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Autore: Erina91    17/04/2015    3 recensioni
Si stava avvicinando con la sua camminata sensuale al loro tavolo da Poker, la vide chinare lentamente la testa e posare i suoi occhi provocatrici e accattivanti sui suoi, scrutandolo con intensità, per poi indugiare sul resto dei giocatori e chiedere:
-potrei unirvi a voi al prossimo giro?-
L'uomo sconosciuto, sulla quarantina, sorrise malizioso:
-ma certo, signorina, può prendere pure il mio posto. Questo è il mio ultimo giro!-
-la ringrazio molto!- rispose lei, con la sua calda voce.
Lui continuava a fissarla in modo insistente, ma lei non sembrava dare molto peso al suo sguardo.
Era rimasto colpito da quella ragazza fin dalla prima volta che l'aveva vista: sfuggente e affascinante, in qualche modo misteriosa, e i suoi "occhi da gatta" lo avevano incatenato subito.
Comunque, lui aveva un caso da risolvere e non poteva farsi sollazzare da una donna che nemmeno conosceva...
Genere: Introspettivo, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Karin, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha, Un po' tutti | Coppie: Naruto/Sakura, Sasuke/Karin, Shikamaru/Ino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Ciao a tutti!! lo so che è più di due mesi che non pubblico un cap di questa fanfic, e mi dispiace un sacco... ç_______ç ma solo ora ho trovato il tempo di andare avanti e poi ho deciso di pubblicare il capitolo oggi perché l'episodio di ieri dedicato a Karin mi ha fatto venire ancora più voglia di scrivere su di loro. ;D
Spero che, nonostante l'ennesimo ritardo, continuerete a seguire con piacere la mia storia :(. E soprattutto.. spero di non deludervi con questo capitolo.
Comunque, vi dico subito è incentrato più che altro su Sasuke e Karin, e al triangolo SuiKarinSasu. Ma ho ricreato un piccolo spazio anche a InoShika e alla amicizia tra lei e Sakura.
Purtroppo poco NaruSaku, e mi dispiace, ma rimedierò nel prossimo capitolo. Nel prossimo mi concentrerò di più anche sul "caso".
Spero di non deludermi, ma anche di divertirvi un po'!^^
E, importantissimo.. ci sarà una parte un po' spinta.. quindi, il capitolo passerà momentaneamente a segnalino rosso.
Per chi non se la sente di leggerla, vi invito a saltarla.

 


A ritmo di Hula.. “Ops! Qualche bevuta di troppo”

 

Arrivati a La Valletta, capitale di Malta, Naruto e Karin andarono ad organizzarsi per fare una gita sulla “Victoria Lines”: una grande valle in mezzo alla natura, con al centro un lungo percorso delle mura che costeggiava tutta l'isola, da poter fare con le biciclette, ovviamente con delle Bike sportive. Il Tour era programmato dalla “Celebrity Eclipse” e sia i due Uzumaki che Sakura e Ino, avevano deciso di farlo. Tuttavia, solo Naruto tra il gruppo sapeva che avrebbero partecipato anche Suigetsu e Sasuke perché, se Karin l'avesse saputo, avrebbe rinunciato alla gita pur di non incontrarsi con l'Uchiha.
Inutile dire che, quando Karin scoprì le macchinazioni del cugino alla vista di Sasuke Uchiha, si arrabbiò profondamente.
Ormai, però, il gruppo era formato e non poteva tornare indietro perché aveva già pagato.
Ino era sempre più triste, dato che per l'ennesima volta Shikamaru aveva rinunciato a partecipare con lei alla gita e Sakura stava iniziando ad essere fortemente seccata dal marito della sua migliore amica e, se egli non fosse corso ai ripari subito, si sarebbe preso una bella ripassata da parte sua.
Certo, di solito Ino era piuttosto intraprendente da quel punto vista, non aveva bisogno che qualcuno prendesse le sue difese, e sapeva farsi rispettare; però, la scoperta della gravidanza e il “non detto”, la stava limitando dal reagire normalmente.
-Sakura-chan.. c'è qualche problema?- domandò Naruto, affiancandosi a lei prima di salire sulla sua bike nera.
-hai paura ad andare in bici? Pensi di non farcela ad affrontare il percorso perché troppo lungo?- continuò.
-no, non è questo. In realtà è che sono preoccupata per Ino, Shikamaru non fa altro che farla arrabbiare.- spiegò brevemente.
-In effetti credo anch'io che stia esagerando, capisco se Ino ne soffre.-
Sakura non rispose.
-ma credo che noi non dovremmo metterci in mezzo, sono problemi loro e dovrebbero parlarsi di più per comprendersi meglio.- continuò Naruto.
-sono d'accordo. Però mi spiace vedere Ino così, d'altronde è la mia migliore amica.-
-cerca solo di restarle accanto, Sakura-chan, e se ti chiede consigli aiutala e incoraggiala.-
La ragazza sorrise affettuosa, ascoltando quelle parole: Naruto era proprio un bravo ragazzo.
-signori, siete tutti presenti? Possiamo partire per il giro turistico?- la guida del tour interruppe la conversazione tra Naruto e Sakura, e attirò l'attenzione dei presenti.
-vedrai che sarà una bella gita!- alzò il pollice Naruto e iniziò a pedalare seguito da Sakura.


 
*****


Sasuke e Karin erano nel gruppo più avanti e dietro di loro si trovava Suigetsu che, come al solito, flirtava con una ragazza.
A Sasuke, però, non erano sfuggiti gli sguardi ammiccanti che di soppiatto lanciava alla figura di Karin e specialmente al suo fondoschiena ricoperto da un paio di shorts color verde militare (che parevano più culottes sportive), seduto sul sellino della bici: quella donna non aveva alcun pudore, mostrava il suo “belvedere” senza alcun ritegno e finiva per attirare gli sguardi di una serie di uomini affamati dietro di lei, oltre che quello malizioso e voluttuoso di Suigetsu.
Certo, lui non era da meno dato che stava facendo la stessa cosa; però, quello che lo infastidiva di più, erano soprattutto gli occhi che Karin richiamava su di lei senza che se ne rendesse minimamente conto e si sentiva geloso, poiché voleva essere l'unico a gradire di tale vista.
In questo modo era fin troppo libertina per i suoi gusti e la sua spregiudicata noncuranza lo irritava.
Nel frattempo che attraversavano la valle contornata di verde e gravida di fiori sbocciati e colorati, decise di aumentare a pedalare per raggiungerla:
-ehi!- si affiancò a lei.
-Sasuke.- sospirò seccata.
-sai che stai attirando gli sguardi di tutti? Lo fai apposta?-
-di che stai parlando! Sei scemo?- appunto, lei non se rendeva conto.
-no. Sto parlando della tua postura sulla bici e delle tue provocanti culottes.-
-la mia posizione sulla bici? Guarda che sto come tutti.-
-no.. sei nella posizione ideale per attirare sguardi.- ripeté infastidito.
-si può sapere che vuoi? Perché devi sempre criticarmi ogni cosa? Parla chiaro una volta per tutte!-
-parlo sempre chiaro.- ribatté.
-no, non lo fai mai. Sfrutti ogni scusa ed ogni occasione per nascondere ciò che vuoi veramente.-
-può essere..- ammise, guardando le mura davanti. -ma ciò che voglio non lo posso avere.-
C'era frustrazione in quella voce, Karin lo notò, ma non voleva illudersi che per la prima volta Sasuke stava dicendo quello che pensava veramente, soprattutto perché nemmeno lei poteva avere quello che desiderava. Lo sapeva benissimo.
Fece finta di non capire.
-cosa intendi?-
-non fingere di non aver capito, Karin.-
-come sempre non parli mai chiaramente.- replicò irritata, pedalando più veloce e distaccandolo.
Sasuke la inseguì nuovamente e in poco tempo distaccarono il gruppo e la guida; quest'ultima, accortasi della loro separazione, li richiamò all'attenzione:
-ehi! Voi due laggiù, rallentate!- gridò in inglese.
Karin frenò bruscamente e Sasuke non fece in tempo a bloccarsi prima di andarle addosso: i due cascarono per terra, uno sopra l'altro, le loro iridi a pochi centimetri di distanza e le loro labbra quasi si sfioravano. Per un attimo il tempo si fermò e i due si guardarono intensamente.
-sei pazza? Guarda cosa hai combinato a frenare così di colpo.- fiatò Sasuke, sciogliendo la tensione ma non alzandosi da sopra di lei.
-diciamo che non ti dispiace, eh Sasuke? Sennò a quest'ora ti saresti già alzato da sopra di me.- disse con espressione beffarda. -e comunque è colpa tua che non hai frenato in tempo.- aggiunse.
-tsz.. non dire assurdità!- sbottò aspro. -e non mi dispiace solo perché sei una donna come tutte le altre. Niente di più. Non farti strane idee.-
-questo significa che credi che sia bella?- domandò sorpresa, trattenendo un ghigno compiaciuto.
-purtroppo lo sei.- distolse gli occhi dal suo corpo per tentare di controllarsi. -Però sei anche fin troppo irritante e insopportabile.- ribadì.
Detto questo, con estremo sforzo, si alzò da lei: non poteva perdere il controllo mentre era in mezzo a tutti o la sua reputazione avrebbe fatto una brutta fine.
-cercate di stare più attenti, signori, e seguite le mie indicazioni.- li riprese la guida, severa.
-ci perdoni.- disse Karin, alzandosi da terra e risalendo sulla bici.
-signorina, s'è fatta male al ginocchio. Sta sanguinando.- notò la donna, rovistando nel suo marsupio per tirare fuori disinfettante e bende. -si disinfetti o la ferita peggiora.- suggerì, passandole tra le mani l'occorrente. Sasuke buttò gli occhi sul ginocchio sanguinante di Karin.
-tsz.. che stupida donna! Vedi a indossare delle minuscole culottes?-
-taci Sasuke. Mi sarei fatta male anche con dei semplici pantaloncini, in questo caso non c'entra l'abbigliamento. Sei solo tu che non riesci a distogliere lo sguardo dal mio sedere, tutto qui.-
Da dietro avvertirono una risata diabolica, che ovviamente apparteneva a Suigetsu.
-Sasuke.. sei un coglione! non riesci proprio a non farti notare e ad avere l'astuzia di goderti il “belvedere” di una donna, senza che lei se ne accorga. Sei così inesperto in fatto di donne!- lo provocò il suo coinquilino. -anzi.. non ci sai proprio fare con loro.-
Sasuke lo fissò gelido.
-nessuno ha chiesto la tua opinione, Suigetsu. Inoltre, non hai il diritto di parlare dato che facevi lo stesso.- replicò.
Karin alzò la schiena dopo essersi disinfettata e li guardò entrambi:
-siete solo due maiali, imbecilli.- asserì infastidita.
-chiudi quella bocca, che sei tu che fai la “maiala” e ci provochi con il tuo vestirti vistosa.-
Un violento ceffone colpì il volto di Suigetsu.
-verme!- gridò furiosa -non accusarmi di fare la “maiala” quando siete voi che mi fissate come due affamati di sesso.-
La guida, che si trovava in mezzo a quella discussione non comprendendo molto cosa dicevano, decise di fermare il litigio:
-calmi, signori. Ripartiamo con calma, d'accordo?-
Tutti seguirono le indicazioni della donna e montarono nuovamente sulle biciclette.
Sasuke indugiò su Suigetsu che stava pedalando con una mano sola e con l'altra teneva la guancia rossa e indolenzita:
-che donna “indomabile”.- sogghignò divertito -me la voglio scopare.-
Sasuke si irritò a quell'affermazione e cercò un modo per fargli abbassare la cresta:
-penso che dopo quello che le hai detto, avrai poche speranze.- commentò, infatti, soddisfatto.
Karin non l'avrebbe perdonato facilmente per averle dato della “maiala” davanti a tutti e lui adesso aveva la strada più spianata rispetto a prima. Ghignò compiaciuto.
-è inutile che fai quell'espressione soddisfatta, Sasuke.. guarda che lei adesso ce l'ha anche con te visto che non l'hai difesa quando l'ho accusata di essere una “maiala”.-
Effettivamente, ora che ci pensava, era probabile che Karin ce l'avesse pure con lui.
-peccato che il ceffone te lo sei “beccato” tu.- ribatté, ignorando il suo commento.
Si sarebbe dovuto scusare?
Figurati se lui si sarebbe mai scusato con lei.
Non aveva né detto né fatto niente, non c'era assolutamente bisogno di scusarsi con Karin. E, oltre tutto, era vero che lei si divertiva a provocare gli uomini con la sua eccentricità e il suo abbigliamento indecente_anche se le stava bene, la rendeva ancora più speciale e sexy_. Scosse la testa turbato da quel pensiero; in ogni caso, non si sarebbe scusato affatto. Non era da lui abbassarsi a tanto.
-il suo ceffone è stato eccitante. Vedrai che sarà mia! Questa volta, se non ti sbrighi a prendertela, te la porterò via. Mi piace quella donna, vale più di molte altre.- dichiarò Suigetsu.
Quella era una sfida?
Sì.. era decisamente una sfida che gli aveva appena lanciato il suo coinquilino.
Non aveva intenzione di cedergli Karin.
-avevo capito che da un po' ti interessava, visto come le ronzavi intorno ultimamente.- disse infastidito a Suigetsu. -prenditela pure se ci riesci. Per ora, però, sono io quello in vantaggio.-
-è vero, sei tu quello che per ora è in vantaggio.- ammise Suigetsu. -ma non ci sai fare con le donne e hai diversi vincoli per via del motivo per cui sei su questa nave da crociera; lo stesso vale per Karin.
Io sono libero, non ho da risolvere nessun caso, e posso scoparmi chi voglio grazie alle mie infallibili tecniche di conquista. Sai quante donne mi sono portato a letto da quando sono salito? Almeno 7 e Karin non farà eccezione!- esclamò fermo. -inoltre, sappi che il mio interesse per lei supera la semplice scopata: come ho detto, mi piace e la voglio come donna.-
Era la prima volta che Sasuke vedeva Suigetsu così risoluto nelle sue scelte di donne e questo iniziò a preoccuparlo: se continuava in questo modo, scappando, Suigetsu glie l'avrebbe davvero fregata.
In ogni caso, non poteva farsi battere da lui.
-ma Karin è attratta da me.-
-vero. Ma stai perdendo troppo tempo con lei. Se proseguirai così, si scoccerà.-
Non sopporto gli uomini indecisi”.
La frase che Karin gli aveva ripetuto tutte le volte che perdeva il controllo con lei, gli tornò in mente dopo la frase finale di Suigetsu.
-...si scoccerà e cederà alle mie avance.- concluse il suo coinquilino, convinto.
-staremo a vedere. Sappi che quando voglio una cosa la ottengo.- lo minacciò l'altro, non sapendo davvero più che dire.
-certo, vediamo se ci riuscirai anche in “ambito di conquiste”.-
Detto questo, la loro discussione terminò e ambedue si concentrarono sul tragitto davanti a loro.


 
*****


Sakura, dopo aver fatto una bella doccia, si incontrò con Ino davanti al parrucchiere della nave da Crociera: si erano trovate lì per poter andare nel negozio di vestiti “Hawaiani” per la festa che ci sarebbe stata quella sera a bordo piscina.
Quando la ragazza raggiunse Ino, notò subito che c'era qualcosa che non andava in lei: era pallida e sembrava parecchio affaticata.
Sakura pensò che la gita in bici l'avesse devastata troppo, specialmente perché era una donna incinta.
Infatti, quando quella mattina erano andate dalla guida per pagare il Tour, aveva ampiamente sconsigliato_come medico_ad Ino di iscriversi per via delle sue condizioni, ma la ragazza aveva insistito per farlo perché, se non lo faceva, Shikamaru avrebbe iniziato a sospettare che ci fosse qualcosa di strano e per nascondergli ancora la gravidanza si era costretta a unirsi alla gita di gruppo.
Sakura aveva insistito per un altro po', ma vedendo che non c'erano speranze di ottenere un “ritiro” aveva deciso di smettere.
Però se lo aspettava che sarebbe andata a finire così, aveva faticato troppo a pedalare e ora era debole e stanca.
-Ino.. corri immediatamente in infermeria!- fu la prima cosa che le disse arrivata davanti a lei.
La ragazza rispose con perplessità:
-sto bene Sakura... non rompere.-
-no, non stai bene. Non mi inganni, sono un medico.. lo sai? E il mio intuito di medico mi dice che, se non prendi dei ricostituenti o qualche vitamina, nel giro di pochi minuti cadrai a terra.-
-non posso andare in infermeria, Sakura: Shikamaru lo verrebbe a sapere e poi scoprirebbe della gravidanza prima che sia io a dirglielo.- protestò.
-tanto prima o poi dovrai dirglielo. In più.. sono sicura che, per il poco coraggio che hai di fronte alla tua situazione attuale, non riusciresti a dirglielo prima che la forma del ventre diventi evidente.-
Le sue parole risultarono dure, ma non sottovalutare i problemi fisici delle persone faceva parte del suo lavoro e in quell'ambito nessuno poteva batterla: era l'unica cosa in cui riusciva bene.
-ma ti devo aiutare a scegliere i vestiti per stasera!-
Sakura sospirò stancamente:
-ascoltami Ino, non sono una bambina.. me la so cavare da sola e non ho bisogno che anche la mia migliore amica mi faccia da mamma prima di farlo a suo figlio/figlia.
Vuoi perdere il bambino per caso? Se non è questo che voi, allora muovi il culo e vai in infermeria a sentire cosa dicono!-
-ma non puoi controllarmi tu?- mise il broncio.
-no, io sono il medico privato del Sig.Hatake e non sono né una ginecologa né un'ostetrica.-
-ma nemmeno in infermeria ci sono medici specializzati..- replicò nuovamente.
-ci sono tutti i possibili medici e i soldi non ti mancano, quindi vai senza discutere.-
-uff.. sei una “piaga”, Fronte Spaziosa.- disse_fintamente_seccata.
-e tu sei una codarda, Ino-pig.- la fissò severa.
-come farò con Shikamaru appena lo saprà?- era spaventata.
-un buona scusa per affrontare l'argomento prima che la pancia cresca.- rispose semplicemente Sakura. -vedrai che Shika sarà felicissimo. Però aspettati che inizialmente si arrabbi, dato che non glie l'hai detto subito. Tuttavia, sono sicura che alla fine capirà i tuoi motivi.-
Ino non sapeva cosa dire, così si strinse in un leggero sorriso.
-ti accompagno. Mi sento più tranquilla se lo faccio.- ricambiò il suo sorriso.
-come fai con la festa Hawaiana?- domandò mentre entravano nell'ascensore.
-non è ancora iniziata e alla cena manca più di un'ora, vedrai che riuscirò a trovare quello che mi occorre per essere in tema con la festa.- le fece l'occhiolino.
-mi dispiace..- sussurrò.
-di che ti scusi? Siamo migliori amiche, no?-
-hai ragione! Grazie!- scoppiarono a ridere all'unisono.
-quando avrai finito in infermeria, fammi sapere com'è andata.- disse Sakura.
Ino annuì. -chiama Shika per me, se vuoi, vedrò di trovare il coraggio di affrontarlo. Deve sapere che sono in infermeria o sennò mi darà per dispersa.-
-certo, te lo chiamo appena torno su.- affermò.


 
*****


In serata, poco prima che festa e cena a bordo piscina iniziassero, Karin aveva trovato nel negozio Hawaiano l'abbigliamento ideale per quell'evento e lo aveva appena indossato.
Si trovava nella sua cabina assieme a Naruto, già ben vestito con camicia Hawaiana a fiori giallo canarino, arancioni e bianchi e pantaloncini (che facevano anche da costume) abbinati.
Aveva i primi tre bottoncini della camicia sganciati e si intravedeva il suo bel petto muscoloso.
Sakura sarebbe sicuramente impazzita alla vista di suo cugino, che era pure bello abbronzato, così sexy.
Lei, come cugina, non doveva fare certi pensieri su di un suo parente ma doveva ammettere che Naruto era un ragazzo davvero attraente, anche se non ci avrebbe mai fatto nulla di particolare.
Lo vedeva semplicemente come un fratello, come una persona a lei cara, l'unica forse, che aveva.
-Karin.. complimenti, sei davvero sexy vestita così!- si congratulò Naruto.
-non c'è male neanche per te, baka.- le fece l'occhiolino. -Sakura impazzirà!-
Naruto arrossì imbarazzato. -speriamo, cugina..- si grattò la nuca.
-fidati.- ripeté sbrigativa.
-a proposito... mi spieghi cos'è successo questa volta tra te e Sasuke?-
Karin si irrigidì subito a quella domanda.
-le solite cose. E' solo un idiota. Non capisce nulla.-
-ti ha offeso?- chiese.
-no, non proprio.. ma Suigetsu sì e, visto che Sasuke non ha negato, è come se l'avesse fatto silenziosamente anche lui.
Così non si può andare avanti, mi sto stancando del suo atteggiamento lunatico e contrastante.- spiegò seccata. -Quell'uomo è senza speranza.-
Si sedette pesantemente sul letto e cercò di trattenere la rabbia di spaccare la faccia a Sasuke.
-non è il tipo da prendere le difese degli altri.- lo giustificò Naruto.
-neanche quelle della donna che vorrebbe portarsi a letto?- sbottò acida, incrociando le braccia.
-neanche quelle. Ma, se lo conosco bene, si scuserà con te per convenienza.-
-sai che felicità, allora. Ricevere delle scuse solo per “convenienza”.. patetico!-
-diciamo che per lui fare delle scuse per “convenienza”, vuol dire dimostrare di tenere molto a quella persona e di avere paura di un suo rifiuto.- specificò suo cugino.
Karin scoppiò a ridere sarcasticamente.
-è proprio un tipo contorto.- commentò in tono tagliente.
-come te, cugina. E, di conseguenza, anche i vostri gusti e modi di fare sono contorti. Ecco perché credo che vi completate a vicenda.- ridacchiò.
-eh smettila con questi discorsi sdolcinati, lo sai che mi fanno venire il diabete!- esclamò alzandosi dal letto bruscamente. -invece di parlare di quel cretino, diamoci una mossa ad andare a cena.-
Naruto sospirò rassegnato: nessuno dei due voleva ammettere quanto si piacevano.


Arrivati nell'immensa terrazza con il bordo vasca e le poltroncine bianche, notarono che era piena e tanto tanto colorata: era ornata con nastri, intrecci, fiori tropicali e colorati.
La musica era accesa e mandava degli ultrasuoni, riprodotti da dalle casse, di musica Hawaiana.
Gente era seduta sulle poltroncine e si gustava l'aperitivo “apricena”.
Ogni bicchiere era decorato con ombrellini, frutta tropicale e cocktail sgargianti e multicolori, dai vari sapori e gradi alcolici.
Altri erano seduti o sul bordo piscina, oppure sui lettini.
Tutti indossavano abiti a tema, adatti alla serata, e avevano sotto il costume per fare il bagno in piscina.
Delle persone sedavano su dei materassini galleggianti sull'acqua e nel frattempo bevevano la loro bibita scelta e si godevano “la pacchia” che solo una nave da Crociera poteva dare.
-è proprio una festa Hawaiana.- si guardò attorno, Naruto, divertito dall'allegra e tinta atmosfera.
-già.- Karin si sentiva diversi sguardi addosso e questo la infastidiva, ma anche Naruto non era da meno visto che attirava occhiate di diverse ragazze.
-gli altri non sono ancora arrivati, a quanto pare.- notò Naruto.
-meglio così. Non ho voglia di vedere quei due imbecilli.-
Anche se poter osservare le persone coinvolte nel caso, sarebbe stato l'ideale per quella serata.
Però, a quanto pare, ancora nessuno degli indiziati era arrivato.
Ecco che finalmente alcuni volti conosciuti fecero la loro entrata e la prima persona che Karin notò tra di essi era Lee, che pareva alquanto intimorito, e anche appena lo sfioravano senza farlo apposta sussultava quasi “scottato”. Lo osservò attentamente, cercando di cogliere ogni suo gesto o movimento strano, ma il ragazzo sembrava solo molto impaurito.
Quella sera si sarebbe divertita, però da domani avrebbe ricominciato con gli interrogatori e sicuramente Lee sarebbe stato tra i primi interrogati: da un po' il suo atteggiamento spontaneo, energico e reattivo sembrava essersi dissolto ed ora era diventato fin troppo sospetto.
Tuttavia, l'assistente del sig.Hatake non era il solo che avrebbe voluto interrogare per primo, ma anche i coniugi Tsushi, la signorina Nohara e il Sig.Hatake.
Distolse per un attimo lo sguardo da Lee Maito e tornò a guardarsi intorno: ancora nessuna traccia di Sasuke e Suigetsu.
-Karin.. è arrivata Sakura-chan, la raggiungo!- la voce emozionata di Naruto la distrasse un attimo, poi lo vide allontanarsi e raggiungere Sakura che pareva un po' spaesata.
-eccoti qui!- esclamò la voce insinuante di Suigetsu, poggiandole un mano amichevole sulla spalla.
-idiota!- grugnì. -sbaglio o ti avevo detto di starmi alla larga?-
-certo, ma non vuol dire che devo seguire per forza il tuo consiglio.- ghignò. -e poi vestita così sei davvero sexy, credi che mi lascerei sfuggire una tale bellezza?- la fissò ammiccante.
-vattene Suigetsu! Adesso sono impegnata.-
-dai! Lascia che ti offra un cocktail per farmi perdonare per oggi pomeriggio.- tentò sorridendo.
-è inutile, non ti perdonerei comunque.- disse aspra.
Detto questo, lo lasciò in mezzo agli altri passeggeri e si diresse al buffet ripieno di stuzzichini riempiendosi di patite, snack e vari antipasti nella speranza di scaricare la tensione e il nervosismo.
Però Karin non sapeva di essere osservata intensamente, da lontano, da due occhi penetranti e corvini.



 
*****


Sasuke era arrivato a bordo piscina assieme a Suigetsu, poi si era distaccato da lui perché non ne poteva più di sentir parlare quest'ultimo di Karin e della sua futura conquista.
Suigetsu si era decisamente montato la testa e, se lui non faceva qualcosa, sarebbe riuscito nel suo intento con Karin lasciandolo come uno scemo a cercare di lenire il suo desiderio e la sua profonda attrazione nei confronti di quella donna.
Così, nel tentativo di interrompere i suoi pensieri, si era diretto a versarsi qualche alcolico in modo da pensare solo a divertirsi.. ed era proprio lì che l'aveva vista, sexy come non mai: Karin Uzumaki indossava solo la parte sopra del costume di un rosso provocante e la sua snella figura era risaltata da una gonnella stile Hawaiano con le tipiche frange, di colore argentato e brillava alla luce soffusa del bordo piscina.
Fu in quel momento che avrebbe tanto voluto toglierle i vestiti.
Lei non sembrava averlo notato, ma lui l'aveva vista ingoiare almeno tre cocktail diversi.
Lui non era stato da meno dopo aver goduto di quella visione, perché aveva buttato giù diverse bevande di un tasso alcolico non calcolato e la testa stava iniziando a girargli vorticosamente ancora prima di cenare. Probabilmente, l'eccitazione e l'euforia provocate dall'alcol, l'avevano spinto ad avvicinarsi a Karin rompendo il muro che aveva volutamente alzato per allontanarla.
Vedeva il volto della donna leggermente annebbiato e la testa continua a girargli fortemente, ma questo non gli impedì di attirare la sua attenzione:
-Karin.- ghignò avvicinandosi quasi provocante alla donna.
Anche Karin, senza dubbio, non era completamente sana data la quantità di alcol ingerita.
-oh beh! guarda! Il grande Uchiha Sasuke è davanti a me!- esclamò ironica, con voce impastata, sfiorandole sensualmente il petto scoperto con le dita. -che vuoi?- sussurrò suadente.
Sasuke le afferrò la mano che continuava a scorrere lentamente lungo i pettorali scolpiti, prima che arrivasse nei paraggi del suo pube. -sei ubriaca fradicia.- constatò divertito.
-senti chi parla, imbecille.- fece un piccolo singhiozzo e portò i suoi “occhi da gatta”, languidi e attraenti, sulle sua labbra per poi risalire verso le sue iridi scure e magnetiche: uno sguardo che, nonostante lo stato brillo di entrambi, valeva più di mille parole e descriveva quanto fossero attratti l'uno dall'altra. Un'attrazione che non vedeva l'ora di essere assecondata.
In questo piccolo ma intenso scambio di occhiate, Sasuke non le aveva mollato la mano che continua a stringere con una stretta energica, come a non lasciarla più scappare.
-quanto hai ancora intenzione di rompermi le ossa del polso?- domandò barcollando.
-quanto lo ritenga necessario.- decretò. -e finché non sarai mia.- aggiunse: frase che, se non fosse stato ubriaco, non gli sarebbe mai uscita di bocca.
-non sarò mai tua.- biascicò lei, cercando di sciogliere la presa senza vera intenzione.
Tuttavia, appena Sasuke vide avvicinarsi Suigetsu, d'istinto si staccò da lei.
Karin, a quel punto, ne approfittò e tutta barcollante annunciò:
-vado in bagno a sciacquarmi il viso, mentre voi due “porchi” discutete per me.-
In realtà forse nemmeno lei sapeva cosa aveva effettivamente detto e il giorno dopo ambedue avrebbero avuto alcuni vuoti di memoria.
Però fu proprio questo pensiero che lo risvegliò: visto che tanto avrebbero dimenticato tutto, tanto valeva approfittare di quell'occasione per portarla a letto.
-l'hai fatta scappare di nuovo, Sasuke?- lo provocò Suigetsu, notando la figura di Karin ciondolare.
Sasuke gli lanciò un'occhiata seccata e gelida, senza rispondere, e rincorse Karin: nemmeno le battute e le provocazioni di Suigetsu l'avrebbero fermato, quella sera Karin sarebbe stata sua prima di finire tra le braccia del suo coinquilino.
Con grande fatica, visto che gli girava la testa paurosamente, bloccò Karin che rimase scioccata.
-ancora tu?- fu l'unica cosa che riuscì a dire.
-ti voglio. Ora.- affermò schietto.


 
*****



-ti voglio. Ora.- quelle furono le parole che a Karin sembrò di udire, dando la colpa all'alcol e pensando di aver sentito male, ma che tanto valeva crederci dato che la razionalità aveva lasciato il posto al desiderio e all'euforia accentuata dai cocktail che si era scolata.
Sapeva di essere brilla visto che sentiva la testa trasfigurata in una trottola e si aspettava che il giorno seguente avrebbe avuto immagini di quella sera completamente sfuocate e, se possibile, anche immaginate (quando sei ubriaca tutto è possibile); dunque Karin, perché non lasciarsi andare?
In quel momento le sembrava la cosa più giusta e sensata da fare.
Intanto, dal bordo piscina, i balli a ritmo di Hula risuonavano nelle sue orecchie e la gente aveva iniziato a danzare facendo anche il limbo.
A Karin parve di essere in un mondo sconosciuto e, un po' per l'atmosfera surreale e un po' per via dello stato sbronzo, smise di farsi congetture e si buttò su Sasuke avvolgendo le gambe attorno ai suoi fianchi. Sasuke la resse per il sedere e chiamò l'ascensore infilandosi dentro con lei rispondendo ai suoi baci ardenti.
Fortunatamente gran parte dei passeggeri era alla festa Hawaiana, per cui non incontrarono nessuno all'interno dell'ascensore, se non nel corridoio diretto alla camera di Sasuke, ma nessuno ci fece molto caso dato che avevano tutti altro per la testa.
Nel giro di pochi secondi furono dentro la cabina di Sasuke e quest'ultimo scaraventò Karin sul letto iniziandola a spogliare con foga incontrollata e lei fece lo stesso. Il tutto in un silenzio condito solo dal rumore dei loro baci appassionati, dai loro gemiti mischiati in simbiosi, dai ritmi complici dove Sasuke si muoveva dentro di lei, che lo seguiva in sintonia, mentre i due bacini combaciavano caldi.
Sasuke scese a riempirla di baci infuocati, dalle sue labbra carnose al suo collo, alle sue spalle e fino alle sue piccole perle candide e turgide. Pelle contro pelle. Karin si lasciò amare, assaggiare, godendo di quel momento che presto non sarebbe stato più così nitido e vicino, ricco di sensazioni forti e dolcemente mordaci, e si stringeva a Sasuke con la passione più viva e peccaminosa.
Quando finalmente lei raggiunse l'orgasmo, che la portò in un paradiso proibito e sferzante, lui la seguì poco dopo lanciando un gemito forte ed estremamente appagato.
I due stravolti, sudati e beati si addormentarono poco dopo.
In quel momento consapevoli che appena si sarebbero svegliati, quella notte non sarebbe stata così preziosa e meravigliosa come l'avevano appena vissuta e anche il ricordo che, per una volta, si erano lasciati andare al picco massimo del piacere, seguendo l'istinto.



 
*****


Nel frattempo, alle 1.00 di notte, Ino era ancora in infermeria e non c'era nessuna traccia di suo marito.
Cosa si aspettava? Sfaticato e al tempo stesso impegnato com'era, non sarebbe mai corso da lei neanche se fosse stata sul letto di morte.
Ovviamente, quella era una visione piuttosto pessimista di Shikamaru Nara e probabilmente non del tutto veritiera, ma in quel momento era l'unica cosa a cui riusciva a pensare, in quanto era profondamente scocciata. Ma ecco che finalmente suo marito apparve sulla soglia dello stanzino dalle federe e dai letti bianchi tipici degli ospedali e degli studi medici.
La sua espressione contrariata ma soprattutto arrabbiata, diceva tutto: Shikamaru aveva appena scoperto della sua gravidanza e i fogli medici che aveva in mano erano sicuramente i suoi esami.
-Ino.- cominciò duro -mi spieghi che diavolo significa questo?- scosse brevemente i fogli dalla mano e li buttò sul comodino di fianco al letto.
Ino lanciò una vaga occhiata ai suoi esami, che avevano nuovamente confermato la sua gravidanza.
-te l'avrei detto anche subito, se solo non fossi stato troppo impegnato a lavorare trascurandomi.- si giustificò lei, fissandolo rabbiosa e decisa.
Shikamaru sbuffò.
-e quando mai ti avrei trascurato?-
-sempre, da quando siamo saliti su questa nave.- affermò. -doveva essere il nostro anniversario per il primo anno di matrimonio, ricordi?- fece frustrata.
-ma ti avevo detto fin dall'inizio che sarebbe stato soprattutto un viaggio di lavoro.-
-certo, ma non pensavo che in confronto al tuo lavoro sarei diventata una “macchietta” inutile.-
-non sei una “macchietta”, Ino.- sospirò. -non era mia intenzione trascurarti.-
-però l'hai fatto, punto.- replicò.
-sì, ma questo non ti autorizza a tenermi nascosto che porti un “bamboccio” nel grembo da un mese praticamente.- ribatté fissandola.
-prima di tutto, quello che tu chiami “bamboccio” è anche tuo figlio.- disse aspra.
-appunto perché è anche mio figlio, dovevi dirmelo prima e non lasciare che lo scoprissi da solo.-
-hai ragione su questo.- concordò. -ma non so mai quando parlarti di cose serie.. o perché sei troppo impegnato con il lavoro, o perché sei nervoso e stanco, non fai altro che sbadigliare. Tutte le volte che sei con me sembra quasi che ti annoi oppure che non sei presente; quindi, quando avrei dovuto dirti una cosa così importante se mi sento in questo modo quando siamo insieme?-
Shikamaru alzò gli occhi al cielo sospirando, si avvicinò a Ino sedendosi sul lettino dove lei era distesa, e portò la sua mano da tecnico dell'amministrazione sulla guancia della ragazza accarezzandola piano:
-senti Ino.. mi dispiace che senza volerlo ti ho fatto sentire così sola. Purtroppo il mio carattere è un po' complesso, come sai, e tendo ad essere spesso annoiato e il lavoro mi distrugge.
Tuttavia, questo non vuol dire che tu devi temere di dirmi le cose, soprattutto se sono così importanti.-
Ino annuì, adesso più tranquilla, e abbracciò il marito con tenerezza.
Quando si staccò gli chiese:
-allora.. che ne pensi della novità? Come ti senti?- iniziò a preoccuparsi nuovamente.
-mh.. diciamo che sarà un'altra bella “bega”, ma un mini Nara che non assomiglia alla mamma potrebbe essere un buon complice.- fece un mezzo sorriso.
Ino scoppiò a ridere divertita e finalmente contenta che Shikamaru fosse felice della gravidanza. -mah.. speriamo che non mi diventi sfaticato/a come il padre!- esclamò.
Non vedeva l'ora di dare la notizia a Sakura: alla fine la sua migliore amica aveva ragione.



 
*****


Al dodicesimo ponte, a notte fonda e nel corridoio buio, due figure stavano parlando:
-come lo sai?- chiese la prima voce, gelida.
La seconda figura scosse la testa ansiosa.
-non dovevi farlo. Lo scopriranno prima o poi.-
-lo sai perché l'ho fatto.- rispose. -e sai anche che se lo meritava.-
-anche se fosse, c'erano mille altri modi per fare giustizia.- ribatté.
-ma quello era il modo migliore e più facile.- continuò. -terrai la bocca chiusa?-
La seconda figura non rispose, ma sarebbe stato difficile fare entrambe le cose: confessare o proteggere, in ogni caso il senso di colpa ci sarebbe stato.


 



 
  
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