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Autore: ___Page    15/04/2015    2 recensioni
-Più tardi- mormorò accomodandosi con grazia e con un sospiro sull’altalena e prendendo a dondolare -Prima devo parlare con Cappello di Paglia-
Zoro corrugò le sopracciglia.
-Di che stai parlando?!-
-Ho un messaggio per lui- si spiegò, fermando il movimento oscillatorio della giostra.
Lo spadaccino si girò completamente verso di lei.
L’occhio ora abituato alla penombra era in grado di distinguere anche le espressioni assunte dalla ragazza.
-Da parte di chi?!-
-Suo fratello- affermò, facendogli strabuzzare gli occhi.
Non aveva senso e glielo disse senza mezzi termini.
-Se Sabo voleva mettersi in contatto con noi…-
-Non parlo di Sabo- lo interruppe, alzandosi in piedi e avvicinandosi sotto il suo sguardo incredulo.
Si fermò a pochi passi da lui, guardandolo negli occhi, ferma e determinata.
-Parlo di Ace-
Genere: Avventura, Azione, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jinbe, Mugiwara, Perona, Portuguese D. Ace, Sabo | Coppie: Nami/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Liberò un urlo rabbioso mentre tirava un pugno al tronco dell’albero con l’altalena, ammaccandolo.
Non poteva credere che fosse successo, che quel bastardo di Teach l’avesse presa, di non essere riuscito a proteggerla.
La Sunny navigava placida e lenta, perché stare fermi era poco prudente ma Rufy non voleva allontanarsi troppo dal luogo dello scontro a cui erano appena fuggiti.
Rufy, i suoi compagni glielo leggevano negli occhi, era intenzionato a tornare a prendere Perona, costasse quel che costasse.
-Bushido-san, calmati- lo chiamò l’archeologa, facendolo voltare quel tanto che bastava per mettere a fuoco Nami con in braccio Akane, la tensione nelle sue iridi nocciola.
Imponendosi la calma si staccò dal tronco avvicinandosi a lei, per stringerla e baciarla sulla fronte.
Si sentiva dilaniato tra il desiderio di restare e proteggerle e la voglia di prendere la mini Merry e tornare indietro per liberare sua sorella dalle grinfie di Barbanera.
Tutti intorno a loro erano muti e si guardavano sconsolati, in attesa di un ordine.
C’era così tanto silenzio.
Ce n’era troppo.
Troppo silenzio!
Gli sembrava di sentire persino il rumore dei propri pensieri!
Dannato, maledetto silenzio!
-Ma dov’è Ace?!- domandò rabbioso, sapendo che di tutti solo il moro si sentiva peggio di lui e stupendosi nel non sentirlo protestare e chiedere a Rufy di tornare subito indietro, esprimendo ad alta voce anche il suo desiderio.
Sabo sollevò il capo di scatto, le braccia strette al petto, guardandosi intorno agitato.
-Ora che Perona è lontana non possiamo più vederlo né sentirlo- spiegò Robin, guardando alternativamente i due fratelli.
-Come sarebbe a dire?! Io devo parlare con lui!!!- protestò Rufy, stringendo i pugni con occhi lampeggianti.
-Rufy, non possiamo farci niente…- provò a bloccarlo Usopp senza ottenere la sua attenzione.
-Ace!!!- lo chiamò tuonando, facendo scuotere la testa e sfregare gli occhi ai compagni.
Un brivido percorse la schiena di Jinbe al ricordo dell’ultima volta che si era ritrovato di fronte Rufy che invocava il nome di suo fratello.
Non volveva più rivivere quell’episodio e non voleva lo rivivesse lui.
Avanzò deciso a  riscuoterlo, come quel giorno ad Amazon Lily.
-Rufy…-
-Ace!!! Vieni fuori!!!-
-Rufy, ora smettila!- lo richiamò determinato, mentre il ragazzo di gomma gonfiava petto e polmoni.
-Aaaaaaaace!!!-
Una fiammata improvvisa li fece sobbalzare, cogliendoli alla sprovvista, mentre una figura fatta interamente di fuoco prendeva forma davanti ai loro occhi increduli.
Non sapevano come fosse possibile, non era semplicemente una sagoma ma era fatta di fiamme eppure i tratti del viso erano perfettamente distinguibili, così come gli occhi che lanciavano occhiate assassine, rendendolo perfettamente riconoscibile.
-Ace cosa fai?!- domandò Sanji, incurante della sigaretta che gli era caduta dalla bocca schiusa per l’incredulità.
-Ace-san così finirai per consumarti!- intervenne Brook avanzando verso di lui e indietreggiando subito dopo di fronte a un improvviso scoppio provocato da un movimento del ragazzo.
Con sommo stupore dei Mugiwara lettere di fuoco presero forma sull’erba del ponte senza incendiare niente, creando un messaggio.
 
DOBBIAMO TORNARE INDIETRO
 
Non era difficile immaginarselo pronunciare quelle parole con rabbia e fu Sabo ad avanzare verso di lui, la mano tesa per calmarlo.
-D’accordo ma ora smettila di fare così! Non la lasciamo nelle mani di Barbanera ma smettila di consumarti!- lo implorò quasi, facendogli scrollare le spalle in un tripudio di braci.
 
ALLORA DIAMOCI UNA MOSSA
CHE PRIMA LA TROVIAMO PRIMA SMETTO DI DARMI FUOCO DA SOLO
 
-Perché devi sempre essere così testardo?!?- reagì il biondo stringendo i pugni, gli occhi pieni di preoccupazione.
Un lieve sorriso gli increspò le labbra rosseggianti.
 
PERCHÉ SONO TUO FRATELLO
 
Rufy si aprì in uno dei suoi radiosi sorrisi a quell’ultimo messaggio, scambiandosi un’eloquente occhiata con Sabo.
-Non torniamo indietro con la Sunny!- informò i Nakama, facendo loro aggrottare le sopracciglia.
-Come sarebbe?!- intervenne subito Zoro, stringendo i pugni.
Rufy lo guardò per un lungo istante, determinato e irremovibile.
-Andiamo io, Sabo ed Ace-
-Rufy…-
-Zoro tu resti! Nessuna protesta!-
-Credevo ti fidassi di più di me!- ringhiò con rabbia il samurai, mentre Nami gli posava una mano sul braccio tentando di calmarlo.
Rufy avanzò verso il Nakama, posandogli deciso le mani sulle spalle.
-Non c’è nessuno di cui mi fidi più di te! Per questo devi restare! Per questo e per loro!- disse con un’insospettabile saggezza nella voce, indicando Nami e Akane con un cenno del capo -Non posso permettere che succeda qualcosa a te o Sanji o a nessuno di voi! Devi restare per comandare la Sunny e puoi stare certo che non fallirò la mia missione!- s’interruppe per lanciare un’occhiata a Ace, che camminava impaziente, in attesa di andare -So cosa significa perdere un fratello! Ti giuro che te la riporterò!- concluse deciso, guardandolo nell’occhio e facendolo deglutire.
Sorrise quando Zoro annuì lentamente con il capo e annuì a sua volta prima di allontanarsi da lui.
Riportò gli occhi suo suoi fratelli e increspò ancor di più le labbra nel notare un tubo fatto di fuoco nella mano destra di Ace.
I tre ragazzi si guardarono eloquenti, mentre anche Sabo faceva roteare la propria inseparabile arma in mano, come un esperto prestigiatore con la propria bacchetta.
-Franky!- chiamò il Nakama senza distogliere lo sguardo.
-Sì, fratello?!-
-Mi servirebbe un tubo di metallo!- proseguì, girandosi verso il cyborg con uno strano guizzo negli occhi -Me ne recupereresti uno per favore?!-
 

 
§
 

-Rufy!!!-
Il tubo metallico calò deciso sulla testa del ragazzo, ammaccando il cappello di paglia e facendogli ritrarre il braccio che si stava allungando verso l’acqua.
-Ahia! Sabo!!!- protestò, portando entrambi le mani sul capo –Mi hai fatto male!!!-
-E te lo meriti! Siamo una Rogia, un Paramisha e un fantasma fatto di fuoco! Nessuno può recuperarti  se cadi in acqua chiaro?!-
Rufy osservò un attimo il fratello, imbronciandosi.
-Ma io ho fame!!!-
Sabo e Ace mandarono gli occhi al cielo, esasperati dallo stomaco di gomma del fratello che non dava tregua neppure nei momenti di massima tensione.
-Senti un po’! Hai promesso a Zoro che avresti salvato Perona?!- lo ammonì il biondo, facendolo annuire solenne.
Un secondo colpo lo raggiunse sul capo.
-E allora concentrati!!!-
-Ahia!!!- esclamò di nuovo, assottigliando lo sguardo su di lui -Ti preferivo quando facevi il protettivo!-
-E lo farei se Ace non fosse impossibilitato a colpirti, ma è una questione di priorità!- concluse l’ex rivoluzionario, incrociando le braccia al petto e incrociando lo sguardo con quello rosseggiante del moro, che ghignò divertito a quelle parole.
Si voltò verso la loro meta, mentre un brivido di apprensione gli risaliva lungo tutta la colonna vertebrale.
-Credo che ci siamo ormai- mormorò Sabo, rallentando l’andatura della piccola imbarcazione.
Se non era bravo a pronunciare i nomi, memorizzarli era tutta un’altra cosa e, grazie alla sua memoria fotografica era bastata un’occhiata alla cartina disegnata da Tadashi per ricordare tutti i covi dell’Imperatore che vi erano segnati.
Quello più vicino alle coordinate del loro attacco era Dastard’s Cliff, a cui ora si stavano avvicinando.
Un isolotto quasi completamente roccioso, su cui era arroccato un vecchio castello in rovina e apparentemente disabitato, non fosse stato per le torce accese, la cui luce tremolante era già perfettamente visibile alla distanza a cui si trovavano loro.
-Possiamo ancorare la Merry qui, Rufy lo trasporto io- propose Sabo, facendo annuire il fratello più grande.
-Ehi! Guardate che qui il capitano sono io!- gli fece notare il chiamato in causa, attirando la loro attenzione.
Sabo lanciò un’occhiata divertita a Ace prima di rispondere con un sorriso.
-Questa è una questione tutt’ora aperta e non è il momento per discuterne!- mormorò, facendo sbuffare una piccola fiammata al moro, segno che stava ridendo.
Rufy aprì la bocca per protestare ma un movimento di Ace, seguito da un crepitio lo fece arrestare per concentrarsi sulle lettere di fuoco che il fratello stava tracciando nell’aria.
Le frasi tracciate si dissolvevano rapidamente, obbligando i due ragazzi a leggere in fretta.
 
TEACH È MIO
 
Sabo sgranò gli occhi sconvolto, girandosi verso di lui.
-Siamo venuti per aiutarti!-
 
ED È ESATTAMENTE QUELLO DI CUI HO BISOGNO
CI SARANNO PARECCHI UOMINI DA TENERE A BADA
I MEMBRI DELLA SUA CIURMA ORIGINARIA COMANDANO VARIE FLOTTE
È UN BEL PENSIERO IN MENO
MA APPENA TROVIAMO PERONA
TEACH È MIO
 
-Ma non è giusto! Vuoi tenerti tutto il divertimento per te!- protestò Rufy.
Ace sorrise, scuotendo la testa, per poi cercare Sabo con sguardo determinato.
 
VOI NON SAPETE DI COSA È CAPACE
RUFY HA GIÀ RISCHIATO ABBASTANZA A MARINEFORD
E SA CHE COLPIRE VOI METTEREBBE FUORI GIOCO ME
NON POSSO PERMETTERLO
E POI HO PIÙ DI UN CONTO IN SOSPESO CON QUEL BASTARDO
 
 
-Se è per questo anche noi!- ringhiò il biondo a denti stretti.
Ace avanzò di un passo verso di lui, sospirando e guardandolo con occhi velati di tristezza.
 
IO SONO MORTO SABO
A ME NON PUÒ FARE PIÙ NULLA TRANNE COLPIRE CHI AMO
E COME VEDI HA GIÀ INIZIATO
 
Sabo trattenne il fiato, senza sapere cosa rispondere.
 
PER FAVORE
 
I due fratelli si scambiarono un’occhiata.
Poi, contemporaneamente, si girarono verso Ace e annuirono piano, facendolo sorridere. 







Angolo dell'autrice: 
Salve a tutti!!! 
Scusate se oggi non rispondo alle singole recensioni come mio solito ma mi limito a ringraziare di cuore tutti voi che continuate a leggere e seguire le mie storie! 
Soprattutto vorrei ringraziare Emy, Zomi, Panda11 e Lady di Inchiostro! Sappi che hai un nickname spectacular e che la tua recensioni mi ha fatto ridere e commuovere! Sono davvero davvero davvero felice! Grazie per tutto e un bacio grande! 
Alla prossima! 
Piper. 

 
  
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