Weekly
theme: AU week
April 16: College/Uni
Pairing: Daisuga
1706
parole
→ Note: con la speciale partecipazione
di
Asahi
e Noya, per saperne di più note in fondo.
<
Paura >
Daichi non si era aspettato quell'invito. Anche perché non si ricordava minimamente che fosse il periodo delle lauree.
Asahi
si laureava, a Tokyo.
Ovviamente
aveva accettato l'invito del vecchio amico e si era preso qualche
giorno di vacanza, che poteva permettersi, ed era partito.
Era
sul treno diretto alla città quando gli tornò in
mente Suga, anche
lui frequentava l'università a Tokyo, ma dato che l'altro
amico era
riuscito nel difficile intento di entrare a medicina, gli ci
sarebbero voluti altri due anni prima della fine. Daichi si
trovò a
sorridere tra sé e sé ripensando ai vecchi tempi:
loro tre nella
palestra della scuola che giocavano a pallavolo o che cercavano di
disciplinare i loro kohai scalmanati.
Si
ritrovò a riflettere come in quei quattro anni, soprattutto
con
Suga, i rapporti si erano allentati. La lontananza con ogni
probabilità. E a Daichi dispiaceva, soprattutto aver perso
di vista
lui.
Il
giorno successivo fu proprio Asahi a venirlo a prendere dove aveva
alloggiato, e insieme si diressero verso l'università. Ci
trovarono
ad aspettali alcuni degli amici di Asahi incontrati in quegli anni e
in più due persone che anche Daichi conosceva bene.
-Daichi-saaan!-
Nishinoya gli saltò quasi in braccio, felice di rivederlo
-Asahi-san
mi aveva detto che saresti venuto, non ci vediamo da un sacco!-
Daichi
sorrise al ragazzo più basso -È passato davvero
troppo, hai
ragione- ammise. E
mi dispiace per questo.
Quasi
titubante, da dietro Noya apparve Suga con il suo solito sorriso
ampio, forse un po' imbarazzato, che era sempre stato suo. Daichi si
prese qualche secondo per osservarlo: si era vestito in abiti
eleganti, ma teneva lo stesso taglio di capelli di quando aveva
diciotto anni. Sembrava cambiata la sua espressione, maturata. La
luce negli occhi però rimasta la stessa.
-È
bello rivederti Daichi- disse il ragazzo con i capelli chiari, sempre
sorridendo.
-Anche
per me Suga- rispose lui. Davvero
tanto.
L'università
aveva organizzato un piccolo rinfresco, in ogni caso il piccolo
gruppo si spostò, quando ormai il sole era tramontato, in un
locale
poco distante.
Brindarono
a lungo per Asahi, tutti divertiti dalle piacevoli ore trascorse
insieme, che avanzavano piano nella notte. Il neolaureato fece di
tutto per tenere lontano Noya dall'alcol, fu del tutto inutile.
L'ex
libero verso metà serata, molto più che solo
alticcio, aveva
cominciato a cantare ad alta voce intrattenendo praticamente l'intero
locale.
Quando
poi tutti furono andati via Asahi si scusò più
volte con Daichi
perché non poteva riaccompagnarlo all'hotel, dovendo
caricarsi
praticamente in spalle Noya che faticava a rimanere sveglio (cantare
doveva averlo sfibrato).
A
quel punto Suga si offrì di riaccompagnarlo. Daichi non
negò di
esserne molto felice.
-Allora
come va?- chiese il ragazzo mentre si avviavano tra le luci della
città, appena lasciata la metropolitana alle spalle.
Daichi
sorrise -Tutto bene, il lavoro è pesante, ma mi piace molto-
spiegò
-e tu?-
-Ho
ancora parecchi esami prima di fare una festa come quella di Asahi-
disse l'altro infilandosi le mani in tasca.
-Scommetto
che andrai benissimo vero? Come ai vecchi tempi-
Suga
rise -Hai sempre avuto questa alta stima di me Daichi-
-Mai
stata mal riposta- si giustificò lui -ancora convinto di
fare il
pediatra?-
-Sì-
ammise -mi sono sempre piaciuti i bambini-
Daichi
sorrise senza aggiungere altro, ormai arrivati davanti all'hotel dove
pernottava, una domanda incastrata in gola che non ne voleva sapere
di uscire.
-Rimarrai
qui qualche altro giorno?- si informò Suga.
Lui
annuì -Ho il treno di ritorno a casa fra due giorni-
-Peccato,
mi sarebbe piaciuto rimanessi un altro po'- ammise l'altro, appena
imbarazzato.
Daichi
aspettò a rispondere, i suoni della strada che gli
arrivavano
ovattati alle orecchie, la bevuta di quella sera che, nonostante
tutto, un po' si faceva sentire.
-Anche
a me, avrei voluto passare un po' di tempo come quando eravamo al
liceo- ammise allora -soprattutto con te Suga, mi sei mancato-
L'altro
arrossì vistosamente, o forse era colpa dell'alcol.
-Grazie
per avermi accompagnato-
A
quel punto Daichi era totalmente convinto che il suo cervello si
fosse scollegato del tutto, anche dopo non riuscì a capire
dove
avesse trovato il coraggio per quel gesto.
Si
chinò sull'altro ragazzo lasciandogli un bacio leggero a
fior di
labbra, poi si diresse senza voltarsi, nell'albergo.
Ci
aveva pensato solo dopo alle conseguenze, la sera stessa mentre si
rigirava nel letto senza prendere sonno e i due giorni successivi,
quando nonostante Asahi e Noya lo invitassero ad uscire, Suga non si
fece mai vedere.
Ed
era comprensibile, probabilmente non gli avrebbe più rivolto
la
parola. Non poteva baciarlo e andarsene senza una spiegazione, la
scusa della bevuta della sera non lo giustificava.
Sospirò
guardando il messaggio di Noya che gli augurava buon viaggio di
ritorno la mattina dopo. Era sceso nel piccolo parco dall'altro lato
della strada rispetto all'hotel a fissare pigramente la gente che lo
popolava in quel pomeriggio. Il sole era quasi sparito dietro i
profili dei grattacieli del centro.
Lasciò
la mente libera di vagare di nuovo alla sera di due giorni prima,
confusa e annebbiata, con quel retrogusto dolce.
Doveva
avere all'incirca sedici anni quando si era accorto che guardava Suga
in modo diverso. Nei corridoi della scuola, in palestra, quando
tornavano a casa. Era ingenuo e troppo piccolo all'epoca e ci aveva
messo qualche mese per ammetterlo a se stesso: si era innamorato del
suo migliore amico. E la cosa lo terrorizzava.
Aveva
covato quel sentimento solo per sé, non ne aveva mai fatto
parola
con nessuno, ben che meno con il diretto interessato. La loro
amicizia veniva prima di tutto, ma lui si sentiva un codardo.
Poi
il loro terzo anno era scivolato via troppo velocemente e Suga era
partito per Tokyo, mentre lui era rimasto a casa. La lontananza aveva
solo sopito tutto quello, non poteva credere che un po' di sake e
più
di un anno di assenza di contatti gli avessero fatto rovinare ogni
cosa.
E
adesso l'ho fatto sul serio
si ritrovò a pensare sospirando. Daichi non era mai stato
uno che si
buttava giù di morale, sapeva che bisognava lottare per
tutto, ma in
quel momento si sentiva in bilico su una voragine. Anzi forse stava
già precipitando.
E
riusciva solo a sospirare e a sperare... esattamente neanche lui
sapeva in che sperare.
Il
sole sparì del tutto e lui decise di alzarsi per rientrare,
doveva
ancora finire la valigia.
Quasi
non si accorse che a qualche passo da lui si era fermato proprio il
soggetto dei suoi pensieri tumultuosi: Suga lo guardava e appena
capì
che Daichi si era accorto di lui, sorrise debolmente salutandolo.
Lui
rimase completamente spiazzato da quella apparizione, così
tanto che
ricambiò in modo incerto il suo saluto.
-Mi
spiace per questi due giorni sono stato occupato con le lezioni-
iniziò Suga sfuggendo al suo sguardo -Asahi mi ha detto che
ti ha
portato a vedere la città-
Daichi
si limitò ad annuire ancora scosso.
-Ecco
ci tenevo a salutarti- replicò l'altro -... e volevo...-
Daichi
non si sentiva così pronto a parlargli, aveva passato anni
in
silenzio, in amicizia e gli era sempre bastato.
Perdere
tutto in quel momento, anche se crescere aveva lasciato loro poco,
era qualcosa che non riusciva a sopportare.
Si
risedette sulla panchina imitato subito da Suga che continuava a
fissare davanti a sé, esitando.
-Spero
tu sia stato bene qui- cercò di temporeggiare in evidente
difficoltà.
-Mi
dispiace...- disse solo Daichi.
Vide
Suga stringere i pugni appoggiati sulle ginocchia -A me dispiace non
essere stato con voi-
Lui
rimase zitto, ricordando quella gentilezza innata dell'amico, che a
quel punto gli stava impedendo di scusarsi, facendolo lui al suo
posto.
-Perché
sei qui Suga?- domandò a bruciapelo.
La
domanda cadde pesante tra i due, Daichi sbirciò verso di lui
solo
per vedere che ancora non lo guardava.
-Tu...
perché mi hai baciato?- chiese.
A
quel punto trovare una qualsiasi scusa che dimostrasse ancora di
più
quanto fosse codardo era impossibile. Si era auto-sabotato alcune
sere prima, a quel punto l'unica via gli sembrava vuotare il sacco.
-Sono
innamorato di te dal secondo anno di liceo e non ti ho mai detto
nulla, ho sempre avuto paura di farlo per non rovinare la nostra
amicizia. Poi il liceo è finito e tu sei venuto qui e allora
mi è
sembrato inutile, tanto ci stavamo allontanando... l'altra sera, non
so perché ho ceduto, forse l'avevo tanto desiderato, in ogni
caso mi
spiace, non avrei dovuto- riprese fiato solo alla fine e si costrinse
a girarsi verso il ragazzo seduto accanto a sé.
Suga
aveva gli occhi spalancati e il volto rosso d'imbarazzo. Non ebbe
nessun'altra reazione e allora Daichi immaginò che quello
fosse il
momento per eclissarsi.
-Ora
devo proprio andare- si alzò e strinse con una mano la
spalla
dell'amico -ci vediamo Suga-
Riuscì
in qualche modo a fare un passo anche se sentiva i piedi di piombo,
ma poi fu bloccato.
Suga
si era appeso alla sua felpa per fermarlo -Non pensare di andartene
così- sussurrò -non dopo questo-
Daichi
fece un passo indietro quando l'altro si alzò
-Perché non me l'hai
mai detto?- esclamò.
Daichi
rimase sorpreso da quello, imbarazzato sorrise portandosi una mano
dietro la nuca -Te l'ho detto, ho avuto paura- spiegò a
bassa voce
-in ogni caso non import...-
-Certo
che importa dannazione!- si appoggiò con entrambe le mani
alla sua
felpa.
Non
si era certo immaginato una reazione come quella Daichi,
perché si
stava così arrabbiando l'altro?
-Mi
conosci e davvero pensavi che sarei dovuto essere io a fare il primo
passo? Neanche adesso...- aveva il volto che andava a fuoco,
deglutì
cercando di andare avanti -se me lo avessi detto all'epoca avrei
avuto il coraggio per dire "Anche
io"
e non avrei sprecato questi anni a chiedermi come sarebbe andata...-
Daichi
smise di respirare, eliminando tutto da intorno a sé eccetto
il
ragazzo che si attaccava disperatamente a lui e che con ogni
probabilità ora stava morendo di imbarazzo.
Poi
la bolla scoppiò.
-Ti
prego dì qualcosa- pregò Suga.
E
allora Daichi, prendendogli il volto tra le mani, lo baciò
di nuovo.
Sapeva
che avrebbe sempre maledetto la sua paura e gli anni persi ormai
trascorsi.
Ma
avrebbe sempre ringraziato il pomeriggio al parco di Tokyo e la festa
di laurea di Asahi.
- Angolino -
Salve gente!
Bene allora alcune precisazioni qui sotto, sopportatemi per qualche altra riga ^_^
Ero indecisa se imbarcarmi in questa coppia, li trovo troppo belli, ma sono sempre un po' indecisa su come renderli in modalità di coppia ecco.
Suga pediatra era un headcanon che girava su tumblr e che non ho potuto non usare, capitemi: sarebbe troppo un amore, più di quanto non lo sia già. E poi me lo vedo così bene imbarazzato e con il suo bel sorriso :3
Spero anche in questo caso di non essere andata ooc ^////^
Asahi e Noya ospiti speciali! Ho fatto pure ubriacare il povero libero xD
(Vedete il sottinteso che volete con loro due, ve lo concedo beeeenissimo)
Altra informazione, questa è la prima coppia Karasuno che ho intenzione di trattare, mi terrò gli altri due adorabili idioti per il finale :D
Ma se avrete voglia ci rivediamo domani dato che ho pronta da giorni la os coffe shop au *_*
Sempre un grazie grande grandissimo a chi segue queste picoole cosucce e chi trova il tempo di farmi sapere cosa ne pensa, mi rendete tanto tanto felice :3
Alla prossima!
[p.s. ho cambiato il raiting a giallo per ogni evenienza, non salirà di più in ogni caso]
- Angolino -
Salve gente!
Bene allora alcune precisazioni qui sotto, sopportatemi per qualche altra riga ^_^
Ero indecisa se imbarcarmi in questa coppia, li trovo troppo belli, ma sono sempre un po' indecisa su come renderli in modalità di coppia ecco.
Suga pediatra era un headcanon che girava su tumblr e che non ho potuto non usare, capitemi: sarebbe troppo un amore, più di quanto non lo sia già. E poi me lo vedo così bene imbarazzato e con il suo bel sorriso :3
Spero anche in questo caso di non essere andata ooc ^////^
Asahi e Noya ospiti speciali! Ho fatto pure ubriacare il povero libero xD
(Vedete il sottinteso che volete con loro due, ve lo concedo beeeenissimo)
Altra informazione, questa è la prima coppia Karasuno che ho intenzione di trattare, mi terrò gli altri due adorabili idioti per il finale :D
Ma se avrete voglia ci rivediamo domani dato che ho pronta da giorni la os coffe shop au *_*
Sempre un grazie grande grandissimo a chi segue queste picoole cosucce e chi trova il tempo di farmi sapere cosa ne pensa, mi rendete tanto tanto felice :3
Alla prossima!
[p.s. ho cambiato il raiting a giallo per ogni evenienza, non salirà di più in ogni caso]