Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: doctorsmadness    27/04/2015    1 recensioni
In pubblico usiamo sempre delle maschere per essere accettati dalla società e dalle persone che ci circondano; ma cosa accade quando siamo da soli a pensare chi siamo veramente? Cosa può pensare una persona di se stessa?
Chiunque è in grado di celare il vero volto sotto ad una maschera, ma solo i più coraggiosi e i più forti riescono a svelare il proprio io anche se da soli ed al buio.
Genere: Angst, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno
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MASCHERA

 

Era notte e Levi non riusciva a chiudere occhio a causa di alcuni fantasmi del passato che non lo lasciavano in pace. In quel periodo odiava tutto e tutti e preferiva essere freddo piuttosto che essere ferito.

La pioggia cadeva sui tetti e scivolava lungo i vetri delle finestre. Si mise al pianoforte ed iniziò a suonare. Esprimere ciò che gli accadeva mediante la musica lo faceva star bene e lo aiutava a far uscire ciò che teneva nascosto nei meandri più profondi della sua anima. Stava suonando un brano triste e coinvolgente.

 

Non si mostrava mai così vulnerabile davanti agli altri, non si faceva mai vedere così distrutto e impaurito. Tutti lo vedevano come un grande capitano ma, del resto, era solo un piccolo e misero essere umano che non poteva nulla contro la morte.

 

Le sue dita si muovevano rapide e repentine sullo strumento. Quella melodia era così familiare e triste che una lacrima gli scese lungo il viso. “Incredibile” pensò “non mi mostro mai così davanti agli altri e crollo al cospetto di una melodia…”.

Le lacrime di tristezza si trasformarono in un pianto sommesso e colmo di nostalgia. Smise di suonare, intrecciò le braccia sul piano e vi poggiò sopra la testa. Lo strumento fece un suono cupo che pareva compatire ciò che stava passando il suo proprietario. Il dolore continuava ad uscire da quegli occhi che si mostravano sempre freddi e duri, ma che ora si erano messi a nudo; essi stavano mostrando un tormento che si era insinuato per bene nella mente e nello spirito del giovane. I suoi pensieri galoppavano verso ricordi oramai lontani. Sentiva la mancanza dei suoi amici Isabel e Farlan; quelli con cui aveva condiviso la “vecchia vita”, come la chiamava lui.

 

Si mostrava sempre come una persona dal carattere forte e fiero, davanti a tutti e a tutto, persino davanti alla fine ma non era davvero così. Da solo e al buio aveva finalmente compreso la sua vera natura; lui dava la sensazione di essere una persona fredda ma era tutto il contrario ed era raro che questo lato della sua personalità uscisse fuori con molta facilità.

Riprese a suonare ancora una volta quella melodia triste e sommessa ma che lo faceva sentir bene, dato che rispecchiava alla perfezione le ferite e le ombra che appartenevano alla sua anima. Questo giovane uomo si sentiva in dovere di mostrarsi inflessibile ma, in realtà il suo cuore cominciava a scoprire delle piccole crepe e un giorno quelle crepe si sarebbero trasformate in veri e propri cocci che, dinnanzi al sonno eterno, lui avrebbe dovuto chinarsi a raccogliere.

 

Le nuvole grigie, che prima si erano addensate al di sopra della città, stavano iniziando a dissiparsi e pian piano anche la pioggia cominciò a smettere di cadere. Il cattivo tempo lasciò spazio alla luna e alle stelle che le facevano da accompagnatrici. In quell’istante anche i giganti erano piccoli sotto quella distesa colma di astri incandescenti e questo Levi lo sapeva.

 

La pioggia lo aveva accompagnato per quasi tutta la lunga nottata ma ora era iniziato un nuovo giorno e, come suo solito, il ragazzo avrebbe indossato la sua maschera di ghiaccio. Lui si comportava così per semplice paura. Non voleva essere ferito e quindi aveva eretto una barriera, un muro, per evitare di ricevere dolori inutili che gli avrebbero impedito di andare avanti con la sua vita.

 

 

Note dell’autrice: ho deciso di mostrare un Levi completamente diverso da come viene rappresentato perché secondo me non può essere sempre così freddo e inflessibile; del resto è pur sempre un comune essere umano. L’idea me l’ha data questa semplice immagine ed, come avete notato, è molto OOC e spero che vi possa piacere. Fatemi sapere cosa ne pansate e alla prossima :D

doctorsmadness 

  
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