25/04/2015
1 recensioniCAPITOLO 2.
Billie P.O.V
In fondo, ho sempre saputo di essere gay. Già nei primi anni dell’adolescenza, mi ero accorto che i miei interessi erano diversi da quelli degli altri ragazzini della mia età. Ma non mi sono mai posto alcun problema. I miei genitori mi accettarono così com’ero. Fu un po’ più dura per mio padre credo, poiché nessuno vorrebbe un figlio omosessuale. Tuttavia, tutto andò per il meglio. Potevo dire di aver avuto una famiglia splendida e comprensiva con me.Cammino a passo lento verso casa mentre sfoglio le vecchie e sudice pagine della mia vita in mente, mordicchiandomi il labbro per via dell’incontro che avevo appena fatto. Quell’uomo, quel Mike, mi ha messo molto a disagio con quell’ultima frase.
“Spero di perdermi un’altra volta. Nei tuoi occhi magari stavolta.”
“Ma che razza di affermazione è?” penso ad alta voce mentre cerco la chiave di casa in tasca, la inserisco nella serratura ed entro. Senza pensarci due volte, mi butto a pancia in su sul divano e accendo la tv.
“Oh, sono appena in tempo per il telegiornale!”. Esclamo, come se ci fosse qualcuno accanto a me. Di colpo, mi sollevo per guardare meglio lo schermo.
“Questa mattina, sono stati ritrovati due corpi nascosti dentro il cassonetto dei rifiuti vicino al bar “Cavour”, di Oakland. I due giovani, un ragazzo e una ragazza, stavano probabilmente passeggiando e qualcuno deve averli aggrediti in pieno giorno. Si pensa che il responsabile abbia voluto lasciare un marchio di fabbrica sui due corpi, poiché entrambi presentano due buchi sul lato sinistro del collo. Una scena macabra, ancora da spiegare..”
Neanche il tempo di ascoltare un’altra parola che il telefono squilla, facendomi sussultare. Afferro la cornetta e rispondo.
“Pronto?”
“Hey, amico! Stai guardando il telegiornale come sempre, vero?”
“Hey, Frank! Si, certo che si! Hai sentito questo tizio che cosa ha fatto?”
“Beh, amico credo che il responsabile si un amante di film horror o magari un parenti di Dracula!”. Ridiamo entrambi a quella battuta, ma mi sento in colpa poco dopo per quei due poveri ragazzi. Chissà come deve sentirsi la famiglia a quella notizia..
Scuoto la testa, come a voler cacciare via quel pensiero.
“Da quanto non ci vediamo noi due?”.
“Da un po’ mi sa. Ma la colpa non è di certo la mia!”.
“Billie, ho finalmente trovato una ragazza che me la dà. Dovresti essere contento per il tuo amicone!”
“Lo sono, lo sono.” Rido ancora. “Frank..”
“Cosa Billie?”
“Secondo te, cos’è successo davvero?”.
“Beh, io.. io credo che..”
Avverto subito che è titubante nel darmi una risposta e non capisco proprio perché.
“Frank, cosa c’è?”.
“No nulla, solo.. non lo so, non ho formulato nessuna ipotesi.” Taglia corto.
“Okay, capisco.”
“Già.”
“Ora devo andare, ci si becca in giro!”
“Certo, ci si becca!”. Chiudo la telefonata con una marea di dubbi che mi riempiono la testa.
*Angolo dell’autrice che non si era dimenticata di questa storia*
Non so con quale coraggio torno così di botto e con un capitolo cortissimo, but anyway, mi amate ancora non è vero? NON E’ VERO?!
Cosa dire, spero vi sia piaciuto e spero che recensirete:c
SUSUSUSUSU, prometto di aggiornarererere. A Presto!
-MyNameIsStJimmy