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Autore: _ Arya _    14/04/2015    10 recensioni
Sequel di "Rescuing The Jolly Roger Helmsman - Storybrooke Hospital"
La specializzanda Emma Swan, sta vivendo la sua nuova vita col paziente a cui tre mesi prima ha salvato la vita. Lo stesso vale per la sua collega e migliore amica Regina Mills.
Frequentarsi al di fuori dell'ospedale è fantastico, quanto diverso. Ci si inizia a conoscere più a fondo, ed è a qual punto che una relazione può rafforzarsi o distruggersi.
Soprattutto quando si è davvero innamorati, non è facile essere il fidanzato di un chirurgo la cui vocazione è salvare vite, non a Storybrooke quando non sai mai cosa ti aspetta dietro l'angolo.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Regina Mills, Robin Hood
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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A dull sound in the storm
 



EMMA POV

Mi voltai in tempo per vedere Robin tuffarsi; Regina sembrava essere caduta in acqua, ma non la vedevo muoversi. Quindi mi prese il panico, terrorizzata che potesse esserle successo qualcosa.
-Killian, vado a dare una mano! Tu avvicinati con la barca lì da noi così ci aiuti a tirarla su!- esclamai e senza attendere risposta mi tuffai in acqua, raggiungendo Robin.
Aveva già afferrato la donna sotto le braccia, senza sensi come avevo immaginato, quindi mi avvicinai per aiutarlo a sostenerla.
-Regina! Avanti, sveglia!- le gridai, mentre cercammo di andare incontro a Killian che ci aveva quasi raggiunti.
Non appena fummo abbastanza vicini afferrò saldamente la donna, e con l'aiuto di Robin riuscì a tirarla su nell'imbarcazione. Diedero poi una mano a me, ed infine tirammo su Robin.
Fortunatamente Regina stava già tossendo e sputando acqua, e la tirai leggermente su perché potesse tirarla fuori tutta.
-Porca miseria!- si lamentò alla fine, tornando con la testa sulle gambe di Killian, mente il suo uomo ed io restammo chini su di lei.
-Cosa è successo?- domandai quindi spostando lo sguardo dall'uno all'altra, incredula. Come diavolo aveva fatto a scivolare giù dalla barca? Neanche a dire che si fosse rivoltata o qualcosa del genere essendo solo lei a essere caduta.
-Torniamo a riva e te lo dico- borbottò quella, chiudendo gli occhi.
La scrutai preoccupata e feci cenno a Killian di riportarci a riva, dell'altra barca ce ne saremmo occupati dopo. Non era una priorità al momento.
Una volta tornati al molo fummo soccorsi dal vecchio e altri due ragazzi che avevano assistito alla scena, ma Regina insistette di essere perfettamente in grado di stare in piedi da sola.
Quindi dopo essersi assicurati che fosse davvero tutto a posto, ci portarono dei grossi asciugamani e tornammo al nostro posto ad asciugarci. Killian mi strinse forte, mentre restammo a guardare gli altri due fare lo stesso, nel tentativi di scaldarsi e asciugarsi quanto possibile.

-Allora?- domandai nuovamente, quando li vidi più o meno sistemati.
-Allora... mi sono... sporta troppo, diciamo e... e...- la donna arrossì e giurai che doveva esserci qualcosa sotto. Sorrisi e la guardai in attesa, incrociando le braccia al petto.
-Va bene Swan! Ci stavamo baciando ok? Ci siamo lasciati trasportare un po' troppo, contenta?!- ammise, e scoppiammo tutti a ridere.
-Silenzio. Vi strappo via tutti gli organi. Comunque, ho avuto un giramento di testa e... non lo so, nel tentativo di sorreggermi sono scivolata, e ho perso i sensi.
-Andiamo in ospedale- dissi -meglio farti controllare, non si sa mai...
-Swan, non dire sciocchezze. Un capogiro può capitare, sarà un calo di zuccheri dato che io non mi riempio fino a scoppiare come te.
-Già, e io infatti non svengo!- la punzecchiai, continuando a studiarla per essere sicura che stesse effettivamente bene. Il suo volto aveva ripreso un buon colorito, e a parte l'essere tutta bagnata – come me e Robin d'altronde – e un po' scombussolata dall'accaduto, sembrava davvero tutto a posto.
Forse non era davvero stato nulla di che, un calo di zuccheri e basta... poteva succedere, a me era successo qualche mese fa. Solo che per fortuna non ero su una barca in mezzo ad un lago.
In ogni caso decidemmo di non poter rimanere lì, dovevamo andare a casa ad asciugarci e cambiarci.
Fortunatamente eravamo riusciti a godere qualche ora del sole, e in serata se tutti fossimo stati bene saremmo andati a mangiare fuori da qualche parte, insieme ai bambini.
Proposi a tutti di venire da me, a Regina avrei dato qualcosa io da mettere, e a Robin ci avrebbe pensato Killian, dato che aveva lasciato un paio di ricambi nell'armadio.
-Anche tutta bagnata sei molto sexy, sai...- sorrise, stampandomi un bacio sulle labbra prima che entrassi in macchina.
-Oh vi prego, sverrò di nuovo se continuate così- si lamentò Regina teatrale, alzando gli occhi al cielo.
-Non sono io quella che è caduta in acqua perché ha perso il controllo mentre si sbaciucchiava col suo ragazzo- sogghignai, e data la sua espressione seppi di aver vinto.
Killian si accomodò davanti accanto a me, e lasciammo gli altri due dietro, a tenersi stretti.

***
 

Dopo aver lasciato lavare prima Regina e Robin, raggiunsi il bagno per fare anch'io una doccia calda. Non volevo rischiare di prendere freddo, per quanto il tempo fuori fosse buono era pur sempre stata una nuotata nell'acqua fredda di un lago.
Mi spogliai lasciando i vestiti direttamente in lavatrice, e feci per entrare in doccia quando la porta si aprì ed entrò Killian, che la richiuse subito dietro di sé e mi squadrò con un sorriso malizioso.
-Esci mio caro, tu non hai bisogno di una doccia. Non hai nuotato nel lago.
-Avanti amore, posso comunque... darti una mano a lavarti, no?
-Non siamo soli in casa.
-Quando mai lo siamo! Ci sono sempre i tuoi coinquilini... non ti sei mai posta il problema.
 

KILLIAN POV

Emma mi guardava contrariata, ma sapevo che alla fine avrebbe ceduto. Negli occhi leggevo il suo desiderio, quello che ormai conoscevo a memoria.
Iniziai a spogliarmi mentre lei rimase a guardare, e quando fui completamente nudo mi tirò nella cabina insieme a lei, e aprì il getto per poi baciarmi.
Senza perdere tempo la afferrai per i fianchi e la spinsi contro la parete fredda, mentre l'acqua calda scorreva sui nostri corpi.
Non ne avrei mai avuto abbastanza di quella donna, il contatto col suo corpo aveva sempre un effetto afrodisiaco su di me.
Le baciai il collo mentre la mia mano correva già lungo la sua schiena estremamente liscia, fino al fondo schiena.
Sussultò e buttò la testa indietro, portando le mani sulle mie natiche, per attirarmi ancora più a sé.
Strusciai la mia erezione contro la sua coscia, sull'inguine, e anche nel suo centro ma senza mai penetrarla. Volevo vederla perdere il controllo, e i suoi gemiti giunsero come musica alle mie orecchie.
Volli però divertirmi ancora un po', quindi scesi coi baci fino al centro del suo piacere, non senza soffermarmi prima sui capezzoli.
La donna allargò le gambe e si tenne nei miei capelli, mentre la mia lingua si faceva strada dentro di lei. Fui travolto dai suoi umori, già incontrollati, ma continuai trattenendola con più forza contro la parete perché non scivolasse a terra.
Amavo sentire il suo sapore, amavo il fatto che si eccitasse per me in maniera così intensa.
-Killian, ti prego...- gemette, e aprì ulteriormente le gambe, tremante.
Anch'io ero ormai al limite della sopportazione, quindi decisi di accontentarla e tornai sulle sue labbra.
Afferrai una sua gamba e me la portai in vita, e con una spinta decisa entrai dentro di lei.
Il suo corpo tremò contro il mio, e mi cinse le spalle con le braccia per baciarmi e soffocare le nostre esternazioni di piacere, poi portò l'altra gamba sul mio fianco. Così facendo mi permise di entrare ancora più a fondo dentro di lei.
La strinsi ancora più forte, mentre i nostri movimenti andavano a intensificarsi, e i nostri baci lasciavano che ci sfuggisse qualche gemito, mentre la passione prendeva sempre più il sopravvento.
Infine la lasciammo vincere, e venimmo contemporaneamente l'uno nell'altra, trattenendoci a stento dal gridare troppo forte.
-Siamo già a due oggi... e sono soltanto le 4 del pomeriggio...- mi fece notare, col respiro ancora affannoso, mentre la aiutavo a tornare coi piedi per terra.
-Sì... faremo un record stavolta Swan, ho intenzione di farti impazzire...- sussurrai con lussuria al suo orecchio, e sentii il suo corpo tremare ancora una volta per un brivido.

Dopo aver finito di lavarci, tornammo in camera in accappatoio a vestirci, senza aspettarci di trovare gli altri due seduti lì sul letto, che non appena ci videro entrare rimasero a bocca aperta.
-Jones, avevi detto di essere andato a mangiare- riuscì soltanto a dire Regina.
-Infatti, chi ti dice che io non abbia... placato la mia fame- sorrisi, lasciandoli ancora più sconvolti.
Anche Emma sembrava divertita dalla loro reazione, anche se con un filo d'imbarazzo.
Baciai una delle sue guance rosee, e lei mi lasciò fare arrossendo ancora di più. Era davvero tenera a volte. Non era sempre la dottoressa “ho tutto sotto controllo”.
-Grazie al cielo abbiamo fatto prima noi- commentò -O... dio mio, siete... dai! Proprio non ce la fate a contenervi?
-Perché dovremmo?- fece Emma ridacchiando -Non facciamo nulla di male... e poi non è colpa mia se tu e Robin non siete andati in doccia insieme. Non avrei avuto nulla da ridire!
-Neanch'io- intervenne l'uomo inaspettatamente, lasciandoci basiti, soprattutto Regina. Lui non era come me ed Emma, era decisamente più riservato come Regina, forse anche di più. Un uomo d'altri tempi, da cui mai mi sarei aspettato un'affermazione del genere.
-Io non ho parole. Sono l'unica persona normale in questa casa.- decretò infine la donna, guardandolo con un'occhiataccia a cui lui rispose con uno sguardo colpevole ma leggermente divertito.
-Basta, Jones, trasferisciti da Emma e facciamola finita prima che me lo renda una tua copia. Così starete sempre insieme e potete fare tutto il sesso che volete.
-Tranquilla tesoro, noi lo facciamo già, te ne sei accorta! Ora potreste uscire in modo da lasciarci cambiare?
-In realtà no, sono curiosa di vedere perché Emma apprezzi tanto le tue... doti.- fece alzando un sopracciglio, squadrandomi.
-Anche se non me lo dirai mai, lo so che anche tu ti fai sbattere al muro da Robin ogni volta che avete occasione!- la provocai, facendola avvampare.
Completamente rossa in viso afferrò la mano dell'uomo e lo condusse fuori, sbattendo la porta dietro di sé.
Io ed Emma ci buttammo sul letto, scoppiando a ridere per l'ennesima volta.

 

EMMA POV

Raggiungemmo gli altri due in salotto una volta finito di cambiarci, erano seduti sul divano e la donna aveva la testa poggiata a una spalla dell'uomo, con gli occhi chiusi.
-Tutto bene?- domandai, guardando Robin.
-Sì, sì. Voleva solo rilassarsi un po'. Dopo quello che è successo... le ho detto che dovrebbe mangiare ma ha un po' di nausea.
Annuii, e vidi lei aprire un attimo gli occhi per poi richiuderli.
Aveva la nausea. Non osai dire cosa pensavo, perché l'ultima volta mi ero sbagliata. L'avevo costretta a fare un test di gravidanza che era risultato negativo, e se l'era presa con me per averle fatto perder tempo. In fondo ora era più che comprensibile avesse la nausea. Era svenuta, era caduta in acqua... era il minimo.
-Perché non andate di sopra a riposare? Robin, accompagnala in camera... ti dirà lei quale.
-No, non voglio andare a letto.- si lamentò quella, aprendo nuovamente gli occhi.
-Eddai Regina, se dormi un po' per stasera starai meglio!
-Sto bene, non ti preoccupare.
-Non è vero. Dai, avanti. Dormi un paio d'ore...
-Ti faccio compagnia. Ci sveglieranno un'ora prima di uscire per cena, ok?
-Ok- cedette alle sue parole, e io la fulminai. Non se ne parlava nemmeno di stare alle mie insistenze, ma bastava una sua parola per convincerla all'istante.
Lasciammo che andassero, poi ci mettemmo davanti alla tv a guardare i Puffi. Per ricordare i vecchi tempi, che nonostante tutto non erano stati male. A parte tutti i problemi, in quel mese d'ospedale il nostro rapporto era nato e cresciuto fino a diventare amore, ciò che era adesso.
Era coi Puffi alla TV che ci eravamo dati il primo bacio. O meglio, che lui mi aveva dato il primo bacio, stravolgendomi completamente. Aveva flirtato con me dal primo istante, e a volte ero stata felice di rispondere alle sue provocazioni... ma il bacio aveva dato una conferma a tutto.
Senza dire nulla mi alzai, mi sedetti sulle sue gambe e lo baciai con dolcezza e trasporto, assaporando le sue labbra al massimo.
-Ci stavo pensando anch'io- sussurrò, e non ci fu bisogno che mi dicesse di cosa stesse parlando.
-E' stato da togliere il fiato- sorrisi, ripensando alla situazione. Ero giù, ero esausta e stavo per sottopormi a un raschiamento, e lui mi aveva baciata. “Per darti qualcosa di più piacevole a cui pensare”, aveva detto. E ci era riuscito eccome. Tanto che alla prima occasione avevo sentito il bisogno di baciarlo anch'io, e non mi ero trattenuta.
-Grazie per aver scelto me. Non sai quanto tu mi renda felice ogni giorno che passa.
Lo guardai negli occhi e lo baciai di nuovo; era lui quello a non sapere quanto mi rendesse felice. Era il primo, dopo Neal, con cui mi ero lasciata andare a dei sentimenti così forti. Ma adesso voleva dire ancora di più, perché la nostra era una storia matura, non più il primo amore di due ragazzini. Una di quelle che sarebbero potute durare per sempre. E il fatto che la parola “sempre” non mi facesse paura, era un ottimo segno.
-Grazie a te per avermi detto di essere bellissima quando eri praticamente schiacciato da quella trave...
-Sai cosa, tesoro?- fece accarezzandomi i capelli e guardandomi negli occhi -Quando ho visto il tuo bel faccino, il dolore è passato. Vedevo solo te, sentivo solo te. E non tutte le macerie che avevo intorno e addosso.
Senza parlare lo strinsi forte, nascondendo la lacrima solitaria che mi percorse tutta la guancia. Era quasi scandaloso il modo in cui ogni volta riusciva a farmi sentire speciale... molto più di quanto fossi in realtà.
-E visto che sei così caro e mi ami, vero che vai a fare un po' di popcorn al microonde?

***

La cena fuori, era finita per diventare una cena a casa con cinese e sushi a domicilio. Regina stava meglio, ma lo stesso non si poteva dire del tempo. Mezz'ora prima di uscire un tuono ci aveva quasi fatti saltare in aria per lo spavento, e in men che non si dica si era abbattuta una grossa tempesta.
Finiti i nostri antipasti, con tanto di involtini e nuvole di granchio, Lily si era svegliata ed era scoppiata a piangere, e Killian aveva insistito per darle lui da mangiare.
Era uno spettacolo guardarlo tenere il biberon alla bocca di lei, che aveva ormai imparato anche a stringerlo con le manine.
Il colore dei loro occhi era quasi della stessa tonalità di azzurro, si sarebbe davvero potuto dire che fossero padre e figlia. Di me non aveva nulla, anche se lui insisteva che avessimo lo stesso naso. Comunque non mi importava, la consideravo ugualmente mia figlia ormai. Una bambina dolcissima e affettuosa, a cui volevo un bene inimmaginabile.
-Ma guardalo, com'è tenero con lei... sembra un altro!- scherzò Regina guardandolo sorridente.
Avevamo tutti smesso di mangiare per guardarli in realtà, perfino Henry e Roland.
Avevamo gli occhi fissi su quei due, e almeno io non mi sarei mai stancata di guardarli. Erano momenti di pura felicità, ma anche di un briciolo di amarezza nella consapevolezza che non ne avremmo mai potuto avere uno insieme. Non che avessi fretta, ma per quanto la gravidanza non fosse il massimo sulla mia scala di divertimento e benessere, non mi sarebbe dispiaciuto poter partorire il figlio dell'uomo che amavo.
La delicatezza con cui teneva Lily era qualcosa di inspiegabile; ogni volta toglieva l'uncino, per non rischiare di farle del male per sbaglio. Poi la prendeva tra le sue braccia, e con la mano le accarezzava il viso, oppure teneva il biberon. In ogni caso era un papà modello, e ciò aveva effetti devastanti su di me. In maniera positiva ovviamente.
-Ricordo i tempi in cui non sapeva aiutarmi a cambiare Roland... Emma, hai fatto un miracolo con lui, dico sul serio!- fece Robin, che sembrava il più sorpreso di tutti. In fondo lui conosceva bene Killian da tanto tempo, a volte quasi me ne dimenticavo.
-Non sono io... è la piccola che gli fa questo effetto.
-Sì... la piccola e tu. Sembrate una famigliola perfetta, guardatevi...
Arrossii leggermente ma gli sorrisi, e poi tornai a rivolgere lo sguardo a Killian che aveva finito col latte, e Lily lo guardava con la bocca ancora semiaperta, mentre la puliva col bavaglino.
-Ragazzi, mangiate... a lei penso io. Tanto ora le faccio fare il ruttino e tra poco si addormenterà...
-Ma no dai, dalla a me adesso e tu mangia...- proposi, accarezzandogli la spalla.
-Ma no tesoro, mangia. Sappiamo tutti che ti piace mangiare!- ridacchiò, causando le risate di tutti gli altri. Io dovetti limitarmi a guardarlo male dato che aveva la bambina ancora in braccio e non potevo prenderlo a schiaffi o calci.
Ad ogni modo non accettò repliche, quindi mi avventai sui ravioli al vapore, sia di carne che con gli spinaci. Avevamo ordinato parecchie pietanze ma eravamo in tanti, ero abbastanza convinta che non sarebbero rimasti avanzi.

-Vi prego, sto scoppiando. Mi sembra di essere almeno ad un quarto mese!- mi lamentai buttandomi sul divano e tenendomi la pancia. Avevo mangiato tanto e di tutto, e nel mentre era stato buono... solo che adesso ero gonfia come un palloncino.
-Nessuno ti ha obbligata a mangiare così tanto, Swan.
-Sta zitta Regina!- misi il broncio e cinsi le spalle a Henry che era venuto a sedersi vicino a me. Anche lui sembrava abbastanza pieno, aveva preso da me la passione per il cibo, era poco ma sicuro. E fortunatamente anche il fatto di essere in grado di smaltire abbastanza in fretta.
-Lo vuoi un massaggio al pancino?- intervenne Killian, appena rientrato dopo aver messo Lily a letto per la seconda volta.
-No, vomiterò.
-Mamma! Se devi spostati, non addosso a me!- Henry si divincolò dal mio abbraccio a andò a sedersi sull'altro divano, insieme a Regina, Robin e Roland.
Non ebbi neanche le forze di dargli del traditore, ma feci cenno a Killian di sedersi e usai le sue gambe come cuscino una volta sdraiata.
Mentre mi accarezzava i capelli chiusi gli occhi nella speranza che man mano il mio stomaco iniziasse a darmi tregua, e fortunatamente bastò qualche minuto.
Il temporale invece non voleva saperne di darcene, quindi riuscimmo a convincere la coppia a rimanere, ed Henry offrì a Roland di dormire in camera con lui.
Diedi un'occhiata veloce al cercapersone, sperando che non iniziasse a suonare perché di uscire non ne avevo proprio voglia. Solo che il maltempo avrebbe potuto causare brutti incidenti, ormai sapevo come andavano le cose. Ma con un po' di fortuna avrebbero chiamato qualcun altro, e a noi avrebbero tregua una volta tanto. Una tregua più che meritata, in realtà.
Mettemmo i bambini a letto, poi passai dei pigiami ai i nostri amici, anche se Regina si lamentò perché le diedi quello a cuoricini – intenzionalmente, ovvio.
Mi lanciò anche un cuscino colpendomi dritto in testa quando le scattai una foto, ma ne valse la pena. Avrei potuto minacciarla e ricattarla per tutta la vita ora!
-Dormi nuda se non ti piace, Robin non avrà nulla in contrario, tranquilla!- la provocò Killian, anche lui già in pigiama. I miei piani di farlo rimanere senza li avrei dovuti rimandare, perché avevamo deciso di tenere la culla di Lily insieme a noi in modo che non avesse paura.
-Emma, posso prenderlo a schiaffi? Ti prego!- mi supplicò la donna.
-Oh, fa' pure! Solo non sono sicura gli farai male perché è abituato... di solito ne riceve almeno un paio al giorno.
-Wow. Che relazione violenta che avete. E non solo sotto le coperte. Però ti capisco, in un solo giorno ho avuto l'istinto di picchiarlo almeno una decina di volte.
-Che simpatiche. Però a me non dispiace, è divertente farsi prendere a schiaffi da questa biondina sexy- sogghignò, dandomi una pacca sul sedere.
-Fallo ancora una volta e ti metto a dormire in giardino!- lo minacciai, prendendolo per il colletto e guardandolo con fare minaccioso.
-Perché non mi sculacci... o mi ammanetti... sai, ci sono tanti modi per punirmi.
-Ti piacerebbe, vero? E se ti prendessi a pugni come quando hai rischiato di allagare casa?- gli ricordai, tenendo lo sguardo fisso.
Un paio di settimane fa si era offerto di fare la lavatrice dato che io avevo il mio bel mal di pancia mensile e non avevo voglia di fare nulla se non di mangiare caramelle e guardare la TV. Ovviamente l'avevo lasciato fare, fino a che non avevo sentito un rumore strano provenire dal secondo piano, e salendo avevo trovato già metà corridoio invaso dall'acqua che usciva dal bagno.
Aiutata anche dagli ormoni, dopo avergli dato un paio di pugni e qualche schiaffo, l'avevo spinto da parte facendolo scivolare a terra, e senza preoccuparmi di voltarmi a vedere come stesse, mi ero fiondata a sistemare il suo casino.
Era stato divertente poi, avevo avuto il labbro spaccato quasi una settimana intera.
-Oh no sul serio, quando hai istinti omicidi mi fai paura. Ha tentato di uccidermi, lo sapete? Mi ha buttato per terra e se fossi finito mezzo metro più avanti avrei fatto un volo per le scale!
-Io ti avevo avvertito che è violenta, non hai di che lamentarti. E poi sono certa che te lo meritavi- intervenne Regina in mia difesa e mi diede il cinque, mentre Robin rideva sotto i baffi.
Dato che era mezzanotte passata, e io e la mia amica avevamo la sveglia all'alba, decidemmo di darci la buonanotte e di andare finalmente a dormire.
Io e Killian portammo Lily in camera come avevamo deciso, e misi la culla accanto al mio lato del letto, dopo averle dato un lieve bacino per non svegliarla.
Poi mi concessi qualche coccola col mio uomo, qualche bacio e delle carezze, per accoccolarmi infine con la testa sul suo petto e lasciare che il sonno prendesse il sopravvento, con la pioggia in sottofondo.

***

 

KILLIAN POV

Ci eravamo addormentati troppo bene perché potesse durare; neanche tre ore di sonno, che un cerca persone era suonato ed Emma si era svegliata pensando fosse il suo.
Era invece quello di Regina, nella tasca della sua giacca appesa in corridoio, quindi si erano alzate entrambe e io e Robin le avevamo seguite nonostante stessimo morendo di sonno.
-Dico sul serio Regina, vado io. Oggi non sei stata bene quindi... quindi fatti una dormita, ci penso io!- stava insistendo Emma, decisa a prendere il posto dell'amica nonostante i miei tentativi di dissuaderla.
-Ti ripeto che sto bene! Goditela finché non suona anche il tuo e una volta tanto non fare l'eroina!
-Io sono in perfetta forma ora, tu no. Ricambierai il favore quando capiterà occasione, d'accordo? Resta a dormire, tanto fra tre ore ti devi alzare anche tu. E mi raggiungerai.
-Ma il tempo è ancora orribile. Guarda!- tirò via una tenda e le mostrò la situazione. Effettivamente la pioggia sembrava potentissima, e il vento non era da meno. Neanche i tuoni avevano smesso di squarciare l'aria, insieme ai fulmini che illuminavano il cielo.
-Mica vado a piedi eh, ho la macchina! E tu no. Quindi vado io.- incrociò le braccia e attese, fino a che la mora non sospirò e annuì, ringraziandola.
-Ti accompagno io Emma, non mi fido a lasciarti sola con questo tempo- mi offrii, prendendole una mano.
-Oh Killian, sei dolce ma non serve! Sono meno di dieci minuti di auto... tu devi rimanere con Lily, va bene?
-Chiama un taxi almeno...- non ero affatto contento di lasciarla uscire, ancor meno da sola. Per tutta l'acqua caduta dal cielo le strade dovevano essere parecchio allagate, e la sua auto era piccolina, non ero certo avrebbe retto.
-Avanti, ti chiamo non appena arrivo... andrà tutto bene, sono le persone i pazienti in ospedale quelle che hanno bisogno d'aiuto.
Mi schioccò un bacio sulle labbra e rientrò in camera a cambiarsi velocemente, ed io attesi fuori con un sospiro. Era la solita testarda, mai una volta che volesse darmi retta. Quello era il motivo più frequente delle nostre litigate; voleva sempre fare la super donna, e questo spesso non mi piaceva. Però finivamo tutte le volte per far pace, perché io avevo ormai accettato il suo lavoro. Il mio problema non erano i suoi orari assurdi o tutti il resto, ma semplicemente la paura che potesse farsi del male. Quando io ero ricoverato se n'era fatta più volte, e ricordavo ogni volta la paura che avevo provato. Anche in questi due mesi non era filato tutto troppo liscio, anche se non era mai successo nulla di grave. Però una volta era finita con una commozione celebrale a causa di un paziente un po' troppo violento che l'aveva spinta facendole battere la testa, e un'altra volta si era sbucciata i palmi delle mani e le ginocchia per una caduta dovuta alla fretta.
Uscì dalla stanza in jeans, giacca di pelle rossa che mi piaceva molto e degli stivali per la pioggia, pronta ad andare.
Demmo la buonanotte agli altri e io la accompagnai di sotto tenendole la mano, ancora poco convinto a lasciarla uscire da sola con quel tempaccio.
-Swan, sta' attenta... ti prego- mi raccomandai prendendole le spalle e guardandola negli occhi.
Aveva un sorriso dolce, tenero, probabilmente pensava che stessi esagerando ma non potevo farne a meno.
-Guiderò piano, e parcheggerò al coperto in modo da usare direttamente l'entrata del garage, va bene?
-Va bene... e appena sei in ospedale mi chiami. O se non hai tempo mi mandi un messaggio. Insomma, basta che mi fai sapere che è tutto a posto.- mi raccomandai, accarezzandole i capelli.
Il sorriso sul suo volto si allargò, e si alzò sulle punte dei piedi per darmi un bacio, portando una mano tra i miei.
-Smetterai di preoccuparti così tanto, un giorno?- sussurrò accarezzando le mie labbra col suo respiro.
-No, non credo... dovrai sopportarmi per sempre, abituatici.
-Suppongo che me ne farò una ragione, prima o poi. Ciao Killian... ci si vede per pranzo se il tempo è adatto. Se fa freddo lascia i bambini con Anna e vieni da solo, ok? E se c'è ancora questo tempo tremendo non venire neanche tu.
-In quel caso verrei nel pomeriggio. Ho un'altra ora di riabilitazione con quella roba...- borbottai contrariato. Nonostante ormai avessi completamente accettato di utilizzare la protesi, ancora non mi piaceva molto... preferivo di gran lunga l'uncino, almeno non voleva sembrare qualcosa che non era. Era un uncino e basta, non una finta mano inquietante.
-Va bene. Allora a più tardi... buonanotte, e dai un bacio a Lily!
-Certo tesoro- la baciai ancora una volta, poi la guardai uscire richiudendo la porta solo dopo averla vista entrare in macchina e partire.

***
 

Una volta cambiato il pannolino a Lily, la sistemai nel letto accanto a me, coprendola bene e afferrando una sua manina. Le canticchiai una ninna nanna che avevo sentito Emma cantare. Nonostante la mia voce non fosse melodiosa come la sua, vidi la piccolina pian piano chiudere gli occhi, fino a che non si perse nel mondo dei sogni.
Il rumore proveniente da fuori era troppo forte, ed Emma si era ormai lontana perché potessi sentire il suo urlo insieme ad uno schianto che per la sua forza coprì l'ennesimo tuono della notte.



























 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Lo so, ci ho messo un po' una vita (rispetto al solito), ma per questo capitolo serviva un po' di tempo... poi ero indecisa se tagliarlo o meno, perché succedono più cose. Ma essendo tutti avvenimenti nel corso di una giornata, alla fine l'ho lasciato così xD Spero non sia troppo incasinato!
Mi sono dilungata il più possibile nel rapporto "padre"- figlia perché sì, l'immagine di Killian papà mi piace troppo!
Poi, riguardo al finale... mi mancavano i finali un pochino sadici! :D Non odiatemi, su!
Per il prossimo spero di metterci meno di una settimana, ma vedremo.
Baci, e buonanotte :*

P.S. Essendo il sequel un po' diverso trovo un po' di difficoltà nel trovare frasi di Grey's adatte... quindi lascio perdere e ne metto quando le trovo, oppure potrebbe non far schifo mettere anche frasi di altre serie o di canzoni? Sono aperta a suggerimenti!
P.P.S. Zelena is back! (la odio per quello che ha combinato, ma amo il suo lato psycho! Chi ha già visto la puntata saprà di cosa parlo!)


 
   
 
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