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Autore: xmeinwonderland    25/04/2015    1 recensioni
Che lui l'avesse amata era palese.
E che lui l'amasse ancora era certo.
Calum amava Amanda quando la stringeva stretta a sé uno di quei sabati sera, finiti come sempre a guardare per l'ennesima volta «Rapunzel», il film preferito di lei.
L'amava persino quando la chiamava "idiota", con tutta sincerità.
L'amava anche quando litigavano per il cibo migliore del mondo- secondo lui le lasagne, e secondo lei le patatine fritte.
L'amava quando le baciava la testa prima di dormire, e quando lei sussurrava "ti amo, cal."
Amanda, dal canto suo, amava Calum quando si addormentava sul divano in uno di quei sabati sera, proprio mentre Flynn Rider diceva a Rapunzel che era il suo nuovo sogno. Che quello era in assoluto il pezzo preferito da lei.
L'amava quando lui insisteva nel vedere un film horror, ma poi cedeva a lei, che preferiva di gran lunga guardare un cartone della Dianey.
L'amava quando la stringeva possessivamente a sé ovunque andassero, giusto per sottolineare che lei fosse di sua proprietà.
L'ha amato quando un giorno di pioggia uscì sotto casa di Amanda, urlandole che l'amava più della sua stessa vita.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Per un po' abbiamo finto che non sarebbe mai finita, ma sapevamo entrambi che ci saremmo dovuti dire addio."
 

 
Una volta fuori dal bar, si guardò intorno sbuffando e si strinse nel cappotto che non riusciva a proteggerlo dal forte vento invernale.
Estrasse dalla tasca il proprio iphone, cercando velocemente l’icona di whatsapp nel menù e dopo averla aperta scrisse ad Amanda, mentre si dirigeva nella piazza, dove si radunava il gruppo di amici che lui e la sua ragazza frequentavano.
 
“amo, posso sapere dove sei, oppure ti disturba?”
 
Bloccò il telefono, riponendolo nella tasca posteriore dei jeans neri e camminando a passo veloce verso la fermata dell’autobus, che distava qualche metro da dove si trovava lui.
Portò le mani nelle rispettive tasche del giubbotto, mentre tamburellava ad un ritmo inesistente la punta del piede contro l’asfalto del marciapiede. Salutò un paio di persone che gli erano passate avanti, liquidandole con un semplice “ciao”, prima di salire frettolosamente sul mezzo pubblico.
Le porte si chiusero dietro le sue spalle, e nel momento in cui adocchiò un posto libero, cautamente si avvicinò alla ragazza che occupava quello vicino, e con un gesto del capo lo indicò

<< E’ libero? >> Inclinò lentamente il capo su un lato, mentre attentamente guardava la ragazza girarsi verso lui, scuotendo energicamente la testa, tanto da far sì che qualche ciocca bionda dei lunghi capelli, le ricadesse davanti al viso, quindi con un piccolo sorriso rispose, raggiante << oh sì sì, siediti. >>
E Calum non poté far altro che ricambiare il sorriso, mostrando l’arcata superiore dei propri denti perfettamente allineati, sedendosi nel sedile vuoto e richiamando l’attenzione della ragazza subito dopo, con un semplice << Grazie. >> Lei, dal canto suo, ormai troppo annoiata di stare seduta in quell’inferno, decise di continuare la conversazione, perché Calum le sembrava già un ragazzo simpatico. Dunque, << Comunque piacere, io sono Allison. >> tentò lei, alzando il proprio braccio a mezz’aria e porgendogli la mano, che lui strinse saldamente, facendole oscillare.
<< Piacere mio, Calum. >> Sciolse la presa, e lei intanto staccò gli auricolari dal telefono, riponendo tutto nella borsa a tracolla che aveva con sé.
<< Beh Calum, questa è la mia fermata, spero di rivederti presto. >>
<< Lo spero anch’io, Allison. >>
Calum si alzò dal suo posto, facendo passare la ragazza, che uscì dalle porte anteriori. Poi si sedette nuovamente, ma questa volta nel posto vicino al finestrino, ricordandosi improvvisamente di Amanda. Tirando fuori l’iphone dai pantaloni, rimase alquanto deluso dal fatto che lei non gli avesse ancora risposto. Neanche visualizzato. Dopo altre tre fermate, finalmente l’auto giunse alla piazza, dove il ragazzo scese, percorrendola tutta, fermandosi sotto ad uno degli alberi di pino, dove si trovavano i suoi amici.
Luke lo vide, perciò si alzò dalla panca dove era scomodamente seduto e si avvicinò al suo migliore amico, circondandogli calorosamente le spalle.
<< Cal, finalmente. Ti stavamo aspettando. >> Il biondo annuì, avviandosi insieme al moro verso una panchina ancora libera, e dunque sedendocisi.
Calum accennò ad una piccola risata, dopo aver guardato l’ora dal suo orologio, e scrollò le spalle, indifferente << Ero a cercare Amanda. >>
<< E l’hai trovata? >> Luke scoppiò in una fragorosa risata, ma si azzittì nel momento in cui l’amico ebbe parlato. << In realtà, no. >>
Si sorprese, Luke, ché Calum ed Amanda erano come un tutt’uno e non si lasciavano neanche se dovevano andare in bagno.
Dunque si avvicinò a loro Emily, che appoggiò titubante una mano sul braccio del moro, catturando la sua attenzione, dunque parlò << Devo dirti una cosa, Cal. >> E il sorriso sul volto del ragazzo sparì, vedendo l’espressione malinconica della ragazza. Si guardò attorno per una frazione di secondo, riportando immediatamente lo sguardo sugli occhi marroni di lei. Si alzò in piedi mentre annuiva, lasciandosi portare dalla ragazza lontano dal gruppo, verso un chioschetto abbandonato e mal ridotto ai confini della piazza, proprio prima che si estendesse il lungo prato verde.
Entrarono lì, ed Emily estrasse dalla tasca del giacchetto un pacchetto di Chesterfield blu, prendendone una e poi porgendo il cartoncino quasi vuoto al ragazzo, che senza farselo ripetere due volte ne prese una e la portò alle labbra.
L’accese con il proprio accendino azzurro, ché ormai sapeva che Emily li accendini non li portava mai con sé. Dopo aver lasciato che il fumo uscisse dalle sue labbra screpolate, la ragazza si decise a parlare. << Mandy se n’è andata a Londra. >> Lei abbassò in fretta la testa, trovando improvvisamente più allettante un sassolino sotto la suola delle proprie converse bianche, mentre Calum schiuse le labbra lasciando che il fumo velocemente uscisse da queste, e portò entrambe le braccia lungo i fianchi, non sapendo come prendere la situazione.
Poi scosse la testa e chiuse gli occhi per una frazione di secondo, aggrottando le sopracciglia, sperando che lei stesse scherzando.
<< Come? >> Chiese infatti il moro, notando solo in quel momento l’espressione triste della ragazza davanti a sé, che dopo aver portato il filtro alle labbra tristemente piegate verso il basso, trovò la forza di guardare lui negli occhi, parlando lentamente << Hai capito bene, Cal. Amanda ha lasciato Chicago proprio questa mattina. Erano tipo le sei, forse? – Scosse subito la testa, non ricordando affatto l’ora in cui l’amica avesse preso l’aereo per un altro Paese, un altro continente, addirittura. – Semplicemente, non se la sentiva più di restare qui. >>
Chiuse il discorso con una scrollata di spalle, come se non sapesse altro, come se non le importasse realmente della migliore amica.
E Calum lo sapeva, che prima o poi lei lo avrebbe lasciato.
Che prima o poi lui l’avrebbe lasciata.
Lo sapeva, davvero, che loro due non sarebbero durati per sempre.
Ché alla fine erano giovani, spensierati, lui perennemente attaccato alle altre ragazze, e lei costantemente persa nel suo piccolo mondo, un po’ come i bambini.
Ma si amavano, tanto, e lui gliel’aveva sempre dimostrato.
Che poi lui non era neanche tanto bravo in questo genere di cose.
Non era uno di quelli che il ti amo lo urlava alla prima che le capitava sotto, ché forse Amanda era l’unica che quel dannato cuore di ghiaccio era riuscita a scioglierlo.
E aveva paura che qualcuna migliore di lei, potesse portarglielo via.
E glielo ripeteva ogni volta che adocchiava una qualche ragazza, e lui le diceva semplicemente che ciò non sarebbe potuto accadere, perché solo uno stupido poteva lasciarsi andare una ragazza come lei.
E che Calum era uno stupido, era certo a tutta Chicago.
Ma nessuno si sarebbe mai aspettato che Amanda partisse, lasciandolo lì, forse senza neanche tornare più.
Dunque il ragazzo buttò a terra, fuori dalla porticina malandata del chiosco, l’ormai finita sigaretta, iniziando una risatina isterica, quasi nervosa, mentre ad ogni parola alzava sempre di più il tono della voce << Non se la sentiva di rimanere qui, cosa? Perché se n’è andata, cazzo? Perché non me l’ha detto, poi? >> E Emily dovette socchiudere gli occhi, perché in quella piccola stanzina le parole di Calum rimbombavano più forti, e non se la sentiva proprio, di continuare a parlargli, ma glielo doveva, ché Amanda si era assicurata affinché lo facesse, che codarda com’è, lei non ne aveva avuto il coraggio.
<< Non riusciva a rimanere ancora qui a Chicago, Cal. Non lo so il perché, non mi ha mica detto tanto. Solo, voleva cambiare città, voleva andarsene dalla massa di gente americana che pensa tutta allo stesso modo, chiusi come siamo. Sai meglio di me com’è fatta, no? >>
E Calum proprio non capiva, e in quel momento era certo che no, la sua ragazza non sapeva neanche minimamente come fosse fatta.
Perché sì, lei voleva andarsene dagli Stati Uniti, ma lo volevano un po’ tutti in quel Paese. Così come tutti gli inglesi volevano andarsene dal Regno Unito.
Così come tutti i tedeschi volevano andarsene dalla Germania. Così come tutti gli italiani volevano andarsene dall’Italia.
E mai avrebbe pensato che lo facesse davvero, a insaputa di lui, ad insaputa di tutti gli amici.
Lasciandolo poi lì, da solo, mentre i pensieri lo spingevano sempre di più verso il buio, dove l’uscita non l’avrebbe trovata tanto facilmente.
Guardò Emily, e poi non capì come avesse potuto dire tutto a lei, e niente a lui, che, cazzo, era il suo fidanzato.
Alzò frustrato le braccia in alto, mentre un pugno arrivò dritto al muro malridotto alla sua sinistra, e una sfilza di bestemmie arrivarono dritte alle orecchie della ragazza, che seguì poi con lo sguardo Calum, mentre usciva dal chiosco e passava davanti al gruppo di amici che frequentavano.




UE BELLA GENTE

Salve a tutti, ecco il capitolo 3^__^
E qui si scopre la fine che ha fatto Amanda -interpretata dalla bellissima Amanda Steele, aggiungerei.
Dunque, spero sia di vostro gradimento davvero..
Recensite, ditemi cosa ne pensate e quant'altro boh(:
Dovevo aggiungere una cosina, ma l'ho dimenticata aiuto..
Btw, ora pubblicherò il primo capitolo anche su wattpad, quindi passate a leggerla che ne sarei felice;)
  wattpad 


Cliccate su quel "wattpad" in alto prima di questa riga, che si aprirà il mio profilo. [Magia ihihih]
Che poi ho dovuto anche crearne uno nuovo, perché con quello che avevo prima ho avuto dei problemi con l'email e bla bla bla. Tutte a me certe cose, oh!
Gente, alla prossima


 
  
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