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Autore: nigatsu no yuki    16/04/2015    1 recensioni
#30DaysHQWriting ovvero, io ci provo eh, ma non assicuro nulla!
Diversi pairing basati sui prompt che mi hanno ispirato di più di questa idea caruccia che girava su tumblr.
1) April 2: Childhood memory | theme: bff | Kuroken
Per Kuroo era un amico.
2) April 9: Worst fear | theme: holidays | Iwaoi
-Iwa-chan, non dirmi che ti stai preoccupando per me-
3) April 13: Magic | theme: AU week | Levyaku
Anche perché di impicci Yaku ne aveva fin troppi.
4) April 16: College/Uni | theme: AU week | Daisuga
Perdere tutto in quel momento, anche se crescere aveva lasciato loro poco, era qualcosa che non riusciva a sopportare.
5) April 17: Bad pickup lines, coffee shop AU | theme: AU week | Bokuaka
-Magari si è accorto che lo segui per i corridoi?-
6) April 19: Surprise, birthday prompt | theme: family | Kagehina
[...] Ma tutto quello, a Hinata, sapeva di famiglia.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Weekly theme: AU week
April 16: College/Uni
Pairing: Daisuga
1706 parole
→ Note: con la speciale partecipazione di
Asahi e Noya, per saperne di più note in fondo.



< Paura >



Daichi non si era aspettato quell'invito. Anche perché non si ricordava minimamente che fosse il periodo delle lauree.
Asahi si laureava, a Tokyo.
Ovviamente aveva accettato l'invito del vecchio amico e si era preso qualche giorno di vacanza, che poteva permettersi, ed era partito.
Era sul treno diretto alla città quando gli tornò in mente Suga, anche lui frequentava l'università a Tokyo, ma dato che l'altro amico era riuscito nel difficile intento di entrare a medicina, gli ci sarebbero voluti altri due anni prima della fine. Daichi si trovò a sorridere tra sé e sé ripensando ai vecchi tempi: loro tre nella palestra della scuola che giocavano a pallavolo o che cercavano di disciplinare i loro kohai scalmanati.
Si ritrovò a riflettere come in quei quattro anni, soprattutto con Suga, i rapporti si erano allentati. La lontananza con ogni probabilità. E a Daichi dispiaceva, soprattutto aver perso di vista lui.

Il giorno successivo fu proprio Asahi a venirlo a prendere dove aveva alloggiato, e insieme si diressero verso l'università. Ci trovarono ad aspettali alcuni degli amici di Asahi incontrati in quegli anni e in più due persone che anche Daichi conosceva bene.
-Daichi-saaan!- Nishinoya gli saltò quasi in braccio, felice di rivederlo -Asahi-san mi aveva detto che saresti venuto, non ci vediamo da un sacco!-
Daichi sorrise al ragazzo più basso -È passato davvero troppo, hai ragione- ammise. E mi dispiace per questo.
Quasi titubante, da dietro Noya apparve Suga con il suo solito sorriso ampio, forse un po' imbarazzato, che era sempre stato suo. Daichi si prese qualche secondo per osservarlo: si era vestito in abiti eleganti, ma teneva lo stesso taglio di capelli di quando aveva diciotto anni. Sembrava cambiata la sua espressione, maturata. La luce negli occhi però rimasta la stessa.
-È bello rivederti Daichi- disse il ragazzo con i capelli chiari, sempre sorridendo.
-Anche per me Suga- rispose lui. Davvero tanto.

L'università aveva organizzato un piccolo rinfresco, in ogni caso il piccolo gruppo si spostò, quando ormai il sole era tramontato, in un locale poco distante.
Brindarono a lungo per Asahi, tutti divertiti dalle piacevoli ore trascorse insieme, che avanzavano piano nella notte. Il neolaureato fece di tutto per tenere lontano Noya dall'alcol, fu del tutto inutile.
L'ex libero verso metà serata, molto più che solo alticcio, aveva cominciato a cantare ad alta voce intrattenendo praticamente l'intero locale.
Quando poi tutti furono andati via Asahi si scusò più volte con Daichi perché non poteva riaccompagnarlo all'hotel, dovendo caricarsi praticamente in spalle Noya che faticava a rimanere sveglio (cantare doveva averlo sfibrato).
A quel punto Suga si offrì di riaccompagnarlo. Daichi non negò di esserne molto felice.
-Allora come va?- chiese il ragazzo mentre si avviavano tra le luci della città, appena lasciata la metropolitana alle spalle.
Daichi sorrise -Tutto bene, il lavoro è pesante, ma mi piace molto- spiegò -e tu?-
-Ho ancora parecchi esami prima di fare una festa come quella di Asahi- disse l'altro infilandosi le mani in tasca.
-Scommetto che andrai benissimo vero? Come ai vecchi tempi-
Suga rise -Hai sempre avuto questa alta stima di me Daichi-
-Mai stata mal riposta- si giustificò lui -ancora convinto di fare il pediatra?-
-Sì- ammise -mi sono sempre piaciuti i bambini-
Daichi sorrise senza aggiungere altro, ormai arrivati davanti all'hotel dove pernottava, una domanda incastrata in gola che non ne voleva sapere di uscire.
-Rimarrai qui qualche altro giorno?- si informò Suga.
Lui annuì -Ho il treno di ritorno a casa fra due giorni-
-Peccato, mi sarebbe piaciuto rimanessi un altro po'- ammise l'altro, appena imbarazzato.
Daichi aspettò a rispondere, i suoni della strada che gli arrivavano ovattati alle orecchie, la bevuta di quella sera che, nonostante tutto, un po' si faceva sentire.
-Anche a me, avrei voluto passare un po' di tempo come quando eravamo al liceo- ammise allora -soprattutto con te Suga, mi sei mancato-
L'altro arrossì vistosamente, o forse era colpa dell'alcol.
-Grazie per avermi accompagnato-
A quel punto Daichi era totalmente convinto che il suo cervello si fosse scollegato del tutto, anche dopo non riuscì a capire dove avesse trovato il coraggio per quel gesto.
Si chinò sull'altro ragazzo lasciandogli un bacio leggero a fior di labbra, poi si diresse senza voltarsi, nell'albergo.

Ci aveva pensato solo dopo alle conseguenze, la sera stessa mentre si rigirava nel letto senza prendere sonno e i due giorni successivi, quando nonostante Asahi e Noya lo invitassero ad uscire, Suga non si fece mai vedere.
Ed era comprensibile, probabilmente non gli avrebbe più rivolto la parola. Non poteva baciarlo e andarsene senza una spiegazione, la scusa della bevuta della sera non lo giustificava.
Sospirò guardando il messaggio di Noya che gli augurava buon viaggio di ritorno la mattina dopo. Era sceso nel piccolo parco dall'altro lato della strada rispetto all'hotel a fissare pigramente la gente che lo popolava in quel pomeriggio. Il sole era quasi sparito dietro i profili dei grattacieli del centro.
Lasciò la mente libera di vagare di nuovo alla sera di due giorni prima, confusa e annebbiata, con quel retrogusto dolce.
Doveva avere all'incirca sedici anni quando si era accorto che guardava Suga in modo diverso. Nei corridoi della scuola, in palestra, quando tornavano a casa. Era ingenuo e troppo piccolo all'epoca e ci aveva messo qualche mese per ammetterlo a se stesso: si era innamorato del suo migliore amico. E la cosa lo terrorizzava.
Aveva covato quel sentimento solo per sé, non ne aveva mai fatto parola con nessuno, ben che meno con il diretto interessato. La loro amicizia veniva prima di tutto, ma lui si sentiva un codardo.
Poi il loro terzo anno era scivolato via troppo velocemente e Suga era partito per Tokyo, mentre lui era rimasto a casa. La lontananza aveva solo sopito tutto quello, non poteva credere che un po' di sake e più di un anno di assenza di contatti gli avessero fatto rovinare ogni cosa.
E adesso l'ho fatto sul serio si ritrovò a pensare sospirando. Daichi non era mai stato uno che si buttava giù di morale, sapeva che bisognava lottare per tutto, ma in quel momento si sentiva in bilico su una voragine. Anzi forse stava già precipitando.
E riusciva solo a sospirare e a sperare... esattamente neanche lui sapeva in che sperare.
Il sole sparì del tutto e lui decise di alzarsi per rientrare, doveva ancora finire la valigia.
Quasi non si accorse che a qualche passo da lui si era fermato proprio il soggetto dei suoi pensieri tumultuosi: Suga lo guardava e appena capì che Daichi si era accorto di lui, sorrise debolmente salutandolo.
Lui rimase completamente spiazzato da quella apparizione, così tanto che ricambiò in modo incerto il suo saluto.
-Mi spiace per questi due giorni sono stato occupato con le lezioni- iniziò Suga sfuggendo al suo sguardo -Asahi mi ha detto che ti ha portato a vedere la città-
Daichi si limitò ad annuire ancora scosso.
-Ecco ci tenevo a salutarti- replicò l'altro -... e volevo...-
Daichi non si sentiva così pronto a parlargli, aveva passato anni in silenzio, in amicizia e gli era sempre bastato.
Perdere tutto in quel momento, anche se crescere aveva lasciato loro poco, era qualcosa che non riusciva a sopportare.
Si risedette sulla panchina imitato subito da Suga che continuava a fissare davanti a sé, esitando.
-Spero tu sia stato bene qui- cercò di temporeggiare in evidente difficoltà.
-Mi dispiace...- disse solo Daichi.
Vide Suga stringere i pugni appoggiati sulle ginocchia -A me dispiace non essere stato con voi-
Lui rimase zitto, ricordando quella gentilezza innata dell'amico, che a quel punto gli stava impedendo di scusarsi, facendolo lui al suo posto.
-Perché sei qui Suga?- domandò a bruciapelo.
La domanda cadde pesante tra i due, Daichi sbirciò verso di lui solo per vedere che ancora non lo guardava.
-Tu... perché mi hai baciato?- chiese.
A quel punto trovare una qualsiasi scusa che dimostrasse ancora di più quanto fosse codardo era impossibile. Si era auto-sabotato alcune sere prima, a quel punto l'unica via gli sembrava vuotare il sacco.
-Sono innamorato di te dal secondo anno di liceo e non ti ho mai detto nulla, ho sempre avuto paura di farlo per non rovinare la nostra amicizia. Poi il liceo è finito e tu sei venuto qui e allora mi è sembrato inutile, tanto ci stavamo allontanando... l'altra sera, non so perché ho ceduto, forse l'avevo tanto desiderato, in ogni caso mi spiace, non avrei dovuto- riprese fiato solo alla fine e si costrinse a girarsi verso il ragazzo seduto accanto a sé.
Suga aveva gli occhi spalancati e il volto rosso d'imbarazzo. Non ebbe nessun'altra reazione e allora Daichi immaginò che quello fosse il momento per eclissarsi.
-Ora devo proprio andare- si alzò e strinse con una mano la spalla dell'amico -ci vediamo Suga-
Riuscì in qualche modo a fare un passo anche se sentiva i piedi di piombo, ma poi fu bloccato.
Suga si era appeso alla sua felpa per fermarlo -Non pensare di andartene così- sussurrò -non dopo questo-
Daichi fece un passo indietro quando l'altro si alzò -Perché non me l'hai mai detto?- esclamò.
Daichi rimase sorpreso da quello, imbarazzato sorrise portandosi una mano dietro la nuca -Te l'ho detto, ho avuto paura- spiegò a bassa voce -in ogni caso non import...-
-Certo che importa dannazione!- si appoggiò con entrambe le mani alla sua felpa.
Non si era certo immaginato una reazione come quella Daichi, perché si stava così arrabbiando l'altro?
-Mi conosci e davvero pensavi che sarei dovuto essere io a fare il primo passo? Neanche adesso...- aveva il volto che andava a fuoco, deglutì cercando di andare avanti -se me lo avessi detto all'epoca avrei avuto il coraggio per dire "Anche io" e non avrei sprecato questi anni a chiedermi come sarebbe andata...-
Daichi smise di respirare, eliminando tutto da intorno a sé eccetto il ragazzo che si attaccava disperatamente a lui e che con ogni probabilità ora stava morendo di imbarazzo.
Poi la bolla scoppiò.
-Ti prego dì qualcosa- pregò Suga.
E allora Daichi, prendendogli il volto tra le mani, lo baciò di nuovo.
Sapeva che avrebbe sempre maledetto la sua paura e gli anni persi ormai trascorsi.
Ma avrebbe sempre ringraziato il pomeriggio al parco di Tokyo e la festa di laurea di Asahi.
















- Angolino -
Salve gente!
Bene allora alcune precisazioni qui sotto, sopportatemi per qualche altra riga ^_^
Ero indecisa se imbarcarmi in questa coppia, li trovo troppo belli, ma sono sempre un po' indecisa su come renderli in modalità di coppia ecco.
Suga pediatra era un headcanon che girava su tumblr e che non ho potuto non usare, capitemi: sarebbe troppo un amore, più di quanto non lo sia già. E poi me lo vedo così bene imbarazzato e con il suo bel sorriso :3
Spero anche in questo caso di non essere andata ooc ^////^
Asahi e Noya ospiti speciali! Ho fatto pure ubriacare il povero libero xD
(Vedete il sottinteso che volete con loro due, ve lo concedo beeeenissimo)
Altra informazione, questa è la prima coppia Karasuno che ho intenzione di trattare, mi terrò gli altri due adorabili idioti per il finale :D
Ma se avrete voglia ci rivediamo domani dato che ho pronta da giorni la os coffe shop au *_*

Sempre un grazie grande grandissimo a chi segue queste picoole cosucce e chi trova il tempo di farmi sapere cosa ne pensa, mi rendete tanto tanto felice :3

Alla prossima!
[p.s. ho cambiato il raiting a giallo per ogni evenienza, non salirà di più in ogni caso]
   
 
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