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Autore: _Dreamer97    25/04/2015    1 recensioni
"Ma se sono un casino tu non puoi davvero decidere di rimanere." gli dissi guardandolo negli occhi.
"Sono un casino anche io, che credi? Forse hai ragione, l'amore uccide, l'amore ferisce. Ma se lo cerchiamo così a lungo allora qualcosa di buono dovrà pur fare non trovi?"
"Potrebbe essere dannatamente sbagliato, Jeremy!"
"O magari giusto."
Mi baciò, e in quel momento ogni forma di dubbio svanì.
Sono una ragazza di 18 anni, e sono qui per raccontarvi un po' di me.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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Jeremy mi venne incontro, mentre facevo colazione al bar della scuola, con un gran sorriso.
Mi salutò ed io, impassibile, ricambiai il saluto.
"Come stai piccolina?" chiese lui non perdendo quel bellissimo sorriso.
"Bene, tu?" risposi io ignorando il suo sguardo.
"Bene dai." diede un morso alla sua brioche, masticandola rumorosamente.
Dopo un po' mi decisi ad alzare lo sguardo su di lui: "Jey, posso farti una domanda?"
"Certo, dimmi." rispose guardandomi.
"Ti sei mai innamorato in vita tua?" chiesi pentendomi subito.
"Non ho mai creduto nell'amore, non ho mai avuto fiducia nelle donne."
Perplessa gli chiesi il perché.
"Mia madre mi ha abbandonato alla nascita, e la donna che mi ha cresciuto mi disse la verità quando avevo ormai 14 anni."
"Mi.. dispiace... io, io non ne avevo idea." risposi sentendomi una stupida.
Mi sorrise e toccandomi la mano mi mormorò: "Non preoccuparti."
"Jeremy dico davvero. Se lo avessi saputo non te lo avrei chiesto, ora capisco tutto.."
"Vanessa ne ho cambiate 1000. Non ho mai voluto saperne nulla delle donne, per me sono sempre stati oggetti da usare e poi gettare via.. Ho sempre considerato l'amore come un qualcosa di stupido, roba per deboli insomma." disse guardando altrove.
"Capisco.." dissi abbassando lo guardo.
"Ma tu.." mi guardò: "Credo di essermi innamorato di te."
Alzai lo sguardo nuovamente su di lui senza dire una parola.
"Credo di essermi innamorato di te perché sono geloso di qualunque essere dotato di un pene ti stia attorno, perché non faccio altro che pensare al tuo cazzo di sorriso, perché ogni volta che mi guardi sento lo stomaco sobbalzare.. credo di essermi innamorato di te perché sei bella, e forte, e coraggiosa, una donna con i controcoglioni ed una povera bimba indifesa allo stesso tempo, così dura ma fragile.. Credo di essermi innamorato di te perché ho sempre il desiderio di starti affianco, anche se mi tratti male e sei un'acida di merda ma.. credo di essermi innamorato di te." disse sorridendo.
Quando mi accorsi che un sorriso da ebete mi era comparso in volto, ritrassi la mano e tornai in me.
"Jeremy vorrei tanto crederti, fidarmi di te.. Ma non ci riesco. Sono un casino Jey, ho paura di chiunque, troppe sofferenze, troppe ferite e delusioni. Sono un disastro." corsi via piangendo, fuori a fumare.
Non potevo fidarmi di lui, avevo già avuto troppe sofferenze e Jey era conosciuto per la sua fama da bugiardo cronico, ero quasi sicura che mi avrebbe fatto del male, nonostante mi sembrasse così sincero.
Se la sua capacità recitativa era così alta, avrebbe potuto vincere un oscar.
****
La mattina seguente ricevetti un messaggio da Sara con sopra scritto: "Alle 8.20 ci vediamo davanti all'aula di informatica, è urgente."
Nella mia scuola le lezioni iniziavano alle 8.35, ed io ero terrorizzata da quel messaggio.
Quando arrivai, Sara mi guardava sorridente.
"Che succede?" chiesi perplessa.
"Scusa, ma dovevo." mormorò.
Jeremy apparve alle mie spalle con i miei fiori preferiti, le rose blu.
Si inginocchiò davanti a me.
Le ragazze mi guardavano male, i ragazzi ridevano e io avevo il cuore in gola.
"Vanessa io ti amo. Ti amo da star male, ti amo da star bene. Ti amo così tanto, da voler cominciare una vita, la mia, insieme a te.
Vedi tutto quello che voglio è stare con te."
"L'amore uccide Jey, l'amore ci ferirà." risposi io con gli occhi gonfi, mentre le lacrime cercavano di uscire, io le costrinsi a restare al loro posto.
"Rischiamo, Vane." disse lui alzandosi.
Lo guardai.
Jeremy passò i fiori a Sara e mi afferrò la mano: "Io voglio stare con te, lo sto dicendo davanti a tutta la scuola. Io non voglio nessuna di loro Vane, io voglio te."
"Ma se sono un casino tu non puoi davvero decidere di rimanere." gli dissi guardandolo negli occhi.
"Sono un casino anche io, che credi? Forse hai ragione, l'amore uccide, l'amore ferisce. Ma se lo cerchiamo così a lungo allora qualcosa di buono dovrà pur fare non trovi?"
"Potrebbe essere dannatamente sbagliato, Jeremy!"
"O magari giusto."
Mi baciò, e in quel momento ogni forma di dubbio svanì.
Le lacrime iniziarono a segnarmi le guance, e di tutte le persone lì presenti, non me ne importava più niente.
   
 
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