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Autore: kiara_star    28/12/2008    9 recensioni
I nostri eroi come ragazzi comuni in una realtà contemporanea. Fra cellulari, sbronze e tradimenti, affronteranno le piccole sfide di ogni giorno. (Pairing principale ZoroxSanji ma ci sono anche altri pairing) spero vi piaccia ^__^
Storia Incompleta
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Sanji | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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Il limite della verità

 

Sanji sentiva il battito martellante che sembrava ripetergli “idiota”. Ancora non credeva che uno come lui potesse avergli tenuto segreta una simile cosa.

Cercò dentro di sé il coraggio per dire qualcosa e lentamente si avvicinò a Zoro

- Volevo solo dire che mi dispiace... vedi io – l’arrivo di Ace frenò le sue parole.

- Ehi ehi basta litigare – Sanji lo guardò fulminandolo.

- Non sono cose che ti riguardano – ringhiò.  Il moro però ridacchiò cercando di mostrare una falsa tranquillità

- No, sono stato io a dire a Zoro che un tempo stavamo insieme. È stato uno sbaglio, ma pensavo che tu glielo avessi detto. Se avessi immaginato che l’avrebbe presa così, me ne stavo zitto – Sanji sentì la testa andare in confusione. Ma che stava succedendo? Si voltò verso Zoro che teneva ancora lo sguardo a terra con le mani sul collo. Poi il ragazzo si alzò e si diresse deciso verso Ace

- Ascoltarmi bene stronzo, non mi importa un cazzo se stavi o non stavi con lui! Ricordati solo che ora Sanji  sta con me. Chiaro? E se solo provi a metterti in mezzo, ti giuro che io ti ammazzo – gli occhi di Ace guardavano quelli infuocati di Zoro. Avrebbe voluto dirgli di quella sera solo per spegnere quella sua presunzione, ma non poteva fare questo a Sanji. Glielo aveva promesso... si limitò così solo a sorridere.

- Calmati non c’è alcun bisogno di minacciarmi. Io conosco Sanji e so quello che prova per te – mentre diceva questo poggiò gli occhi sul ragazzo biondo che se ne stava con gli occhi sgranati senza riuscire a dire una parola, e con la sigaretta che stava bruciando da sola a terra. Senza aspettare nient’altro, il moro se ne tornò in casa chiudendo la porta. Chiuse gli occhi ridacchiando. Che coglione! Possibile che non riuscisse a fare lo stronzo almeno per una volta? Nemmeno se era per salvare i suoi sentimenti? O era davvero un coglione oppure... era solo stupidamente innamorato.

Dopo che Ace fu rientrato Zoro si voltò a guardare Sanji.

- Avrei preferito che me lo dicessi tu – il biondo cercò di rispondere pregando il cuore di non scoppiargli nel petto tanto batteva velocemente.

- Io... io... mi dispiace – sospirò. Zoro si poggiò all’auto.

- Beh anche io ho esagerato... come al solito – ghignò. Il biondo però non riuscì a sorridere sentendo l’agitazione di prima insistere ancora nel suo corpo. Aveva temuto davvero che fosse finita. Dio, non credeva che potesse starci così male.

- Va bè ora basta fare quella faccia – le parole di Zoro lo smossero facendolo sorridere nervosamente.

- Già... scusa allora - sospirò ancora andando a cercare una sigaretta. L’accese aspirando avidamente il fumo. Sperava che la nicotina riuscisse a soffocare quell’agitazione che ancora gli ardeva nel petto.

- Vado da Franky, ci vediamo stasera – ancora un po’ teso Zoro rientrò in auto e andò via.  

Sanji si sedette sul marciapiede con le mani fra i capelli. Cazzo che situazione! Non poteva più sopportare quella bugia, ora che aveva visto quanto Zoro si era infuriato per il solo fatto di non avergli detto della sua storia con Ace, era convinto più che mai che non poteva continuare a tenergli segreta quella notte. Nel mentre dei suoi pensieri, una mano si poggiò sulla sua spalla.

- Ehi tutto ok? – la voce di Ace arrivò dolce alle sue orecchie. Il ragazzo scosse la testa, mentre il moro si sedette accanto a lui continuando a tenergli una mano sulla spalla.

- Scusa, ho parlato troppo – sorrise. Sanji lo guardò negli occhi.

- Devo dirglielo – Ace aveva capito a cosa si riferisse.

- No Sanji. Hai visto come ha reagito al fatto che stavamo insieme? Non puoi dirglielo – consigliò. Sapeva che era il consiglio giusto da dargli. Sì, ma giusto per chi?

- Ogni giorno che passa è sempre peggio... forse capirà –

- Ma ragiona. Come pensi che possa capire? Poi ora che sa di noi, penserebbe che... – Ace non riuscì a terminare. Va bene essere “corretto” ma continuare quel discorso gli faceva davvero male.

Sanji riuscì a finire la sigaretta con poche profonde boccate e subito ne accese un’altra.

- Stasera... stasera glielo dico –

 

Dopo essere andato via da casa di Rufy, Zoro si fiondò nel primo bar aperto e passo l’intero pomeriggio a buttare giù un bicchiere dietro l’altro di chissà cosa. Per uno come lui che era abituato a bere le peggiori cose, non faceva alcun effetto quella che sembrava acqua di fonte. Avrebbe sperato almeno per una volta di non reggere così bene l’alcol, e potersi prendere anche solo una piccola sbronza. Pagò alla svelta e tornò a casa sua.

Franky se ne stava sul divano a pulire qualcosa, che a Zoro parve... una pistola?

- Che diavolo stai facendo? – chiese agitato. Franky alzò la testa e sorrise scuotendola

- Tranquillo è a salve – e la puntò contro il compagno. Zoro si scansò imprecando

- Mi spieghi che cazzo fai con una pistola a salve? – ma prima di sentire al risposta si allontanò per rinchiudersi in bagno.

- Mi alleno – ghignò Franky sapendo di non essere udito.

 

Per quasi un ora, se non di più, Zoro era rimasto a fissare la sua immagine allo specchio che stava sul lavabo. Alla fine si accorse che non poteva fare a meno di vedere sempre quella stupida testa ossigenata accanto alla sua. Era come se ormai non potesse immaginare la sua vita senza quel lunatico, logorroico, permaloso e insopportabilmente dolce cuoco da quattro soldi. Forse era stato un bene sapere di lui e di Ace, aveva così finalmente capito quando davvero ci tenesse a lui. Anche se il fatto di pensarlo in continuazione, dalla mattina alla sera , e sentire il bisogno di sentirlo e di vederlo anche solo per un minuto, lo aveva messo in allarme già da tempo...

Costretto ad arrendersi a quella realtà, uscì dal bagno trovandosi il viso spazientito di Franky, e il suo dito indice che picchiettava sul quadrante dell’orologio.

- Cazzo – la sua breve uscita quando si ricordò della festa. Caricò letteralmente l’amico sull’auto e pregò un Dio inesistente di fargli trovare di nuovo casa di Rufy senza perdersi.

 

La gente aveva iniziato a riempire velocemente il salone, dove Usopp si era gentilmente offerto di occuparsi delle bibite. Ace si chiese se la distribuzione di cartine sospette era inclusa nel servizio... mah, era solo poca erba, e se mai si fosse accorto che girava roba più pesante, non ci avrebbe messo molto a sbattere fuori a calci in culo tutti i presenti. Alto senso morale o rispetto per la legge? Niente di tutto questo, era solo semplice terrore di suo nonno, che se avesse saputo che in casa dei suoi nipoti girava quel tipo di roba, li avrebbe rinchiusi nella prigione di Gaza!!!

- Ehi, hai visto Sanji? – chiese al fratello. Rufy si guardò attorno e alzò le spalle

- No... senti Ace, io vado a prendere Nami. Torno subito – Ace annuì e data un’ultima occhiata alla folla che assediata casa sua, salì al piano di sopra per vedere se Sanji fosse lì. Lo trovò allungato al contrario sul letto con la testa che pendeva dalla sponda. Quando il biondo lo vide entrare si tirò su accusando un dolore atroce alla testa

- Idiota, non lo sai che ti va il sangue al cervello?! – lo richiamò sorridente il moro. Senza rispondere nulla, Sanji si mise a sedere accendendosi l’ennesima sigaretta. Per quanto si fosse convinto a dirglielo, aveva paura di come avrebbe potuto reagire.

- Senti... lo so che non vuoi parlarne... – Sanji lo interruppe.

- Appunto. Non ne voglio parlare –

- Ma andiamo, lo sai che è una cazzata dirglielo! – il biondo balzò in piedi e con pochi passi gli fu di fronte.

- Ace, non sono cose che ti riguardano – e detto questo uscì dalla stanza.

Rimasto solo, Ace avvertì una fitta allo stomaco. Dannazione cos’era che gli faceva così male? Che Sanji tenesse così tanto a quello lì da non riuscire a tenergli nascosta quella notte, o che quella notte non era stata altro che un errore di cui Sanji si era immediatamente pentito? Eppure aveva creduto che almeno un po’ di cuore, il biondo ce l’avesse messo.

Un forte baccano arrivò da giù, ed Ace capì che doveva essere arrivato il festeggiato.

Scese le scale e vide Franky circondato da persone che lo acclamavano neanche fosse una star del cinema. Questo lo fece sorridere divertito, ma non appena incrociò gli occhi di Zoro, il sorriso si spense, e avvertì nuovamente quella fitta. Quasi ebbe l’impulso di tornarsene in camera e affondare la testa nel cuscino, come una stupida ragazzina. Un impulso che non aveva mai provato prima.

 

- Un brindisi per il nostro Franky! – Usopp continuava ad urlare alzando al cielo un bicchiere. Finito di distribuire bibite e altro, si era fiondato a bere e anche ad ossessionare il povero Franky, affinché gli suonasse qualcosa con la chitarra, che bastardamente aveva portato. Franky non poté tirarsi indietro. Erano anni che non suonava più ed aveva ripromesso di non farlo, ma quel giorno poteva anche fare un’ eccezione. Si sentiva felice e soprattutto molto super. 

Rufy, per una volta, non stava perdendo il controllo a colpa della sua estrema voglia di divertirsi, occupato com’era a difendere dalle manacce dei ragazzi la sua bella Nami, che aveva avuto la brillante idea di indossare un tubino rosso, assolutamente inadatto per un posto simile.

- Mi spieghi perché ti sei voluta vestire cosi? – ringhiava. La ragazza gli fece sventolare una mano sul viso come per scacciare delle mosche invisibili.

- Perché mi andava – rispose. Dentro di sé però era terribilmente felice che Rufy fosse geloso. Cavolo, non le aveva mai fatto una scenata di gelosia in tutta la vita, ed ora per poco non pestava qualcuno solo perché la stava guardando. Stava crescendo, oppure stava solo diventando più stupido. Qualunque fosse il motivo, Nami era indubbiamente felice che per una volta Rufy si comportasse come un vero uomo!

Zoro invece da quando era arrivato, aveva cercato di parlare con Sanji, ma per una cosa o per l’altra, il biondo non riusciva a trovare cinque minuti da dedicargli, e questo fece scattare nella testa di Zoro, l’idea che il ragazzo lo stesse evitando volutamente.

- Ti spiace venire fuori? – gli bisbigliò quando riuscì a beccarlo in cucina. Sanji si voltò in giro cercando di trovare un altro motivo per non poter andare con lui, ma quando gli occhi di Zoro lasciarono trapelare il bisogno che il ragazzo aveva di parlargli, annuì e lo seguì silente. Aveva deciso di dirgli della notte con Ace, ma non sapeva trovare le parole giuste, oppure codardamente voleva che quel momento arrivasse il più tardi possibile.

Quando furono usciti sul piccolo giardino nel retro della casa, Zoro chiuse la porta di vetro per riuscire ad eliminare almeno un po’ il rumore della festa. Sanji si poggiò sulla fontana di gesso al centro del giardino e aspettò che il ragazzo lo raggiungesse

- Volevo dire che mi spiace se oggi ho perso la calma in quel modo – le prime parole di Zoro uscirono veloci una dietro l’altra, come se il ragazzo si fosse caricato l’aria nei polmoni in modo tale da poterle dire con un solo fiato. Sanji si morse un labbro sentendosi ancora peggio. Zoro prese un altro respiro e gli si avvicinò ancora di più

- E poi c’è anche un'altra cosa... beh, vedi è da un po’ che volevo dirtelo – lo guardò sentendo le guance accaldarsi e il battito accelerare velocemente. Sanji pregò con tutto il suo cuore che non volesse dirgli quelle parole. Cazzo non ora, non era il momento giusto. Doveva prima sapere di Ace, doveva saperlo.

- Vedi Sanji io...- senza riuscire a spiegarsi in che modo, le parole uscirono da sole dalle labbra del biondo

- Ho fatto sesso con Ace – il cuore di Zoro si fermò così come le sue parole. Guardò gli occhi di Sanji passando velocemente da uno all’altro.

- Cosa? – sospirò incredulo.

- E’ successo il giorno in cui abbiamo litigato, cioè prima dell’incidente di Franky – Sanji abbassò la testa.

- Quando quella mattina siete venuti e.. Ace era a casa mia.. credo che te lo ricordi –

- Certo che me lo ricordo... e ricordo anche che tu mi hai detto che aveva solo dormito da te – con una calma di cui non si credeva capace,  Zoro sibilò ancora sconvolto quella frase. Sanji alzò la testa e lo guardò negli occhi prima di scuoterla e girarsi da un lato

- Mi spiace... avrei dovuto dirtelo prima –

- Avrei dovuto dirtelo prima...- come fosse in trans, Zoro ripeté quelle parole con un filo di voce. Non poteva crederci. Non stava accadendo davvero, Sanji non poteva avergli fatto una cosa simile

- Per tutto questo tempo... non hai fatto altro, che prendermi in giro – sussurrò.

- No Zoro non è così – gli occhi del ragazzo lo fulminarono.

- Chiudi la bocca. Non dire una sola parola – ordinò Zoro puntandogli l’indice.  Poi si passò una mano sulla testa voltandosi di spalle

- Non ci credo...– sospirò camminando velocemente avanti e dietro.

- Ho sbagliato lo so, ma la situazione era così strana che io non sapevo – le mani di Zoro lo afferrarono per la maglia e lo sbatterono con forza contro la fontana. Gli occhi rabbiosi del ragazzo si specchiavano in quelli lucidi di Sanji, che stava cercando in tutti i modi di trattenere le lacrime

- Mi spiace – sospirò ancora. Zoro strinse con più forza la sua maglia. Avrebbe dovuto spaccargli la faccia ed era quello che il suo cervello gli stava dicendo, ma quel dannato cuore invece stava solo sanguinando. Perché faceva così male sapere che Sanji era andato a letto con Ace? Perché diavolo sentiva l’aria mancare e le gambe tremare in quel modo? Perché lo stava guardando con quegli occhi? Stronzo! Prima di pentirsi di qualsiasi azione lo lasciò andare.

- Non voglio più vederti – esclamò voltandosi.

- Zoro ...- Sanji non riuscì a dire più nulla che vide il ragazzo rientrare in casa.

 

- Avanti Franky un’altra canzone – ridacchiava Usopp. Ace al suo fianco scuoteva la testa sorridente convincendosi sempre più di quando fosse suonato quel ragazzo. Poi si sentì chiamare alla spalla. Si voltò ed in meno di un secondo si ritrovò a terra. Si portò una mano alla bocca, quando sentì il sangue scorrere.

- Ehi Zoro ma che ti prende? – lo aggredì Rufy correndo a soccorrere il fratello. Zoro se ne stava in piedi di fronte ad Ace stringendo forte i denti e con altrettanta forza i suoi pugni, su uno dei quali c’era una piccola macchia di sangue. Guardò Ace sedersi mentre Rufy gli porgeva un fazzoletto. Uno strano silenzio scese nella sala e anche la musica si fermò.

Ace capì che tutto era venuto alla luce.

- Sto bene – tranquillizzò poi il fratello, nel frattempo Zoro era sparito dalla stanza e subito dopo la porta sbatté violentemente.

 

 

 

 

TO BE CONTINUED...

 

 

 

 

Aveva questo capitolo già pronto e ho deciso di postarlo per augurarvi buone feste ^.^ (anche se un po’ in ritardo U///U  scusatemi...)

Mi spiace per chi ha pensato che Ace sarebbe stato così bastardo,  ma come avete potuto credere che  Mr. Fire-Fist  potesse essere così subdolo?! XDDD

Tanto c’ha pensato comunque Sanji a mandare a putta*e le sue buone intenzioni U__U

Comunque ora che accadrà?  Avete avuto anche un piccolo anticipo delle intenzioni del nostro bel cyborg >__>....  Ma ora basta con le anticipazioni XDD

 

Al prossimo capitolo gente e ancora

BUONE FESTE e BUON ANNO  ^-*

Kiss kiss  Chiara

 

  
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