Osservarlo mentre cullava quella
dolce creatura la riempiva
di gioia. E i sorrisi che lei gli rivolgeva
facevano trasparire la sua
beatitudine nel ricevere le attenzioni di quell’uomo
meraviglioso che era il
padre.
Una parte di lei invidiava le attenzioni e gli sguardi che le
riservava,
ma sapeva che il cambiamento di Klaus era stato opera solo di quella
bambina
bellissima e adorabile. “Già ti adora”
“io adoro lei, è perfetta” Rebekah si
avvicinò all’uomo abbracciandolo da dietro e
appoggiando il mento sulla sua
spalla, mentre la bambina la guardava incuriosita.
Ecco cosa voleva dire Elijah dicendo
che la famiglia è
potere! Klaus sentiva che con loro accanto avrebbe potuto fare tutto,
sconfiggere tutti i suoi nemici con la sola forza del suo
amore…sua figlia, il
suo tutto, colei per la quale avrebbe spostato mari e monti, colei che
l’aveva
fatto tornare a provare emozioni umane e a sperare di essere un padre
meritevole del suo affetto.. e
poi
Rebekah , la sua anima gemella! Sua sorella, la sua ancora; avevano
fatto
l’amore e ancora non riusciva a crederci… aveva
avuto molte donne nella sua
vita, ma con nessuna aveva provato quelle sensazioni!
“Non sono pentita, quindi
se ti stai prendendo a calci mentalmente per quello che è
successo non farlo”
lui la guardò serio prima di posare delicatamente la piccola
nella culla. “Non
sei pentita? Vorrei ricordarti che sei mia sorella”.
Naturalmente lo sapeva,
sapeva che lui avrebbe alzato un muro e avrebbe
“colpito” lei e se stesso con quello che era stato
un rapporto incestuoso!
Conosceva anche la sua prossima mossa, sarebbe stato sprezzante e
freddo,
avrebbe detto qualcosa per spezzarle il cuore come faceva sempre quando
cercava
di dimostrargli che teneva a lui; non voleva succedesse, non poteva
stare così
male dopo essere stata così felice.
Non si era nemmeno resa conto di averlo colpito e
di averlo fatto sbattere al muro.
Ringraziò mentalmente la piccola per non
essersi messa a piangere dopo tutto quel rumore per poi dimenticarsi di
tutto
il resto, c’erano solo i suoi occhi.. le mani che si
insinuavano nei riccioli
di lui, la sua bocca perfetta, invitante.. sentì la fame
crescere come se non si nutrisse da giorni, ma non era fame di sangue!
Che fosse dannata! Lo baciò con forza, come si
bacia qualcuno necessario alla sopravvivenza, come se potesse restare
in
vita grazie alla forza che quel contatto le dava.
Il modo in cui si sentì così
terribilmente e meravigliosamente umana la estasiò.
Era il suo diavolo con sembianze d’angelo, e lei si stava
perdendo all'
inferno.