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Autore: adventury_in_lovely    16/04/2015    1 recensioni
Riley è una normale ragazzina che vive nel New Jersey, la sua vita però sraa stravolta quando per il suo quattordicesimo compleanno si trasferirà in Lapponia. per una viziata ragazzina, la dura vita nella natura potrà risultare difficile all'inizio, ma ci si abitua... E se poi si incontra Babbo Natale? E se Babbo Natale dovesse avere un imprevisto e non riuscire a consegnare i regali?? Beh, Riley all'opera !
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando la mattina successiva Riley sollevò pesantemente la testa dal comodo cuscino, ci mise un po’ a ricordare tutto… Rimase qualche secondo spaesata a fissare basita, senza capire, il luogo dove si trovava.
Poi, tutto, le riaffiorò nella mente: la Lapponia, il viaggio, lo chalet, la macchina…
Riley, notò, che già a quell’ora (lei era molto mattiniera quindi visto che si era appena svegliata dovevano essere le sette) la casa era animata. Dalla finestra spalancata (brr che freddo che c’era!) filtrava il sole, ma un sole piuttosto gelido, che illuminava solamente la meravigliosa distesa di neve.
Un uccellino si posò sul davanzale e cominciò a cinguettare allegro sotto gli occhi di un’attonita Riley. Nell’aria c’era odore di pulito, e di già sentiva il vociare dei suoi al piano di sotto, mischiato al rumore dei pacchi e degli scatoloni che venivano aperti.  In punta di piedi, e avvolta nella pesante e morbida vestaglia di pelo che i suoi le avevano regalato, scese le scale.
Nell’atrio c’era aria di felicità, allegria e novità…
-Mamma? Come mai già la casa “è sveglia?”-
-Ma piuttosto tesoro come mai TU sei sveglia a quest’ora!- gli occhi di Riley si spostarono sull’orologio, e strabuzzò gli occhi:
-Come sarebbe a dire che sono le dodici e mezza?!- urlò stranita.
-Il jet-lag tesoro, tra poco ti riprenderai.-
-Non ho la minima idea di cosa sia questo cavolo di jet-lag, ma comunque noto con piacere che finalmente è arrivata la Tv!- con queste parole Riley fece per dirigersi verso il comodo divano posizionato di fronte all’enorme schermo al plasma, ma la stretta di una solida mano le cinse il braccio.
-Che c’è papà?- brontolò lei.
-Oggi niente Tv.-
-Ma tu sei uscito di senno!-
-Oggi tu vai a esplorare la natura, cercare frutta e animali con cui giocare!- con queste parole la spinse delicatamente fuori dalla porta di casa.
-MA TU SEI MALATO! SECONDO ME TU HAI SERIAMENTE QUALCHE PROBLEMA! MA SEI PAZZO?! ORA VUOI MAGARI CHE PURE VADO A “ZAPPÀ A VIGNA?- Riley si voltò sconvolta ma suo padre le aveva già chiuso la porta dietro.
-Sono in vestaglia cazzo!- da dentro casa si sentì solo:
-Non usare quella parola, non è educata!-
-Grazie stronzi- brontolò senza farsi sentire dai suoi ma:
-Ti ho sentito! Appena torni tu ed io faremo i conti bellina.- così Riley si mise in cammino tra le immense distese di neve, in ciabatte e vestaglia.
Seguì, un po’ a come capitava, l’andamento delle dune, finché non sentì un fruscio.
-Chi va là?- domandò all’aria un po’ intimorita. Ovviamente nessuno le rispose, ma lei, che poteva giurare di aver sentito un rumore insistette:
-Anche se sei uno stupido animale, fammi un piccolo segnale.- un altro fruscio e poi qualcosa uscì da un mucchio di foglie.
-Aaaaaaaah-
-Oh, ma sei solo un topino… Stupido roditore! Mi hai fatto prendere un mini infarto!- per tutta risposta il topolino scappò via, e per divertimento, Riley, cominciò a inseguirlo. Corse dietro il roditore fino a che il fiato non le mancò in gola, e fu costretta a fermarsi. Si girò e con orrore notò di non sapere più dove si trovava: aveva perso completamente il senso dell’orientamento!
Vagando alla ricerca di qualche traccia, cominciò a chiedersi come mai le sue impronte sulla neve, si fossero cancellate come magicamente… A un certo punto Riley poggiò il piede su un tronco e scivolò. Da terra vide in lontananza del fumo.
Si rialzò velocemente benedicendo i suoi che avevano acceso il camino e certa di aver ritrovato la via per casa si mise a correre in quella direzione.
Quando solo un duna la separava dalla colonna di fumo, Riley rallentò, ormai serena. Superò il cumulo di neve, fece per raggiungere lo chalet, ma con orrore notò che lì non c’era la sua casa! Il fumo proveniva da un camino di una casetta, che sembrava provenire dritta dritta dalle fiabe. Chissà perché le venne in mente la favola di Hansel e Gretel, ma si impose di non pensare alla strega affamata che ci sarebbe potuta essere dentro una modesta, ma molto graziosa, casetta come quella.
Corse fino alla porta e fece per bussare, quando un grugnito la fece voltare spaventata. Seguì il rumore e si ritrovò di fronte alla porta di una stalla.
Riley ci si poggiò con tutto il proprio peso e dopo qualche cigolio i suoi vecchi cardini cedettero. La ragazzina si ritrovò dentro un locale poco illuminato, che l’arrivo della luce del sole sembrò risvegliare…
Guardò dentro i recinti e con stupore e sconcerto notò che dentro ci riposavano dieci renne!
   
 
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