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Autore: bersa1    15/04/2015    0 recensioni
Evelyn è sempre stata la ragazza perfetta, ma c'è stato un momento nella sua vita in cui si è accorta che forse la perfezione non è per lei. Quindi parte per Ischia, con l'intenzione di spiccare il volo, da sola. Ma cosa accadrà in questa fantastica isola?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo Evelyn si svegliò presto, leggermente frastornata per l’alcool della sera precedente e uscì dalla tenda per andare a prendere un po’ d’aria fresca. La sabbia era ancora fredda e il mare era calmissimo, si avvicinò alla riva e si sedette su degli scogli lì vicino. Si mise ad osservare il paesaggio, che era meraviglioso; l’acqua del mare risplendeva sotto i primi raggi del sole, si vedevano alcune navi in lontananza dirette chissà dove e girandosi a sinistra Evelyn poteva vedere la città che cominciava a svegliarsi. Decise che era ora di andare, non sapeva se svegliare Mathias o lasciargli un biglietto oppure, semplicemente, andarsene. In fondo perché doveva ricercarla? Avevano passato una bella serata insieme ma la cosa finiva lì. Però non era stata una di quelle ragazze da una botta e via. Mathias non ci aveva neanche provato con lei. Potevano essere amici, le sembrava il tipo giusto per farle da mentore sulla libertà e il divertimento. Così gli lasciò un biglietto con su scritto “Sono stata bene Mathias. Ho bisogno di altre serate così e di fare varie follie. Se vuoi essere il mio mentore in questa avventura (solo mentore, bada bene) chiamami.” E aggiunse il suo numero telefonico, dopo di che si avviò verso il suo appartamento. Arrivata a casa si fece una doccia per togliere la salsedine che aveva appiccicata addosso, e anche nei capelli dato che ad un certo punto della serata Mathias aveva deciso di farle fare un bel bagno. Lavò i vestiti e si rimise di fronte alla macchina da scrivere, decisa a scrivere di qualsiasi cosa. Iniziò un racconto, ma lo buttò perché le sembrava banale e scontato, e proprio mentre si alzava per andare a gettarlo nel cestino, vide il display del telefono illuminarsi. Aveva ricevuto un messaggio, da un numero sconosciuto. “La prima lezione comincia oggi, passo a prenderti per pranzo. Inviami il tuo indirizzo. Mathias.” Evelyn non poté fare a meno di sorridere a quel messaggio, pensava che non l’avrebbe contattata così gli inviò il suo indirizzo e gettò il racconto. Verso mezzogiorno e mezzo Evelyn sentì che qualcuno bussava alla porta, non poteva che essere Mathias e infatti era lui.
“Ciao piccola, hai fame?” Aveva indosso il suo solito gilet di jeans, il suo cappello nero e il suo sorrisetto malizioso. “Molta, quindi andiamo” prese le chiavi di casa e si chiuse la porta alle spalle. Evelyn era così graziosa, indossava un vestito color panna senza bretelle che le metteva ancora più in risalto i capelli rossi e dei sandali bassi di cuoio.
“Ti va se andiamo al pub di ieri?”
“Okay” rispose Evelyn. “Mi dici qual è la prima lezione?”
“Lo scoprirai presto, tesoro. Perché vuoi sempre avere tutto sotto controllo?”
“Oh questo non è vero, come fai a dirlo? Mi conosci da ieri sera! E non chiamarmi tesoro, passi piccola ma tesoro no!” esclamò Evelyn contrariata. Poteva farla stare così bene e farla infastidire con due parole.
“Ok piccola” rispose lui sorridendo.
“Mi viene voglia di cancellarti quello stupido sorriso dalla faccia”
Lui si fermò, così lo fece anche Evelyn ed erano uno di fronte all’altro che si guardavano negli occhi.
“Lo vuoi fare con un bacio?” sussurrò lui.
“Oh ma per favore!” rispose Evelyn, infastidita. E proseguì a camminare. Lui scoppiò a ridere.
“Dai su fermati”
“No”
“Dai era uno scherzo torna indietro”
“Ho detto no” e continuava a camminare imperterrita.
“Ma Evelyn, il pub è qui!” disse lui sorridendo.
Lei si girò.
“Vaffanculo tu e il tuo stupido sorrisetto!”
“Oh oh, che paroloni. Entriamo dai”.

Entrarono e si sedettero a uno dei vari tavoli con i sedili di pelle rossa, ordinarono da mangiare. Non erano gli unici clienti, il pub era più affollato della sera precedente e più illuminato.
“Non fare quella faccia, sto per impararti la prima lezione”
“Finalmente” e sorrise, perché doveva arrabbiarsi?
“Se hai voglia di fare qualcosa, la devi fare. Indipendentemente da quello che potrebbe pensare la gente o dalle conseguenze che potrebbe avere.”
“Che perla di saggezza” rispose in modo ironico.
“Forse detto così sembra banale, ma adesso te ne darò la dimostrazione. Tu sta al gioco.”
Si alzò e si mise in piedi sul tavolo.
“Ehi, Mathias, ma che fai?”
“Sh”
Spalancò le braccia, quasi tutti si erano girati a guardarlo.
“Io amo questa ragazza” urlò. Ormai tutti si erano girati. “ Sì avete sentito bene, io amo questa ragazza” continuò. “Forse starete pensando che io sia pazzo, sì sono pazzo ma di lei” indicò Evelyn, imbarazzata al massimo. “Maria, io ti amo. Ti ho sempre amato, tu ci sei sempre stata per me. Anche quando ero in prigione, accusato di omicidio.”
La gente nel bar era allibita, Mathias si inginocchiò.
“Per questo te lo chiedo qui, su questo tavolo, in questo pub dove ci siamo incontrati per la prima volta.. vuoi sposarmi?” Evelyn aveva capito tutto ed ora voleva stare al gioco, così fingeva di piangere.
“Oh Stefano, sono così felice. E la mia risposta è si, però devo chiedertelo. Lo fai per il bambino?” disse toccandosi la pancia. Tutti li guardavano, avevano smesso di mangiare e alla notizia del bambino si era sentito qualche ‘oh’.
Mathias sorrise e continuò: “No, lo faccio perché ti amo”.
Scese dal tavolo, abbracciò Evelyn, la sollevò e la fece girare. Poi le prese la mano e corsero fuori dal pub, la gente applaudiva. Appena usciti dalla porta e allontanatisi di qualche metro scoppiarono in una fragorosa risata, dopo qualche minuto quando finalmente smisero di ridere Mathias parlò.
“Brava, hai già imparato la prima lezione”
“E quand’è che comincia la seconda?” chiese Evelyn, che era ancora euforica e non smetteva di sorridere.

  
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