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Autore: Figlie della Luna    27/12/2008    3 recensioni
In me, gocce di ricordi.
In me, gli istanti che il tempo non può cancellare.
In me, storie di magia, leggende d'amore, racconti d'amicizia.
In me, la vita non ha mai fine.
Io sono colui che può trascendere ogni confine.
Io sono colui per cui il tempo non esiste.
The Pensieve - Il Pensatoio.
Genere: Romantico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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wound

The Pensieve

~

CAPITOLO TRE

Wound

[...] per un attimo Harry si immaginò di visitare il cimitero con Silente... che legame sarebbe stato, quanto avrebbe significato per lui. Ma sembrava che per Silente il fatto che le loro famiglie giacessero l'una accanto all'altra nello stesso cimitero fosse una coincidenza priva d'importanza...”

[ HP e i Doni della Morte, p.302 ]


Il cimitero di Godric's Hollow scintillava sotto la luna, coperto da un manto fresco di neve. Due figure sottili si stagliavano nella penombra, immobili davanti a una lapide scura.

Harry cadde in ginocchio e pianse. Pianse, pianse, come non aveva mai fatto in vita sua.
Ti odio! Ti odio! TI ODIO!”
Urlava con la stessa foga di quando era morto Sirius.
Silente rimaneva lì a guardare, immobile, con quella calma sofferente che Harry odiava quando era arrabbiato.
I suoi singhiozzi si fecero gradualmente meno isterici.
Perché...perché...non mi hai mai detto niente?”
Silente si nascose di nuovo il viso fra le mani, come quella volta. Harry avrebbe voluto saltargli addosso e sbranarlo. Un lungo sospiro passò tra le lunghe e bianche dita del vecchio mago. Non parlò, ma il ragazzo, stranamente, riusciva ad avvertire i suoi pensieri.

Oh, Harry, io... io non ho avuto tempo.
Non ho potuto dirti tutto quello che avresti dovuto sapere.
Non ho potuto spiegarti.
Non ho potuto dirti addio.
E a maggior ragione non ho potuto parlarti di me, di cosa fosse accaduto alla mia famiglia.

Non ho avuto tempo.”
La debolezza e la menzogna nel suo sussurro fecero andare Harry su tutte le furie. Ma lui aveva già la risposta pronta.
Hai avuto sei anni di tempo, anzi, sedici. E mai una volta mi hai detto la verità. Perché non ti sei reso conto di quanto fosse importante per me? Non ti interessava nulla, vero? Ti interessava solo di battere Voldemort, ecco tutto. Io ero l'arma.”
Ho impiegato sedici anni a prepararti per cercare di salvarti, di aiutarti a sopravvivere. Allora avresti avuto tutta la vita davanti per capire.”
Harry sollevò di nuovo la testa e guardò in quegli occhi azzurri che ora, scoperti, brillavano nel buio.
Mi hai lasciato nel caos. Non capirò mai”.
Non preoccuparti, Harry. Non è il momento. Ora ti sembra impossibile, ma vedrai che un giorno tutto diventerà chiaro e ovvio: allora saprai”.
Il ragazzo avrebbe voluto dirgli che non voleva più aspettare, che si era stufato di credergli e non gli interessava più nulla di lui. Ma si sentiva debolissimo, e riassunse tutto in un'unica frase.
Tu non mi vuoi bene”.
Silente sorrise dolorosamente tra le lacrime.
Questa è l'unica falsità sul mio conto che non permetterò mai a nessuno di dire”.
Si chinò e sollevò Harry con una forza molto maggiore rispetto alla debolezza che aveva dimostrato. Posò una corona di fiori sulla tomba di Ariana e Kendra e si allontanò con lui, stringendolo a sé.

Harry si risvegliò di soprassalto, spossato e infelice. Dopo aver inforcato gli occhiali, si rizzò a sedere e, frugando nel Mokessino, afferrò le metà della sua bacchetta spezzata.
Le contemplò, ancora arrabbiato per il sogno che aveva appena fatto. Di tutte le cose dolorose che la sua mente aveva elaborato, specialmente una lo infastidiva: alla fine, si era lasciato trascinare via senza reagire, stretto nelle braccia dell'uomo che lo aveva tradito.
Perché, anche se sapeva benissimo di essere stato ingannato, ferito, condotto in trappola giocando sul suo bisogno di aiuto e di affetto e poi abbandonato al suo destino, nonostante tutto quello che aveva sofferto e gli restava davanti da sopportare, non riusciva ancora a smettere di volergli bene.


Flashfic di
PotterWatch

***
Carissimi lettori, buon Natale!
Sì, lo so, siamo un *tantino* in ritardo... ma tenevamo a pubblicare qualcosa per Natale ed... ecco!

Il prossimo capitolo o, se preferite, frammento d'Amicizia sarà opera di Cerridwen. Questo è stato scritto da me, ieri notte, in un magnifico momento in cui sono riuscita a rivivere tutto ciò che ho provato quando ho letto HP7 a Gennaio. Forse sembrerò pazza, ma è stata un'emozione fortissima, tra il dolore e la gioia. Provarla di nuovo è stato qualcosa di stupendo, e in quell'attimo magico mi è uscita dalla tastiera questa storia. Di dolore, certo, perchè l'Amicizia è fatta anche di questo...

Invece di offrirvi delle risposte, cari recensori, ci limitiamo questa volta a ringraziarvi tutti, senza eccezione. Leggere le vostre parole è una soddisfazione immensa per noi, qualcosa che ci dà la voglia di continuare sempre. Un grazie sincero.

Le vostre autrici
Cerridwen e la scrivente PotterWatch

  
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