Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: _Riri_Sunflower_    28/04/2015    3 recensioni
La battaglia di Hogwarts portò distruzione, dolore e morte; molti maghi e streghe persero i propri cari.
Il 2 maggio 1998 moriva anche Fred Weasley, ucciso dal Mangiamorte Rookwood.
Dodici pensieri in occasioni differenti tra loro di dodici personaggi legati a uno dei gemelli Weasley.
NON SONO IN ORDINE CRONOLOGICO! PERICOLO LACRIME.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Angelina Johnson, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Lo stadio stava cominciando a riempirsi; maghi e streghe prendevano posto sugli spalti in attesa che la partita cominciasse.
I giocatori delle due squadre erano ancora negli spogliatoi mentre l'arbitro era già a centro campo con la scatola delle palle che avrebbe liberato solo qualche minuto più tardi.
Alcuni miei colleghi stavano lanciando l’incantesimo Sonorus, così da non rischiare che una parte dello stadio non sentisse la mia telecronaca.
Erano passati tanti anni da quando facevo il commentatore a Hogwarts: la professoressa McGranitt mi sgridava sempre quando mi esaltavo un po' troppo, specie se a giocare erano i miei amici.
 
Il mio collega annunciò l'ingresso in campo delle mascotte, segno che mancava sempre meno all'inizio della partita. A giocare oggi c'era la squadra femminile di Quidditch, il ché significava che la moglie di Harry e quella di George avrebbero cavalcato le loro scope e fatto qualsiasi cosa per vincere e divertirsi.
Proprio mentre la mascotte della squadra avversaria faceva capolino in campo, ecco che notai alcune persone dai capelli rossi; presi il mio Omniocolo e mi voltai nella loro direzione: riconobbi immediatamente uno dei migliori amici di Hogwarts, George, che aveva in braccio la figlia piccola. Al suo fianco c'erano Ron, Hermione ed Harry con il più grande dei suoi figli. Intravidi anche Ted Lupin, che prese immediatamente posto accanto al figlio di Angelina.
 
Cercai con lo sguardo gli altri componenti della famiglia Weasley, contandoli più volte, sicuro che mancasse qualcuno all'appello. Poi, come un fulmine a ciel sereno, capii perché non avrei mai trovato sugli spalti Fred.
Dovetti trattenermi dal piangere; ricordare quella notte era molto doloroso.
Fui costretto a tornare in me, la partita stava per cominciare e i giocatori stavano facendo il loro ingresso in campo.
 
Dissi i nomi di tutti loro in ordine di entrata, prima quelli della squadra avversaria e successivamente quelli della squadra che giocava in casa. Non appena pronunciai i nomi di Ginny Weasley e Angelina Johnson, lo stadio emise un boato di applausi, urla e schiamazzi: erano le favorite dai fans, tutti ci aspettavamo un'accoglienza simile.
 
La partita cominciò subito dopo, la pluffa e i bolidi erano già in campo che sfrecciavano tra i giocatori, mancava solo il boccino.
 
«Benvenuti a questa entusiasmante partita di Quidditch! Le Holyhead Harpies sono le favorite, ho sentito che in tanti scommettono su una loro vittoria. Ecco, hanno appena inserito il boccino d’oro: ora i Cercatori dovranno cominciare a darsi da fare.»
 
«Qual è il risultato della scommessa, Lee?»
 
«Centoquaranta a centotrenta per le Harpies. Weasley che prende il Boccino.» Se fosse veramente finita in quel modo la partita, avrei di certo esultato come facevo a Hogwarts tanti anni prima.
 
La partita era un susseguirsi di punti tra le due squadre, battitori e cacciatori si inseguivano, i portieri facevano del loro meglio per evitare che la squadra avversaria facesse punto. I cercatori, invece, rincorrevano il Boccino, sfrecciando sulle loro scope ed evitando di essere presi in pieno dalla Pluffa e dai Bolidi.
 
«So che eri a scuola con due giocatrici delle Harpies. Come se la cavavano in campo?»
 
«Oh, erano bravissime. Oliver Baston era un ottimo capitano, sapeva come dirigere la sua squadra. La sorpresa più grande fu quando Harry Potter, ancora al primo anno, entrò nella squadra. Ecco perché sua moglie Ginny è diventata una delle più formidabili: sicuramente gli avrà insegnato qualche trucco.»
 
«Giocava anche la Johnson, vero?»
 
«Sì! Prese il posto di Capitano una volta che Baston si diplomò. Bravissima anche lei. Così come la sua amica Alicia.» Mentre parlavamo, le Harpies lanciarono la Pluffa in uno dei tre anelli, raggiungendo così i cento punti.
 
«Per la barba di Merlino, se continuano così vinceranno sicuramente come ha scommesso l’intera tribuna. Queste ragazze sono un portento!» Il mio collega era un continuo parlare, entusiasta di come la squadra femminile di Quidditch giocasse.
 
Per fortuna, quando segnarono, interrompemmo il nostro discorso del Quidditch a Hogwarts, o avrei dovuto ricordare i miei due più cari amici Fred e George. Sentii un nodo alla gola nel ricordarli per i corridoi del Castello o nel nostro dormitorio: con loro era sempre uno spasso, sempre a fare scherzi pur di non annoiarsi e, soprattutto, per far impazzire i professori.
 
Ricordai anche le serate che passavamo Fred e io a parlare su Radio Potter, cambiando ogni volta la frequenza per non essere scoperti dai Mangiamorte. Fu proprio pensando a Fred che ricordai la battaglia: ero tornato apposta al Castello, non appena avevo saputo che c’era bisogno di bacchette in più per sconfiggere il nemico giurato di tutti i maghi e le streghe.
 
Imposi a me stesso di non pensarci, di concentrarmi sulla telecronaca, e fino alla fine della partita ci riuscii. Controllai il tabellone di fronte a me e vidi che la squadra avversaria era in leggero vantaggio, venti punti appena.
 
«Le Harpies hanno ripreso il controllo della partita, Spinnet sfreccia nella metà campo avversaria, la Pluffa ben stretta al corpo. È appena entrata nell’area di rigore ed eccola che tira… CENTRO! Le Harpies stanno recuperando, ora hanno solo dieci punti di distacco dall’altra squadra. Centoventi a centodieci. Vediamo se i pronostici sono veri.»
 
Cominciai a seguire più attentamente i Cercatori, controllando attentamente chi prendesse il Boccino che, a giudicare da come volavano i due avversari, era dalla parte opposta rispetto alla nostra postazione. La scopa di Ginny era sempre più avanti, vedevo il suo braccio teso che tentava di prendere la piccola pallina dorata, ma questa non solo non si fece prendere, ma si librò alta per far perdere ancora tempo.
 
La partita proseguiva; il portiere della squadra avversaria non riusciva più a bloccare la Pluffa che le favorite continuavano a lanciargli, raggiungendo così in poco tempo il risultato di centotrenta a centotrenta. Ancora una Pluffa e avrebbero fatto rimanere l’intero stadio col fiato sospeso.
Dopo oltre mezz’ora in cui nessuna delle due squadre segnò punti, sentii più che vedere il mio collega alzarsi dalla tribuna, urlando a squarciagola dentro il microfono che fece echeggiare la sua voce in tutto lo stadio.
 
«CENTOQUARANTA A CENTOTRENTA! La folla è in delirio; i pronostici si stanno avverando e, se così fosse, manca solo Ginny Weasley che prende il Boccino!»
 
Mi venne in mente la prima partita di Potter, quando per sbaglio ingoiò quella minuscola pallina d’oro. Era una partita contro Serpeverde, quando Malfoy non faceva ancora parte della squadra.
 
Tenevo l’Omniocolo a portata di mano, controllando di tanto in tanto cosa stessero combinando i due Cercatori, quando finalmente vidi la sorellina dei miei migliori amici alzare il braccio verso il cielo, rimanendo in equilibrio sulla sua scopa: aveva preso il Boccino.
 
«La partita termina con la vittoria delle Harpies per centoquaranta punti contro i centotrenta della squadra avversaria. Ginny Weasley ha appena preso il Boccino d’Oro! Ginny Weasley ha preso il Boccino d’Oro!» urlai come facevo quando ero ancora studente, con la differenza che non c’era la professoressa McGranitt a rimproverarmi.
 
Dopo i festeggiamenti, lo stadio cominciò a svuotarsi. Finalmente potevo ripensare ai miei amici e ricordare la morte di Fred. Il pensiero di quella notte era troppo doloroso, non riuscii a fermare le mie lacrime.
 
Avevo passato molti anni insieme a lui e a George; demmo vita a Radio Potter, facendoci divertire come dei matti; combattemmo insieme, fino a quando il suo corpo non raggiunse nella Sala Grande tutti quelli degli altri che avevano perso la vita. Dopo quel giorno, non mi feci più sentire per tanto tempo; non avevo neanche il coraggio di farmi vedere al Tiri Vispi. Fred e George mi mancavano molto e avrei dovuto recuperare almeno il rapporto con George, ricordando l’amico e il fratello che non c’era più.




********Angolo Autrice********
Ieri sono usciti i risultati del contest "Pagine Perdute", in cui era in gara il capitolo Hermione di questa raccolta.
Non è proprio andato malaccio: il Pov si è candidato ottavo, con un punteggio di 54,50/60.
Potete trovare il commento della giudicessa come recensione nel capitolo in questione, oppure nella mia pagina facebook e come nota nel mio gruppo facebook.
Alla prossima con il capitolo di Ginny!
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: _Riri_Sunflower_