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Autore: Hikari_27    15/04/2015    1 recensioni
"Dalla sua posizione, il ragazzo riusciva a vedere perfettamente quella che sarebbe stata la sua "vittima".
Si spostò il solito ciuffo biondo che gli cadeva sul viso pallido, mentre sorseggiava lentamente lo champagne.
Gli occhi fissi sul ragazzo moro che stava qualche metro più avanti, fisico asciutto e carnagione abbastanza scura rispetto a quella del biondo:
Taemin sorrise tra se e se quando gli occhi del giovane incontrarono i suoi, posò il bicchiere su un tavolino basso e girò i tacchi.
Dopotutto l'avrebbe incontrato di nuovo, non doveva avere fretta."
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altro personaggio, Taemin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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'Vorrei rimanere qui per sempre, vorrei stare con lui per sempre, vorrei farlo sorridere e divertire ogni momento. Vegliare su di lui ogni giorno, ogni ora, ogni secondo. Ma se lui non mi volesse? Se non mi amasse come lo amo io?'

Jongin guardava distrattamente il film che aveva messo Taemin, il suo cervello era lontano anni luce, perso nei suoi pensieri. Strinse a se il corpicino del biondo accoccolato davanti a lui e sospirò, cosa doveva pensare?

Doveva godersi il momento? Oppure cercare di capire quello che era successo? Nonostante le parole che gli aveva detto Taemin, jongin era ancora insicuro. Sperava con tutto se stesso che non fosse l'ennesimo cambio di carattere del ragazzo. Ma se così fosse ora lui cosa dovrebbe fare? Andarsene?

Era così concentrato a pensare scene apocalittiche che non si accorse dei due occhietti color cioccolato che lo fissavano dalla bellezza di mezz'ora. Non una parola, solo sguardi e pensieri confusi da parte di entrambi.

Il biondino non poteva fare a meno di chiedersi cosa avesse jongin, voleva chiederglielo, ma non sapeva bene come affrontarlo. Neanche un'ora fa erano entrambi abbracciati nella vasca da bagno a sussurrarsi parole smielate e a baciarsi, ora invece la situazione sembrava essersi congelata. Jongin sembrava essersi congelato.

Aveva paura delle sue possibili uscite, non sapeva ancora bene cosa provava per lui, ma non poteva fare a meno di sentire la sua voce calda e le sue labbra dolci. Erano come una droga, una bellissima droga.

Sapeva che per lui jongin non era mai stato un suo amico anzi! Aveva passato i mesi precedenti a immaginare e progettare la sua morte.

Ma ogni volta che vedeva i suoi occhioni da cucciolo ferito, ferito dalle parole acide e crudeli che gli lanciava contro, si sentiva così male che passava il resto della giornata a chiedersi cos'era di preciso quel dolore sordo che gli rendeva difficile persino respirare.

Era amore? Non lo sapeva. Amava jongin? Non sapeva neanche questo, ma in quel momento, quando si erano baciati, si era sentito così in pace con se stesso che non aveva esitato a ricambiare i suoi gesti. Se ripensava a quello che avevano fatto sul divano non poteva fare a meno di sentire una certa soddisfazione, sentire il suo nome venir pronunciato in quel modo da quelle labbra gli faceva venir voglia di saltargli addosso e di continuare da dove si erano interrotti. Ma non era il momento per quello.

Perché ora jongin lo guardava in quel modo freddo e distaccato? Si aggrappò a lui nascondendo il viso contro il suo petto, respirando il suo odore e cercando di far passare quel dolore improvviso al cuore.

Forse gli aveva dato fastidio il fatto di non essere arrivati fino in fondo.. E se si fosse stancato di lui? E se fosse solo uno dei tanti nella sua lista? Perché nonostante l'avesse "odiato" non aveva potuto fare a meno di trovarsi d'accordo con quelli che gli sbavavano dietro? L'aveva mai odiato davvero? Ormai non aveva più certezze.

Quando sentì le mani del moro allontanarlo dolcemente non poté fare a meno di rilasciare una specie di ringhio e piantare le unghie nella sua schiena, aggrappandosi al tessuto leggero della t-shirt.

Non voleva allontanarsi. Non voleva essere allontanato. Non voleva essere abbandonato di nuovo, non voleva essere abbandonato da lui. Si lasciò sfuggire un singhiozzo, ma stranamente le lacrime non volevano uscire, forse il suo corpo si era stufato di piangere e lui non poté che esserne grato. Non voleva farsi vedere debole e nessuno doveva vederlo in quello stato.

Sentiva lo sguardo di jongin su di sé, chissà cosa stava pensando ora. Sicuramente un modo per liberarsi di lui senza farlo soffrire troppo, sapeva che il moro non era tipo da spezzare cuori in modo diretto e conciso. Lo sapeva e gli era grato per quella sua scelta, almeno non gli avrebbe detto in faccia che gli faceva schifo e che si era stufato di perdere tempo dietro a uno come lui.

All'ennesimo singhiozzo privo di lacrime jongin iniziò a preoccuparsi seriamente, ma quando cercava di vedere il suo viso per capire cosa lo stava tormentando riceveva come risposta un ringhio basso e le sue unghie piantate a fondo nei suoi fianchi.

Quando sentì la presa un po' più debole cercò nuovamente di spostarlo, gli sfiorò il braccio con la punta delle dita fino a raggiungere la sua mano per poi tentare di levarla. Cosa impossibile, era come se fosse incollata. Da dove tirava fuori quella forza? Strinse le dita intorno al suo polso tentando nuovamente di allontanarsi ma si bloccò avvertendo il battito accelerato e il respiro spezzato del ragazzo.

"Taemin-ah? Cos'hai?" Anche se cercava di mostrarsi tranquillo la sua voce lo tradiva, non sapeva come comportarsi. Cercò di fare mente locale e di trovare una soluzione, ormai il biondino piangeva disperato tra le sue braccia e non accennava a smettere. Forse se provava a tranquillizzarlo...

Fece un respiro profondo e appoggiò la guancia sulla sua nuca, mentre gli sfiorava la schiena con un ritmo lento, cercando di calmarlo. Sorrise soddisfatto quando, dopo qualche minuto, sentì il ragazzo chiudere gli occhi e la presa sul suo fianco farsi sempre più debole, lo prese dolcemente tra le braccia avvicinando il suo viso a quello di Taemin, che aveva riaperto gli occhi.

Gli asciugò le lacrime con il pollice e riprese ad accarezzarlo dolcemente mentre gli lasciava dei piccoli baci sulla fronte, sul naso e sulle guance, Taemin veniva incontro a quei leggeri tocchi come un gatto felice di rivedere il suo padrone dopo una giornata in solitudine.

Il biondino avvicinò il viso in cerca di più attenzioni, aveva richiuso gli occhi e sfiorava con il naso quello dell'altro nei brevi intervalli tra un bacio e l'altro. Arrossì quando le labbra di jongin sfiorarono le sue in un breve contatto e appoggiò una mano sulla sua guancia, invitandolo a ripetere il gesto.

Taemin ormai si era calmato, il moro aveva visto giusto: continuarono a coccolarsi con piccoli baci innocenti e carezze languide, senza fretta o secondi fini. Sfiorò con labbra i segni sul suo collo bianco, ripassandoli e aggiungendoli dove la pelle era ancora candida, ridacchiò alle proteste dell'altro e si posò nuovamente sulla sua bocca.

"Non è giusto così! Perché devo essere l'unico?"

"Perché così tutti vedranno che sei mio, e terranno le manaccie a posto"

"P-però dopo gli altri come faranno a capire che sei "proprietà privata" anche tu?" Ribatte il biondino arrossendo vistosamente e mettendo su un adorabile broncio.

"Quindi sono proprietà privata? E di chi se posso saperlo?" Il moro sorrise maliziosamente e si abbassò sfiorando con il naso il collo del giovane.

Taemin sbuffò e ribaltò le posizioni, sedendosi sulle cosce di jongin e guardando divertito la faccia da pesce lesso del -suo- ragazzo

"Si può sapere da dove tiri fuori tutta sta forza?"

"Segreto professionale....ah e comunque, te lo dico così per mettere le cose ben in chiaro, -le sue mani scivolarono sul corpo del moro, intrecciando le dita con le sue e portandogliele sopra la testa- tu sei mio, solo mio, completamente MIO"

Jongin arrossì e sobbalzò lievemente quando sentì qualcosa di umido e caldo sfiorargli il collo, si ritrovò a pensare che ci potrebbe anche morire in quel modo. Con Taemin sopra di lui, che si muoveva sinuosamente sul suo corpo, con i suoi denti che gli martoriavano la pelle e le sue labbra che si chiudevano dolcemente intorno a quei piccoli lembi di carne.

Chissà com'era avere quelle labbra intorno a qualcos'altro....

"Jongin-ah....tu mi ami?" Il ballerino abbracciò il ragazzo nascondendo il viso nell'incavo del collo e sorridendo quando le braccia dell'altro lo strinsero dolcemente, era una sensazione cosi bella..come se non ci fosse nient'altro apparte loro due.

"I-io...ecco..si..." Si morse il labbro inferiore frustrato. Perché era così dannatamente difficile?

Incontrò gli occhi sorridenti di Taemin e avvampò, era un angelo quel ragazzo. Un bellissimo angelo che aveva illuminato la sua vita. Ma sapeva anche che il suo angelo era molto fragile, ferito da qualcosa che non riusciva a capire, avrebbe dato anche la sua vita pur di tenerlo al sicuro con se. Così finalmente, sarebbe ritornato ad essere il ragazzo solare e allegro che era una volta, avrebbe ricominciato a sorridere più calorosamente di quanto stesse facendo ora, tra le sue braccia.

"Si cosa? Non capisco"

Lo guardò fingendo di non aver capito, adorava vederlo arrossire e imbarazzarsi per ogni cosa. Rise tra se e se e appoggiò la testa sul suo petto, ascoltando i battiti lievemente accelerati e facendosi cullare dal suo respiro.

"Taemin-ah, io ti amo. Non riesco bene a spiegarti quello che provo, è tutto così complicato...fino a qualche anno fa per me c'era solo l'amicizia, non mi è mai fregato niente dell'amore e sinceramente non mi è mai fregato niente dell'anima gemella. Ma poi ho incontrato te, sembra banale dirlo, ma sono rimasto incantato e affascinato dal tuo carattere sin dal primo giorno, il modo in cui sorridi, come giochi con le dita quando sei nervoso -"

Il biondino lo zittì con un tenero bacio, il cuore completamente andato a ballare il cancan.

Si allontanò sorridendo, spostando una ciocca di capelli che gli impediva di vedere bene gli occhi del ragazzo sotto di lui "Ti ho chiesto solo se mi amavi, non di mandarmi all'ospedale per arresto cardiaco..."

Con le guance rosse e i capelli sparati tipo ananas, Taemin era una cosa bellissima. Gli diede un altro bacio, passando le dita tra i capelli biondi del ragazzo e sorridendo, contro le sue labbra, quando sentì le sue dita fredde appoggiarsi sulle spalle.

"Domani inizia la scuola sai? Sei nervoso?"

"Se ci sei tu no, non ho nulla da temere"

Jongin gli posò una mano sulla guancia e sorrise malizioso

"Forse è il caso di marcare un altro po il territorio....tu cosa ne dici?"

Taemin alzò gli occhi al cielo fingendosi scocciato "Beh se proprio devi...però dopo tocca a te amore mio"

Jongin ridacchiò invertendo le posizioni e prendendo tra le mani il viso del biondino, baciandolo dolcemente "Ma quindi ora stiamo insieme?"

"Ma la finisci co ste domande stupide?"

Taemin gli pizzicò un fianco -ricevendo un colpetto in fronte dal ragazzo dolorante- facendo il broncio. "Le mie domande sono sempre serie. Ho bisogno di certezze io" Il moro gli baciò il naso sorridendo per poi scendere poco sotto il suo mento

"Ora che sei qui non ti lascerò più fuggire, quindi direi si, stiamo insieme"

   
 
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