L’odore acre del sangue e del fumo raggiunsero il naso della ragazza, che sorrise compiaciuta, adorava scendere nelle prigioni e sentire le urla di dolore dei poveri disgraziati che l’avevano incontrata. La fanciulla bionda fu scortata fino a l’ultima cella, quella dell’unico prigioniero che non veniva mai torturato: lady Hanna De Villers. Quando la bionda aprì la cella la giovane nobile assunse un’espressione terrorizzata che divertì ancora di più la ragazza, “Non preoccuparti my lady-disse con un sorrise divertito-questo è il tuo grade momento” la nobile si rannicchiò in un angolino della cella, ma la bionda chiamò due orchi che trascinarono fuori la ragazzina terrorizzata. La bionda risalì le scale del palazzo ed entrò nella sua stanza. Quando fu dentro vide che lì in piedi vicino al balcone c’era un uomo incappucciato alto e magro con un sorriso freddo, la ragazza sorrise a sua volta “Mio amato, come mai sei venuto qui?” il sorriso dell’uomo si allargò ma rimase freddo “Volevo accertarmi che tutto fosse pronto, mia dolce Adele” la ragazza si avvicinò ondeggiando i fianchi “E’ tutto preparato a dovere stanno aspettando solo noi” l’uomo la prese e la baciò focosamente “Allora andiamo mia dolce Adele” Hanna era stata legata ad un altare di marmo freddo, i vestiti erano stati sostituiti con una sottoveste bianca che lasciava scoperto il petto. Le candele intorno all’altare brillavano di una luce verde, nell’aria si respirava la tensione, le persone che la accerchiavano recitavano incantesimi nell’antica lingua degli elfi. Nella sala entrarono altre due persone, uno era un uomo incappucciato e l’altra era Lei… la donna bionda vestita di cremisi che torturava i prigionieri, la stessa donna che popolava i sui incubi. Hanna iniziò a tremare quando si accorse del coltellaccio che la strega teneva in mano, la bionda le sussurrò all’orecchio che sarebbe andato tutto bene, poi calò con violenza il coltello sul petto della giovane facendo schizzare il sangue ovunque subito dopo le squarciò la pelle ed estrasse il cuore ancora pulsante di Hanna e lo stritolò davanti aglio occhi morenti della ragazza. In fine versò il sangue in un bicchiere dal quale bevvero tutti, poi si inginocchiarono per rendere omaggio al mostro che avevano appena risvegliato.