SORAIRO
- Color del
cielo -
***
Undicesimo
capitolo:
Raw Truth
Che
vergogna immane. Accidenti a me e a quei stupidi tizi della festa che mi
avevano rimpinzato di bevande. Come avevo potuto fare una cosa simile?! E con lui poi, con Ryou
Shirogane. Almeno fosse stato un perfetto estraneo. Certo, sarei stata
imbarazzata del mio gesto, ma almeno non lo avrei visto tutti i santissimi
giorni. Dannazione!!
La colazione fu consumata il più in fretta e
silenziosamente possibile, fatta eccezione per la cara signora Shirogane
che tentava in tutti i modi di instaurare un dialogo, ma vedendo che
stranamente nessuno di noi due quella mattina era particolarmente loquace –
almeno io che di solito ero dalla chiacchierata facile – desistette quasi
subito e noi andammo tranquillamente ognuno per la sua strada, senza mai
degnarci di uno sguardo.
In quel momento, mentre la mia mente non faceva altro
che concentrarsi su quanto io fossi stupida, ero sdraiata sul comodo lettone
della mia momentanea sistemazione e sospiravo guardando il soffitto di
quell’elegante camera da letto.
-Ma quanto sono stupida!- mi dissi a voce alta, tanto
per ribadire nuovamente il concetto, nel caso in cui le pareti della stanza non
l’avessero ancora capito.
Nel frattempo che mi ripetevo mentalmente, quasi fino
allo sfinimento, quelle quattro parole, flash della serata precedente mi
passavano davanti agli occhi in una spasmodica sequela di immagini
interminabili che si susseguivano una dopo l’altra con scene sempre più
imbarazzanti e confuse. Non potevo credere che quella fosse la realtà, era così
assurda. Sembrava più un sogno, anzi, meglio dire un incubo, era tutto così
dannatamente caotico che non riuscivo a capacitarmi che quelle parole, azioni,
gesti li avessi causati io stessa. Io, che nemmeno nell’anticamera del mio
cervello avrei mai pensato di compiere gesti così osceni, prendendo perfino
l’iniziativa. Ma sembrava che lui non avesse disprezzato tanta audacia, anzi… O
cavolo!! Lui nemmeno per un momento mi aveva
allontanata o ammonita. Lui, anche lui mi aveva baciata con la stessa mia passione!! Che questo voglia
significare qualcosa? Infondo a scuola è sempre stato molto freddo con me,
oppure anche lui era sotto gli effetti dell’alcol? E se non fosse così? Se
provasse qualcosa per me? Cosa sarebbe successo se non mi fossi addormentata?
Ooooo! Basta!!
Qui ci sono un po’ troppe domande e pochissime risposte.
Stizzita dai miei stessi pensieri mi sollevai di
scatto e presi una decisione: era completamente inutile stare lì a rimuginare
su quanto era successo e a farmi mille domande di cui non potevo conoscere la
risposta, quindi decisi di andare a parlarne direttamente con Shirogane. Sarei
morta di vergogna nel farli quelle domande così imbarazzanti per me, ma
perlomeno avrei avuto chiara quella situazione una volte per tutte.
Con lentezza, quasi stessi andando al patibolo, uscii
dalla mia stanza e mi diressi verso quella del biondo, che era particolarmente
lontana dalla mia, ma mai come quella volta mi parve incredibilmente vicina.
Quasi fosse a due passi dalla mia.
Tremante, bussai leggermente alla porta ma nessun
suono provenne da essa. Riprovai un paio di volte ancora, accompagnando quel
gesto con dei richiami leggeri ma come prima, nulla. Decisi quindi di entrare e
con mia somma delusione mi accorsi che in camera non vi era nessuno.
Contrariamente a quanto avrei dovuto fare, visto che la persona per cui ero lì
non c’era, entrai e chiusi la porta alle mie spalle con fare sospetto, sperando
che non mi vedesse nessuno. Sapevo che non avrei dovuto, ma la curiosità era
troppa nel ficcanasare nella sua stanza. Cominciai quindi a guardarmi attorno.
La camera non era molto diversa dalla mia, fatta eccezione per il grosso letto
a baldacchino, elegante e di grande suggestione con un design sottilmente
minimalista, dalla testata e i piedi in ferro battuto, piuttosto elaborato e il
tendaggio rosso scuro, quasi bordeaux, in tinta con i colori del copriletto ed
anche un grosso televisore al plasma, maxi schermo, sistemato ai piedi del
letto.
Affascinata mi accomodai sul giaciglio constatando la
sua morbidezza e altrettanto incuriosita, mi alzai per osservare il televisore
abnorme che non avevo mai visto dal vivo, se non su qualche pubblicità alla tv.
Notai con piacere che su di un ripiano lì accanto vi erano numerosissime
cassette ed una in particolare attirò la mia curiosità. Era nascosta dietro a
tutte le altre. Se una persona non si metteva lì ad osservare attentamente il
ripiano rischiava di non vederla, ma io me n’ero
accorta. Sicuramente era qualcosa di compromettente per la sua immagine, che
non doveva far vedere a nessuno tranne che a lui stesso, magari nelle notti
solitarie. Sicuramente era una di quelle cassette che hanno tutti i ragazzi
nascoste sotto al letto oppure in bella vista, ma con una etichetta
“sbagliata” per non far capire di quale
film si trattasse. Sadicamente curiosa di avere la conferma di ciò che pensassi
– perciò avere qualcosa con cui minacciarlo – la presi in mano e la tirai fuori
dalla custodia. Sopra vi erano state scritte con un elegante scrittura, per
niente simile a quella che avevo visto qualche volta scritta sui quaderni di
Shirogane, poche parole:
“ Per non dimenticare chi sei!!”
Che titolo strano, pensai. Non sembrava quel genere di cassetta, ma di certo non
mi potevo far ingannare così facilmente. Seppur a malincuore dovevo
ammettere che il mio sensei era molto furbo,
quindi sicuramente il titolo era stato ideato per sviare i curiosi.
Infilai delicatamente il nastro nel video registratore
e dopo aver afferrato il telecomando mi accomodai nuovamente sul letto per poi
accendere il televisore e godermi lo spettacolo: ero impaziente di ricevere la
prova del suo libido e quindi di avere un asso nella
manica da giocare a mio piacimento nel momento più opportuno.
Ma
presto dovetti ricredermi. Sembrava il classico filmino fatto in famiglia.
Rammaricata nel constatare che non avevo nulla con cui minacciarlo mi decisi ad
osservare il video, che era iniziato con frasi insensate di due persone che non
conoscevo, che si dirigevano a passi svelti verso una stanza a me ormai nota…
Una figura dai capelli biondi
aprì di scatto la porta alla quale si era diretta a passo svelto, seguita da
un’altra figura che le stava dietro con una telecamera.
Vide un ragazzino sussultare
alla sua vista e tentare di nascondere qualcosa in un cassetto della scrivania,
ma senza successo, dato che l’uomo lo prese bruscamente per un braccio e lo
distanziò dal tavolo.
-Papà!!-
urlò il ragazzo tentando di allontanarlo -Non è come sembra!!- continuò, ma
ricevette un sonoro ceffone in pieno volto, che lo fece zittire all’istante. Il
capofamiglia aprì il tiretto e prese in mano dei fogli e dei libri. Li osservò
per pochi istanti, prima di gettarli in viso al figlio, facendogli del male agl’occhi e alla bocca.
-Che cos’è questo eh, Ryou?!- domandò furente, prendendo
da terra un albo sull’anatomia del corpo umano e sventolandolo prepotentemente
davanti alla faccia ammaccata del ragazzo.
-Cosa ti avevo detto?- lo
prese per il bavero della maglia, alzandolo da terra e portandolo a qualche
centimetro dalla propria faccia -Quante volte ti ho detto di piantarla con
queste sciochezze? Te lo vuoi ficcare in quella cazzo di testa che tu non diventerai un medico, eh!?-
il biondino iniziò a singhiozzare, farneticando frasi senza senso, mangiate dai
singulti che facevano vibrare il suo piccolo corpo ancora infantile. Allorché
l’uomo lo accostò malamente a terra o lo prese per una mano, trascinandolo con
la violenza fuori dalla stanza.
-Ora te la faccio passare io
la voglia di studiare di nascosto!! Così impari a
disubbidirmi e a crederti più furbo di me!!- ringhiò,
prendendo il figlio in braccio, il quale continuava a dimenarsi, urlando di
lasciarlo andare, che non avrebbe mai più trasgredito ai suoi ordini.
Lui lo ignorò.
Furono inutili i suoi
successivi tentativi di liberarsi, il padre era più forte di lui e quindi i
pugni, i calci che gli dava non avevano alcun effetto. Era in trappola.
Percorsero tra urla e
singhiozzi un pezzetto di corridoio deserto, oltrepassando anche la madre, che
alla vista del figlio imprigionato dalle grinfie del padre, volse lo sguardo
dall’altra parte. Sapeva che punizione gli sarebbe toccata avendo per l’ennesima volta ignorato gli ordini del padre, ma la cosa
più crudele che fece in quel momento, fu quella di ignorare il richiamo del
bambino, che la pregava di aiutarlo.
Arrivarono in una stanzetta
semibuia, illuminata da una fioca luce proveniente da una lampadina in procinto
di spegnersi. Alle pareti due catene che alla fine avevano due pezzi di pelle
scamosciata. Spinse il figlio nella loro direzione, bloccandogli le mani con
quei due pezzi di stoffa e alzandogli la maglia al fine di scoprirgli
-Un giorno mi ringrazierai per questo, quando diventerai una persona
fredda, senza cuore. Quando diverrai un killer a tutti gli effetti!!-
Urlò, il ragazzo urlò
disumanamente quando una striscia rossa, dalla quale cominciò a sgorgare un po’
di sangue, gli si tatuò sulla schiena, seguita da altre linee, accompagnate
sempre da altrettante grida.
-Un Shirogane NON deve MAI urlare, nemmeno quando patisce le pene
dell’inferno!!- un’altra retta rossa sulla schiena -Hai capito?!- nessun suono
si espanse nell’aria. L’unico rumore fu il suono del contraccolpo della frusta.
La
telecamera si spostò dalla schiena ormai insanguinata al viso sudato e chiuso
in una smorfia di Shirogane. Dopo l’ennesima frustata vidi scendergli dalle
guance delle gocce salate, ma senza essere seguite da alcun lamento. In quel
momento, quando socchiuse gli occhi e si voltò verso la camera, notai per la
prima volta gli occhi di lui. In quel preciso istante persero la loro vivacità,
diventando gli occhi freddi e inespressivi che vedevo ogni giorno
all’accademia.
Mi
portai la mano alla bocca, mentre lo schermo diventava improvvisamente nero per
colpa di una figura che aveva staccato
Come…?
Come
si poteva odiare una persona che aveva avuto un’infanzia così? Come si poteva
continuare a coltivare rancore nei confronti di chi era stato costretto a una
vita del genere?
No.
Non potevo. Anche se aveva ucciso mio padre, il mio cuore, la mia anima si
rifiutavano di odiarlo, di ucciderlo. Razionalmente sapevo di doverlo fare, ma
dopo aver visto una cosa del genere preferivo dimenticare le sue colpe.
Sicuramente non aveva voluto uccidere mio padre. Lui era in un certo senso
innocente, il vero colpevole era il padre che lo aveva obbligato a fare una
cosa tanto orribile. Sì. La colpa era dell’uomo e non di questo ragazzo, una
marionetta nelle mani dell’arido capofamiglia, con un
cuore distrutto, ormai incapace di provare sentimenti umani.
Nessuno
lo aveva mai amato. Tutti l’avevano sempre trattato come un pupazzetto utile
per perseguire solo i loro scopi.
-Perdonami…-
singhiozzai nella speranza che lui potesse capire, che mi potesse scusare per
tutte quelle volte che gli avevo urlato in faccia di essere un assassino.
Potevo capirlo. Comprendere il dolore che gli avevo arrecato tutte quelle volte
che gli avevo fatto ricordare il suo passato.
-Perdonami,
ti prego…-
Lui non
fece nulla, non disse niente. Restò immobile nella posizione in cui l’avevo
visto qualche minuto prima: con il cavo del televisore in mano e con me, che lo
stringevo quasi con possesso, piangendo disperatamente. Però, sapevo che
nonostante tutto quello che gli dicessi, urlassi, lui non mi avrebbe mai
sentita.
Gli
occhi…
I
suoi occhi erano lontani anni luce dai miei.
Continua…
Eccoci
tornare.
Credevate
che l’aggiornamento sarebbe stato tra 50 anni eh?? XD
Ahaha,
scherzi a parte. Spero che questo capitolo vi piaccia (povero piccolo Ryou é.è il nostro sadismo non ha
limiti! Muahaha!! ;P) e prima di passare ai commenti mi riempie di gioia
scoprire che ci sono ancora commentatrici (chiedo pardon
agli omini *asd*) di quando io ero giovane, ergo,
quando ancora scrivevo/aggiornavo le mie fan fiction.
Mi fa
veramente piacere ritrovarvi ancora qui!! *O*
Ma
ora… i commenti!
ECA90: macciauuu!! Ecco una delle “vecchie” commentatrici!!
*asd* Come stai? Spero tutto
bene, in ogni modo moooolte cose dovranno essere spiegate
e tranquilla per la promessa sposa, sai bene com’è fatta Izayoi007 (ogni riferimento al suo modo di far finire le fan
fiction è puramente casuale, dato che se fosse per me morirebbero tutti dopo il
primo capitolo! Ahahaha! XD).
Spero che questo capitolo ti sia piaciuto e spero di risentirti presto.
Un
bacione!
lucia lair: ehehe, grazie mille ma…
non è tutto oro ciò che brilla (mi sa che non era proprio così la cosa! XD) e…
se son rose fioriranno! Ahaha, scusa, ma era per
farti capire che non è ancora tutto deciso e scontato! Muahaha!
Molte cose devono ancora succedere!! *altra risata
maligna*
In
ogni modo grazie anche a te per il commento, saluti!
liliana87: ecco qui un’altra “vecchia”…
commentatrice! XD Ahaha! Guarda, anche io non ci
credevo che sarei tornata a scrivere, eppure sono qua. In ogni modo grazie
anche a te e continua, imperterrita, a seguirci. Mi raccomando! *O*
Bacioni!
stezietta w:
TI STIMO FRATELLA! *in Zelig mode*
Indovina?
Me too viene dal FVG, io sono di Gorizia! ^O^ *gongola*
Ma
passando ad altro, ci fa piacere che questa fan fiction, fino ad ora, ti sia
piaciuta. Speriamo che continui a piacerti anche in seguito e grazie del
commento.
Ciao!
drin_chan: uh, grazie. Io invece mi son
messa a urlare quando mi ha contattato Izayoi007!
… AHAHAHAHAHAHA!! No dai,
poverella! Scherzo collega *faccina con occhi a cuoricino*!
^O^
Grazie
ancora e a risentirci. Baci!
Geo88: altra “vecchia”… conoscenza!
XD Come stai? Ne è passata di acqua sotto i ponti eh? XD Che dici? Sìsì, sono stati belli i tempi passati, io e te, te ed io! XD Ahaha, no dai, grazie cara per il commento e non demordere *_* Izayoi007 mi costringerà a finire questa
ficcy! xD
Adieu!
algin91: diciamo che interrompere il
capitolo così, con il lettore con la bavetta alla bocca, gli occhi a palla e
intrisi di insana curiosità è il nostro scopo primario. Noi due, nella vita,
siamo conosciute come le: “Suspance Ladies” e ne andiamo fiere!!
*faccina da eroe*
Ehehe, in ogni modo eccoti accontentata e speriamo
che il capitolo ti sia piaciuto! Saluti!
demu: ma tesoro, a chi è riferito
quell’“amore”? *_* A me (Pfepfer) o a Izayoi007? Guarda, meglio che non sia
per Iza, altrimenti quella pazza potrebbe ucciderti
nel sonno! XD
In
ogni modo, grazie per il commento e a risentirci! Baci! ;)
Gaia: se qualcuno ha la memoria
corta e deve rileggere i capitoli… *d’improvviso Pfe
si sente addosso lo sguardo accusatore di Iza*…
Bene,
dicevamo? xD
E che
ti devo dire? Tanto ti sento ogni santissimo giorno a te! XD Sei fastidiosa
come un brufolo! XD
Va bè, Iza ti ringrazia del commento
e io no, dato che ti ho dovuto costringere a leggere e a commentare la fan
fiction! Sei una donna inutile, mi raccomando però, commenta anche gli altri! ò.ò
Baciotti mon brufolon! Ahaha! XD
Bene,
finiti i ringraziamenti ringraziamo ancora tutti quelli che hanno letto e basta
*non badate al coltello dietro la schiena* e auguriamo a tutti un Buon Natale
e un Felice
2009!
Saluti
da Pfepfer & Izayoi007! J
PS:
mi scuso per il continuo “vecchia” – XD – ma mi mancavate!
ç_ç *lecca-ciapet mode: ON*