CHAPTER 2 “IF I’M LOUDER, WOULD YOU SEE ME?”

POV. ZAYN

La prima leg del tour era finita senza Niall, e noi quattro ci trovavamo nell’alloggio di Londra.
Avevamo deciso che saremmo stati lì tutti insieme per essere più vicini all’ospedale, ad Aspen, e credevamo che uniti avrebbe fatto meno male; ma non era assolutamente vero.
Liam era nervoso, ogni singola cosa che uno di noi faceva lo irritava; Harry non se la passava meglio: lui, che era così legato a Niall, il suo compagno di bravate, di notte sognava il biondo e finiva per svegliarsi urlante con Louis accanto a lui che lo tranquillizzava e Liam che gli urlava contro perché non riusciva a dormire, inducendolo a stare sveglio per permettere a noi di riposare. E la mia situazione non era molto più rosea, mi ero chiuso in me stesso e questo dava sui nervi a Liam, così  andavo spesso da Aspen per cercare di rasserenarla aiutandola con i due bimbetti.
 
Lei, a differenza nostra, era sempre sorridente, faceva di tutto per non far mancare niente a Luke e Emma, li portava al parco, giocavano insieme, usava questa strategia per distrarsi, perché sennò non avrebbe fatto altro che piangere e stare a fianco a Niall.
 
POV. ASPEN
 
Stavo guidando con Luke e Emma seduti dietro, volevo andare da Niall, avevo bisogno di vederlo, anche se lui non avrebbe visto me.
Erano circa le 5p.m., ma il cielo era cupo, sarebbe iniziato a piovere da un momento all’altro.
 
Uscii dall’auto e misi i piccoli sul passeggino, dirigendomi verso l’entrata dell’ospedale.
Trovai subito il reparto, ma un’infermiera mi impedì di entrare da Niall, quando arrivò il nostro medico, il Dott. Scott. Gli chiesi notizie su Niall, e lui mi disse che stava riprendendo a respirare, ma non vi era alcun segno di attività cerebrale. Mi fece entrare nella stanza di Niall, e mi sentii crollare.
Il mio ragazzo aveva gli occhi chiusi, una fasciatura che copriva i suoi capelli biondi e una miriade di tubi ed elettrodi che erompevano da ogni parte del corpo.
Calde lacrime cominciarono a scivolarmi pesanti sul viso,e cercai una sedia.
Luke si avvicinò al letto de suo papà, gli prese una mano, ma subito la lasciò andare vedendo che era bucata da un ago collegato ad una flebo.
Emma invece rimase in braccio a me, aveva la faccia impaurita, non capiva perché Niall fosse così, lui, che la faceva sempre sorridere, che le portava dei bellissimi regali ogni volta che poteva tornare a casa, lui che la prendeva in braccio e a lei sembrava di volare. Ora non poteva neanche dirgli una parola, sorriderle, rassicurarla dicendo “Hey principessa, sii forte, io sto bene e tra un po’ tornerò a casa” con il suo accento irlandese che tanto la faceva divertire.
Niente di tuttò ciò era possibile, e neanche a me uscirono delle parole per un lungo arco di tempo, quando sentii qualcuno che mi stringeva in un abbraccio da dietro.
 
POV. HARRY
 
La situazione stava diventando invivibile, Niall ci mancava troppo, così proposi ai ragazzi di andare in ospedale per stargli un po’ vicino…
Quando arrivammo si sentivano delle voci infantili provenire dall’interno della stanza, quindi pensai subito che la stessa idea fosse venuta anche ad Aspen.
La mia intuizione venne confermata quando aprii le porta e trovai la ragazza di spalle su una sedia con Emma in braccio, davanti ad un ragazzo che stentavo a identificare come Niall; come poteva essere zitto e perfettamente immobile, con la faccia seria, senza un minimo di sorriso sulle labbra!
Pensai a tutte le volte in cui dovette soffocare le sue risate durante le interviste per colpa di quei giornalisti asfissianti e così dannatamente esigenti. In quel momento li avrei voluti prendere tutti a calci, per tutte le volte che Niall si è dovuto trattenere, ora mi mancava così tanto! Il solo pensiero che avrebbe potuto non svegliarsi più mi fece annebbiare gli occhi, ma mi ricordai di ciò che mi aveva detto Niall, dovevo essere forte per lui, e avrei dovuto consolare Aspen, così le avvolsi le braccia, e lei si abbandonò ad un pianto incessante, tanto che Louis portò i gemelli a fare un giro per evitare che si impressionassero troppo, Dio, quanto può essere crudele la vita, Niall non si meritava tutto questo, cosiccome Aspen, tanto meno Emma e Luke!
 
Presi la ragazza in braccio, le asciugai le lacrime e ce la misi tutta per strapparle un sorriso, o forse almeno farla smettere di piangere, e finimmo per ricordare la prima volta che noi ragazzi la incontrammo, e come tutto fosse così dannatamente perfetto.
 
MY SPACE
Ciau a tuttiiiii!
Innanzitutto mi scuso per il ritardo con cui ho postato questo strano capitolo di questa ancora più strana Ff, ma, si sa, la scuola non lascia tempo libero a nessuno, e quindi le altre attività passano in secondo piano…
Comunque, ecco un nuovo capitolo. Mi piacerebbe sapere che cosa ne pensiate e se valga la pena continuarlo a scrivere (Magari è talmente terribile che è meglio se sparisse dalla faccia della Terra) quindi una piccola recensione mi farebbe piacere.
Ringrazio anche tutti i lettori silenziosi e vi lascio le foto di Aspen, Luke e Emma.
Un bacio, Lottie