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Autore: Anonimadaicapellibiondi    17/04/2015    1 recensioni
Amber era uscita dal tunnel, era cambiata. Ma nessuno se ne era accorto, aveva perso tutto ciò che amava per colpa dell'eroina. Ma voleva ricominciare e la sua città non glielo permetteva. Così prende un aereo per Parigi. Una decisione che le ha cambiato la vita. Una decisione presa perchè vuole tornare ad essere felice, vuole tornare ad essere forte. Più forte di prima.
Genere: Mistero, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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cap26

Quando arrivai a casa, la prima cosa che feci fu abbracciare fortissimo mia madre. La donna della mia vita, la persona più importante che io conosca.

-Amber... amore mio- disse lei sorridendo

-Mamma... mi sei mancata così tanto-

Le spiegai cos'era successo: scoprire Leo e Amelie insieme, il tradimento. La parte più difficile di tutta quella vicenda però, fu vedere gli occhi tristi di mia madre mentre le raccontavo di quanto "quei due francesini" furono stronzi con me.

-Non ci credo... da loro due non me lo sarei mai aspettata- disse mia madre corrugando la fronte

-Lo so... nemmeno io- abbassai lo sguardo perchè mi era davvero troppo difficile guardare in faccia mia madre. Decisi allora di abbandonarmi tra le sue braccia e riposare nel posto più sicuro per me: vicina al suo cuore.

Più tardi, ricevetti un sms di Dylan: mi chiedeva di uscire per un caffè insieme a Jennifer e altri amici. Accettai e mi venne a prendere verso le cinque del pomeriggio. Raccontai cosa mi era successo e proprio quel giorno capii che solo stando vicini a chi si vuol bene, si guarisce. E' solo l'amore, l'amicizia, solo chi ci vuole bene che sconfigge l'odio.

-Se fossi stata in te gli avrei mollato due sberle a Leo e alla sua "amichetta" beh... meglio che me ne stia zitta!- disse Jennifer con una smorfia di disgusto

-Non ti meritano assolutamente Amber... non devi stare male per loro- mi consolò Dylan

-Dai, stasera ti portiamo a ballare!-

Io ovviamente accettai. Dopo nemmeno un giorno dal mio ritorno in America ero già di buon umore. Avevo forse già dimenticato tutto? Bastava davvero così poco ad essere di nuovo felice?

Beh, se davvero fosse così allora si, la mia storia con Leo era davvero priva di veri sentimenti.

Dopo il caffè, Dylan mi accompagnò a casa.

-Ti vengo a prendere per le dieci... ok?-

-Va bene, grazie mille per oggi- dissi sorridendo e stampandogli un bacio sulla guancia. Dylan ricambiò il mio sorriso e ripartì.

Quando rientrai mia madre già preparava la cena.

-Ciao tesoro!- mi salutò, mentre pesava la pasta

-Buonasera mamma... - dissi saltellando per casa. Ero super felice. Non vedevo l'ora di passare una serata insieme ai miei amici. Rivedere vecchie facce, riallacciare rapporti. Mi sentivo pronta alla vecchia vita. Non parlo del periodo della droga, parlo di quello prima, quando ero semplicemente una ragazza felice, serena, forte. Anzi, mi consideravo anche più forte dopo aver superato tutte quelle difficoltà. Una vita che se pur appartenente al passato era più presente che mai!

-Esci?- mi chiese mia madre vedendomi particolarmente felice

-Eh si mamma... passa Dylan alle dieci... andiamo in discoteca!-

-Oh benissimo... questa è la figlia che voglio! Niente lacrime, quei francesini non meritano proprio la tua minima considerazione!-

-Hai ragione mamma... ti voglio bene- dissi sorridendo

Per l'occasione scelsi un paio di jeans corti e una canotta bianca. Lipgloss rosa e un sorriso così splendente... da fare invidia al sole.

Scendendo le scale, notai mia madre a bocca aperta.

-Sei stupenda bambina mia-

Io sorrisi timidamente e la ringraziai -grazie mamma-

-Gli assomigli così tanto...- sussurrò e le scese una lacrima.

Sapevamo bene entrambe a chi si riferiva. A papà. Era proprio così: ero uguale a lui. Gli stessi occhi, i capelli scuri e lo stesso sorriso timido ma al tempo stesso meraviglioso.

-Mi manca- le dissi abbracciandola

-Ehi tesoro mio... è qui con noi... lo è da sempre... non ci abbandona mai... non dimenticarlo- mi accarezzò la guancia e mi persi nel suo sguardo. Quegli occhi verdi, di una donna che ha perso l'uomo della sua vita, erano tremendamente spaventosi, affascinanti, chi non si sarebbe innamorato di una così?!

Quel momento dolce fu interrotto dallo squillo del mio cellulare: era Dylan.

-Ora vai tesoro... ti voglio bene-

-Te ne voglio anch'io- dissi stampandole un bacio sulla guancia

Le sorrisi per l'ennesima volta chiudendo la porta e lentamente mi avviai verso l'auto di Dylan.

"Arrivi ad un punto in cui devi tirarti su, smettere di piagnucolare e iniziare a vivere"

cap 26

  
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