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Autore: papavero radioattivo    25/04/2015    7 recensioni
DAL CAP. 1 «Teme…» lo chiamò picchiettando sul vetro con la punta dell’indice, «credo che Ramen abbia la febbre», ma l’altro non si scompose più di tanto, nemmeno si girò a guardarlo.
«Non credo che i pesci rossi abbiano la febbre» la voce di Sasuke era disinteressata e distante, così Naruto si alzò con il piccolo acquario e si diresse verso la porta chiusa della stanza accanto alla loro. «Shika, tu che sei intelligente e sai sempre tutto…» incominciò mentre il ragazzo, seduto davanti al computer, era intento a cliccare tasti in modo isterico con una concentrazione che di certo non aveva quando frequentava le lezioni. «Secondo te che cos’ha Ramen?» gli chiese, mostrandogli la boccia nella quale galleggiava il pesce, riverso a pancia in su
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!!! ATTENZIONE, la seguente storia contiene linguaggio volgare, scene forti e riferimenti sessuali dall'inizio alla fine. !!!
AU universitaria con gioie, dolori e perlopiù cavolate quotidiane. Per non creare troppo disordine, ambientata in una città dei giorni nostri del Giappone che prendere il nome di Konoha. Prevalentemente romantica ♥.
|| COPPIE CANON + NEJITEN; nuovi personaggi; non tiene in considerazione la morte di Neji e Itachi ||
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Team 10, Team 7, Team 8, Team Gai, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto, Neji/TenTen, Sai/Ino, Sasuke/Sakura, Shikamaru/Temari
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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C A P I T O L O

diciannove

 

 

 

 

 

La tavola imbandita e apparecchiata padroneggiava nel soggiorno, occupando letteralmente tutto lo spazio.

Avevano dovuto spostare il divano contro una delle pareti, arrotolare il tappeto, e trasferire il tavolo della cucina da un appartamento all’altro, così da poterli unire per ottenere un’immensa tavolata che avrebbe ospitato tutti quanti.

Il trasloco del mobile attraverso il pianerottolo non era stato semplice: Kiba aveva accidentalmente urtato il grosso vaso di bambù che la vecchia vicina aveva riposto a metà del corridoio, riducendolo praticamente in pezzi e sradicando la pianta che vi era all’interno, e poi erano anche riusciti a rigare la porta dell’ingresso.

Shikamaru sospirò, steso sul divano con il cellulare sulla pancia, «Sono in ritardo» brontolò, coprendosi poi gli occhi con il braccio.

Kiba si strinse nelle spalle, accarezzando Akamaru, steso a pancia in su, intento a farsi coccolare, «Sono donne, sono sempre in ritardo» gli rispose, mentre Choji incominciava già a rubare del cibo dal tavolo.

«Scommetto che è colpa di Ino» commentò poi infilandosi del pollo in bocca, e Neji lo fulminò con lo sguardo.

«Se non arrivano fra cinque minuti, le chiamiamo» disse Lee, e una manciata di secondi dopo il citofono suonò.

Naruto si precipitò ad aprire, scivolando sul parquet del corridoio, gridando un «Vado io!» abbastanza inutile, dato che era stato l’unico a fiondarsi verso l’entrata.

Le accolse sul pianerottolo, dove avevano tentato di ricomporre la pianta che avrebbero poi abilmente sostituito, prima che la vicina se ne potesse accorgere, e poi si lanciò letteralmente su Hinata, facendole quasi cadere il vassoio che stringeva fra le mani.

«Hina-chan!» strillò stringendola per la vita, facendola arrossire, «Buon Natale!» e poi le stampò un bacio sulla guancia, aiutandola a portare in casa la torta.

Neji lo fulminò con lo sguardo mentre andava a salutare Tenten, i suoi occhi seguivano Naruto e sembravano dire “attento a quello che fai e a dove metti le mani sul corpo di mia cugina”, ma nonostante tutto lo ignorò, salutò Hinata con un abbraccio piuttosto formale e chiuse la porta, lasciando che le ragazze si sfilassero i cappotti.

Ino abbandonò  un grosso sacchetto di carta vicino all’entrata, abbracciando poi Sai con il sorriso stampato sulle labbra, mentre Sasuke aiutava Sakura con il vassoio che teneva poggiato sulle braccia.

«Grazie…» gli sussurrò, mordicchiandosi poi il labbro inferiore in attesa di una qualche risposta da parte di Sasuke. Anche se ora tutti sapevano di loro, il ragazzo sembrava restio a trattarla come faceva quando era da sola. «Ti accompagno!» gli disse, prendendo il vassoio di Hinata dalle braccia poco affidabili di Naruto, camminando dietro Sasuke per andare in cucina.

Appoggiarono entrambi i vassoi sullo spicchio del piano cottura ancora libero, Sakura continuò a sorridere mentre aspettava che Sasuke togliesse alcune bottiglie di birra, acqua e bibite gassate dal davanzale, «Tanto stanno al fresco comunque» borbottava come per giustificarsi, «Così abbiamo fatto spazio in frigorifero». Appoggiò le bevande nel lavandino vuoto, avvicinandosi a lei mentre si guardava intorno, sospettoso. Aveva paura entrasse qualcuno? Sakura sorrise nel vedere che indossava la collana che lei gli aveva regalato e, sempre con le labbra incurvate verso l’alto, strinse la piccola pietra nera tra le dita.

«Mi piace il tuo vestito» confessò Sasuke, appoggiando le mani sui fianchi di lei mentre si chinava a lasciarle un bacio sulla guancia.Alla faccia tua Ino! E nel preciso istante in cui l’Uchiha aveva girato appena il viso per allungarsi e incastrare le proprie labbra in quelle di Sakura, la porta della cucina si spalancò e la voce di Naruto fece tremare i vetri, facendo vacillare anche la già precaria pazienza di Sasuke.

«SAS’KE!» lo chiamò, incurante dei corpi dei due migliori amici avvinghiati sul piano cottura, «Hina-chan e Tenten sono andate a prendere i nostri regali, vieni di là!» e scomparve così come era arrivato.

Al sospiro di lui, Sakura sorrise sfiorandogli la spalla, «Dai, andiamo…» lo incitò, allungandosi a lasciargli un bacio sulle labbra. Lo prese per mano e lo condusse verso la sala da pranzo già invasa dalla musica e da un Akamaru particolarmente felice, che era già saltato in braccio ad Hinata, atterrandola sul divano.

 

― ♦ ―

 

Quando Tenten ed Hinata ritornarono con i regali (meravigliosamente incastrati in due borsoni di plastica) erano già tutti seduti sui divani o sulle sedie in attesa del proprio pacchetto. Non era l’oggetto contenente in quel intreccio ben fatto di carta colorata o fiocchi – tutti immaginavano fossero stati impacchettati da Hinata – a creare così tanta attesa, piuttosto l’idea di condividere quel momento assieme: sicuramente ci sarebbe stata qualche sorpresa di cattivo gusto per uno dei ragazzi e di certo tutti gli altri avrebbero riso di gusto.

Insomma, era necessario un capro espiatorio, possibilmente non irritabile e vendicativo come Sasuke. A Choji, Ino regalò dei buoni pasto comprati su un sito di offerte per dei ristoranti italiani e spagnoli di Konoha, Rock Lee ricevette un’altra tuta, ma stavolta da parte di Tenten – in qualsiasi caso non gli dispiaceva. Nemmeno Shino e il libro che Hinata le aveva regalato (qualcosa che spiegava il perché gli scarafaggi sarebbero sopravvissuti alla fine del mondo o qualcosa del genere) aveva fatto scalpore.

«Ma lo hai letto?» aveva chiesto incuriosito Kiba, sporgendosi verso la ragazza incastrata tra lui e Naruto, tra i quali scorreva ancora cattivo sangue per l’accaduto della discoteca. Si ignoravano cercando terreno da guerra in qualsiasi cosa, anche nella povera Hinata.

«No… no…» rispose lei, stringendo un altro pacchetto sulle gambe, puntando gli occhi sul fiocco verde, «Me lo ha consigliato Saske-kun quando sono andata in libreria a prenderlo, quindi…» e sorrise all’Uchiha che, quasi avesse sentito il grido muto di aiuto della Hyuuga, annuì.

«Le persone che lo avevano letto sembravano molto contente» rispose.

Ino fece scoccare la lingua contro il palato, «Come fa una persona a trovare divertente un saggio sugli scarafaggi?!» domandò, estraendo il cellulare dalla propria borsetta, «Non importa! Passiamo al regalo di Shikamaru!»  e compose la password del telefono, iniziando a trafficare con questo.

Nessuno parlò, curiosi del risultato. Finalmente Ino diede segni di vita, alzandosi in piedi mentre si aggiustava il vestito nero e, con la delicatezza di un maialino sostituì il telefono che aveva in mano Shikamaru con il proprio.

Tenten – seduta sulle gambe di Neji, accomodatosi vicino a Shikamaru – si allungò curiosa su Nara per sbirciare, tappandosi poi la bocca per soffocare una risata. Indicò Ino con l’indice fresco di manicure e di smalto rosso scuro, «Lo hai fatto davvero?!» le domandò, «Pensavo tu stessi scherzando!».

Ino fece una giravolta al centro della stanza, evidentemente fiera del proprio lavoro, «Certo!» esclamò, facendo un occhiolino alla coinquilina mentre strappava dalle mani di Shikamaru il telefono, prima che potesse mandare all’aria il suo regalo, «Se dico che regalo un profilo su un sito di meetingsignifica che regalo davvero un profilo su un sito di meeting!» e rise, accompagnata da Kiba e Rock Lee che, evidentemente, trovavano la situazione imbarazzante e divertente.

Insomma, quell’anno era toccata a Shikamaru la  figura del deficiente con il regalo stupido.

«Non ho intenzione di usarlo» esordì il ragazzo, incrociando le braccia, sicuro di sé. Sospirò come se avesse a che fare con persone intellettualmente inferiori e si appoggiò allo schienale del divano, fingendo insofferenza nei confronti della situazione.

«Davvero? Che peccato…» finse Ino, con la stessa sicurezza di un’attrice hollywoodiana su un grande schermo, «E io che già immaginavo una perfetta love story tra te e SouariTem che vi rincontravate su un sito del genere e…» Ino sospirò, sbattendo le ciglia folte mentre le sue iridi sembravano prendere la forma di un cuore.

«Ino, ritirati» le suggerì l’amico, ridacchiando, «E poi io e SouariTem non siamo interessati l’uno all’altro».

«Passiamo oltre?» la voce di Sasuke arrivò quasi seccata, anche se alle orecchie di Shikamaru sembrò quasi una benedizione. Ino borbottò qualcosa, sedendosi al suo posto mentre iniziava a far scorrere le dita sul telefono. Fu Sakura ad alzarsi, sorridente, mentre raccoglieva il pacco di Naruto e quello di Sai, più sottile e dalla forma allungata. Il biondo, con la stessa impazienza di un bambino, se ne stava seduto mentre la ragazza gli porgeva il pacchetto più grande. Afferrandolo tra le mani, notò che le pareti erano ornate di minuscoli buchini e al suo interno qualcosa si muoveva e grattava contro il cartone.

«Si muove!» esultò, appoggiando con cura il regalo sulle gambe, iniziando con più delicatezza possibile a togliervi il fiocco. Aprì la scatola di cartone e al suo interno vide un piccolo criceto correre per tutto il perimetro  del contenitore, fino a schiantarsi e cadere a pancia in su, muovendo le zampine in aria.

Naruto rise di gusto, allungando tre dita per afferrare il piccolo batuffolo grigio e chiuderselo tra le mani, «È bellissimo, Sakura-chan!» e si alzò per stringere la ragazza con il braccio libero, ridacchiando nel sentire le unghie del piccolo topo graffiargli la mano, «Lo chiamerò… Ramen II!» e se lo sfregò piano contro la guancia».

Hinata, seduta vicino a lui, ridacchiò con la mano a nasconderle le labbra, osservando come Naruto stritolava quel piccolo roditore senza prestare attenzione a Sai che scartava il suo regalo e ringraziava Sakura per la tavolozza di pastelli acquerellati.

«Hinata, manca solo quello di Kiba» le fece notare Tenten, mentre l’Inuzuka cercava di sembrare carino ed impaziente mentre si stampava un surrogato di occhioni dolci sul viso, assumendo un’espressione ridicola che fece scoppiare tutti in una risata – ovviamente escludendo Shikamaru, Neji e Sasuke che, come loro solito, si limitarono a sospirare dissociandosi da quel teatrino.

Un po’ in imbarazzo, forse per gli occhi di Naruto che seguivano ogni suo movimento, fissando il pacco regalo come se volesse fargli i raggi X e scoprire il suo contenuto prima che Kiba lo scoprisse, porse gentilmente il pacco al ragazzo che, ancora prima di aprirlo, si allungò verso l’amica e la stritolò in un abbraccio, stampandole un – a parere di Naruto – indecente e bavoso bacio sulla guancia.

Naruto rimise Ramen II nella sua scatola, posandola su uno scaffale in alto per tenerla lontano dalle grinfie del gatto di Sasuke.

«Lo prenderà comunque…» gli disse Ino che, vicino a Sai, già programmava il funerale del criceto come quello del pesce di cui le aveva parlato il fidanzato.

«Assolutamente no» commentò il biondo, annuendo vigorosamente, osservando sempre con la coda dell’occhio Kiba e ridendo dell’incapacità di quell’inetto a scartare un regalo senza distruggerlo come un cane farebbe con una ciabatta, «Quel Demonio di un gatto non salirà mai su quelle mensole. Pesa un sacco, tipo sui trentacinque chili, si porterebbe giù tutto il muro!» e rise, convinto.

«Non credo che pesi così tanto, Naruto…» ribatté Sai, ricordando che, quando Sasuke non era a casa, Naruto lo coinvolgeva in dubbie “cacce al gatto” con lo scopo di catturare quella palla di pelo e metterlo sulla bilancia per vedere quanto effettivamente pesava.

«Certo che pesa così tanto! Sai quanto mangia? Quanto una gatta incinta... e sai quanto mangia una gatta incinta, Ino?» aveva un’espressione davvero convinta, il che rendeva la situazione tanto seria quanto demenziale.

«No, non credo almeno, Tempura è castrata e Hinata non ha mai parlato di quantità per gatte gravide e―» fu bloccata da Naruto che, puntandole il dito contro, esordì come un console farebbe in una piazza.

«Cibo a volontà!» disse, a voce un po’ troppo alta, «Nelle bustine del cibo per gatti c’è scritto che le gatte incinte possono mangiarne a volontà, ed è quello che Gatto fa!».

«Mi stai dicendo che Gatto aspetta dei cuccioli?» domandò sarcastica la bionda, anche se non troppo entusiasta della conversazione.

«Per tutti i Kami, no!» ribatté l’altro, «Non vorrei assolutamente avere tanti piccoli Gatto in giro per casa! Se immagino che in mezzo a tutta quella ciccia ci siano dei gattini mi…» e gonfiò le guance, fingendo un conato di vomito che fece sorridere Sai.

«I gatti maschi non rimangono incinta» lo rassicurò l’amico.

«Lo so, stupido» borbottò Naruto in risposta, sentendo di fianco a sé Kiba alzarsi con addosso una nuova felpa con il collo di pelo, si pavoneggiava davanti ad Hinata che sorrideva beata e tranquilla, facendogli i complimenti su come gli stesse bene. 

«Beh, direi che è ora di mangiare!» esordì Naruto, alzandosi e battendosi le mani sulla pancia. Quel gesto catturò subito l’attenzione di Choji che si tirò in piedi e si propose per andare in cucina a prendere il pollo fritto e le altre pietanze. Neji lo afferrò per la maglia, intimandolo di stare fermo perché in cucina avrebbe rotto tutto e, chiedendo aiuto a Sasuke e Shikamaru, andò a prendere la cena.

«Il trio delle vergini frigide…» scherzò Kiba a bassa voce mentre li osservava allontanarsi, togliendosi la felpa con cura e riposandola nella carta stracciata.

Sakura lo fulminò con lo sguardo, appoggiata da Tenten che, sbuffando, incrociò le braccia e decise di ribattere, «Almeno loro hanno una fidanzata» commentò, inviperita, mentre Hinata guardava la scena seduta vicino ad Ino, la quale ignorava la situazione  e si divertiva ad invitare in chat persone a caso con il profilo di Shikamaru su quel famoso sito d’incontri.

«Shikamaru non ha la fidanzata» ribatté lui velocissimo.

«SouariTem è quasi il suo fidanzato» rispose Sakura. Di solito non si metteva in battibecchi del genere e di certo avrebbe preferito seguire il trio delle vergini frigide in cucina per stare un po’ con Sasuke, ma ora come ora dare manforte a Tenten le sembrava la cosa migliore da fare.

«Figurati!» rise l’Inuzuka, «Vuoi farmi credere che Shikamaru si fa le seghe davanti al com―».

«Non lo fai anche tu, Kiba?» domandò Naruto, intromettendosi nella conversazione. Ormai tra i due era guerra aperta, e il fatto che Hinata stesse guardando la scena era un motivo in più per difendere la reputazione di Sasuke – suo migliore amico, Neji – cugino della ragazza su cui stava disperatamente cercando di fare colpo e Shikamaru che, per quanto odiasse ammetterlo, gli aveva dato buoni consigli e lo aveva anche aiutato a superare gli esami alle superiori.

Sì, lui doveva essere l’eroe della situazione.

«Ha parlato la più vergine delle vergini» rise di gusto, facendo una “V” con il medio e l’indice mentre tirava fuori la sua linguaccia orribile e la incastrava tra le dita, guardando Naruto con segno di sfida che, indignato ed imbarazzato, arrossì di rabbia.

Prima che il biondo potesse lanciargli lo scatolo con Ramen II dentro, Kiba saltellò via con al felpa in mano dicendo che sarebbe andata a metterla a posto e avrebbe dato da mangiare ad Akamaru. Tenten lo inseguì, evitando che la porta dell’appartamento si chiudesse e, per essere sicura che Kiba la sentisse, si assicurò di scandire bene le parole e di alzare la voce, «E comunque Neji non è vergine da un bel po’! E ha una vita sessuale soddisfacente e stabile!» e provvide a sbattere la porta, chiudendola a chiave mentre Neji, appena rientrato in soggiorno, dovette appoggiarsi al muro per il colpo preso.  

Mentre Tenten si avvicinava al fidanzato, facendogli le carezze alla guancia mentre gli diceva che tanto lo sapevano tutti, in sottofondo Ino rassicurava lo Hyuuga dicendo che le era appena re-iniziato il ciclo, ma che forse era una buona notizia, dato che dopo Capodanno sarebbero andati in vacanza assieme.

C’era un’allegria sottesa, che rendeva tutto divertente come se stesso guardando una fotografia di quel Natale dopo parecchi anni.

Naruto sospirò, passandosi le dita sugli occhi, sentendosi a tutti gli effetti un cretino mentre ripensava alla figuraccia che aveva fatto: scena muta davanti a quella provocazione da parte di Kiba – come aveva fatto a non rispondergli? Hinata penserà che sono sicuramente una verginella pappamolle… pensò, iniziando a nutrire seri dubbi sulla sua virilità e sulla sua capacità di fare colpo sulle ragazze. Forse stava sbagliando tutto, forse doveva essere più sé stesso e basta.

Riaprì gli occhi quando quel dolce profumo di lavanda gli impregnò le narici, facendogli dimenticare tutto. Hinata era appoggiata allo schienale, di fianco a lui, con quel sorriso che lui avrebbe voluto mangiare a forza di baci, «Vieni a tavola, Naruto-kun?» gli chiese dolcissima, come se non fosse importato nulla di quello che era successo, come se lui le piacesse davvero.

 

― ♦ ―

 

Naruto sorrise mentre Hinata canticchiava una canzone che davano alla radio, sfiorandogli la mano quasi di nascosto, mentre Neji guidava seduto accanto a Tenten, intenta a tamburellare le dita sul cruscotto, tenendo il ritmo.

Poteva sentire lo sguardo di Neji su di lui, lo guardava ogni tanto, distogliendo lo sguardo dalla strada per controllare lo specchietto retrovisore. Se si comportava così, adesso che lui e Hinata non stavano ancora assieme, che cosa gli avrebbe fatto quando si sarebbero fidanzati?

Sospirò scivolando un po’ più in basso, accarezzando con il pollice le dita di Hinata, «Tenten, tu non vai a casa?» le chiese, notando che erano passati davanti al suo quartiere, ma che Neji non si era fermato per lasciarla scendere.

La ragazza sorrise sbucando dal sedile anteriore, «No, ceno con la famiglia di Neji e Hinata» gli rispose, tornando poi composta «I miei sono in crociera, quindi sarei rimasta a casa da sola» spiegò prima di incominciare a canticchiare anche lei.

Naruto non avrebbe voluto essere nei suoi panni, ricordava il padre di Hinata come un uomo dallo sguardo severo, l’ultima volta che lo aveva visto era stato quando avevano fatto una ricerca assieme alle medie, lui era entrato nella stanza salutando sua figlia in maniera fredda e distaccata, e poi aveva squadrato lui e Shino, intimando a tutti e tre di studiare.

Ma forse era stata solo una sua impressione, era ancora un ragazzino, e ai suoi occhi Hiashi gli era sembrato un gigante arrabbiato.

«Siamo arrivati» la voce di Neji lo riscosse dai suoi pensieri mentre accostava davanti all’entrata della villetta bifamiliare dove era cresciuto.

Naruto sorrise stringendo un po’ più forte la mando di Hinata, «Allora ci sentiamo» le disse, allungandosi poi a stamparle un bacio sulla guancia che la fece arrossire appena.

La ragazza annuì, «Ti mando un messaggio, Naruto-kun» ma ancora non gli lasciava la mano, «Buona cena con la tua famiglia» aggiunse, e poi fece lentamente scivolare la presa mentre lui scendeva dall’auto, salutandola prima di chiudere la portiera.

Neji ripartì subito mentre lui se ne restava lì, imbambolato davanti al cancelletto, guardandoli andare via.     

 

 

 

 

 

 

 

N O T E D ‘ A U T R I C I ; siamo in missione per conto del Signore.

 

 

Buon pomeriggio, cupcakes. ~

Non c’è nulla di particolare da dire, riguardo a questo capitolo, solo che c’è uscita una Tenten un po’… acidella, forse. X’’ Ma fate conto che abbia il ciclo, e abbiamo risolto tutto quanto. Per il resto vi diamo alcune informazioni di servizio: ci dispiace di non aver risposto alle recensioni, ma fra esami universitari ed esami di stato si sta avvicinando un periodo da incubo, e quindi non riusciamo a tenere il passo con tutto. Concluso questo inferno provvederemo a rispondere, per ora risponderemo solo alle recensioni in cui ci sono domande di fondamentale importanza.

Speriamo che possiate perdonarci, ma non abbiamo tempo di fare nulla, nemmeno di andare a bagno, fra un po’.

Detto questo vi salutiamo e vi auguriamo un buon fine settimana.

Grazie mille per tutte le bellissime recensioni. Grazie. ~

 

Il prossimo aggiornamento (dato che settimana scorsa ci siamo dimenticate…) è previsto per il 2 maggio! Ma insomma… ormai lo sapete che esce ogni sabato :°D

 

papavero radioattivo





   
 
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