghiaccio e altri con il fuoco... ci sarò amore e introspezione (ehm... spero).
"E il principe del Ghiaccio, divenne fuoco e fiamme, divenne cenere, scoprì il calore e l’amore, capì come i brividi dettati dal cuore, fossero cibo per l’anima”.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Lily Luna Potter, Lorcan Scamandro, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Lily Luna/Lysander, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Come il fuoco con il ghiaccio
1- Ghiaccio
 
Da dietro una montatura di occhiali, troppo grande per suo viso affilato, Scorpius la osservava. I suoi occhi grigi come il cielo d’Ottobre, la spiavano silenziosi, desiderosi di incontrare i suoi: caldi, castani, profondi, dolci, che ricordavano il miele.
“Signorina Weasley, quanto devo far riposare il mio Distillato di Morte Vivente, prima di aggiungere un pezzo di radice di Valeriana?”
Rose Weasley, si spostò i capelli rosso fuoco all’indietro prima di rispondere.
“Non lo so, signore…” disse con lo sguardo basso.
I raggi del sole che filtravano dalla finestra aveva creato un gioco di luci e fuoco con i capelli della Grifondoro, Scorpius ne rimase estasiato, tanto da non accorgersi che il professore aveva adesso rivolto la domanda a lui.
“Signor Malfoy, dunque? Queste sono domande del quarto anno, per Merlino! E voi siete al settimo, ma come farete con gli esami finali?”
“Due minuti e mezzo, professore…” rispose prontamente il Serpeverde.
“Ah, allora è tornato in sè, signor Malfoy! E di che colore risulterà la Pozione, una volta ultimata?”
“Rosa pallido…” rispose a bassa voce.
“Eccellente! Visto che è sempre così preparato, voglio che aiuti la signorina Weasley con il ripasso di questa pozione… la aiuti a fare un tema su questo argomento, grazie”.
La lezione finì con un sonoro sospiro di Rose e il cuore di Scorpius crepitò, come quando si schiacciano le foglie secche cadute a terra, morte.
I passi di Scorpius risuonavano minacciosi nel corridoio vuoto, scandendo i suoi pensieri. Non aveva mai parlato con Rose, non aveva mai avuto a che fare con lei, né con la sua famiglia, eppure, eppure era profondamente innamorato dei suoi occhi, dei suoi piccoli gesti che gli facevamo palpitare il cuore e ridurre le gambe molli e leggere. Non sapeva esattamente come fosse accaduto, non che si fosse svegliato una mattina e si era accorto di amare Rose Weasley; aveva iniziato ammirando la determinazione nei suoi occhi. Adorava quando si portava una ciocca di capelli dietro l’orecchio, lo faceva quando era in difficoltà… i suoi capelli erano seta e con la luce creavano il fuoco, l’unica cosa al mondo che riusciva a sciogliere, almeno un po’, il ghiaccio in fondo all’anima solitaria di Scorpius. Guardandola sorrideva. Questo era Rose per Scorpius: felicità.
Lui, però, non parlava quasi mai con nessuno, se non fosse del tutto necessario. I Potter lo odiavano. Tutta la scuola lo odiava. E lui si nascondeva, si eclissava lontano dal suo passato e dal suo presente, ignorando la profonda crepa che aveva nel centro esatto del suo petto. Rinchiuso in quel suo angolo buio, in un leggio nella parte più oscura della Biblioteca, Scorpius Malfoy, passava le sue giornate studiando sui libri, in essi si perdeva e rinasceva, gli unici che non lo giudicavano per il cognome, i soli che ignoravano il passato della sua famiglia.
Molti anni prima, subito dopo la guerra, i Malfoy si erano rifugiati nella loro villa, evitando il più possibile i contatti con gli altri Maghi e Streghe, Scorpius era cresciuto nell’ombra e sapeva abitare solo in essa. Ecco perché aveva un disperato bisogno di luce, ne sentiva la necessità, voleva attingere ai raggi del sole per trovare sollievo ai brividi provocati dalla sua anime fredda. Necessitava di calore. E come il fuoco con il ghiaccio Rose lo stava scaldando, a poco a poco, senza accorgersene, donandogli quel dolce sollievo di cui aveva bisogno.
Nella Sala Comune dei Serpeverde Malfoy teneva stretto in petto un libro, quello che Astoria gli leggeva sussurrandoglielo all’orecchio prima di addormentarsi.
Lo aprì al suo passo preferito, la morte del protagonista:
E il principe del Ghiaccio, divenne fuoco e fiamme, divenne cenere, scoprì il calore e l’amore, capì come i brividi dettati dal cuore, fossero cibo per l’anima”.
Un' onda di capelli ricci lo investì, facendogli cadere il libro dalle mani, che precipitò vicino al camino, incendiandone una parte.
“Oddio, perdonami, Scorpius…” un volto coperto da tante piccole lentiggini si scontrò con quello scarno e livido del Serpeverde.
Rose Weasley era appena inciampata sul grande tappeto al centro della sala ed era andata ad impattare contro il ragazzo che leggeva.
“Te lo ricompro, il libro, giuro, Miseriaccia!” la ragazza tentava in tutti i modi di riparare al danno che aveva fato, ma senza successo: il libro era incenerito per metà.
Il ragazzo era rimasto senza parole. Immobile nella sua sorpresa. Rose Weasley gli aveva appena rivolto la parola, Rose Weasley lo aveva chiamato per nome, Rose Weasley aveva appena distrutto il suo unico ricordo felice legato alla sua infanzia.
“Ehm… Malfoy, ci sei?”
Il viso della ragazza troppo vicino al suo, lo riportò alla realtà, facendolo avvampare.
“Stai bene? Di solito sei bianco come un lenzuolo…”
Il Serpeverde annuì leggermente e incastonò lo sguardo dritto verso il pavimento.
“Domani alle cinque in biblioteca, ok? Prima non posso, ho gli allenamenti di Quiddicth… sono entrata qui per dirtelo…” gli sorrise, e Scorpius si sentì morire, il suo cuore mancò di un battito e la stanza prese a vorticare senza freni.
Sorrise di rimando. La rossa si avviò verso l’uscita inciampando di nuovo nei suoi passi, poi all’improvviso si voltò di nuovo.
“Ah, e scusa se ti faccio perdere tempo, Scorp!”
“Di nulla…” disse in evidente imbarazzo.
Rose si meravigliò della risposta, ma filò dritto nella stanza comune dei Grifondoro, lasciando scottata l’anima grigia di Scorpius.
 
***
 
“Idiota!”
“Acida!”
Lily si riscosse leggermente, gli occhi appannati dalla solita coltre d’odio e arroganza che la caratterizzavano.
“Sparisci, Scamandro!”
Di nuovo quella parola, di nuovo quel dolore la petto. Il ragazzo non se lo fece ripetere due volte e abbandonò la ragazza nel corridoio deserto.
“Lily, tutto ok?”
“Certo” la piccola Potter non si era neanche voltata per guardare chi le avesse posto la domanda, rispondeva e basta, come faceva sempre, sorrideva e passava oltre. Anche questo giorno sarebbe morto, e anche quella notte sarebbe  trascorsa senza sonno. Si voltò appena in direzione di Rose e fuggì.
Nella Sala Comune Grifondoro il rosso e l’arancione prevalevano. Lily ne era soffocata, troppo calore, troppo colore. Era circondata sempre da mille persone, eppure si sentiva costantemente sola, parlava con tutti e nessuno la capiva… la amavano tutti, eppure nessuno le era veramente amico. Era ghiaccio in mezzo al fuoco: diversa, incompresa, scaldata da una famiglia numerosa che non riusciva a sciogliere completamente il profondo gelo che la attanagliava dall’interno.
Soffocata dalla fama di una famiglia troppo celebre, sentiva il peso del cognome costantemente in ogni anfratto del castello, in ogni sguardo che incontrava.
Entrò di corsa nella stanza e si fiondò sul letto, chiudendo le tende con un colpo di bacchetta.
 
“Acida!”
 
Le parole di Lysander continuavano a martellarle in testa facendole odiare i suoi stessi pensieri, facendole desiderare di non essere mai nata.
“Lily?”
Qualcuno era entrato in camera senza bussare.
“Vattene, Rose!”
“Stai male? Lysander che ti ha detto?” chiese anche se era già a conoscenza della risposta.
“Nulla che non pensino tutti…” rispose soffocando un singhiozzo.
“Non sei acida, io lo so” sorrise Rose da dietro le tende.
“Allora sei l’unica che lo pensa”.
Rose era l’unica che cercava di capirla, non che ci riuscisse, ma almeno tentava, gli altri neanche si accorgevano del malessere della rossa e le sorridevano falsi per i corridoi del castello.
“Non fare così, dai…” disse la Weasley mentre apriva le pesanti tende del letto a baldacchino.
Lily era un ammasso di capelli e coperte che si contorceva spasmodicamente nel tentativo di reprimere le lacrime.
“Io ti voglio bene, sai? Anche se sei acida, o arpia e non mi interessa che tu sia una Potter” aveva centrato il punto.
“Ti odio” gridò Lily.
“Lo so” fece spallucce l’altra.
La Potter alzò leggermente il viso in direzione della cugina con gli occhi gonfi e rossi, tirò su con il naso e si pulì col lenzuolo.
“Devi solo essere più gentile”
“Non so come si fa, Rose… proprio non lo so, non sono come te!”
“E menomale, Lily! Io sono troppo distratta e goffa, pensa che ho appena incendiato un libro a Malfoy!” disse la Weasley.
Lily sorrise leggermente e si assopì, cullata dall’immagine del ghiaccio che si scioglieva in acqua.
 

 
 
 
Note autrice:
 
Salve e benvenuti! Dunque questa storia era nata come un’unica OS incentrata su Scorpius e Rose… ma poi, beh, da cosa nasce cosa ^^. Dunque spero si capisca la situazione… il ghiaccio sono Scorpius e Lily, mentre il fuoco Rose e beh, il bel Scamandro, che vedremo nel prossimo capitolo… non sarà una long lunga (gioco di parole, lol)… penso una decina di capitoli a seconda anche da quanto piace a voi, quindi fatemelo sapere, grazie ^^.
L’ho scritta di getto, così, sotto l’influsso della Madre Ispirazione e spero vivamente non sia una schifezza.
 
Riassunto personaggi:
 
Scorpius Malfoy: settimo anno, Serpeverde
Rose Weasley: settimo anno, Grifondoro
Lily Potter: sesto anno, Grifondoro
Lysander Scamandro: settimo anno, Grifondoro
 
Nel prossimo capitolo…
 
Albus Severus Potter: settimo anno, Grifondoro
 
Lo so, lo so, tutti in Grifondoro, ma la storia è la mia u.u xD.
 
 
 
 
 
 
 
 


 
  
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