Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: FRENS_94_    25/04/2015    2 recensioni
Kim è una ragazza di 18 anni completamente ignara di quello che è in realtà. Ha vissuto la sua vita scappando da una parte all'altra e adesso si ritrova con degli sconosciuti che gli rivelano cose che lei non avrebbe mai ritenuto possibili. E' arrabbiata, spaventata ma nello stesso tempo eccitata e euforica di come la sua vita sta cambiando. Riuscirà alla fine a scoprire chi è veramente?
Genere: Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Bondage
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 28
(Ultimo capitolo)
 
Entro chiudendo la porta dietro le spalle di Elia. Mamma è seduta sul divano accanto a Brandon e quando mi vede scatta in piedi. Vedo il suo imbarazzo tramite il rossore delle sue guancie, e il fatto che il suo cuore ha premuto l’acceleratore. Ma sento qualcosa di strano nell’aria, un senso di inquietudine e senso di colpa.
«Oh Kim, allora stai bene.» mi stringe in un abbraccio che ricambio.
«Te lo avevo detto che sarei tornata sana e salva.» mi trascina a sedere sul divano, fortunatamente lontana da Brandon. Non so di preciso cosa mi abbia fatto quest’uomo, so solo che a pelle non riesco a digerirlo.
«Kayla, adesso passiamo alle cose importanti. Kimberly verrà a stare da me.» Elia non perde tempo e subito lancia la bomba a mia madre, il che spalanca la bocca e sposta lo sguardo da me a lui. Ricambio il suo sguardo come per dirgli che è tutto vero.
«Ma no! Non puoi andartene così.» mi pende le mani. «E tu non hai alcun diritto di allontanarla da me.» si rivolge a mio zio con sguardo accusatorio.
«Non è così mamma. Ho deciso di mia spontanea volontà di andare con lui.» che non è del tutto vero, ma prima non sapevo quanto io fossi importante per lui, adesso si.
«Ma perché? Non stai bene insieme a me?» il suo sguardo triste mi fa quasi sentire in colpa, quasi. In parte sono ancora arrabbiata con lei, ma la mamma è pur sempre la mamma, ed io ho bisogno di lei, sempre.
«Certo che sto bene con te, sono sempre stata bene. Ma adesso è arrivato il momento di dare una svolta alla mia vita, voglio conoscermi al completo mamma.» a quello parole l’inquietudine che avevo percepito all’inizio si fa più intensa, sposto lo sguardo da mamma a Brandon e capisco che arriva da tutti e due. Il battito del loro cuore è diventato irregolare, e adesso sento che gli sudano anche le mani, c’e qualcos’altro sotto. Mi giro a guardare Elia e vedo anche lui sta cercando di capire che succede, poi finalmente torno a guardare mia madre. «Mamma che succede?» lei si sposta una ciocca di capelli dietro l’orecchio, segno che è molto tesa, e poi si gira a guardare Brandon; si scambiano un’occhiata e poi tornano a guardarmi.
«Kim...noi abbiamo fatto una scoperta di recente.» si gira di nuovo a guardare Brandon ed io inizio a non sopportare tutta questa attesa. Alzo un sopracciglio invitandola a continuare. Non so perché ma il mio stomaco si annoda, come se inconsciamente fossi al corrente di quello che stanno per dirmi.
«Abbiamo scoperto che non sei quello che credevamo tu fossi.» continua Brandon. Adesso si che sono sconcertata, e non capisco assolutamente cosa vogliano dirmi. Mi giro a guardare Elia ma non ne ho il tempo, perché lui mi è affianco prendendomi la mano e stringendola. Ha un’espressione confusa come la mia ma c’e dell’altro che non riesco a comprendere.
«Cosa significa? Smettete di parlare in codice e diteci una volta per tutte cosa sta succedendo!» sbotta mio zio, come dargli torto? Stavo per sbottare anche io.
«Non è una cosa semplice da dire. Ho scoperto che nemmeno io sono un’umana tesoro. O almeno, in parte lo sapevo già.» dice ed io mi metto subito in allarme. Cosa vuol dire che ha scoperto di non essere  un’umana? Che cosa mai può essere? Incomincia a girarmi la testa e a sudarmi le mani, voglio sapere immediatamente cosa stanno cercando di dirmi, l’attesta mi sta uccidendo.
«Cosa significa che tu non sei un’umana?» il mio panico era ormai palpabile.
«Diciamo che mia madre era una mezza strega quindi anche io, ma non ho mai saputo usare la magia e non me lo hanno mai insegnato, quindi non mi sono mai preoccupata. Solo di recente ho scoperto che mio padre non è un umano.» confessa ed io rimango a bocca aperta. Benjamin non è umano??? Non è possibile, allora perché lo percepivo come tale? Una volta capiti i miei sensi riuscivo a distinguere l’odore delle diverse specie, ogni specie ha un suo odore originale, che poi va a mescolarsi col profumo personale. Ma lui aveva un semplice profumo da umano.
«Non è possibile. E cosa sarebbe?» chiedo in preda al panico più totale.
«Un licantropo.» ammette e mi si blocca il respiro, non riesco più a dire niente. Un licantropo? Oh mio dio! Solo adesso realizzo tutto quanto. Mia madre è metà strega e metà licantropo, quindi io......oh mio dio! Mi sento male. Sono un vampiro un licantropo e una strega? No per favore, era già difficile essere metà vampiro.
«Adesso capisco molte cose. Capisco tutta la tua forza Kim, non deriva solo dal fatto che sei figlia di un antico ma anche dal fatto che sei un licantropo. E da qui si capisce il tuo carattere scontroso e il fatto che perdi la pazienza subito.» mi dice Elia. Carattere scontroso? Il mio? E ripenso a tutte le risse che ho scatenato e alla conversazione con Nathan. Quella volta mi aveva detto che anche lui si sentiva così. Oh dio! Non è possibile! Lo guardo, ma non riesco a capacitarmi su quello che mi sta dicendo.
«Quindi, cosa sono?» chiedo e per la seconda volta nel giro di due mesi non so più chi sono. Cazzo! Ma perché la mia vita doveva essere un completo disastro? Per una volta che pensavo che tutto sarebbe andato nel verso giusto ecco che spunta qualcos’altro.
«Dobbiamo farti un esame del sangue per capire che geni hai preso. Quello vampiro lo sappiamo, adesso dobbiamo scoprire se hai anche il gene del licantropo e della stregoneria.» mi informa Brandon. Io annuisco e mi lascio cadere sul divano. Elia si avvicina a me accarezzandomi la guancia.
«Ehi piccolina, andrà tutto bene.» la sua voce calda e profonda mi fa sciogliere e stranamente mi sento più tranquilla. Ha questo potere su di me, con lui mi sento al sicuro, protetta e sento che con lui accanto tutto andrà per il meglio. Gli faccio un mezzo sorriso.
«Quando facciamo gli esami?» chiedo, prima li faccio e prima avrò una risposta.
«Anche adesso, ho tutto il mio occorrente.» dice Brandon alzandosi e andando a prendere qualcosa dalla sua borsa per poi tornare da me con un aggeggio in mano. Non ho idea di che cosa si tratti. «Dammi la mano.» ubbidisco e gli porgo la mano sinistra. Avvicina quell’aggeggio al mio dico e schiaccia. Una puntina buca la mia pelle, così allontana lo strumento e prende un vetrino spremendo il dito su di esso per far scendere il sangue. Dopo almeno 5 gocce del mio sangue finalmente mi molla la mano e sto per ritirarla quando dolcemente me la prende Elia e si porta il dito alla bocca leccando la ferita. Fatto da qualcun altro quel gesto poteva sembrare anche erotico, ma fatto da lui era un gesto di protezione, voleva farmi capire che avrebbe curato tutte le mie ferite. Gli sorrido e lui mi lascia la mano per poi guardare Brandon.
«Quanto ci vorrà per il risultato?» chiede.
«Non molto. Entro domani sapremo quali geni ha Kimberly oltre al vampirismo.» lui annuisce e torna a guardarmi.
«Spero nessuno. Insomma, cosa succederebbe se io fossi anche un licantropo?»
«Bè, di preciso non ne ho idea. E non mi spiego nemmeno come hai fatto tu Kayla a non accorgerti di essere un licantropo. E non capisco nemmeno perché Benjamin lo percepisco come umano. Certo, adesso la sua forza ha un senso, ma tutto il resto è un grande punto di domanda.» ed io sono assolutamente d’accordo con lui. Mia madre si alza e va a fare il caffè.
«Non si tratta di normali licantropi Elia.» dice Benjamin. «Ho confrontato il dna di un licantropo con quello di Kayla, sono molto simili, ma hanno qualche tratto di differenza.»
«Potrebbe trattarsi di mutaforma.» dico io. Me lo aveva spiegato Nathan che i mutaforma erano diversi ma simili ai licantropi, ma Brandon scosse la testa.
«No. I mutaforma hanno un dna umano mischiato a quello di un altro animale. Mentre il licantropo ha un dna diverso. Questo è un altro tipo di dna, e non l’ho mai visto in tutta la mia vita. E credo anche che nemmeno Benjamin sappia del suo dna. Da quanto ho potuto capire a questo dna manca l’istinto alla trasformazione.» conclude.
«Quando parli di istinto di trasformazione intendi che il corpo non necessita una trasformazione?» chiedo e lui annuisce.
«Esatto. Ed se il corpo non ha bisogno di una trasformazione necessaria la persona può anche ignorare la sua natura. Proprio come tua madre e sicuramente Benjamin. Quando parliamo di licantropo ci viene in mente la parola vampiro, perché è il vampiro a scatenare la trasformazione mentre quando si parla di mutaforma è la natura stessa a tramutarti. E se in questo tipo non c’entrasse ne la natura ne i vampiri? Se fosse una cosa diversa spinta da un motivo diverso?» continuava ad esaminare il mio sangue e quello di mia madre al microscopio. Mi giro a guardare Elia cercando una risposta nel suo volto, ma anche lui come me è scioccato. In tutti i suoi anni non ha mai sentito parlare di una cosa del genere, lo capisco dalla sua espressione sconcertata. «Aspetta aspetta, qui ce qualcosa.» dice dopo un momento. Mi raddrizzo sul divano e lo guardo aspettando una rivelazione. «Sembra che tra il gene di Kayla e quello di Kim ci sia un’ulteriore differenza.» afferma e non posso trattenere uno sbuffo. Quindi anche se scoprissimo cosa è mia madre sarebbe comunque diverso da me. Fantastico!!!
«Ti prego andiamocene, non voglio rimanere qui a torturarmi per sapere cosa in realtà sono. Ho appena scoperto di essere un vampiro, concentriamoci su questa parte va bene?» imploro mio zio e lui mi ricambia un sorriso mozzafiato. Se non fosse stato mio zio mi sarei presa une bella cotta per lui.
«Hai ragione. Anche se poi riuscissimo a capire non sapremo comunque cosa fare. Prendi la tua roba, ce ne andiamo.» per poco faccio i salti di gioia e non mi era mai capitato di essere così felice di allontanarmi da mia madre, ma sono eccitata e completamente incuriosita da tutto quello che mi sta aspettando.
Dopo una mezzora a prendere tutta la mia roba e salutare mia madre che non la smetteva di piangere finalmente saliamo in macchina e partiamo. Guardo fuori dal finestrino e sono così contenta nel vedermi allontanare da Seattle, per quanto fosse bella non la sentivo la mia casa e quando vedo il cartello che indica la fine di Seattle mi sfugge un sospiro di sollievo ottenendo solo una risatina da parte di Elia.
«Hai visto quante cose sono cambiate piccola?» mi chiede. Piccola, è una parola così dolce e adorabile e mi fa sentire la sua piccolina, così, mi rannicchio accanto sopra di lui e mi passa un braccio intorno alla vita per tenermi stretta.
«Si, non avrei mai pensato che sarei stata qui con te diretta chissà dove. Sono cambiate troppe cose. Prima ero una semplice ragazza che si trasferiva spesso e non aveva nessuno a parte sua madre. E adesso sono una vampira, e forse anche licantropa, che ha scoperto di avere una famiglia completamente pazza e fuori dal normale.» dico e lui scoppia a ridere.
«Una famiglia pazza dici?» chiede senza smettere di ridacchiare.
«Bè insomma. Mia madre ha finto di essere un umana ormai orfana con solo una figlia e che mio padre era morto, invece si è venuto a sapere che in verità ho ancora una padre ed uno zio. Uno zio che mi ha fatta rapire da dei completi sconosciuti che poi sono diventati, almeno per me, il mio migliore amico e il mio ragazzo per poi scoprire che mi stavano solo usando perche il mio adorato zio gli aveva ricattati rapendo una persona per loro molto importante. E come ciliegina sulla torta ho scoperto anche di avere un nonno, un nonno pazzo oltretutto, che mi ha dato la caccia e che ha provato ad uccidermi con dolorose frustate. Insomma, una famiglia tutta rosa e fiori.» concludo e lo guardo. Rimaniamo in silenzio per qualche secondo e poi scoppiamo a ridere. Si, detto così suona molto divertente, ma viverlo, fidatevi, non lo è per niente.
«Mi dispiace per tutto questo piccola, non avrei mai voluto che tu soffrissi così tanto.»
«E’ stato difficile, ma sono qua viva e vegeta e sono pronta ad imparare tutto quello che tu hai da insegnarmi. Ti renderò orgoglioso di me zio.» sorrido e lui ricambia portando la sua mano sulla mia guancia ed accarezzandomi.
«Io sarò sempre orgoglioso di te Kim, lo sono sempre stato e lo sarò sempre. Ti voglio bene piccolina.»
«Ti voglio bene anche io.» detto questo mi stringe forte a se ed io mi lascio stringere accoccolata a lui. Guardo davanti a me la strada che stiamo percorrendo e mi guardo indietro mentre sorrido. Mi passano davanti tutti i momenti passati da quando sono arrivata in questa città, e devo ammetterlo rifarei tutto proprio come lo fatto. Perché grazie a questi avvenimenti sono cresciuta, ho capito l’importanza delle cose e delle persone, sono maturata e sto diventando proprio chi voglio essere.
Mi sto allontanando da tutto e tutti per una nuova vita. Una nuova sfida.
Ed io adesso sono pronta, non ho più paura.
E un giorno sono sicura che tornerò.
È una promessa.
FINE.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: FRENS_94_