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Autore: ryuji01    19/04/2015    1 recensioni
Tutti sanno dell'avventura fantastica dell'eroe di SAO, Kirito, e della sua donzella, Asuna. Però nessuno è a conoscenza che il più rovinoso videogioco della storia dell'umanità ha avuto un bug.
Un bug di gioco come tanti altri, ma in quel caso una così grande luce di speranza. E così forse qualcuno saprà anche dei 5 amici che hanno lottato per questa causa, ed il perché di quello che è succcesso.
Genere: Avventura, Commedia, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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DIARIO VIRTUALE
Scusate scusate scusate! Ho avuto tremila problemi con il codice html e non ho potuto postarlo. Ho  seguito i vostri consigli( o almeno cercato) Spero veramente che vi piaccia. Spero sia leggibile e che non vi si incrocino gli occhi stavolta. Dalla prossima volta cercherò anche di esprimere in modo più chiaro e forte i sentimenti.
 
DRAGO: BUG!
Era già passato un mese da quando io e Masao eravamo entrati nel gioco.                                                       Masao, insieme a dei suoi amici, aveva continuato a fare esperienze con  le sue armi e le skill da combattimento e, aveva anche dimostrato di essere più giocherellone di me, io, invece, avevo scoperto di non essere bravo con le armi del gioco, non riuscivo neanche a fare uno di quei cosi di quando ti si illumina la spada! Quindi mi ero dato una calmata.                                                                                                                                                                              
Per quanto riguardava i soldi per la spada del nord… lasciamo perdere, non pensavo che ce l’avremmo mai fatta.                                                                                                                                                                                 
Però mi chiedevo una cosa – Qua a Aincrad ci sono spadaccini, fabbri, commercianti, ma io che ruolo avrò mai in questo gioco? Di sicuro non farò mai il combattente, però potrei fare il fabbro in una fucina o il cuoco   , penso ci riuscirei– Salii delle scale di un ponticello;                                                                                               
la città che si trovava oltre quel ponticello era quella di Albascura, e, pensavo si chiamasse così, perché sorgeva a lato di una montagna che faceva in modo che l’alba della città non fosse illuminata fino alle 10:00 circa – Certo… che Kaiaba non ha avuto una grande fantasia a dare i nomi – risi.                                  
Passato il ponte pensavo ancora a quale sarebbe stato il mio ruolo nel gioco e poi mi resi conto della realtà e sospirai – Penso che mi toccherà da balia a Masao – Forse era meglio così… non volevo che qualcun’altro morisse; che un altro mio amico morisse.                                                                                                                
Poi per scacciare i pensieri negativi mi dissi – Dai Kaii pensa positivo, pensa che come tuoi doveri da balia dovrai cucinare e di conseguenza non dovrai più mangiare quella cose... –  rigurgitai – pensa ad altro Kaii, pensa ad… – Notai che dei giocatori si erano girati a guardarmi;                                                                   
cavolo! Stavo parlando da solo e ad alta voce, lo sapevo che poteva sembrare strano, ma Masao stava fuori un sacco di tempo e io non avevo nessuno con cui parlare. – dai! Giratevi! – urlavo nella mia testa, e, come se l’avessero capito, lo fecero.                                                                                                                                     
Però adesso non mi ricordavo dove stavo andando, avevo perso il filo di quello che stavo facendo  – cosa stavo facendo?... ah giusto, stavo dicendo i miei doveri da balia: dovrò cucinare, assicurarmi dell’orario a cui torna Masao, evitare che muoia e riordinare la b.. ba.. base…  - ora iniziai a parlare in senso ironico – Che base dovreste tenere ordinata, Kaii? Non lo so. Ah no, lo so benissimo; quella di nessuno visto che non abbiamo una base – Eh sì, era già passato un mese e non avevamo ancora trovato una casa perché quelle poco costose erano già state vendute e quelle invendute erano troppo care.                                           
L’unica arma che mi ero preso, costretto da Masao, era un’ascia , che oltretutto non sapevo usare, e gli item di guarigione che compravamo… beh … Li davo tutti a Masao.                                                                       
Iniziai a pensare e sospirai – Quanto mi manca Jotaru… Kaii così non va! Oggi è la seconda volta che fai brutti pensieri, pensa positivo, pensa pos…– Mi ammutolii. I miei occhi brillarono alla vista di una tale cosa – non ci posso credere! – Dopo aver passato l’angolo avevo visto una schermata di pagamento; era un appartamento ancora non venduto! Il prezzo era valido e aver trovato un posto dove vivere dopo così tanto tempo mi dava del miracolo.                                                                                                                                                                        
– Evvai! – quasi svenni. Non avremmo più dovuto vivere per strada. Mi mancava ancora una cosa però, mi mancava la conferma di Masao; e in modo disperato pensai – Ma lui torna alle 17:15! Qualcuno mi dica cosa dovrei fare?! – Nella mia mente c’era una voce che diceva – Compralo! Compralo! – E un'altra – Non farlo! Devi prima informare Masao –                                                                                                                                     
Per quanto mi dispiacesse, la seconda voce aveva ragione, quindi lasciai là quel caldo e comodo appartamento, per 4 ore di pura agonia nell’attesa che Masao tornasse – Sigh – . Cambiai rotta verso il mercato e i pensieri cambiarono rotta con me.                                                                                                
Pensai all’estate che avrei dovuto passare fuori; sarei dovuto andare al campeggio con i miei, a mangiare il solito delizioso pesce alla trapper, mmh…  – che idea! Se provassi a pescare qualcosa e poi cucinarlo alla trapper – Questa  mia genialata mi portò verso il lago, precisamente dalla barca di un vecchio di nome Doi. Doi era un signore abbastanza simpatico e anziano che avevamo conosciuto la prima settimana di gioco; ed era un vero e proprio marinaio.                                                                                                                                     
La sua barca era piccola, ma a quanto pare dalle voci viveva lì – Scusa c’è qualcuno? Doi? – chiesi quando arrivai alla barca. Una voce bassa e un po’ rauca mi rispose – Si Kaii, cosa c’è? -, era lui. Si sentì uno scricchiolio, sembrava che la barca stesse per affondare, ma era normale, suppongo, uscire da quel buco con quella sua volumetrica pancia: deve essere un’impresa ogni volta.                                                                       
– Ciao Doi. Avrei una cosa da chiederti  –  –  Cosa c’è? – Rispose lui; glielo chiesi – Sai, per caso, come si fabbrica una canna da pesca? – ero sicuro che lo sapeva, quel “ per caso” era solo parte del piano per farlo parlare: Doi svelava le cose solo se prima lo si faceva parlare delle sue canne da pesca. – Certo che so come si fabbricano…  – Lo guardai basito; non avrebbe fatto il suo solito poema – Se no come farei ad avere una collezione di canne da pesca così pregiata… –                                                                                                             
– Ecco dov’era la fregatura – Lui continuò – Nella mia collezione ci sono quelle base sì, ma anche rarissime canne da pesca come la “canna da pesca di noce occidentale”, oppure la mia nuovissima “canna da pesca con fibra d’argento”, la cima della mia collezione – Che sbruffone, siamo al primo piano e lui ritiene la sua collezione chissà cosa.                                                                                                                                                       
Ci guardammo… Continuò a guardarmi… Continuai a guardarlo, e poi disse – Comunque…  – A questa esternazione della sua sconfitta nella mia mente urlai – Evvai! –                                                                              
– Se la vuoi più elastica usa del legno morbido, se la vuoi più resistente del legno duro. Per il filo consiglio il “filo di nylon”, è l’unico che resiste veramente; e infine, devi avere una skill di forgiatura almeno leggermente sviluppata. Sarà una canna da pesca rudimentale però; non farti tante illusioni! – Rise.  Ringraziai e mi feci chiarire l’ultima cosa – Ma, esattamente, come si forgia? –                                                     
– tecnicamente dovresti sovrapporre i due item e spingerli a forza. Ma se non riesci puoi usare anche un item di forgiatura – Ringraziai di nuovo e me ne andai. Per il legno non avevo problemi – con tutte le volte che mi sono allenato con l’ascia! Ma il nylon dove lo prendo? –                                                                   
Tempo di chiedere in città e l’avevo già trovato; lo vendevano in una bottega. Ora dovevo solo forgiarla, misi un item sopra l’altro e cercai di unirli a forza con le mani – E dai!! –  ma niente. Era impossibile; ritentai tre volte, fallite tutte. Era Masao che aveva il martello che avevamo comprato per riparare le sue cose, anche se non sapevo perché se lo portava dietro lui, visto che le armi gliele riparavo sempre io.                       
L’orologio segnava 15:09, sarebbero ancora dovute passare due ore prima che ritornasse! Mi sedetti per terra, sulla calda erba di quel prato; guardai il cielo in cerca  di qualcosa da fare, e alla fine trovai la mia risposta: allenarmi con la spada, ero sicuramente  fuori di me o forse mi sono sentito così inutile che ero uscito di testa, allenarmi non era una cosa da me!                                                                                                     
Lo strano però fu che, dopo qualche tentativo di quei cosi di quando ti si illumina la spada contro delle creature simili a cinghiali che pascolavano da quelle parti, riuscii finalmente a farne uno e uccisi anche una delle creature; mi sorpresi di me stesso. Continuai a colpire una creatura dopo l’altra, mi stavo divertendo e questo mi preoccupava lo so che sono solo creature di un videogioco, ma questo e un videogioco normale; potrei diventare un Red Player continuando così. Le creature scomparivano una dopo l’altra sotto il colpo della mia ascia, che ero ancora impacciato a usare, mi sentivo forte, misentivo libero. Parola grossa. La barra di punti potere arrivò a zero mi buttai a terra o caddi, non capii bene: ero sfinito!
Strappai un po’ di erba, mi sentivo un nodo alla gola, mi coprii gli occhi con le braccia; dovevo asciugare delle lacrime che mi erano uscite dagli occhi a pensare di poter essere capace di uccidere. Una schermata apparve davanti a me, diceva “  hai ottenuto 1600 punti. Hai raggiunto il livello 15 ” e poi ne apparve unaltra; – Eeeh!? – Mi alzai di scatto                                                                 
Non riuscivo tanto a leggere, vedevo blu, sarà stato per il sole –  ”carne di cinghiale”! Meglio per noi. Forse, se riuscissi a prendere qualcos’altro, tipo delle verdura o genere, riuscirei a cucinare qualcosa – sapevo già dove dovevo andare: nel bosco.                                                                                                                                                                               
Qui gli alberi erano leggermente spogli con le foglie d’orate e qualche pino sempreverde e, continuando a cercare senza trovare mai niente, decisi di addentrarmi nel bosco. Adesso il bosco era più fitto adesso più scuro, trovai dei funghi – perfetto! –                                                                                                                          
Per vedere se riuscivo a prendere altro entrai ancora di più nel bosco e qui le radici degli alberi si facevano più grandi e incominciavano a intrecciarsi tra loro, enormi, fino a che non vidi, davanti a me, un albero che sarà stato alto più di 20 m –  Wow! Strano che nessuno l’abbia mai notato prima – Iniziai a gironzolarci intorno, ad arrampicarmi sulle sue radici e poi qualcosa sotto di me si mosse – cosa… – mi zitti; erano le ali di un drago, sembravano radici. Non sapevo se piangere o ridere potevo morire o poteva essere un’esperienza divertente; stavo sudando freddo. Mi incamminai a grandi e leggeri passi verso gli alberi, tenendo gli occhi chiusi; poteva essere un grandissimo errore, è lo fu.                                                                                   
Inciampai nelle radici e mi bloccai a terra, trattenendo il respiro, trattenendo le lacrime. Non si era accorto di niente, allora mi alzai e raggiunsi gli alberi; poi subito corsi via, senza far rumore. Fuori dal bosco mi ero piegato per il fiatone, avevo ancora l’istinto di correre. Alzai lo sguardo e visi Masao lui venne da me – Cos’è successo Kaii? – non sapevo da cosa partire se dall’appartamento, dagli ingredienti, dalla canna da pesca, o dall’albero e dal drago e soprattutto – è già passata un ora!!!! –                                                                              
– Allora… Mi sono incamminato verso città, ho visto un appartamento, ma non potevo prenderlo senza il tuo permesso, quindi sono andato fuori città e ho deciso di pescare ma non avevo il martello per fare la canna da pesca, per l’arrabbiatura ho ucciso qualche creatura e guadagnato degli item, sono andato nel bosco per cercare del cibo, e sono arrivato in un posto dove c’era un albero enorme e un drago – inspirai, avevo detto tutto d’un fiato. Mi guardò storto, allora io lo presi per il polso e lo tirai verso la città e quando arrivato lì lo portai all’appartamento – Guarda – e lui – cosa dovrei guardare? – mi girai; non c’era più la schermata di pagamento. Sospirai – Niente… dammi il martello – me lo diede, tirai fuori il filo e il legno e iniziai a martellarli; la canna da pesca comparve. Masao – Wow – io – lo so.                                                                     
Ti piace la carne di cinghiale, perché per alcuni giorni si mangia quello – lui disse – Beh… – lo interruppi – Niente storie – lo presi di nuovo per il polso e lo portai verso il bosco sperando di ricordarmi la direzione – dove stiamo andando ? – – Lo vedrai –Nel bosco strattonò il braccio per liberarsi dalla mia presa. Masao rimase a bocca aperta quando vide l’albero – e non è tutto –                                                                                 
– cosa?! –                                                                                                                                                                            
– Sssh. Non urlare o se no sveglierai il drago – –  Cosa?! – mi buttai su di lui e gli tappai la bocca, mi fermai, il drago ringhiò in una specie di russata. Si tolse la mia mano di bocca e bisbigliò – deve essere uno di quei luoghi ad alta furtività – lo guardai intontito – uno di quei luoghi che riesci a vedere quando hai la skill di ricerca di alto livello… e forse è meglio andarsene… - io gli chiesi – perché? – E lui – guarda il suo livello di vita –                                                                                                                                                                                           
In effetti non l’avevo guardato. Prima guardai il nome era:  Wingroot. Poi la vita… mi spaventai, non l’avevo notato era di due barre! – ma perché mai kaiaba avrebbe messo un drago del genere in questo piano? – Gli chiesi, Masao mi rispose – non lo so… ma perché non scoprirlo –Perché non stetti zitto, perché gli feci cambiare idea?  – No. Non pensarci neanch… – Masao inizio ad urlare come fosse divertito- Ehi drago, sveglia, e pomeriggio ormai e il sole splende sopra di noi –                                                                                 
Non riuscii a pensare, urlai è basta – No perché l’hai fatto!? Adesso moriremo entrambi! – a queste parole l’entusiasmo dalla sua faccia sembrava sparito, ma ricomparve quando il drago attacco.                                
Era tardi per ritirarsi, ma Masao mi disse – Vattene! Sei in pericolo qua, io posso ancora cavarmela –             
– ah, davvero! – corsi verso il drago e, anche se con un movimento un po’ impacciato, feci come prima che mi si era illuminata l’ascia; Masao ne fu sorpreso e mi sorrise – Andiamo – e partimmo all’attacco verso il drago. Il drago non sembrava molto agile e penso che fosse per le sue enormi ali fatte di radici sproporzionate al corpo; ma le ali di radici erano anche l’enorme problema, perché era come se il drago avesse avuto dalla sua parte un intero esercito.                                                                                                                                                                             
Lo attaccammo e radice spezzata dopo radice spezzata pensavo che sarebbe finita così, fino a quando la sua prima barra di vita scomparve. Noi stavamo riprendendo fiato, intanto al drago gli erano ricresciute le radici delle ali; noi non ce n’eravamo accorti e con una di quelle mi scaravento addosso a un albero. C’era polvere nell’aria, vedevo sfuocato, e mi sentivo molto stanco.                                                                                            
La polvere si stava dileguando e vidi che la mia spada era spezzata e che Masao si era scontrato contro un cespuglio . Volevo fare qualcosa per vedere se stesse bene, ma non mi riuscivo a muovere; la mia vita era praticamente finita. Raccolsi le mie forse e biascicai – M-Masao –.Lo sforzo mi aveva annebbiato la vista e quasi non riuscivo a pensare, sentii solo un liquido scendermi nella gola e le forze che mi ritornavano. La sua  vita era ancora gialla, la mia ormai verde. –Kaii, stai bene? – mi chiese con un tono rassicurante, quasi fossimo al sicuro – Sì, sì io sto bene… – Mi sentivo un po’ intontito. Mi guardai intorno – Masao, le tue armi… sono… – Lui mi sorrise, ma non con un sorriso felice con uno di quelli tristi, come per dire “scusami” o “siamo finiti, addio Kaii –                                                                                                                                                                
– Distrutte. Lo so – gli scappò una lacrima dagli occhi, io lo abbracciai e iniziai a piangere con lui. Ma dopo un attimo la sua stretta sparì.                                                                                                                                               
– Masao dammi la “carne di cinghiale” che ho un’idea – gliela diedi un po’ incerto sul fine e chiesi – A cosa ti serve ? –                                                                                                                                                                              
– sai quel detto “ se non puoi batterlo fattelo amico” beh… sarebbe la mia idea – capii cosa voleva fare e concordai – vieni qua bel draghetto, vieni dal tuo amico Kaii – Non ci credevo, la nostra unica via di uscita era una cosa del genere; stavo sventolando la carne di cinghiale davanti a un drago. Venne verso di noi annusò la carne e la buttò via, non l’aveva neanche guardata, e poi, quanta carne sprecata! Iniziammo a correre e a un certo punto ci separammo, il drago caricò verso Masao – Attento Masao! – Un altro mio amico stava per morire e io, non potevo fare niente – è fatto di piante, giusto? – E di tutta fretta presi i funghi che avevo raccolto e li tirai a Masao, li prese al volo, anche senza sapere cosa fossero, e prima che venisse travolto allungo le braccia, chiuse gli occhi e glieli mostrò. Il drago si fermò  e inizio a leccargli la mano. Ora che le acque si erano calmate mi avvicinai a Masao che mi chiese – cosa sono? –                                                        
– funghi –                                                                                                                                                                            
– Funghi? Un drago vegetariano? – Ridemmo – eravamo salvi. – Guarda! – dissi con tono meravigliato: si era formata una specie di caverna dove prima c’era il drago – Ah, è vero – disse in un tono incredulo. Nella mia testa stava frullava un ideuccia; cacciai via Masao a divertirsi col drago che oramai era diventato nostro amico, e quando tornò, avevo già finito di trasformare la caverna in una specie di appartamento con tavolo, sedie e… diciamo che avevo fabbricato un po’ di mobili con quello che avevo a disposizione, anche se appena avrei trovato qualcosa di più decente dell’erba per fare il “ materasso “ del futon, l’avrei subito sostituito.
Era esterrefatto e lo ero anch’io, disse – Wow! Comunque, per oggi ci sono stati abbastanza colpi di scena – e io – E già!... e guarda…  – sguainai la spada e la puntai verso una radice – c’è abbastanza spazio per allenarsi – feci una mossa con la spada e poi la affondai in una radice dell’albero. La radice si riempi di pixel, ma non come quelli degli item che si spargevano nell’aria, ma più come una interferenza  – La vedi anche tu, cos’è ? – Mi chiese Masao – Non lo so, sembra quasi un bug – All’inizio mi suonava normale ma poi ripensandoci –Cosa?! Un bug ?! –  Quella “cosa” scomparve, e io mi chiesi che cosa sarà veramente.
 
INTANTO FUORI
Jotaru ormai era fuori da quel gioco mortale e aveva deciso di fare qualcosa. Per essere più vicino al fulcro della situazione era andato da suo padre, a Tokyo, e qui aveva cercato di rimanere informato su tutti gli sforzi che si stavano facevano .                                                                                                                             
Quella giornata, Jotaru, uscì di casa e si diresse alla scuola che aveva frequentato fino all’anno prima e che avrebbe riiniziato a frequentare la settimana seguente; stava andando al club di informatica. Entrato dalla porta dell’aula 3k vide che i suoi “amici” erano lì, sdraiati sui banchi o con le schiene buttate sugli schienali.
Non sapeva dove potessero essere, ma dov’altro potevano essere dei tipi come loro. Fissati coi conputer e con la chiave dell’aula. Non erano cambiati erano i soliti tre, con la pancia da chi sta sempre seduto davanti al computer e con le solite smorfie da nerd.                                                                                                               
– Ciao! – Disse Jotaru – Ciao…  – dissero in coro e poi uno di loro continuò – … ma tu non eri quello che era riuscito a procurarsi SAO – Jotaru sapeva che non avrebbero creduto alla sua storia, quindi disse semplicemente – mi si è scaricato il NerveGear prima di poter iniziare il gioco – e mise la mano dietro la testa in una risatina – sì, come no – . Si stava dimenticando il motivo per cui era andato lì – Ah giusto! Voi sapreste entrare in un supersistema, superprotetto e supertutto –                                                                             
Poteva sembrare una domanda infantile e lo sembrò – Ti sembra di aver davanti degli aker con fama e ricercati in diverse nazioni. Comunque, no. Riusciamo solo ad entrare in piccoli siti protetti o in alcune reti Wi-Fi – Jotaru sospirò; la sua idea era sfumata in 3 frasi di 29 parole.  – Però…  – uno dei tre disse                                                                – cosa? – domando impaziente Jotaru – se ci fosse una breccia o un bug abbastanza forte da far disperdere dei dati si potrebbe provare a fare –                                                                                                                    
Jotaru pensava – Sì, un bug, nel videogioco più stramegacontrollato del Giappone; se ne sarebbero già accorti – sospirò di nuovo.                                                                                                                                                
– Va be’ – disse al gruppo; ma prima di uscire il computer fece un rumore assordante e poi si sentì una frase
– La vedi anche tu, cos’è ? – corse al computer – Masao, Jotaru! Siete vivi! – il gruppo lo stava guardando, lui si girò e senza fare caso al discorso che proseguiva – Tre cose. primo; sono stato in SAO e ne sono uscito miracolosamente e quelli sono due miei amici. Due; quante persone stanno guardando questo video? Tre; se vi dicessi che sono praticamente sicuro che questo sia un bug di SAO, avreste voglia di entrarci? – Al gruppo tornò il sorriso e a lui la speranza… Ma uno di loro disse – e perché dovremmo farlo? – L’espressione sul volto di Jotaru cambiò; adesso sulla sua faccia c’era un’espressione maligna  – Ma per favore! Non siete neanche riusciti a prendere SAO e adesso che potete persino entrarci  e studiarlo non lo fareste! – cercarono di tenere lo sguardo ma non ce la fecero e si arresero.
   
 
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