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Autore: ReaVi    30/04/2015    3 recensioni
Aline Dupont ha diciassette anni e vive in una Parigi controllata. I suoi richiami alla Centrale sono tutti positivi, non c'è nessuna traccia di ribellione in lei; suo fratello Tristan è gentile, sua madre e suo padre si prendono cura della famiglia, ed è l’incontro con due fuggiaschi a stravolgere tutto. Il suo mondo inizia a vacillare e la libertà si interpone quasi prepotentemente nella sua vita.
Genere: Angst, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO DUE
Josée ha lo zaino in spalla, i capelli biondi legati in una treccia e la divisa nera che le calza a pennello come sempre. Mi cerca tra la gente appena uscita da scuola e quando i suoi occhi azzurri mi trovano, mi sorride raggiante. È bella anche dopo una giornata scolastica, e non se ne accorge.
« Hey » mi dà un bacio sulla guancia, lo fa sempre quando mi saluta, anche se ci siamo viste per pranzo e per l’ora di matematica. « Com’è andata? »
« Bene. Credo. »
« Volevo andare da Sofian, ti va? »
« Certo. »
La maggior parte di noi studenti fila dritta a casa non appena la scuola termina, ma a volte capita che qualcuno stia in giro a farsi i fatti propri ancora per un po’.
Il cielo è grigio e fa freddo, lo zaino è pesante e i miei capelli si muovono seguendo il vento. Ho sciolto le treccine questa mattina e adesso sembro un leone, faccio ridere. Josée mi guarda mentre camminiamo in silenzio, il rumore delle macchine e degli autobus a farci da sottofondo.
« Che hai? » mi chiede.
Mi giro a guardarla con un mugugno. « Mh? »
« Stai bene? »
« Sì » rispondo con una scrollata di spalle.
« Sembri da un’altra parte. »
Mi lecco le labbra screpolate e aspetto che il semaforo diventi verde.
« Ieri ero a fare il test di controllo. »
Gli occhi di Josée diventano più grandi.
« Ed è andata bene? »
« Se sono qui, credo di sì. »
Il semaforo scatta, stringo la cinghia dello zaino e attraverso. Josée trotterella al mio fianco per starmi vicina.
« E perché sei giù? »
« È stato stancante. »
« Ho sentito dire che hanno potenziato i sieri. »
« Davvero? » arriviamo dall’altra parte della strada, Josée mi si affianca di nuovo e annuisce.
« Sì. Forse è per questo che sei stanca, ti sei indebolita. »
Non rispondo, continuiamo a camminare. Arriviamo da Sofian che Josée mi sta raccontando di Mathias Picard, uno della sua classe di trigonometria, che è finito in presidenza per aver preso a pugni Leon Vidal. Lei sospetta che sia per via di Margot Aubert, che a quanto pare è uscita con entrambi. Mathias è sempre stato un tipo aggressivo e di poche parole, molto cupo e tenebroso. I miei zii abitano nel suo stesso quartiere, per questo lo conosco.
Ci sediamo ad un tavolo per due, non siamo le uniche nel locale, ma non c’è nessun altro studente. Josée ordina una cioccolata, io un thè caldo all’arancia e cannella. Mia madre adora la cannella e questo è il suo thè preferito.
Josée è la mia migliore amica, la mia sorella mancata, la mia migliore alleata. Ripongo in lei la più profonda fiducia, e so che non potrebbe mai tradirmi. Io e lei siamo cresciute insieme, sappiamo quali sono i nostri rispettivi limiti e cerchiamo di non superarli mai. So cosa la innervosisce, esattamente come lei sa cosa dà fastidio a me. Josée riesce a capirmi semplicemente guardandomi e la cosa è reciproca. Per questo la osservo mentre gira la cioccolata col cucchiaino, immersa nei suoi pensieri. Se mi ha portata da Sofian invece che filare a casa sua per studiare, significa che ha qualcosa da dirmi.
« Allora? » la sollecito a questo punto.
I suoi occhi chiari si sollevano per guardarmi, e vedo le tracce di un sorriso nascosto in malo modo.
« Cosa devi dirmi? » la sprono.
Lei si stringe nelle spalle, rituffa gli occhi nella cioccolata ed ecco che il suo sorriso finalmente esce allo scoperto, insieme a quello che deve dirmi da chissà quanto tempo.
« Lucas mi ha chiesto di uscire. »
Ridacchio accavallando le gambe.
« È carino, no? »
« Molto più di carino. » mi scocca un’occhiata e si mette a ridere.
Lucas è il suo vicino di casa, che frequenta quasi tutti i suoi corsi. Io lo vedo soltanto per matematica. Sembra un tipo in gamba, anche se non ci ho mai parlato. Forse capisce la matematica tanto quanto la capisco io, ma se ha scelto gli stessi corsi di Josée, che è un cervello che cammina, dev’esserci un motivo.
Josée continua a sorridere mentre mi racconta il come e il quando Lucas le ha chiesto di uscire. La mia amica sembra totalmente su un altro pianeta, lontana anni luce da me.
 
 
Ho accompagnato Josée a casa perché era di passaggio, e mi sono messa sulla via del ritorno. Non abbiamo iPod, o lettori MP3 per ascoltare musica mentre camminiamo. A dire il vero, la musica che possiamo ascoltare è davvero poca, controllata e censurata a dovere. Quindi cammino con le mani nelle tasche della divisa e fa freddo. Respiro e il mio fiato si condensa, fa un po’ di vento e cerco di affrettare il passo, ma non sono mai stata veloce.
Poi ecco che qualcuno mi dà una spinta, io barcollo in avanti e il mio zaino non è più sulle mie spalle. Sollevo lo sguardo e vedo qualcuno incappucciato darsela a gambe levate col mio zaino in mano. Cerco di seguirlo, ma è chiaramente più veloce di me. È un ragazzo, o almeno sembra.
Corre lungo tutto il marciapiede, poi svolta a sinistra e io so di averlo ormai perso, quindi nemmeno mi affretto a rincorrerlo più.
Solo che quando arrivo all’angolo e mi fermo, vedo che c’è un altro ragazzo che tiene il mio rapinatore immobile contro il muro. Non vedo la faccia di quest’ultimo perché ha il viso coperto da una cuffia bucata solo per gli occhi, ma invece riesco perfettamente ad osservare il volto di chi lo sta tenendo. Gli sfila lo zaino di dosso e lo lascia andare, guardandolo allontanarsi con rapidità e paura. Poi si gira di nuovo verso di me.
È particolare. Non l’ho mai visto prima, il che è normale visto e considerato che non passo molto tempo in giro per la città.
Tiene lo zaino in mano e poi mi si avvicina. Io ho il fiatone e sento le guance bruciare dal freddo.
« È tuo? » mi chiede con voce roca e profonda per un ragazzo così giovane.
Lo guardo un altro po’ e poi annuisco. Mi porge l’oggetto e io lo prendo senza distogliere gli occhi dai suoi verdi. Ha i capelli castani e ricci, non hanno forma, sembra uscito da un fumetto. Mio fratello ne ha qualcuno nascosto sotto il letto, in teoria non potremmo leggere nemmeno fumetti, per evitare che si fantastichi troppo su eroi e cose del genere.
« Fai attenzione, c’è gente disperata qui in giro. »
Non è un rimprovero, lo capisco dal tono di voce pacato e forse anche un po’ preoccupato con cui lo dice, perciò mi limito ad annuire.
« Grazie. »
« Figurati. »
Mi fa un cenno col capo e poi mi supera, girando l’angolo e percorrendo la strada che ho fatto di corsa. Infila le mani in tasca e cammina sicuro di sé, quasi spavaldo, guardandosi in giro come se niente potesse scalfirlo.
Mi ritrovo ad osservarlo in silenzio, quasi ammaliata dall’andatura del suo corpo, coi piedi che non vanno perfettamente dritti, e i capelli che si muovono per colpa del vento. Lo guardo e sono immobile, lo zaino stretto attorno ad una mano e la sensazione di aver avuto a che fare con qualcuno di diverso. Non so nemmeno il suo nome, né quanti anni ha o cosa fa nella vita, eppure lo percepisco anche adesso che è lontano metri da me. Lui non è come gli altri. Non è come me. 




Avrei dovuto aggiornare ieri, ma come avevo già detto sono rientrata da Berlino e con due orette di sonno non ero nelle condizioni adatte a postare ahahah chiedo perdono, sono una bruttissima persona!! Anyway... cavolo, che accoglienza!! Onestamente non pensavo che già dal primo capitolo la storia potesse coinvolgere qualcuno, e questo non può che farmi piacere! Grazie tantissimo per le recensioni e la fiducia che state riponendo in me ed in questa fanfiction :*
In questo capitolo si scoprono alcuni personaggi nuovi: Josée, la migliroe amica di Aline, e il """misterioso""" personaggio alla fine, che poi tanto misterioso non è perché noi già sappiamo dove si andrà a parare ahahah
È un capitolo molto corto (non che ci saranno capitoli lunghissimi, a dire il vero), ma spero di avervi dato qualche informazione in più sul mondo in cui Aline vive e sulla sua personalità molto particolare. Grazie mille per aver letto e buon fine settimana :**

 
   
 
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