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Autore: lorian    25/04/2015    2 recensioni
Una serie di one shot con cui Draco ci parla della sua vita, associandola ai colori.
Periodi più o meno luminosi che bene o male lui ha vissuto e che vuole condividere con tutti voi.
Preciso, anche se non credo sia necessario, che Draco non è un personaggio di mia invenzione ma della geniale e fervida fantasia della grande zia Row.
Genere: Generale, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Astoria Greengrass, Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Scorpius Malfoy | Coppie: Draco/Astoria
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, Dopo la II guerra magica/Pace
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Ciao ragazze, oggi pubblico il penultimo capitolo di questa mini serie.

Oramai i tempi bui per il nostro Draco sono finiti e lui si avvia a vivere la sua nuova vita, pieno di dubbi e speranze.

Non voglio dirvi di più e vi lascio alla lettura.

Vi ringrazio come sempre del vostro affetto e vi auguro una felice settimana, dandovi appuntamento a sabato prossimo per la conclusione di questa fiction.

Baci Lorian

 

I colori della vita secondo Draco Malfoy -  Azzurro

 

L'azzurro... l'azzurro è il colore, che io associo alla cosa più bella della mia vita.

Con il passare degli anni, mi sono accostato molto al mondo dei babbani; un pò per curiosità e un pò per motivi di lavoro.

Infatti le imprese di cui mi occupo, hanno spesso a che fare con chi è privo di magia.

Ho studiato le loro invenzioni e la loro storia e ho trovato molte somiglianze tra il tetro dominio di Voldemort ( eh si, anche io ho smesso di chiamarlo Signore Oscuro) e quel babbano di Hitler.

Anche lui ha sterminato milioni di persone innocenti, per un folle ideale di razza pura.

Ho visto con rammarico che anche tra babbani ci sono stati stermini, torture e violenze per mere credenze razziste.

Da noi contava il valore del sangue, da loro il colore della pelle ma in entrambi i casi, sono morti padri di famiglia, fratelli, figli e amici.

Questo mi ha fatto pensare parecchio e sono giunto alla conclusione, che mio padre non avesse capito un bel niente di quelli che chiamava gli impuri. 

Ma a parte le guerre, l'odio e il razzismo, mi sono interessato anche della parte leggera e ludica.

Credenze, usanze, leggende, proverbi e comportamenti.

Mi ha incuriosito molto il fatto che tra i babbani, ci fossero molte strane superstizioni come ad esempio qualcosa che riguarda gli specchi, le scale e i gatti neri.

Per certi versi, loro sono molto più emancipati di noi, partendo dal fatto che non usano i matrimoni combinati e che hanno la possibilità di divorziare, se due coniugi non si amano più.

Nel nostro mondo, quando si contrae un matrimonio di casata, lo si porta avanti fino alla morte e nel peggiore dei casi, ci si riempie di corna a vicenda.

Anche nell'ambito dei figli, i babbani sono molto più avanti di noi.

Innanzitutto non esiste solo il patriarcato ma entrambi i genitori hanno voce in capitolo sulla vita e sull'educazione della prole, cosa che da noi è assolutamente impensabile.

Le nostre mogli sono state educate solo a compiacerci e a fare figli ed è così da sempre.

Una piccola usanza che francamente non ho compreso ma che mi piace molto sono i colori che si usano per annunciare la nascita di un figlio: rosa per le femmine e azzurro per i maschietti.

So che vi sembrerà strano ma pure io ho adottato questa usanza, anche se solo nella mia testa.

Quindi credo che abbiate capito, che per me l'azzurro è il colore, che associo alla nascita di nostro figlio.

Mio e della mia amata Astoria.

Scorpius Hiperion Malfoy, che è nato tre anni dopo la fine della guerra e che ha portato nella mia

vita, la gioia e l'amore.

Quando mia moglie mi comunicò di essere rimasta incinta, ricordo che rimasi con la bocca aperta per un minuto buono mentre dai miei occhi scendevano le lacrime.

Poi mi inginocchiai davanti a lei e posai le mie mani, sul suo ventre ancora piatto sapendo che in quello scrigno era custodito, tutto il mio futuro.

Un'antica magia, assicura ai Malfoy la nascita di un solo erede ovviamente maschio.

Questo per evitare che nascano delle lotte intestine per dividersi il patrimonio.

Durante tutta la gravidanza, sono stato vicino alla mia Tori e quando è arrivato il momento per mio figlio di venire al mondo, mi sono avvicinato al suo capezzale e ho preteso di rimanere lì, contravvenendo alle regole.

Infatti da noi, i padri non entrano nella stanza delle partorienti ma attendono fuori, fino a quando non vengono chiamati a cose fatte.

Ma io non volevo che per me, le cose andassero allo stesso modo.

I figli si fanno in due, anche se il peso maggiore è in mano alle donne che devono vedere il loro corpo trasformarsi nell'arco dei mesi, devono lottare contro nausee e squilibri ormonali e devono soffrire le pene dell'inferno per farli venire alla luce.

So che non è un discorso tanto da Purosangue ma trovo davvero ingiusto, che dopo tutto il calvario che le nostre mogli attraversano, noi uomini ci riempiamo la bocca dicendo: " Questo è mio figlio, l'ho fatto io!".

In quel momento, ho stretto la mano alla mia Tori e ho cercato di farle forza, per quanto me lo permettevano i miei limiti e quando ho visto mio figlio venire al mondo, ho pianto come un bambino, travolto da un'emozione devastante.

Sia io che Astoria abbiamo deciso di comune accordo, di non far crescere Scorpius dagli elfi o dalle tate ma di occuparcene in prima persona.

Voglio cercare di non commettere, gli errori che Lucius ha fatto con me.

Desidero per lui, un mondo più sereno e la prima cosa che spiegherò a mio figlio, sarà che non c'è nessuna differenza tra i Purosangue e i nati babbani.

Gli dirò che non dovrà mai fare nessuna discriminazione, che potrà avere tutti gli amici che vuole, sia che siano ricchi o poveri, maghi o no.

Non imporrò a Scorpius un matrimonio da contratto, anche se il mio è stato fortunato.

Voglio che lui possa scegliere la ragazza che amerà con il cuore sereno.

Non mi inquieterò se non finirà a Serpeverde o se non amerà volare sulla scopa; voglio che abbia il libero arbitro per decidere da se, cosa fare della sua vita.

Io rimarrò fermo ai margini e ci sarò, se lui mi chiederà aiuto ma non lo vizierò come ha fatto Lucius con me e non gli dirò che un Malfoy deve ordinare ed essere rispettato, temuto e obbedito.

Questo per evitare che mio figlio, un giorno si debba vergognare del cognome che porta, che abbia dei problemi con gli altri o che arrivi ad odiarmi profondamente.

Il mio unico desidero è che Scorpius cresca, diventando indubbiamente una persona migliore di me.

Gli insegnerò che un futuro sereno è come un cielo sgombro di nuvole e di un azzurro splendente.

Azzurro, proprio come lui.

  
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