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Autore: Greg90_h    25/12/2008    3 recensioni
Questa stroia è un incrocio tra il film Santa Clause e il Canto di Natale di Dikens, dove Harry e Ron, incaricati di portare i doni al posto di Babbo Natale, comprenderanno il senso della più grande verità del mondo: Vedere non è credere, ma credere è vedere! Non so come uscirà ma spero che possa piacervi: Leggete e recensite! PS.: Ho cambiato l'ultimo capitolo perchè nella fretta avevo saltato dei pezzi quindi l'ho ri postato... Leggete e recensite!
Genere: Commedia, Parodia, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Potter, Ron Weasley, Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Quale?» chiese Ron

«Bè… tempo fa c’era stato un bambino che da sempre era sulla lista dei buoni e di colpo è cambiato finendo in quella dei cattivi, non ho fatto altro che parlargli e cercare di capire quale fosse il problema»

«E come è finita?»

«È rimasto uguale a prima!!!» disse Babbo Natale depresso

«MAGNIFICO!!!» fece Ron dall’altra parte

«E noi che dovremmo fare allora? Se no ci sei riuscito tu che sei Babbo Natale!!!» disse Ron ovvio

«Ehi, essere Babbo Natale non è sinonimo di infallibilità!!! – disse Babbo – anche i bambini prendono le loro decisioni! Io che posso farci? Poi se la vedono loro se non ricevono il regalo, io il contratto l’ho rispettato!!!»

«Voglio proprio vedere se nessuno si è mai lamentato» fece Ron sulla difensiva

«Cos’è non ti fidi? Guarda che io lavoro proprio sulla base della reciproca fiducia e nessuno si è mai lamentato del mio lavoro!»

«Anche perché voglio proprio vedere uno che chiama Babbo Natale in tribunale per rottura di contratto!» esplose sarcastico Ron.

«Insomma le cose stanno così e io non posso farci niente, mi dispiace; e adesso vado sennò si fredda il pinguino arrosto! Ciao!» click. Babbo Natale chiuse il telefono seriamente pensieroso…

 

 

«Che ha detto?» chiese Harry

«Che non può farci niente» rispose Ron

«E non può essere un errore?»

«Già chiesto ma dice che la lista è magica e che perciò non sbaglia…»

«Io devo fare qualcosa… – disse Harry – anche perché non posso dargli il regalo altrimenti!»

«Prova a parlarli, Babbo Natale una volta l’ha fatto con un bambino…» suggerì Ron.

«Davvero? E come è finita?» chiese Harry

«Ehm… male, però tu non sei lui… e James è tuo figlio, saprai come prenderlo, no?» suggerì di nuovo il rosso.

«Ma ora sta dormendo… non posso svegliarlo e mettermi a fare la paternale!» obiettò Harry

«E allora che si fa?»

«Credo proprio che quest’anno non potrà avere nessun regalo…»

«Mi dispiace»

rispose lui entrando nel comignolo. Harry lo raggiunse poco dopo scivolando anche lui nella canna fumaria di casa sua.

«Eccoci qui» disse Harry appena entrati e mise la testa nel sacco dicendo i nomi dei suoi figli ma nessun regalo comparve al nome di suo figlio James… fu con enorme tristezza che mise i regali dei suoi figli sotto l’albero che qualche settimana prima aveva preparato con Ginny.

«Credi che dovremmo svegliarlo?» chiese Ron riferendosi a James

«Non mi pare una cosa molto saggia, te l’ho già detto» disse Harry

Il sostituto di Babbo Natale si stava già avviando per uscire dal camino quando il problema si risolse da solo…

«Zio Ronnie!» urlò una voce

«AAH!» gridò Ron a sua volta spaventato.

«Shhh! Zitto Ron!» imprecò Harry.

«Scusa Harry»

«Lily, che ci fai qui?» chiese Harry alla bambina che aveva gridato.

« Harry? Lily?? – fece un'altra voce – papà sei tu?!». Ron alzò gli occhi al cielo.

«Immagino che quando è Babbo Natale a fare le consegne non ci sono così tanti bambini svegli di notte!!!» si lamentò Harry

«Be’ sai com’è, la nuova generazione è piuttosto sveglia!!!» fece Ron ad Harry.

«Molto spiritoso!!!»

«Papà ma che ti è successo?» chiese il ragazzo che stava sulla porta del salotto: James… Intanto una altro ragazzo più piccolo era arrivato accompagnato dalla mamma.

«E lei chi è?» fece Ginny vedendo Babbo Natale senza riconoscere il marito.

«Ron? E tu che ci fai qui?» chiese poi vedendo il fratello.

«È quello che gli volevo chiedere anch’io mamma!» disse Lily Luna con un sorriso.

«Insomma Ron che succede?» chiese Ginny rivolta al fratello.

«Non ci crederai ma… Harry è… Babbo Natale!»

«Lo sapevo!!!» fece Lily contenta saltando sul posto.

«Che significa “Harry e Babbo Natale”?» chiese Ginny che ancora non capiva chi era in realtà l’uomo vestito di rosso.

«Ginny sono io, Harry!» fece l’ex moro (ora bianco)

«Harry?! Come hai fatto a diventare così grosso e barbuto?» chiese lei. Harry spiegò tutti gli incredibili eventi di quella notte.

«E ora eccomi qui» disse alla fine del racconto davanti a sua moglie e i suoi figli.

«Che bello mio padre è Babbo Natale!» disse Albus.

«No Al, Babbo Natale non esiste» fece James al fratello.

«Si che esiste, vedi?» fece Al indicando Harry

«Si è solo travestito per farci una sorpresa, non è Babbo Natale, per il semplice fatto che non esiste!» disse il maggiore con più forza.

«Davvero è così papà?» chiese il secondogenito al padre, d’un tratto molto triste.

«No, sono davvero lui, cioè insomma il suo aiutante però Babbo Natale esiste!» fece Harry.

«Ok…» disse Al mogio

«Ehi, dico davvero» fece il padre (babbo in tutti i sensi insomma NdA) guardando in tralice James con una nota d’avvertimento nello sguardo.

«Dice sul serio» aggiunse Ron. James guardò sotto l’albero.

«E il mio regalo? – chiese – sei Babbo Natale e non porti regali a tuo figlio?!?!». Harry non rispose subito.

«Non ti ho potuto dare niente perché… sei sulla lista dei cattivi». Harry pronunciò molto profondamente le ultime cinque parole ma; forse per il suo nuovo ruolo di Babbo Natale che lo aveva portato a prendere a cuore l’importanza delle colonne buoni e cattivi della lista, o forse per via del fatto che proprio suo figlio era nella colonna sbagliata si risentì un po’ quando vide James scoppiare a ridere a quelle parole.

«Ah, bè, immagino ci sia proprio da preoccuparsi allora!».

«Non puoi capire… però è importante non finire in quella lista» fece Ron.

Ginny in disparte osservava il dialogo di suo marito e suo figlio senza dire niente.

«Perché?» chiese James

«Non vedi che te lo abbiamo detto e ti sei messo a ridere?» disse Ron accalorato.

«Ovvio, venite qui nel fondo della notte, vestiti da Babbo Natale a parlare di liste di buoni e cattivi! Logico che mi metto a ridere!» disse James.

«È inutile, non serve a niente… – fece Ron – Dai, andiamo Harry» e si girò verso il camino.

«Ah no!» fece un voce! Ron si voltò completamente, davanti al camino c’era un uomo vestito di rosso e con una barba lunghissima.

«Babbo Natale?» disse Harry

«Già io! – disse lui contrariato – Non ti dico quanto ho dovuto correre per arrivare qui…»

«Perché siete venuto?» chiese Harry

«Per darti una mano…» disse lui evasivo

«Con James intendo» aggiunse.

«Ma… avevate detto di non poter fare niente» disse Ron

«Bè, ho cambiato idea e allora?» esplose lui burbero. All’improvviso un'altra voce risuonò nel camino.

«Dai diglielo, caro» disse la voce. Di lì a poco scese nel camino una donna anziana almeno quanto Babbo Natale, con altr’e tanti capelli bianchi e un naso lunghissimo.

«Ma… e va bene!!!» disse lui mentre la moglie lo raggiungeva.

«Ma cosa sta succedendo?!» chiese Ginny. Harry sussultò, completamente dimentico di tutti i presenti.

«Ginny loro sono Babbo Natale e la befana!!!!»

«Si certo… come no…» disse lei tendendo la mano ai “nuovi arrivati” e stringendola.

«Oh, voi dovete essere James, Albus e Lily, vero?» fece la Befana guardando uno ad uno i figli di Harry mentre li nominava.

«Si Siamo noi!» dissero all’unisono Al e Lily, mentre James non disse nulla se non:

«Non è possibile…»

«Oh, certo che lo è!» disse Babbo Natale

«No!» fece

«Oh insomma ma non vedi che sono qui davanti a te? E si che sono bello grosso anche!!» disse Babbo tirandosi su la pancia e lasciandola di colpo facendo ridere Lily.

«Forse ti hanno detto loro di venire! – disse James in risposta – magari siete suoi colleghi mascherati!»

«Se sono qui è solo per te James» disse Babbo Natale

«Perché? – chiese Ron – Avevo detto che non potevi aiutarci!»

«Immagino che vi abbiamo creato un po’ di problemi per farlo venire qui ci spiace…» disse Harry alla Befana.

«No, sono stata io a chiederli di venire, in realtà» disse lei

«Davvero?!» disse Ron bruscamente

«Cioè voglio dire… pensavo che… insomma… ehm, fa niente»

«No, no, sono io che ho sbagliato e che devo scusarmi, non ho capito che questo lavoro significa molto per mio marito, e che soprattutto è molto importante per il mondo!»

«Ma allora, siete venuto per questo?» chiese Harry a Babbo

«Non solo… è una storia lunga e triste… che mai avrei pensato di dover raccontare la notte di natale» disse l’ultimo.

«In realtà… quel bambino che era sulla lista dei cattivi era… mio figlio!»

«COSA?!?!» dissero Harry e Ron

«Ah, Babbo natale ha un bambino?!?!» fece Ginny

«Si… – disse Babbo – molto tempo fa, qualche secolo in verità perché noi siamo immortali, nel mio viaggio coi doni vidi che mi figlio, Charlie, era sulla lista dei cattivi»

«All’inizio pensai a un errore della lista, ma purtroppo la lista è uno strumento magico e per questo è impossibile che possa sbagliare.»

«Lo so…» fece Ron sottovoce

«Decisi comunque di parlare con mio figlio, capire come aveva fatto a finire nella colonna sbagliata della lista… ma… questo portò ad una nuova rottura nei nostri rapporti… e lui si allontanò dal Polo Nord, si allontanò da noi e andò a vivere tra i mortali diventando uno di loro. Ma la colpa era molto anche mia che non c’ero mai…»

«Non è stata colpa tua…» disse la Befana.

«È proprio una brutta storia» disse Ginny

«Ma ora che fine ha fatto vostro figlio Charlie?» chiese Harry

«L’ho detto è diventato un mortale… è passato troppo tempo… non c’è più!» fece Babbo Natale…

«Non l’abbiamo più rivisto» aggiunse la Befana

«Oh» fece Ron dispiaciuto.

«Capisci ora James?» disse poi Babbo rivolto al figlio del suo aiutante.

«Capisci perché è così importante quella lista? Non è una semplice lista che segna i buoni o i cattivi, che scegli chi deve avere doni o il carbone, quella lista è un vero strumento che ci porta alla conoscenza di noi stessi facendoci capire i nostri errori.»

«E come?» chiese james in un sussurro

«I doni» disse semplicemente Babbo Natale «Chi li riceve, oltre ad avere il premio per i suoi sforzi, ha anche un indirizzo che gli dice come continuare a comportarsi per restare buono, educando una persona fin da piccola a seguire i passi della forza più grande di tutte: l’amore!». Harry guardò Babbo Natale sempre più convinto che la sua rassomiglianza con Silente andasse oltre l’aspetto fisico…

«Poi però – continuò Babbo – col tempo, alcune persone dimenticano cosa significhi la parola amore, dimenticano come ascoltare il proprio cuore e perdono la fiducia nel natale diventando scettici, freddi e privi di quella vista che davvero vede: la fede!». Dagli occhi di james sfuggì una lacrima.

«Perché piangi James?» chiese Babbo Natale

«Perché è vero – rispose il ragazzo – non ci credevo più… Scusa papà!» disse prima di correre ad abbracciarlo.

«Di niente» disse Harry abbracciando il figlio mentre Al e Lily ridevano correndo nell’abbraccio del padre e Ginny li raggiungeva sorridendo e, infine si aggiungeva anche lei all’abbraccio.

Ron, Babbo e la Befana restarono in disparte.

«Ehi, vi si sono bloccate le gambe a voi tre?! Venite!» disse Harry ai tre e anche loro si aggiunsero all’abbraccio. Stretto in quella posizione, Harry, non accorse che gli era volato dalla tasca la lista. Così come non si accorse che il nome di James era comparso nella colonna dei buoni.

 

 

«Sicuro di voler ripartire?» chiese Harry a Babbo Natale una volta salito con lui sul tetto con tutta la famiglia.

«Si» disse lui davanti alla seconda slitta, quella con cui era arrivato fino a lì dal Polo Nord.

«Verremo con voi allora» fece Ron

«No,vi ho già disturbato troppo la notte di natale, non posso farlo ancora» disse lui.

«Ma a noi non dispiacerebbe mica, vero Ron?» disse Harry verso l’amico.

«Certo!».

«No. Avete il diritto ed il dovere di rimanere con i vostri cari la notte di Natale! Io non ci sono stato per mio figlio, ma voi dovete esserci gli uni per gli altri, dovete restare uniti! E quale momento migliore per farlo se non la notte di natale?» disse Babbo Natale deciso. Poi toccò Harry sulla spalla

«Forse è meglio se torni te stesso , che ne dici, eh?!» gli disse Babbo, mentre la barba iniziava a ritirarsi ed Harry, sollevato, si svestiva dell’abito da lavoro di Babbo Natale.

«Ma partirete tutto solo?» chiese Ron

«No – rispose la Befana – d’ora in poi il nostro anniversario lo festeggeremo così, rendendo felici tutti i bambini che dal natale non aspettano altro che la felicità.

«Ma forse – disse poi Babbo Natale – conosco qualcun’altro che anche vuol venire con me… dico bene James? Al?»

«Come lo sa?!» chiesero insieme Al e James

«Io so tutto! – fece lui con un sorriso – So qual è il desiderio di ogni bambino altrimenti come potrei costruire i doni giusti per ogni mio cliente?». James e Al non se lo fecero dire due volte e saltarono sulla slitta di Babbo Natale all’unisono cominciando a litigare da subito per il posto. Ron, La Befana e Ginny che teneva per mano Lily parlavano in una angolo sul tetto di casa Potter. Harry si avvicinò a Babbo Natale.

«Uhm… il timer si è esaurito e dovrò usare l’altra slitta – stava dicendo Babbo Natale chino sulla slitta – ne sai nulla Harry?». Harry non si chiese neanche più come faceva a sapere che era dietro di lui e gli chiese:

«Voi conoscete Silente? Albus Silente?». L’aveva chiesto in un sussurro; aveva paura di passare per un idiota…

«Si che lo conosco» disse lui senza girarsi… Harry stette zitto

«Ti manca molto, vero?» disse lui girandosi e guardandolo.

«Si» rispose.

«Voi siete… lui?» chiese poi ben sapendo che era impossibile.

«Io? – disse lui in un sorriso – e perché no? Cosa lo impedisce?»

«Cosa? – fece Harry – ma è impossibile! Silente è… insomma è morto» fece lui logico Babbo Natale sorrise di nuovo

«Credi davvero che ci se ne va ci lasci per sempre? Nulla è impossibile, Harry, se lo si crede veramente!» e strizzo l’occhio che, per un brevissimo istante, brillò del vivissimo azzurro degli occhi del suo ex-preside ed Harry lo rivide, di nuovo investito dall’immensa forza che gli donava ogni volta quello sguardo. Senza aggiungere altro saltò sulla slitta e, dopo che la befana lo aveva raggiunto, decollò nell’aria trascinandosi dietro la slitta con cui Harry aveva fatto il giro di Londra per consegnare i regali, inusabile per via del Timer esaurito.

«Buon Natale!» disse Babbo dalla slitta. Mentre Harry alzava il braccio per salutare la slitta insieme agli altri rimasti sul tetto innevato Ginny gli si avvicinò e gli chiese:

«Cosa ha detto Babbo Natale?»

«Niente – rispose Harry – mi ha solo fatto il regalo più bello del mondo!» disse e continuò insieme agli altri a salutare la sagome delle due slitte attaccate l’una all’altra con una corda e traballanti nell’aria innevata fin quando non svanirono alla vista.

 

 

 

Finita! Spero che vi sia piaciuta. Non ho tempo di scrivere nient’altro, ed è stato già molto che sono riuscito a postare alla vigilia come volevo fare!!! Ho ri-postato questo capitolo perché nella fratta avevo saltato dei pezzi importanti. Detto questo alla prossima FF! Recensite please!

  
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