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Autore: missimissisipi    20/04/2015    3 recensioni
La figura della bambina che ha contestato prima si pone dinanzi ai suoi occhi, di spalle, in aggiunta: tutto ciò che vede è un corpo sinuoso, pelle particolarmente olivastra e capelli lucenti che farebbero concorrenza a quelli di Stefan, pensandoci.
Non collega subito al fatto che sia lei, che sia lì—rimane come un impalato a fare il maschio alfa guardandole il corpo, non prestando nemmeno attenzione a quella voce morbida che diventa più acuta quando deve rimproverare una certa Caroline.
Sabato non è stata la giornata nazionale della vista perspicace, realizza: avrebbe visto oltre quella ragazzina che gli gettava liquidi bollenti addosso e si proponeva, con gentilezza calpestata, di dargli una mano ed essergli amica. Avrebbe intravisto oltre, superficialmente parlando, e avrebbe trovato, senza nemmeno pensarci troppo, un modo per farla tacere. Più modi per farla tacere. Giura di non guardare le sue gambe quando si focalizza anche su ciò che sta dicendo (“Ammaliante è il termine che stai cercando, credo… Caroline, non tutti i bei visi devono solo portarti a letto”). Ma prima regola che si apprende quando si vuole sbloccare il livello quattro: Damon mente.
College!AU
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie Bennett, Caroline/Stefan, Damon Salvatore, Elena Gilbert, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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vi prego di leggere le note autore, perchè ci sono delle novità!
previously on certified: Damon ed Elena vengono puniti da Alaric per il macello nella caffetteria e il disastro con gli Omega Chi, perciò devono pulire dei reparti alla Brown  per quattro fine settimana, uno dei quali è ormai volato, uno dei quali Elena vorrebbe dimenticare perchè si da il caso che Damon si sia comportato un po' male, ingiustamente e duramente, con lei. tuttavia lei è una Gilbert e non demorde, e va avanti con la sua vita da sorella, copresidentessa delle Omega Psi Delta e amica di Bonnie e... Katherine. Yep. Proprio lei.
In più, Enzo cerca un codice per poter annunciare agli alunni della Brown che sta per aver inizio il giro del mondo in sette giorni!

A Certified Mind Blower

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3. Aroun’ the worl’

 

“Alumni della Brown che ci seguono dalle stanze più polverose – sembra proprio che Damon Salvatore non sia arrivato sino lì a pulire, eh? Ouch, sto zitto, d’accordo!  Dicevo – dalle stanze più polverose, dalle mense più belle del mondo, dai dormitori internazionali… studenti europei, asiatici, oceanici! Benvenuti al programma radiofonico della Brown, nonché l’unico del Campus! Qui ci sono solo io, il vostro Enzo-”

“-e Damon”

“-sì, anche Damon Salvatore, presidente degli Omega Chi, una delle più note confraternite del college!”

Parte un applauso pre registrato, Damon scocca un’occhiata di odio a Enzo che ride e basta, assottigliando gli occhi e smettendo di premere il pulsante.

Si riprende poco dopo, ma il presidente degli OC ne è certo: ridendo, ha convinto un terzo della popolazione femminile ad andare a letto con lui. Cazzone.

“Prima di partire con un’ottima selezione di musica, curata dal sottoscritto-”

“-dai, dai, dai sottoscritti”

“-ricordiamo a tutti alcune buone regole da rispettare”

Adesso ride Damon, è il turno di Enzo di scoccargli un’occhiata che non si definirebbe esattamente gentile ma subito torna a parlare con il suo accento britannico.

“Voi minorenni non potete assolutamente far uso di alcolici, d’accordo? Tanto meno di droghe! Non bevete o fumate erba se volete vivere felici!”

Damon si sta trattenendo dallo scoppiare a ridere di fronte al microfono: sarebbe inappropriato, non è così? Eppure è inappropriato far dire questo ad Enzo (che ha abbandonato il foglietto barra promemoria nel cestino dietro di loro), soprattutto perché stanno per proporre un gioco alcolico a tutto il campus e perché, davvero, Lorenzo ha fumato così tanta roba che non si può nemmeno finire di dare una reale motivazione.

“Il Glee Club della Brown vi invita tutti a partecipare alle selezioni del loro club super fico, fissate per dopodomani alle tre del pomeriggio…

“E parliamo, prima di alcune buone, buonissime canzoni da me-”

“Noi”

“-scelte, della partita di football dello scorso weekend! Abbiamo schifosamente vinto – si può dire o il rettore Cowell farà cessare il mio programma? – e tutto grazie al nostro quarterback! Il nostro magnifico, meraviglioso, splendido…”

“Adesso siamo tutti dubbiosi sulla tua sessualità, amico. Non c’è niente di male nell’essere gay, lo sai?”

Enzo sta al gioco, ridendo appena: “…sessualmente soddisfacente, Mikaelson! Kol Mikaelson! La cui sorella è… ripeto, posso dirlo?... schifosamente fantastica. Rebekah, se stai ascoltando questo programma, sappi che il mio invito è ancora valido”

“Vita privata a parte” -  inizia Damon scostando Enzo dal suo microfono – “è stata davvero una bella partita…”

“Ma tu nemmeno c’eri!”

“Bellissima partita”

“Argon, Ossigeno, Uranio, Azoto”

“Le tattiche di gioco hanno ammaliato tifosi e non”

“The”

“Ma anche la squadra avversaria non è stata da meno”

“Tungsteno, Ossigeno, Laurenzio reverse”

“Sì, quindi eccovi No Church in the wild di Kanye West, Jay Z e Frank Ocean!”

 

 

 

Argon, Ossigeno, Uranio, Azoto.

The.

Tungsteno, Ossigeno, Laurenzio reverse.

 

Elena vorrebbe averci pensato prima – adesso non si troverebbe nel bel mezzo della sua camera addobbata con i colori giallo e rosso, Bailando in sottofondo e Katherine schiacciata fra altri corpi che si stanno apparentemente divertendo. Sì, lo ha fatto davvero: ha seriamente firmato un foglio scrivendo, oltre che il suo nome con una calligrafia fin troppo adulta per lei, il numero della loro camera. Per partecipare al Giro del mondo in sette giorni. Dannata. Ragazza.

 

Argon, Ossigeno, Uranio, Azoto.

The.

Tungsteno, Ossigeno, Laurenzio reverse.

 

Erano scritti dappertutto, soprattutto subito dopo il programma radiofonico che aveva divertito un po’ tutti: chiunque, dopo di che, aveva iniziato a passarsi note e sussurrare poche parole per paura di essere ascoltati da un qualsiasi professore, o, peggio ancora, dal rettore Cowell.

“Io l’ammazzo” borbotta Bonnie alla sua destra, entrambe ai lati di quella che prima era la loro stanza. Adesso è uno stato – rettifica, un porcile pieno di oggetti pseudo spagnoli. Per i prossimi sette giorni il campus sarà pieno di stanze del genere, e che schifo.

“In America l’omicidio è illegale”

“Sì, beh, lo farò sembrare un incidente. E, comunque, siamo in Spagna, non hai visto?” – agita le braccia e alza di almeno un ottava il tono di voce, cercando di farsi ascoltare da Elena al suo fianco – “E non dirmi che è illegale anche lì, lo so già”

“Non avrebbe dovuto” – annuisce Elena, scrollando le spalle e spostando la massa di capelli color cioccolato sulla schiena – “Le parleremo”

“Con un coltello alla gola”

“Bonnie”

“Non può mentirci!”

“Tecnicamente ha solo evitato di avvisarci”

“Odio quella ragazza” – strofina le mani una contro l’altra e poi si guarda attorno, assumendo un’espressione distratta e persino un tantino preoccupata – “Ci sono troppe persone”

Elena annuisce e incrocia le braccia sotto il seno: “Spero che se ne vadano al più presto… dici che se non cambio la carta igienica e non faccio un salto da Tesco per comprare il ketchup piccante si scocceranno e andranno via?”

Bonnie scoppia a ridere di gusto, un qualcosa che parte dallo stomaco e la rende felice – nonché contagiosa – per i successivi due minuti e mezzo: Elena la segue a ruota e può solo prendere un respiro profondo quando replica dicendo che sì, forse succederà proprio quello, ma ora non può pensarci perché deve studiare con Liv del corso di Biologia avanzata… un’amica in meno anche oggi. Ieri era stato un progetto, due giorni fa il dormire, sabato tutt’altro… Sbatte le ciglia e ritorna alla realtà, in particolar modo su Katherine che si struscia su due ragazzi del terzo anno. Devono parlarle. Peccato che ci siano altri problemi prima di una Pierce particolarmente festiva.

“Ehi, voi, fuori dal mio letto, ora

 

 

Di Rebekah Mikaelson si può dire tutto: che sia meravigliosa, splendida, capace, ammaliatrice, un modello da seguire, che abbia un fisico perfetto e che i ragazzi non le manchino… ma non che abbia una famiglia esemplare.

La stanza del dormitorio maschile in cui si trova è pregna, innanzitutto, di un odore mascolino—di sicuro rintraccia colonia, bagnoschiuma al muschio e l’immancabile sudore dovuto agli allenamenti del fratello, Quarterback della Brown per una ragione ben precisa—non il suo cognome, benché giri voce che lui incarni una figura così importante al college solo grazie a quello, ma il tuo talento. Alla fine, pensa Rebekah, sono Mikaelson. Sono eccezionali in qualcosa per forza.

“Idiota?” lo chiama e lo scuote senza pietà, per poi arrabbiarsi perché non da segni di vita—non può davvero condividere dei geni con tipi del genere, giusto? Perché lei è stronza ma quasi perfetta, però il resto della sua famiglia può solo definirsi disfunzionale ma accademicamente infallibile—“Dai, Kol, devi muoverti”

Il ragazzo apre gli occhi, sfoderando la migliore espressione da “non rompere il cazzo, sorella” che abbia, il che fa solo infuriare la sua gemella e le sue palpebre, apparentemente non abituate all’intensità della luce solare.

Grugnisce, cerca il lenzuolo che lo copriva tastando le mani invano, dal momento che lei ha già provveduto a toglierlo del tutto dal letto.

“Ma cosa—“

“Non mi interessa se tu abbia un post sbronza o se sei così stronzo anche nel primo pomeriggio senza una reale spiegazione—sono venuta qui per una sola ragione, e non mi sembra nemmeno il caso di spiegartela”

Detto questo, lei ha esattamente la reazione che si aspetta: sgrana gli occhi, si tasta il petto nudo come alla ricerca di qualcosa con cui coprirsi o prepararsi, e mormora parole sconnesse, imprecazioni più che altro nemmeno tanto gentili che fanno però intendere a Rebekah una sola cosa: è sveglio. Ha capito la gravità della situazione.

Prende un respiro profondo e si mette senza troppi giri di parole a riordinare la  camera del gemello—beh, provare a dare un ordine a quello che ha di fronte e attorno è un po’ un eufemismo, ma tenta di dare un aspetto più o meno presentabile alla camera abitata da così poco (quanto è trascorso dal loro arrivo? Un mese, poco più? e fa già tutto schifo, lì dentro).

Alla fine, però, mentre entrambi stanno cercando di raggiungere un obiettivo, lo stesso obiettivo, i gemelli si rendono conto che non sono così tanto diversi. Nonostante tutto e tutti, sono una famiglia, c’è qualcosa che li lega per quanto si ostinino a non vederla.

 

 

Nella sua stanza c’è l’inferno—rettifica, c’è solo l’Olanda, ecco perché il fumo e le persone quasi del tutto svestite, nonché le finestre chiuse così da respirare soltanto erba, ammesso che sia possibile. Non sta respirando normalmente, chiaramente, e potrebbe avere un’emicrania ed è nella sua stanza da solo tre minuti perché sapeva che sarebbe successo e non ha potuto far nulla per evitarlo. Giustamente, è questo quello che accade con un certo Lorenzo e un certo altro Damon nel suo mini appartamento, nella loro grande camera, grande abbastanza per contenere almeno una ventina di persone che respirano davvero l’una sul collo dell’altra. E non è eccitante, dannazione. E’. Solo. Schifosamente. Schifoso.

Ha vent’anni, d’accordo—è uno studente grandioso, non eccelle, certo, ma in quello che fa ci mette passione. Ed ha anche qualcuno, una… ragazza. Okay, non sanno esattamente quello che c’è fra loro ma non ha nulla che gli manchi, qui a scuola. D’altra parte lo stesso non si potrebbe dire a casa… ma dettagli. Ha tutto, tutto, conduce una vita grandiosa e fa anche del sano sesso con una più grande di lui di pochi mesi.

(Non è infantile riflettere su questo, si dice mentalmente Stefan, accetta di buon grado quello che la vita gli offre e va bene così)

E’ sicuro che un tipo gli stia passando una canna quando la rifiuta gentilmente e si dilegua un attimo dopo, sbattendo la porta nella vana speranza che qualcuno – Cowell, ad esempio – faccia un giro da quelle parti, capisca e punisca.

La caffetteria è il suo posto preferito da quando l’ha scoperto e ha notato che la biblioteca viene usata da confraternite (cosa a lui esterna) e da persone con tutte le intenzioni meno quella di studiare—tipo suo fratello che cerca un codice astuto assieme ad uno di quelli che più lo odiano alla Brown (c’è lui e poi Damon, fino ad ora ritiene infatti che la classifica si limiti a due posizioni).

Si passa una mano fra i capelli quando constata che ci sono solo altre due persone oltre lui, lì, e questo lo rende estremamente felice—decide di appropriarsi del tavolo che più gli piace, quello situato all’angolo del locale, in un punto appartato e che concilia lo studio, soprattutto per uno che vuole essere avvocato come lui…  eppure, quando gli sembra che sia passata una buona mezz’ora, il flusso di parole che scorre nella testa man mano che legge il manuale, è interrotto da una presenza femminile.

Alza lo sguardo, sbatte le ciglia, sorride perché è lì—“Ehi”

“Ehi”

“Vuoi sederti?”

Lei annuisce, curvando gli angoli delle labbra all’insù e incrociando le gambe sulla poltroncina della caffetteria, subito calata nella lettura di quella che è una persona più vicina a lei di quanto lei stessa voglia ammettere.

 

 

“Dobbiamo parlare”

Damon sbuffa sonoramente, spegnendo la sigaretta sul muretto dell’esteso giardino interno, abbastanza desolato ma non del tutto, dal momento che c’è chi lo raggiunge a passo svelto persino quando è nascosto e sono solo le quattro del pomeriggio.

“Lo so”

“Hai—hai saputo?” Alaric tenta di mantenere un’espressione fredda e distaccata, ma il suo tono di voce lo tradisce e, nel frattempo, a Damon accade quello che accade sempre in presenza del suo professore. Allora stringe i denti e da un’ultima occhiata alla sua sigaretta, gettata per terra, cercando di affievolire e annegare quel tepore di sicurezza che solo Ric può dargli in un momento qualsiasi. E che cazzo.

Annuisce, incrociando le braccia per poi fermarsi ad osservarlo, un po’ titubante.

“Stefan sa qualcosa?”

Damon continua con il suo linguaggio non verbale, negando con il capo e incrociando persino le gambe, assumendo una posizione che urla terribilmente non-voglio-avere-questa-conversazione… ma d’altra parte Ric deve conoscerlo bene, perché non degna nemmeno di uno sguardo il suo corpo, essendo la sua vista fissa nei suoi occhi chiari, eppure non va a fondo nella questione, dando i propri spazi al quasi ventiduenne con un’ottima fedina penale.

“Sai cosa significa questo?” è quello che pronuncia, però, qualche minuto dopo, quando si è seduto accanto a lui e fissano entrambi il cielo ancora troppo chiaro per ospitare il sole tramontante e sfumature più calde e prettamente serali.

L’inverno è quasi alle porte ma la sua tacita presenza si fa percepire comunque: non avrebbero entrambi la pelle d’oca, ad esempio, o non ci sarebbe questo venticello inopportuno a spettinare i loro capelli.

“Credo di sì”

Alaric focalizza la sua attenzione su Damon, accennando un sorriso sghembo e annuendo, allora, per poi ritornare a guardare ciò che entrambi hanno davanti, in un silenzio confortante.


Bonsoir! Ebbene sì, non mi sono dimenticata di questa storia ahhaha al massimo è il contrario, dubito che ci sia qualcuno dall'altro lato a leggerla... uhm, comunque spero che vi ricordiate di certified e di me, soprattutto ahaha come ho già detto a qualcuno, è passato un lunghissimo e bruttissimo periodo, facilmente definibile come "no"... e chiedo scusa per non aver dedicato alla scrittura il tempo dovuto, soprattutto perchè ultimamente credo di aver ritrovato il piacere di scrivere e questo è diventato non solo un hobby, ma anche un calmante!
capitolo breve e di passaggio, in cui sono presentati/approfonditi altri importantissimi personaggi: Kol, Rebekah, Enzo, Liv, Stefan, Alaric... ci sarà del sano e bellissimo rapporto Kolbekah e questo mi rende felicissima hahaha qui sono gemelli, hanno la stessa età e dunque frequentano il penultimo anno... poooi: il rapporto fra Damon e Alaric è nato in passato, Katherine ha sì dei segreti, così come Stefan... si accettano scommesse su chi sia la sua pseudo ragazza ahah piccola curiosità, avete capito il codice?:))

vi avevo poi parlato di alcune novità ad inizio capitolo, ossia che (n.1) riflettendo sulla trama, mi sono resa conto di cosa avevo capito mesi addietro, vale a dire che Certified non può essere una minilong! e quindi è ufficialmente trasformata in long:)
proprio per questo (novità n.2) il rating potrà cambiare e scurirsi, non so ancora di quanto ma accadrà... forse presto #smutallert
che ve ne pare del banner? pur essendo arrugginita questo mi piace un sacco! a voi?:)
non credo di aver altro da dire!! fatemi sapere cosa ne pensiate, anche poche parole sarebbero gradevoli e di aiuto, nonché incoraggiamento! a volte il silenzio parla più di mille parole e questo mi terrorizza hahah
vi lascio con il primo capitolo di una mia nuova long > It was always you
spero a presto, un bacio!

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