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Autore: Fiore xx    15/04/2015    0 recensioni
Ero seduta sul divano con il computer sulle gambe nella speranza di riuscire a mettermi in contatto con mio padre, quando sentii la serratura del portone scattare. Balzai in piedi e mi diressi verso l'entrata. Mi trovai davanti un riccio con uno zaino in spalla: il suo sguardo passò da rilassato a furioso.
“Tu chi sei?”.
“Chi sei tu, piuttosto! Non assomigli a Niall!” ribattei indispettita.
“Senti evita di recitare, perché non ne sei nemmeno capace. Tieni, ti faccio un autografo ma intanto usciamo dal retro.” mi afferrò per il braccio e mi trascinò nel retro della casa: su un foglietto scarabocchiò una pseudo firma e me la porse “Ora sparisci, non dirò niente a Paul, neanche agli altri. Ma te non farti più vedere, è violazione di domicilio questa lo sai?”. Mi sbatté letteralmente fuori dal cancelletto posteriore per poi rientrare in casa. Mi massaggiai il braccio: stava già uscendo l'ematoma, pazzesco!
[...]
Incrociai lo sguardo di Niall verso la fine della canzone: there's not a thing that I would change, because you're amazing just the way you are!
Quelle parole mi colpirono, distolsi immediatamente lo sguardo abbassando la testa.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                                                     Ringrazio @fvuckuper per il banner.


There's not a thing that I would change
8. I will always invaded by you


~Niall~
Non appena si erano spente le luci dopo l'ultima canzone e il concerto era giunto al termine, mi catapultai, seguito a ruota dagli altri ragazzi, nel corridoio che mi avrebbe condotto nei camerini; lì avrei potuto trovare e abbracciare la mia Laila. Ogni giorno imparavo qualcosa di nuovo con e su di lei, e mi piaceva sempre di più, mi stavo innamorando di lei.

Biancaneve, i tuoi cinque nani ogm sono tornati!” esclamò Harry ridendo da solo. Tra loro si era creato un rapporto fraterno, battibeccavano per quasi ogni singola cosa ma sapevo che si volevano altrettanto bene. “Ti è piaciuto il concerto?” proseguì. Quando arrivammo ai camerini, però, lei non c'era; eppure durante la prima pausa, era seduta in divano assieme a Lou.
Laila!” la richiamai, attesi ma non ebbi risposte. Afferrai la bottiglietta di acqua fresca e l'asciugamano, ringraziai Jenni una delle assistenti per avermeli dati e mi sedetti in divano.
Ahn ahn, ti piace giocare a nascondino!” soggiunse Louis. “Sai Laila, anche a me piace giocare lo sai bene, ma credo che questa volta sia Niall che debba trovarti...” disse lanciandomi un'occhiata maliziosa. Scossi la testa ridendo, assieme anche agli altri. Iniziai la mia ricerca, passando minuziosamente da una stanza all'altra, ma di lei non vi era traccia. Era alquanto strano, così digitai il suo numero e mi portai il telefono all'orecchio: l'unica risposta che ricevetti fu quella della segreteria che mi avvisava che il telefono del destinatario era spento. Tornai dai ragazzi preoccupato e riferii loro il tutto.
Dai amico, magari è semplicemente uscita. Insomma, siamo a Los Angeles!” azzardò Louis.
Oddio, è stata una giornata piuttosto movimentata, non credo abbia avuto le forze per farsi un giro in città!” commentò Zayn, che fino a quel momento era rimasto in silenzio, forse sentendosi in colpa per il pomeriggio.
Esatto. E poi ha il cellulare spento, non è da lei.” sospirai “Sono veramente preoccupato: vi ricordate cosa è successo al matrimonio di mio fratello? Io devo sapere come sta e dove si trova. Tu, Lou, tu sei stata con lei per tutto il concerto, sai qualcosa?” mi rivolsi alla nostra truccatrice. Le purtroppo scosse la testa mimandomi un no con le labbra. Harry sfilò il cellulare dalla tasca dei jeans, digitò qualcosa poi avviò una chiamata.
Pronto Maura? Sì sono io, sono Harry. Oh sì sì, il concerto è andato molto bene grazie. Piuttosto, hai sentito per caso Laila? Perché è improvvisamente sparita senza avvisare e noi, in particolare Niall, siamo in pensiero.” camminava avanti e indietro, quando d'un tratto si scompigliò i ricci: brutto segno, in quanto quel gesto lo faceva soltanto se qualcosa lo turbava. Concluse la telefonata con mia madre poco dopo, sospirò, si voltò verso di noi e potei osservare i suoi occhi: erano lucidi.


~
Laila~

Mamma!” sussurrai sulla sua spalla, mentre lei mi stringeva in un abbraccio; ci guardammo appena e potei notare il suo dolore: gli occhi arrossati prima nascosti dagli occhiali da sole, i capelli leggermente scompigliati e un maglione di papà addosso, che indossava solo in casa per sentirlo più vicino.
Amore mio, forza andiamo, il taxi ci sta aspettando qui fuori. Non me la sentivo di guidare, scusami.” si giustificò.
Non ti devi assolutamente scusare mamma, hai fatto bene!” le risposi. Afferrai poi la maniglia della piccola valigia, calai anche io gli occhiali da sole e le cinsi le spalle con l'altro braccio.
Arrivammo a Trento dopo due ore e mezza di corsa, nelle quali mamma si addormentò con la testa sulle mie gambe ed io potei ripensare a tutto ciò che era successo nel giro di poco tempo: il pomeriggio nella spiaggia californiana, l'incidente di Zayn, il concerto dei ragazzi, la chiamata di mia madre, la corsa disperata in aeroporto con Paul, un viaggio di quindici ore in un aereo privato offerto da Paul per farmi arrivare a casa prima, la telefonata a Maura. Ero distrutta, sia fisicamente che psicologicamente: mi rifugiai in doccia e ci stetti tutto il tempo necessario, poi indossai la prima maglia che mi venne in mano aprendo l'armadio e mi gettai a letto, sotto il lenzuolo nonostante fosse quasi metà agosto.
Mi risvegliai tre ore più tardi e sul comodino trovai un piccolo vassoio con una tazza di latte e cacao, una ciotola con i miei biscotti di pasta frolla preferiti e un biglietto: Ti ho portato qualcosa da mangiare, dormivi così bene che ho preferito non svegliarti. Quando hai voglia scendi, un bacio, Mamma.
Mi misi seduta per terra, con le gambe incrociate e la schiena appoggiata all'armadio: quella posizione mi aiutava a rilassarmi, mi piaceva in particolare quando c'era il temporale stare lì seduta con lo sguardo fuori della finestra ad osservare i lampi, contare gli elefanti e ascoltare il rumore del tuono. Afferrai un biscotto e il mio fedele N70, lo accesi e aspettai che gli innumerevoli messaggi e chiamate comparissero: ricevetti messaggi da vecchi compagni di classe, amici di famiglia, e tante altre persone con cui non mi sentivo da tempo; nonostante non sopportassi l'atteggiamento, risposi con pazienza a tutti quanti. Contai le chiamate perse, solo sette ma per fortuna appartenevano ai ragazzi e alle loro famiglie; con calma avrei richiamato e risposto anche ai loro messaggi.
Quando le note di November Rain echeggiarono nella camera, feci un respiro profondo, premetti il verde.

Harry!” soffiai.
Laila. Sei riuscita a dormire un po'?” mi domandò. Non mi aveva chiesto come stavo, come mi sentivo o quant'altro, lo apprezzai molto.
Sì, ma per ora solo tre ore. Ho passato tutte le ore di volo a guardare fuori, in silenzio, da sola.” sospirai, con il dorso della mano libera, la sinistra, liberai la guancia da una lacrima. “Maledetto fuso orario, non so come facciate voi ogni volta!” aggiunsi.
Con il tempo ci si abitua.” seguì un momento di silenzio “Ehi, mi dispiace.”
Lo so, e ti ringrazio. Mi manca terribilmente, Harry. Come farò senza di lui? Era la mia guida, il mio orgoglio, era una parte di me, era” non riuscii a completare la frase perché scoppiai a piangere. Più tentavo di calmarmi, più i singhiozzi si facevano più forti, così presi il cuscino e vi affondai la faccia così da non fare troppo rumore e far preoccupare ancora di più la mamma. Harry era ancora in linea, ma lo sentii piangere e questo mi faceva sentire peggio.
Laila, ascoltami. Tu sei una ragazza forte e riuscirai a passare anche questo, hai capito Laila? Tu ce la farai perché hai la mamma accanto, hai me, hai Niall, hai Zayn, Louis e Liam, hai la famiglia Horan al completo e tutte le nostre famiglie. Io non posso nemmeno immaginare quello che stai passando, ma sono qui. Hai capito Laila?”
Sì, sì. Io, ti voglio bene Harry.” sussurrai quando riuscii a calmarmi.
Anche io ti voglio bene Laila, anche io”
Conclusi la chiamata e scesi al piano inferiore: mamma aveva bisogno di me: eravamo rimaste sole, ormai dovevamo farci forza a vicenda.

Un'automobile ci scortò fino all'aeroporto: lì incontrammo anche la famiglia dell'altro soldato deceduto assieme a mio padre. Poi uscimmo sulla pista: giornalisti su una zona, diverse forze militari disposte a riposo, varie cariche dello Stato tra cui il Presidente della Repubblica. Io e mamma eravamo abbracciate, e quando sentimmo il rombo del motore dell'aereo e lo vedemmo atterrare, ci stringemmo maggiormente. Un militare, donna, ci affiancò per sostenerci, gli altri militari, incaricati di portare le salme, si disposero sull'attenti e marciarono verso l'aereo; prima di noi si avviarono le cariche dello Stato, noi di seguito e ci posizionammo ai lati, lì affianco. Il prete li benedì, poi fu il turno del Presidente che mise una mano sulla bara ricoperta dal tricolore e accennò un inchino. Fu suonato brevemente “Il silenzio del militare” ed infine, sotto gli applausi dei presenti caricarono nelle rispettive auto le salme.

Giunse anche il giorno del funerale, funerale di Stato ovviamente; eravamo riuscite ad evitare la camera ardente, ma il funerale fu svolto a Roma, nella capitale.
Quella mattina mi preparai con cura, sarebbe stato l'ultimo saluto a mio padre: optai per un abito nero al ginocchio, le calze anch'esse nere, un paio di decoltè con un leggero tacco; raccolsi i capelli in un'acconciatura semplice ma elegante. Presi con me la piccola borsetta, indossai gli occhiali da sole e raggiunsi mia madre alla hall dell'albergo in cui alloggiavamo. Mamma era stretta in un abbraccio con un'altra donna che non avevo ancora riconosciuto.

Oh Laila!” esclamò in inglese staccandosi da mia madre e venendomi incontro. “Ci tenevamo ad essere partecipi, per starvi ancora più vicino. Ci siamo tutti quanti, ma proprio tutti tutti.” mi spiegò “Oh piccola, fatti abbracciare!” poi lasciò spazio anche agli altri.
Ti porto le condoglianze di mia madre, per via delle mie sorelle non è potuta venire, ma sappi che era molto dispiaciuta!”
Grazie Lou! Appena riesco, chiamo Johanna per ringraziarla!” sorrisi appena. Poi passai agli altri: feci la conoscenza delle mamme di Harry, Zayn e Liam, salutai Bobby, Greg e Paul, infine mi lasciai cullare da un super abbraccio dei ragazzi. Lo stesso trattamento fu riservato anche a mia madre.
Signore, mi dispiace interrompervi, ma è ora di andare!” l'autista fece irruzione richiamandoci.
Certo, mi scusi. Forza amore, andiamo!” disse mia madre prendendomi per mano.
Ti raggiungo subito mamma.” poi mi rivolsi agli One Direction “Grazie per esserci sempre, vi voglio bene, davvero! Siete i fratelli che non ho mai avuto. A mio padre sareste piaciuti.” dissi con sincerità, poi salii in auto.
La cerimonia durò circa due ore: piansi per quasi tutta la durata, non feci alcun discorso al microfono, cercai di dare la forza a mia madre stringendole la mano. Alcuni colleghi di papà ci consegnarono delle medaglie, le cariche dello Stato ci fecero le condoglianze. Prima che le due salme fossero portate fuori, quando la cattedrale era quasi vuota, non mi trattenni più e mi gettai sulla bara, in ginocchio, stringendo il tricolore e piangendo.

Papà, papà, so che mi senti. Ti voglio bene e sono orgogliosa di te, porterò alto il tuo onore. Sarai sempre con me, nelle mie scelte, nella mia vita. Ti porteremo su, tra le montagne dove sei cresciuto e tanto amavi. Proteggerò la mamma, ma te stai accanto a noi. Ciao papà, ti ricorderò con l'ultimo sorriso che mi hai donato in video chiamata. Ti voglio bene, te l'ho già detto ma non importa!” sussurrai tutte quelle parole alternate dai singhiozzi.
Coraggio Laila, dobbiamo andare, coraggio!” qualcuno mi accarezzò la testa e strofinò una mano sulla schiena.
Torniamo a casa papà, hai capito? Tutti e tre. Devo lasciare che i tuoi colleghi ti prendano sulle spalle e ti portino in macchina. A presto papà!” conclusi. Appoggiai un girasole lì sopra, mi tirai in piedi in piedi e sistemai il vestito. Mamma mi stampò un bacio in fronte, poi si lasciò sostenere da Maura, mentre io venni accolta da Niall che mi prese per mano e mi scortò fuori.


Eccoci qui, finalmente sono riuscita ad aggiornare.
Devo ammettere che ho anche pianto mentre lo scrivevo; e a voi, ha toccato almeno un pochino? Vi comunico che vi è una grossa possibilità che il prossimo sarà l'ultimo capitolo; cosa succederà ora? Cosa farà Laila? E i suoi rapporti con i ragazzi?
Se è possibile, ditemi cosa ne pensate.
In ogni caso, grazie per essere arrivate fino a qui, è una grande gioia per me!
Spero di riuscire ad aggiornare entro una settimana, dato che ho qualche giorno tranquillo.

Se non l'avete letto sopra, i crediti per il banner vanno a @stringimizai.


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Alla prossima,
Fiore.

   
 
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