Il limite della verità
Sanji sentiva il battito
martellante che sembrava ripetergli “idiota”. Ancora non credeva che uno come
lui potesse avergli tenuto segreta una simile cosa.
Cercò dentro di sé il
coraggio per dire qualcosa e lentamente si avvicinò a Zoro
- Volevo solo dire che mi
dispiace... vedi io – l’arrivo di Ace frenò le sue parole.
- Ehi ehi
basta litigare – Sanji lo guardò fulminandolo.
- Non sono cose che ti
riguardano – ringhiò. Il moro però
ridacchiò cercando di mostrare una falsa tranquillità
- No, sono stato io a dire
a Zoro che un tempo stavamo insieme. È stato uno sbaglio, ma pensavo che tu
glielo avessi detto. Se avessi immaginato che l’avrebbe presa così, me ne stavo
zitto – Sanji sentì la testa andare in confusione. Ma che stava succedendo? Si
voltò verso Zoro che teneva ancora lo sguardo a terra con le mani sul collo.
Poi il ragazzo si alzò e si diresse deciso verso Ace
- Ascoltarmi bene stronzo,
non mi importa un cazzo se stavi o non stavi con lui! Ricordati solo che ora
Sanji sta con me. Chiaro? E se solo
provi a metterti in mezzo, ti giuro che io ti ammazzo – gli occhi di Ace
guardavano quelli infuocati di Zoro. Avrebbe voluto dirgli di quella sera solo
per spegnere quella sua presunzione, ma non poteva fare questo a Sanji. Glielo
aveva promesso... si limitò così solo a sorridere.
- Calmati non c’è alcun
bisogno di minacciarmi. Io conosco Sanji e so quello che prova per te – mentre
diceva questo poggiò gli occhi sul ragazzo biondo che se ne stava con gli occhi
sgranati senza riuscire a dire una parola, e con la sigaretta che stava
bruciando da sola a terra. Senza aspettare nient’altro, il moro se ne tornò in
casa chiudendo la porta. Chiuse gli occhi ridacchiando. Che coglione! Possibile
che non riuscisse a fare lo stronzo almeno per una volta? Nemmeno se era per
salvare i suoi sentimenti? O era davvero un coglione oppure... era solo
stupidamente innamorato.
Dopo che Ace fu rientrato
Zoro si voltò a guardare Sanji.
- Avrei preferito che me
lo dicessi tu – il biondo cercò di rispondere pregando il cuore di non
scoppiargli nel petto tanto batteva velocemente.
- Io... io... mi dispiace
– sospirò. Zoro si poggiò all’auto.
- Beh anche io ho
esagerato... come al solito – ghignò. Il biondo però non riuscì a sorridere
sentendo l’agitazione di prima insistere ancora nel suo corpo. Aveva temuto
davvero che fosse finita. Dio, non credeva che potesse starci così male.
- Va bè ora basta fare
quella faccia – le parole di Zoro lo smossero facendolo sorridere nervosamente.
- Già... scusa allora - sospirò
ancora andando a cercare una sigaretta. L’accese aspirando avidamente il fumo.
Sperava che la nicotina riuscisse a soffocare quell’agitazione che ancora gli
ardeva nel petto.
- Vado da Franky, ci
vediamo stasera – ancora un po’ teso Zoro rientrò in auto e andò via.
Sanji si sedette sul
marciapiede con le mani fra i capelli. Cazzo che situazione! Non poteva più
sopportare quella bugia, ora che aveva visto quanto Zoro si era infuriato per
il solo fatto di non avergli detto della sua storia con Ace, era convinto più
che mai che non poteva continuare a tenergli segreta quella notte. Nel mentre
dei suoi pensieri, una mano si poggiò sulla sua spalla.
- Ehi tutto ok? – la voce
di Ace arrivò dolce alle sue orecchie. Il ragazzo scosse la testa, mentre il
moro si sedette accanto a lui continuando a tenergli una mano sulla spalla.
- Scusa, ho parlato troppo
– sorrise. Sanji lo guardò negli occhi.
- Devo dirglielo – Ace
aveva capito a cosa si riferisse.
- No Sanji. Hai visto come
ha reagito al fatto che stavamo insieme? Non puoi dirglielo – consigliò. Sapeva
che era il consiglio giusto da
dargli. Sì, ma giusto per chi?
- Ogni giorno che passa è
sempre peggio... forse capirà –
- Ma ragiona. Come pensi
che possa capire? Poi ora che sa di noi, penserebbe che... – Ace non riuscì a
terminare. Va bene essere “corretto” ma continuare quel discorso gli faceva
davvero male.
Sanji riuscì a finire la
sigaretta con poche profonde boccate e subito ne accese un’altra.
- Stasera... stasera
glielo dico –
Dopo essere andato via da
casa di Rufy, Zoro si fiondò nel primo bar aperto e passo l’intero pomeriggio a
buttare giù un bicchiere dietro l’altro di chissà cosa. Per uno come lui che
era abituato a bere le peggiori cose, non faceva alcun effetto quella che
sembrava acqua di fonte. Avrebbe sperato almeno per una volta di non reggere
così bene l’alcol, e potersi prendere anche solo una piccola sbronza. Pagò alla
svelta e tornò a casa sua.
Franky se ne stava sul
divano a pulire qualcosa, che a Zoro parve... una pistola?
- Che diavolo stai
facendo? – chiese agitato. Franky alzò la testa e sorrise scuotendola
- Tranquillo è a salve – e
la puntò contro il compagno. Zoro si scansò imprecando
- Mi spieghi che cazzo fai
con una pistola a salve? – ma prima di sentire al risposta si allontanò per
rinchiudersi in bagno.
- Mi alleno – ghignò
Franky sapendo di non essere udito.
Per quasi un ora, se non
di più, Zoro era rimasto a fissare la sua immagine allo specchio che stava sul
lavabo. Alla fine si accorse che non poteva fare a meno di vedere sempre quella
stupida testa ossigenata accanto alla sua. Era come se ormai non potesse
immaginare la sua vita senza quel lunatico, logorroico, permaloso e
insopportabilmente dolce cuoco da quattro soldi. Forse era stato un bene sapere
di lui e di Ace, aveva così finalmente capito quando davvero ci tenesse a lui.
Anche se il fatto di pensarlo in continuazione, dalla mattina alla sera , e
sentire il bisogno di sentirlo e di vederlo anche solo per un minuto, lo aveva
messo in allarme già da tempo...
Costretto ad arrendersi a
quella realtà, uscì dal bagno trovandosi il viso spazientito di Franky, e il
suo dito indice che picchiettava sul quadrante dell’orologio.
- Cazzo – la sua breve
uscita quando si ricordò della festa. Caricò letteralmente l’amico sull’auto e
pregò un Dio inesistente di fargli trovare di nuovo casa di Rufy senza
perdersi.
La gente aveva iniziato a
riempire velocemente il salone, dove Usopp si era gentilmente offerto di
occuparsi delle bibite. Ace si chiese se la distribuzione di cartine sospette era inclusa nel
servizio... mah, era solo poca erba, e se mai si fosse accorto che girava roba
più pesante, non ci avrebbe messo molto a sbattere fuori a calci in culo tutti
i presenti. Alto senso morale o rispetto per la legge? Niente di tutto questo,
era solo semplice terrore di suo nonno, che se avesse saputo che in casa dei
suoi nipoti girava quel tipo di roba, li avrebbe rinchiusi nella prigione di Gaza!!!
- Ehi, hai visto Sanji? –
chiese al fratello. Rufy si guardò attorno e alzò le spalle
- No... senti Ace, io vado
a prendere Nami. Torno subito – Ace annuì e data un’ultima occhiata alla folla
che assediata casa sua, salì al piano di sopra per vedere se Sanji fosse lì. Lo
trovò allungato al contrario sul letto con la testa che pendeva dalla sponda. Quando
il biondo lo vide entrare si tirò su accusando un dolore atroce alla testa
- Idiota, non lo sai che
ti va il sangue al cervello?! – lo richiamò sorridente il moro. Senza
rispondere nulla, Sanji si mise a sedere accendendosi l’ennesima sigaretta. Per
quanto si fosse convinto a dirglielo, aveva paura di come avrebbe potuto
reagire.
- Senti... lo so che non
vuoi parlarne... – Sanji lo interruppe.
- Appunto. Non ne voglio
parlare –
- Ma andiamo, lo sai che è
una cazzata dirglielo! – il biondo balzò in piedi e con pochi passi gli fu di
fronte.
- Ace, non sono cose che
ti riguardano – e detto questo uscì dalla stanza.
Rimasto solo, Ace avvertì
una fitta allo stomaco. Dannazione cos’era che gli faceva così male? Che Sanji
tenesse così tanto a quello lì da non
riuscire a tenergli nascosta quella notte, o che quella notte non era stata
altro che un errore di cui Sanji si era immediatamente pentito? Eppure aveva
creduto che almeno un po’ di cuore, il biondo ce l’avesse messo.
Un forte baccano arrivò da
giù, ed Ace capì che doveva essere arrivato il festeggiato.
Scese le scale e vide
Franky circondato da persone che lo acclamavano neanche fosse una star del
cinema. Questo lo fece sorridere divertito, ma non appena incrociò gli occhi di
Zoro, il sorriso si spense, e avvertì nuovamente quella fitta. Quasi ebbe
l’impulso di tornarsene in camera e affondare la testa nel cuscino, come una
stupida ragazzina. Un impulso che non aveva mai provato prima.
- Un brindisi per il
nostro Franky! – Usopp continuava ad urlare alzando al cielo un bicchiere.
Finito di distribuire bibite e altro, si era fiondato a bere e anche ad
ossessionare il povero Franky, affinché gli suonasse qualcosa con la chitarra,
che bastardamente aveva portato. Franky non poté
tirarsi indietro. Erano anni che non suonava più ed aveva ripromesso di non
farlo, ma quel giorno poteva anche fare un’ eccezione. Si sentiva felice e
soprattutto molto super.
Rufy, per una volta, non
stava perdendo il controllo a colpa della sua estrema voglia di divertirsi,
occupato com’era a difendere dalle manacce dei ragazzi la sua bella Nami, che
aveva avuto la brillante idea di indossare un tubino rosso, assolutamente
inadatto per un posto simile.
- Mi spieghi perché ti sei
voluta vestire cosi? – ringhiava. La ragazza gli fece sventolare una mano sul
viso come per scacciare delle mosche invisibili.
- Perché mi andava –
rispose. Dentro di sé però era terribilmente felice che Rufy fosse geloso.
Cavolo, non le aveva mai fatto una scenata di gelosia in tutta la vita, ed ora
per poco non pestava qualcuno solo perché la stava guardando. Stava crescendo,
oppure stava solo diventando più stupido. Qualunque fosse il motivo, Nami era
indubbiamente felice che per una volta Rufy si comportasse come un vero uomo!
Zoro invece da quando era
arrivato, aveva cercato di parlare con Sanji, ma per una cosa o per l’altra, il
biondo non riusciva a trovare cinque minuti da dedicargli, e questo fece
scattare nella testa di Zoro, l’idea che il ragazzo lo stesse evitando
volutamente.
- Ti spiace venire fuori?
– gli bisbigliò quando riuscì a beccarlo in cucina. Sanji si voltò in giro
cercando di trovare un altro motivo per non poter andare con lui, ma quando gli
occhi di Zoro lasciarono trapelare il bisogno che il ragazzo aveva di parlargli,
annuì e lo seguì silente. Aveva deciso di dirgli della notte con Ace, ma non
sapeva trovare le parole giuste, oppure codardamente voleva che quel momento
arrivasse il più tardi possibile.
Quando furono usciti sul
piccolo giardino nel retro della casa, Zoro chiuse la porta di vetro per
riuscire ad eliminare almeno un po’ il rumore della festa. Sanji si poggiò
sulla fontana di gesso al centro del giardino e aspettò che il ragazzo lo
raggiungesse
- Volevo dire che mi
spiace se oggi ho perso la calma in quel modo – le prime parole di Zoro
uscirono veloci una dietro l’altra, come se il ragazzo si fosse caricato l’aria
nei polmoni in modo tale da poterle dire con un solo fiato. Sanji si morse un
labbro sentendosi ancora peggio. Zoro prese un altro respiro e gli si avvicinò
ancora di più
- E poi c’è anche un'altra
cosa... beh, vedi è da un po’ che volevo dirtelo – lo guardò sentendo le guance
accaldarsi e il battito accelerare velocemente. Sanji pregò con tutto il suo
cuore che non volesse dirgli quelle parole. Cazzo non ora, non era il
momento giusto. Doveva prima sapere di Ace, doveva saperlo.
- Vedi Sanji io...- senza
riuscire a spiegarsi in che modo, le parole uscirono da sole dalle labbra del
biondo
- Ho fatto sesso con Ace –
il cuore di Zoro si fermò così come le sue parole. Guardò gli occhi di Sanji
passando velocemente da uno all’altro.
- Cosa? – sospirò
incredulo.
- E’ successo il giorno in
cui abbiamo litigato, cioè prima dell’incidente di Franky – Sanji abbassò la
testa.
- Quando quella mattina
siete venuti e.. Ace era a casa mia.. credo che te lo ricordi –
- Certo che me lo
ricordo... e ricordo anche che tu mi hai detto che aveva solo dormito da te –
con una calma di cui non si credeva capace, Zoro sibilò ancora sconvolto quella frase.
Sanji alzò la testa e lo guardò negli occhi prima di scuoterla e girarsi da un
lato
- Mi spiace... avrei
dovuto dirtelo prima –
- Avrei dovuto dirtelo
prima...- come fosse in trans, Zoro ripeté quelle parole con un filo di voce.
Non poteva crederci. Non stava accadendo davvero, Sanji non poteva avergli
fatto una cosa simile
- Per tutto questo tempo...
non hai fatto altro, che prendermi in giro – sussurrò.
- No Zoro non è così – gli
occhi del ragazzo lo fulminarono.
- Chiudi la bocca. Non
dire una sola parola – ordinò Zoro puntandogli l’indice. Poi si passò una mano sulla testa voltandosi
di spalle
- Non ci credo...– sospirò
camminando velocemente avanti e dietro.
- Ho sbagliato lo so, ma
la situazione era così strana che io non sapevo – le mani di Zoro lo
afferrarono per la maglia e lo sbatterono con forza contro la fontana. Gli
occhi rabbiosi del ragazzo si specchiavano in quelli lucidi di Sanji, che stava
cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime
- Mi spiace – sospirò
ancora. Zoro strinse con più forza la sua maglia. Avrebbe dovuto spaccargli la
faccia ed era quello che il suo cervello gli stava dicendo, ma quel dannato
cuore invece stava solo sanguinando. Perché faceva così male sapere che Sanji
era andato a letto con Ace? Perché diavolo sentiva l’aria mancare e le gambe
tremare in quel modo? Perché lo stava guardando con quegli occhi? Stronzo!
Prima di pentirsi di qualsiasi azione lo lasciò andare.
- Non voglio più vederti –
esclamò voltandosi.
- Zoro ...- Sanji non
riuscì a dire più nulla che vide il ragazzo rientrare in casa.
- Avanti Franky un’altra
canzone – ridacchiava Usopp. Ace al suo fianco scuoteva la testa sorridente convincendosi
sempre più di quando fosse suonato quel ragazzo. Poi si sentì chiamare alla spalla.
Si voltò ed in meno di un secondo si ritrovò a terra. Si portò una mano alla
bocca, quando sentì il sangue scorrere.
- Ehi Zoro ma che ti
prende? – lo aggredì Rufy correndo a soccorrere il fratello. Zoro se ne stava
in piedi di fronte ad Ace stringendo forte i denti e con altrettanta forza i
suoi pugni, su uno dei quali c’era una piccola macchia di sangue. Guardò Ace sedersi
mentre Rufy gli porgeva un fazzoletto. Uno strano silenzio scese nella sala e
anche la musica si fermò.
Ace capì che tutto era
venuto alla luce.
- Sto bene – tranquillizzò
poi il fratello, nel frattempo Zoro era sparito dalla stanza e subito dopo la
porta sbatté violentemente.
TO BE CONTINUED...
Aveva
questo capitolo già pronto e ho deciso di postarlo per augurarvi buone feste
^.^ (anche se un po’ in ritardo U///U
scusatemi...)
Mi spiace
per chi ha pensato che Ace sarebbe stato così bastardo, ma come avete potuto credere che Mr. Fire-Fist potesse
essere così subdolo?! XDDD
Tanto c’ha
pensato comunque Sanji a mandare a putta*e le sue
buone intenzioni U__U
Comunque
ora che accadrà? Avete avuto anche un
piccolo anticipo delle intenzioni del nostro bel cyborg >__>.... Ma ora basta con le anticipazioni XDD
Al prossimo
capitolo gente e ancora
BUONE
FESTE e BUON ANNO ^-*
Kiss kiss Chiara