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Autore: Soe Mame    30/04/2015    0 recensioni
Sei oneshot sulla Magnetshipping (nome scelto da me medesima per la coppia LukaxMiku), una per ogni lettera della coppia ~ Magnet
[M - Mattindoro] Il mattino ha l'oro in bocca
[A - Arrival] Qui siamo ancora a metà della strada
[G - Green] Non pienamente sviluppato o maturo; non maturo
× Alla fine, le oneshot potrebbero essere solo quattro. Per sapere cosa sarebbe dovuto succedere nelle oneshot 4 e 5, passa sul mio account.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Luka Megurine, Miku Hatsune
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Tutti i personaggi appartengono ai rispettivi proprietari; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

Fanfiction partecipante alla Shipping Collection di XShade-Shinra.



G - Green

Non pienamente sviluppato o maturo; non maturo
[Not fully developed or mature; not ripe]



Voltò la pagina, sentì il sorriso allargarsi.
"Sono venuta davvero bene, qui." rimirò se stessa languidamente sdraiata tra morbide - si vedeva che erano morbide - lenzuola rosa scuro, prona, con indosso una canottiera e le mutande, una mela rossa alle labbra.
Non c'era niente di volgare, le mutande neppure si vedevano, e non era neanche stata photoshoppata.
"Uh, aspetta, forse mi hanno fatto la pelle più lucida." strizzò gli occhi per guardare meglio: "Uhm... o forse sono io che ho la pelle così bella?"
Avrebbe dovuto chiedere a Luka. Era sicura che lei conoscesse la risposta.
Voltò di nuovo la pagina.
Ancora lei: nessuna canzone, stavolta, soltanto lei davanti al mare, con un vestito leggero bianco. Ridacchiò: "Che bella gita al mare, quella...".
Voltò la pagina.
Stavolta, dopo sole venti pagine di sue foto, era il turno di Rin.
Rin-chan in un prato, con il cappellino e la gonna a sbuffo; Rin-chan su uno scoglio, in costume intero; Rin-chan graziosamente stravaccata davanti al computer, con le cuffie sulle orecchie e circondata di sacchetti di patatine.
"... questa mi sembra Yukari-chan. O Ia-chan." girò la pagina, ritrovandosi Rin-chan sorridente, vestita da strega e con una grossa falce in mano.
Saltò un gruppo di pagine in blocco.
"Ah, che bella questa di Meiko-nee! Sta davvero benissimo in kimono!" in realtà, Meiko stava benissimo con qualsiasi cosa.
"Uh, ma mi sa che sono andata troppo avanti...?" tornò indietro, fino ad arrivare all'altro Grande Motivo D'Interesse circa il Crypton Voices Photobook - oltre rimirare se stessa per metà fotolibro: "..." avvicinò la pagina al viso: "... potrei..." il naso puntellò contro la carta plastificata: "... farci un poster.".
Non era colpa sua se quella foto di Luka in kimono rosa era venuta tanto bene - e senza il minimo uso di Photoshop!
"E anche di questa..." guardò la Luka accanto, con una lunga giacca bianca e il cappuccio con pellicciotto: "E queste..." girò la pagina, lasciò che gli occhi vagassero su ogni centimetro della Luka in jeans e camicetta e della Luka in tubino nero - quella aveva anche i capelli legati, e ci stava benissimo.
Non che Luka potesse star male con qualcosa addosso. Era come Meiko, solo che Luka era più bella. Meiko aveva più un "fascino maturo", ecco.
Miku annuì: "Ah..." sfogliò di nuovo le pagine: "... è davvero splendido avere copie omaggio di cose simili!".
Le sfuggì un sospiro quando incontrò il suo stesso sguardo, in una foto che la ritraeva insieme a Luka, entrambe in coloratissimi yukata: "Chissà se faranno mai un Megurine Luka Photobook...". Ne avrebbe senz'altro prese almeno altre cinque o sei copie. Per stare sicura, nel caso qualche pagina si fosse rovinata.
Continuò a sfogliare.
In totale, c'erano ben quattro foto di loro due insieme. Due pagine doppie, in pratica.
"Uffa..." alzò gli occhi al soffitto: ormai ci era abituata. Ma avrebbe preferito che non fosse così.
Dalla pagina successiva, il fotolibro proseguiva con quindici immagini sue e di Kaito. Piuttosto ironico, considerato che Kaito, di suo, aveva solo dieci pagine - cinque pagine doppie.
Forse per controbilanciare, la successiva pagina doppia vedeva due foto di Luka e Kaito. Le sfuggì una risata nel vedere quella a destra - Luka con in mano un gelato e Kaito con una scatoletta di tonno: "Sono sicura che, dopo la foto, il materiale scenico sia sparito nel giro di due minuti.".
La pagina dopo era l'inizio del secondo mega-blocco del fotolibro: Rin-chan e Len-kun.
Loro sì che avevano un Mirror Voices Photobook. Che, per quanto ricordava, aveva anche venduto parecchio.
Sfogliò le trenta pagine successive sapendo benissimo cosa le avrebbero riservato, per poi arrivare al fritto misto: lei e Rin, lei e Len, lei con Rin e Len, una foto selvatica di lei, Rin e Luka, Len che era finito in due foto con Kaito forse perché sennò pareva brutto, poi lei, Len e Kaito, lei, Luka e Kaito, lei, Rin, Luka e Meiko...
"... messe così, sembrano tutte foto a parte in cui mi sono infilata a forza." un po' come le foto dei posti visitati: se le foto erano state fatte da una Persona A in compagnia di una Persona B, la Persona B sarebbe apparsa in tutti i panorami.
Girò la pagina. Le cinque doppie pagine successive vedevano Meiko e Kaito.
"Sono davvero carini, insieme..." e Meiko aveva una presenza scenica davvero notevole: la stragrande maggioranza delle foto facevano portare tutta l'attenzione su di lei, piuttosto che sul suo compagno.
"Può passare da così..." s'intenerì nel vederli vestiti in abiti del deserto, lui con il turbante e lei come una bellissima danzatrice, lo sguardo dolce, da innamorata: "... a così." e ad attirare l'attenzione, lì, era più il gigantesco spadone, la sua armatura rossa e acciaio scintillante e i suoi occhi furiosi - Kaito era sullo sfondo a fare il mago, ma era decisamente in ombra rispetto a Meiko.
Una puntina d'invidia.
"... lei riesce ad avere così tante sfaccettature in molte meno foto di me..." scosse la testa: "Forse, un giorno anch'io diventerò come lei...? E' più grande di me, ha più esperienza..." voltò la pagina.
Meiko e Luka, addormentate sotto un albero.
Indossavano entrambe delle vesti bianche, dei fiori bianchi tra i capelli intrecciati.
"Che bella..." forse avrebbe potuto fare un poster anche di quella.
Meiko e Luka erano anche nella pagina accanto: stavolta erano vestite da spose, all'occidentale, Meiko con un bouquet di fiori rossi che non riuscì a riconoscere e Luka con un bouquet di rose rosa e piccoli fioriellini gialli.
"... ci sono tante foto da far diventare poster." voltò la pagina: "Chissà se basteranno le pareti della mia camera. Magari posso appenderne qualcuna in corridoio. Chissà se Kaito-nii mi presterebbe qualche parete della sua camera, almeno per le foto in cui c'è anche Meiko-nee...".
Anche la doppia pagina successiva vedeva due foto di Meiko e Luka. Soltanto che, stavolta, l'attenzione non poteva essere catalizzata da Meiko, non con Luka nella stessa inquadratura.
"... forse sono di parte?" sbattè le palpebre: "Nah." alzò le spalle e tornò a guardare le foto.
Meiko e Luka. Ancora. E Meiko e Luka. E poi Meiko e Luka, e Meiko e Luka, e Meiko e Luka...
"..." abbassò il fotolibro, piano: "... giustamente, se i blocchi delle coppie vedono me e Kaito-nii e Rin-chan e Len-kun...".
C'erano molte foto di Meiko e Luka insieme. Tante foto di Meiko e Luka insieme.
Voltò la pagina.
Troppe foto di Meiko e Luka insieme.
E i vestiti si facevano via via più ridotti, i colori si scurivano, appariva troppa pelle per i suoi gusti, sia in zona coscia che in zona seno e-
"Cos'è questa cosa." sentì la bocca spalancarsi, ma non la fermò: una foto senz'altro bellissima, senz'altro molto artistica, di Meiko e Luka fronte contro fronte, abbracciate, ma- "Dove sono i vestiti."
Erano nude. Completamente nude- almeno, nella foto si vedevano fino ad altezza gomito, sotto avevano sicuramente le gonne.
Ma-
"Sono nude. E abbracciate." si portò una mano tra i capelli: "E' una foto, sì, è soltanto una foto artistica, senza dubbio, ma-"
Non che lei non avesse mai posato nuda. Anche completamente - con opportune e strategiche coperture.
Non che lei non avesse mai posato mezza nuda con qualcun altro mezzo nudo - e, anche in quel caso, sicuramente Luka e Meiko erano vestite, sotto.
Non che lei non avesse mai baciato - e non necessariamente a stampo - qualcuno che non fosse Luka, durante le riprese di qualche video.
"Baciato?" il sangue si gelò. Chiuse il fotolibro di colpo: "Luka-chan e Meiko-nee non si sono baciate! Non l'hanno mai fatto! Neppure durante un video! Ne sono sicura, sì!".
Guardò il libro.
Le mani tremavano.
Non aveva proprio tutta questa voglia di riaprirlo e continuare a sfogliarlo.
"..."
Lo posò sul letto, piano.
C'erano tutti loro sei, in copertina. Erano in una sala di registrazione e non c'era alcuna simmetria: lei sarebbe dovuta essere al centro, ma era più verso destra, quasi in primo piano, le cuffie in mano; Rin e Len occupavano quasi tutta la parte sinistra, i volti verso l'obiettivo e i busti verso il gemello, lei che si stava togliendo le cuffie e lui che se le premeva contro le orecchie; Kaito era incastrato nello spazio restante tra loro tre, in fondo, le cuffie al collo; a destra, Luka era elegantemente seduta su una sedia, le cuffie in grembo; infine, spalmata contro la cornice della foto, Meiko era di profilo, il volto a tre quarti, le cuffie tenute in mano ad altezza petto, come se se le fosse appena tolte e le stesse posando.
"..."
Lei al centro - o qualcosa del genere. Rin, Len e Kaito a sinistra.
Luka e Meiko a destra.
"E' SOLO UNA COINCIDENZA.".
Le guardò. Le riguardò.
Rosso e rosa. Colori legati, in qualche modo.
"..."
Si alzò dal letto, piano.
"... è solo una coincidenza. Hanno solo pensato che Luka e Meiko insieme fossero car-"
Gelo.
Scosse la testa: "Erano rimaste da sole. Per questo le hanno messe insiem-"
Sempre più gelo.
"..."
Intrecciò le dita, tremavano: "E' una coincidenza. E' solo e soltanto una semplice e pura e innocente e bizzarra coincidenza. Io sono assolutamente calma. Non ho motivo di avere qualsiasi tipo di inquietudine. Io sono calma." inspirò: "Percepisco l'armonia dell'universo, il vento che soffia, gli uccellini che cinguettano, il rumore delle cascate, le formiche che lavorano, lo scrosciare dei fiumi, i fili d'erba mossi dalla brezza-"
"Po Pi Po Po Po Pi Po!"
"CHI E' CHE MI MANDA MAIL A QUEST'ORA?" afferrò il cellulare e quasi lo distrusse nell'aprire la casella di posta.
Guardò chi fosse il mittente: il suo manager.
"Ciao, Miku! Ricordati che domani hai"
- LO SO COSA C'E' DOMANI HO FATTO LE PROVE SONO PREPARATISSIMA SONO BRAVISSIMA E BELLISSIMA E UNICISSIMA E SONO ASSOLUTAMENTE TRANQUILLISSIMA! - schiaffò il cellulare nella tasca e corse fuori di casa.
Non prima di aver schiantato la faccia contro la porta.

Mandò giù tutto il succo di negi in un sorso.
Posò il bicchiere sul tavolino, piano.
Percepiva l'armonia dell'universo.
Chiuse gli occhi e inspirò a fondo, richiamò alla mente la pace nel mondo e la natura incontaminata.
Un clacson vicino all'orecchio.
Scosse la testa e si lasciò affondare nella poltroncina del bar. Era incredibilmente comoda.
Riaprì gli occhi e prese il cellulare: era ancora intero, l'aveva preso con grazia, non aveva cercato di ridurlo in una poltiglia di chip.
"Così va meglio." trasse un altro respiro e aprì Internet.
"Devo essere realistica." digitò le parole sul motore di ricerca: "Non posso avere scatti del genere nel vedere Luka-chan in pose equivoche con qualsiasi altra persona!" cliccò sul primo risultato.
- Tsumetai heya o yureugoku kanjou, surudoku eguru nureta hokosaki... -
Vide se stessa avvolta dalle atmosfere cupe del video; vide Luka, bellissima come sempre, una macchia rosa in quel nero; vide Kaito, perfetto nel ruolo del bello e dannato nel-
Trattenne una risata e mandò avanti il video, fino al punto che le interessava.
- Totsuzen no beru karamiau yuujou... -
Kaito stringeva forte Luka, entrambi con vestiti molto leggeri, lei parecchio scoperta.
"..."
Tornò indietro, rivide le braccia di Kaito attorno alla vita di Luka.
"..."
Continuò a guardare il video.
Vide se stessa pugnalare Kaito.
"..."
- ... yaaasashikuuu... -
"..."
Schioccò le labbra: "... okay...?".
Era tranquillissima.
Vedere Kaito abbracciare Luka non le aveva suscitato la benché minima emozione. Allo stesso modo, vedere se stessa "vendicarsi" non l'aveva minimamente toccata.
Riportò la mente a quando girarono quel video: vederli dal vivo, entrambi, mentre si stringevano l'un l'altra, non le aveva fatto alcun effetto. Anzi, si stava quasi divertendo.
Le era giusto dispiaciuto un po' uccidere Kaito.
Ma la storia doveva andare così, quindi pazienza.
"Uhm... forse Kaito-nii non è molto credibile, per questo." digitò altre chiavi di ricerca, cliccò su un altro risultato.
- Ima kimi o tsuranuite desire... -
Guardò il video.
- Sou kimi no yutaka na fukurami wa... -
Guardò il video.
- Koko o kuchibiru de kuwaete ageru... -
Dal petto, qualcosa le risalì lungo la gola, fino a esplodere nella sua bocca, forse facendo tremare persino i vetri.
Si portò una mano alle labbra, sentì le guance bollenti. Dovette asciugarsi una lacrima, le spalle ancora tremavano.
"Len-kun... sei così..." sentiva le labbra tirare, troppi sguardi su di sé.
- S-scusat- - non riuscì a frenare le risate, dovette fermare il video.
Vedere Len ammiccare all'obiettivo, palpare Luka molto poco vestita in primo piano, strizzarle un seno, vedere lei che praticamente gli sbatteva la scollatura in faccia-
"Le riprese di questo video devono essere state qualcosa di-" posò il cellulare sul tavolino, si massaggiò le guance doloranti: "Già quelle di Himitsu ~Kuro no Chikai~ sono state meravigliose..."
Ricordava benissimo come Len avesse avuto tanti problemi soltanto nel "fingere di" e nell'abbracciarla mentre lei si esibiva in performance vocali comiche persino per se stessa.
"D'accordo, d'accordo, questa proprio non-" tornò al motore di ricerca, ci pensò per un istante - cercando di scacciare le immagini che aveva visto, giusto per non scoppiare a ridere sguaiatamente un'altra volta.
"Uhm..." si portò il cellulare alle labbra: "... chi è che...?".
L'illuminazione.
"Come ho fatto a non pensarci subito?" voleva fare le cose in grande. Digitò particolari chiavi di ricerca e la schermata le diede tante fotografie.
Cercò quelle che sembravano meno caste - o, almeno, quelle in cui vedeva più pelle scoperta, in mezzo a quella massa infinita di capelli rosa e viola.
Era stata alquanto stupida a non pensarci subito.
Se si parlava di cercare foto artistiche di Luka e lingue che andavano a leccare le tonsille, non c'era niente di meglio che cercare il suo nome e quello di Gakupo!
- Il loro è un amore proibito! - aveva sentito dire tante volte: - Sono di due case discografiche diverse! Rivali! - quindi le loro foto erano molto angst e curate.
Visto che nessuno si era prodigato nello smentire tale affermazione...
"Ora che ci penso- oh, bella questa, sembra che Luka-chan abbia le meches viola!- Dicevo, ora che ci penso, Gakupo-kun aveva detto di voler smentire pubblicamente, ma Luka-chan gli aveva risposto che era più divertente così..."
Alzò le spalle: "Però..." continuò a scrutare l'immagine: "... neppure questa...".
Alcune foto le piacevano pure - evitò di salvarsele soltanto per il rischio non poi così lontano che Luka, Rin, Len, Meiko, Kaito o Gumi andassero a vedere la sua galleria immagini e iniziassero a porsi quesiti sul perché diamine avesse foto con presente Gakupo mezzo nudo.
Forse avrebbe anche potuto evitare di lasciare il suo cellulare in giro.
- Wow, carina questa! -
Un salto di mezzo metro.
Si voltò, il cuore che martellava contro i timpani.
Due occhi azzurri, ciocche di capelli verdi e un sorriso troppo somigliante ad un ghigno.
- G-Gumi-chan? -
Doveva stare decisamente attenta alle persone che evocava.
- Non posso dire sia una sorpresa trovarti qui! - ridacchiò lei.
- Beh, sai, il bar dall'altro lato della Crypton... - un dubbio improvviso: - Come hai fatto a riconoscermi...? -
- Ti conosco troppo bene per farmi ingannare da una parrucca nera. - il suo sorriso si accentuò: - E' libero? -
- Sì, accomodati pure. - le indicò il posto davanti a sé con un cenno della mano.
Mentre Gumi si sedeva, lei si affrettò a tornare al motore di ricerca e ad inserire altri nomi.
Di foto con Kiyoteru ce n'erano poche, ed entrambi erano perfettamente vestiti, uno accanto all'altra, sorridenti; le foto con Yuuma erano un pelino più articolate - schiena contro schiena o entrambi con le mani alzate -, ma la cosa più spinta era lui che le aveva messo un braccio attorno alla vita per una foto scema su Twitter, in cui lei faceva la linguaccia.
Non che le foto del suo tour in Inghilterra fossero più serie - soprattutto quelle con Hio. C'erano anche alcune sue foto con Oliver, ma sembravano più sorella maggiore e fratellino, con lei che aveva le mani sulle sue spalle ed era leggermente chinata verso di lui.
Foto con Piko pare ce ne fossero due in tutto Internet, entrambe molto semplici, come quelle con Kiyoteru; con il gruppo Zola, per qualche oscuro motivo, anche cercando il nome di Luka, uscivano più risultati di lei con loro.
Ma niente.
Nessuna di quelle foto le aveva suscitato la benché minima reazione - a parte qualche sorriso.
E invidia, perché Luka poteva comunicare con gente come Hio e Oliver, o anche Maika, senza dover ricorrere ai gesti e alle parole inventate.
Una strana sensazione.
Alzò lo sguardo.
"... mi ero dimenticata di Gumi-chan.".
Gumi-chan che la fissava, con un sorriso sinistro, il mento sulle mani intrecciate.
- Sei diventata una fan della GakuLuka? -
- Non è come pensi! - "Aspetta. Questa frase è un po'-" sentiva anche le guance ribollire e la cosa non andava affatto bene.
- Oh, non ti preoccupare! - Gumi sventolò una mano: - Ognuno ha le proprie fantasie! Non c'è nulla di cui vergognarsi! -
- Non stavo cercando foto di Gakupo-kun senza- - la voce le sembrava un po' troppo alta. Optò per il tacere.
- Non ho mai detto questo. -
Era sicura al cento per cento che Gumi si fosse fatta un'idea sbagliata. Il suo ghigno ne era la prova lampante.
- In realtà... - trasse un profondo respiro. Il cuore aveva ripreso a batterle forte nelle orecchie: - ... stavo guardando foto di Luka-chan con altre persone. -
Il sorriso si sciolse: - Prego? -
- Uhm... - abbassò il cellulare: - ... è che... ci sono persone con cui sta molto bene, in foto... -
A dirlo, sembrava ancora più idiota.
"... cosa sto cercando?" voleva provare a vedere foto di Luka in pose equivoche con altre persone, per sperimentare le sue stesse reazioni.
Perché il delirio di un'ora prima era dovuto a quello. Non le era piaciuto vedere Luka stare così tanto bene con qualcun altro.
- Miku? -
Rialzò lo sguardo. Non si era accorta di averlo abbassato.
Il volto di Gumi si era fatto quasi esitante: - Ecco... hai cercato tutte foto di Luka con Gaku-chan? -
- No, con tutti i ragazzi. -
- Mh... - la vide aggrottare la fronte: - Forse... e dico, forse- - sottolineò la parola: - -dovresti cercare più, ehm... foto con le ragazze? -
Il cuore trasalì.
"... sono un'idiota.".
Tornò a guardare il cellulare: "... proviamo." digitò il nome di Luka e quello di Rin.
"... mi sembra giusto." i risultati erano tutte foto innocenti, da sorelline. Erano carinissime, insieme.
Ma sapeva anche che non era esattamente ciò che cercava.
"..." gettò una veloce occhiata a Gumi: "... d'accordo, non mi sembra carino cercare foto simili di lei con lei davanti."
Non che non l'avesse mai vista nuda, anche dal vivo. Ma non le sembrava carino comunque.
Digitò il nome di Lily.
E trovare risultati innocenti divenne improvvisamente difficile.
Scrutò le foto, una ad una.
E qualcosa di affilato iniziò a pungerle il cuore. E anche lo stomaco.
"...".
Erano belle, tutte e due. Fisici perfetti, formose, capelli lunghi...
Strinse le labbra.
La infastidiva.
Ma...
"... non è come con Meiko-nee. C'è qualcosa di diverso..." guardò un'altra immagine: Luka e Lily a mezzobusto, schiena contro schiena, vestite di nero, con una luce azzurra alle spalle.
- Ehm, Miku? -
Tornò a guardare Gumi.
- So che è molto invadente da parte mia, ma... - si chinò verso di lei, abbassò la voce: - ... a cos'è dovuto questo improvviso atto di masochismo? -
"..."
Miku si portò il cellulare alle labbra, lo sguardo verso il pavimento. Era davvero lucido. L'avevano pulito benissimo. Il riflesso delle luci accese era quasi più accecante che se le avesse viste direttamente.
- Miku? - la voce di Gumi si era fatta esitante.
- Ecco... - incrociò il suo sguardo, sentì le guance andare ancora più a fuoco: - ... mi infastidisce vedere Luka-chan stare bene con qualcun'altra. -.
Gumi sbattè le palpebre, lentamente.
Poi le sue labbra si curvarono in un sorriso: - Beh, direi che è una cosa naturale. - unì le dita: - E sono sicura che Luka pensa lo stesso di te! -
Forse si sarebbe dovuta sentire colpita da quelle parole. Ma le parvero come l'acqua della doccia: se le ritrovò addosso e le sentì scivolare via come se nulla fosse.
- Forse, sì. - tornò a guardare la foto di Luka e Lily.
La infastidiva, sì, ma non troppo.
Non le dava la stessa sensazione che le aveva dato vedere Luka con-
Il cuore sussultò.
"Solo pensarci..."
- Come ti è venuta quest'idea? -
Guardò Gumi, di nuovo. Iniziava a sentirsi in colpa: "Non sono decisamente una buona compagnia, ora...".
- ... guardavo il Crypton Voices Photobook. -
L'altra inarcò le sopracciglia: - E quindi? -
- ... Luka-chan sta molto bene con Meiko-nee. - le parve di aver sputato un rospo. Viscidume compreso. Le era persino rimasta la sensazione di disgusto in gola e sulla lingua.
Forse ce n'erano altri, perché lo stomaco iniziò a contorcersi.
- Oooh, è questo, quindi... - sembrava più Gumi l'avesse detto a se stessa - anche perché stava guardando fuori le ampie finestre del locale, l'espressione pensierosa.
Quando tornò a guardarla, le rivolse un sorriso: - Sei gelosa di Meiko? -
- Cos- -
"No!"
Non erano parole che potevano stare nella stessa frase - non senza una negazione, almeno.
Lei. Gelosa. Meiko.
- Io non sono gelosa di Meiko-nee! - aveva alzato la voce. Si portò una mano alla bocca e si guardò intorno: "Speriamo nessuno mi abbia scoperta...".
Vedeva un paio di sguardi nella sua direzione. Si fece piccola piccola nella poltroncina.
- Beh... - quello di Gumi sembrava un sorriso di scuse: - ... hai detto ti irrita vedere Luka con Meiko, no? -
- Mi irrita che Luka-chan venga così bene in foto con Meiko-nee! - confessò. E un altro rospo - più piccolo del precedente - si riversò sul tavolino.
- Quel che ho detto. -
- Non è quello che hai detto! - dovette riabbassare la voce.
- Piuttosto... - Gumi non sembrava averla neppure sentita: - ... se sei preoccupata per Meiko, perché guardavi foto di Luka con altre persone? -
- ... - chiuse il cellulare: - ... non sono gelosa di Meiko-nee. Sono... genericamente gelosa di Luka-chan, ecco. -
- E hai provato lo stesso fastidio con tutte le foto che hai visto? -
"..."
- ... no. - mormorò, posò il cellulare sul tavolino: - ... solo quelle con Lily mi hanno un pochino infastidita... -
- Un pochino? -
- Un pochino. -
- Quindi... - piegò appena la testa di lato: - ... quelle con Meiko ti hanno infastidita tanto? -
Non seppe come rispondere.
Tornò a guardare il pavimento.
"... non sono gelosa di Meiko-nee.".
- Sai... - esordì Gumi, tranquillissima: - ... credo che quelle con Lily-chan non ti abbiano infastidita troppo perché lei e Luka un po' si somigliano. -
La guardò, perplessa: "Sì, hanno molte caratteristiche simili..."
- Di solito le persone non cercano qualcuno di troppo simile. Quindi, non vedi Lily-chan come una possibile rivale. -
"Rivale?" avrebbero potuto tostare il pane sulla sua faccia.
- Meiko, invece... - si lasciò andare contro lo schienale: - ... è più grande, più matura, più... diversa. -
Qualcosa di rovente all'altezza dello stomaco.
Irritazione.
- Io voglio bene a Meiko-nee! - strinse i pugni: - Non ho motivo di essere gelosa di lei! Né lei né Luka-chan farebbero mai niente per farmi stare male! -
Era egoistico dirlo, ma sentiva di star dicendo il vero.
Se ripensava a Meiko, non provava alcuna irritazione - anzi, era felice. Era come una madre particolare, per tutti loro. L'aveva buttata giù dal suo trono da Diva, ma lei l'aveva sempre trattata bene, l'aveva sempre aiutata a destreggiarsi nel mondo dello spettacolo. Se aveva bisogno di qualcosa, era certa di poter contare su di lei.
Pensare di provare qualche emozione negativa nei suoi confronti era disgustoso.
- Ma vederle insieme ti ha comunque irritata. -
"L'ho già detto..." non aveva voglia di sputare altri rospi.
- Forse più che Meiko... - sussurrò Gumi, di nuovo pensierosa: - ... quel che ti spaventa è l'immagine di una donna bella e matura? -
- ... eh? - sbattè le palpebre, stupita. Non capì perché, ma il suo cuore si fece di colpo più leggero - e ringraziò di non aver sputato quello, visto che si era librato fino alla gola.
- Magari quel che "temi" è una donna più grande di te. - Gumi parve tornare con la mente nel bar: - Forse non... ti senti all'altezza, o qualcosa del genere? -
"... sentirmi all'altezza...?"
Luka era bellissima. Era la donna più bella che avesse mai visto.
Sapeva benissimo che la stragrande maggioranza della gente si sarebbe aspettata di vederla in compagnia di un uomo più alto di lei, altrettanto affascinante.
Se anche qualcuno se la fosse immaginata al fianco di una donna, però, la donna in questione sarebbe dovuta essere sua pari: bella e forte.
Perché ad una come Luka non si addiceva la prima di passaggio, lei si meritava molto di più.
"..." al fianco di Luka c'era una ragazzina non troppo intelligente.
- Miku. -
Guardò Gumi. La sua espressione si era addolcita: - Luka ha scelto te. Non devi essere gelosa di un'ipotetica donna più grande. -.
Annuì, piano.
"... Luka ha scelto me, sì..." strinse i pugni: "... io..." il cuore aveva ripreso a battere forte: "... voglio essere la donna perfetta per lei!".
Si chinò sul tavolo e afferrò le mani di Gumi: - Grazie, Gumi-chan! Ti devo un favore! -
- D-di niente... - farfugliò lei, confusa.
- Piuttosto... -
- Sì? -
- ... cosa ci fai qui? -
- Avevo voglia di chiacchierare. Ero sicura che qui avrei trovato almeno uno di voi sei! -
"..."
Si alzò di scatto e si guardò intorno, un dubbio improvviso; scrutò ogni singola faccia - e incontrò qualche sguardo perplesso -, per poi lasciarsi ricadere sulla poltroncina con un sospiro di sollievo.
- ... temevi ci fosse qualcun altro? - la vide trattenere una risata.
- Non sarebbe stato carino scoprire Luka-chan o Meiko-nee qui dietro. - mise le braccia conserte.
Doveva essere più femminile.
Doveva essere più brava.
Doveva rendere Luka felicissima.

"..."
Chiuse la pagina "Dieci modi per far felice una donna" e tornò ai risultati. Non aveva trovato nulla che già non sapesse.
"Forse dovrei solo comportarmi più da adulta...?" provò a fare qualche passo per la camera, nel modo più aggraziato che conoscesse: "... uhm, no, non è questo... e poi ho sedici anni, nessuno mi prenderebbe sul serio!" gonfiò le guance: "Però posso essere più femminile! Più affascinante! Posso fare un meraviglioso sguardo magnetico in grado di calamitare chiunque si azzardi a posare i suoi occhi sui miei!".
Annuì: "D'accordo, questo è un buon piano!". Andò in bagno, trovò il beauty-case di Luka e tirò fuori il rimmel: "Solo un pochino, giusto per evidenziare le ciglia... eeeecco, così... e avrò ciglia lunghissime e attraenti! Come dicono nella pubblicità!".
Si rimirò allo specchio: era senz'altro un affascinantissimo panda.
"...".
- Cosa stai...? -
"... oh, no." si voltò, piano piano.
Luka era sulla soglia della porta, una mano contro la bocca, la risata malsoffocata che arrivava fino agli occhi.
- Non ridere! - si affrettò a prendere lo struccante per gli occhi, per poi concentrarsi solo ed unicamente sul suo riflesso: - Stavo facendo prove! -
- Basta una passata, non c'è bisogno che esageri così! -
- L'ho notato. -
La sentì avvicinarsi. Continuò a concentrarsi sui suoi occhi da panda e sul modo per non continuare a farli sembrare tali.
- Come mai quest'improvvisa curiosità per il rimmel? -
- Non posso avere curiosità per il rimmel? - la voce uscì più acida di quanto avrebbe voluto.
Per tutta risposta, Luka soffocò un'altra risata.
- Ti ho detto di non ridere! -
- Non sto ridendo. -
- Ti sento! -
- Impossibile. Semmai, puoi sentirmi mentre cerco di non ridere. -
Decise di non rispondere, preferendo dedicarsi a cose di più vitale importanza. Dopo un tempo imprecisato - con Luka a dieci centimetri da lei che cercava di non ridere -, smise di essere la gijinka di un panda e tornò Miku Hatsune.
Si ravviò i capelli, come se nulla fosse.
- Uhm, Miku...? -
- Sì? -
- Ma non hai freddo? -
- No, perché? -
Era la verità, non aveva freddo. Anche se la canottierina e le mutande potevano far sorgere qualche dubbio.
Guardò il riflesso di Luka.
Pigiamone rosa che riusciva con successo nell'impresa di cancellare qualsiasi sua curva, la scritta "TUNA" in fucsia dove si presumeva essere il seno e capelli legati in due grosse trecce.
Per qualche oscura ragione, si sentì lei quella strana.
- Su, la cena è pronta. - Luka sorrise, posandole una mano sulla schiena.
"... perché lei è bellissima anche conciata così?"
Tuttavia, notò una cosa, una cosa fondamentale. "D'accordo, ho parzialmente fallito, ma..."
- Luka-chan? -
- Sì? -
La guardò negli occhi azzurri. Richiamò tutto il suo coraggio, strinse i pugni e parlò: - Non senti l'irrefrenabile voglia di baciarmi? -
Silenzio.
Luka sbattè le palpebre, il sorriso come congelato: - Ehm... dovrei? -
Una freccia dritta nel cuore, la trapassò da parte a parte.
- Dico, proprio ora? - forse doveva aver assunto una qualche espressione particolare, data la velocità con cui Luka fece l'altra domanda.
- ... anche, sì. - borbottò, abbassò lo sguardo.
Sperava che, presentandosi in abiti succinti e trucco perfetto, Luka non avrebbe resistito al suo mirabolante fascino e l'avrebbe almeno baciata.
"Sì, non mi sono truccata, ma..." sperava che quel che si era messa bastasse. Anche un bacino piccolo. Di sfuggita. A stampo.
"Questo vuol dire che..." rialzò lo sguardo: "... non sono sensualissima di natura come lei, devo impegnarmi! Devo apparire stupendissima e farle venire voglia di-"
Qualcosa di caldo sulla fronte.
Guardò Luka, la vide scostarsi da lei.
- Va bene così? - aveva una voce morbida.
Annuì, piano. Sentiva le guance calde.
"... non era esattamente quello che intendevo, però. Devo essere ancora più femminile!".

Voltò la pagina.
Alla fin fine, non c'erano foto eccessive di Luka e Meiko.
Ed era innegabile che Meiko fosse una donna bellissima, in grado di rendere felice chiunque cercasse tanta femminilità.
"Devo diventare come Meiko-nee!" annuì a se stessa: "Devo diventare la donna perfetta per stare al fianco di Luka-chan!".
Nessuno avrebbe mai dubitato di lei, nessuno avrebbe mai potuto lontanamente pensare che una donna bella e matura come Luka non stesse bene con una ragazzina poco intelligente e dall'aspetto infantile come lei, perché lei sarebbe diventata più adulta e- sì, doveva allenarsi un po' anche sulla sagacia.
Girò la pagina.
Meiko, Luka e Rin. Vestite in abiti eleganti tutte e tre, Meiko e Luka con sensuali vestiti neri, gli occhi coperti dai nastri neri che riempivano la foto, Rin in primo piano che ammiccava al fotografo.
Sentì una stretta allo stomaco: Rin aveva una benda sull'occhio, i capelli legati ed era vestita da maschio. Ed era gnocco.
"... Rin-chan non solo è femminile, ma riesce anche a fare la trap con risultati del genere." si sentì profondamente sconfortata: "Forse potrei chiedere a lei come fa ed essere così...".
Ci pensò: "... però Rin-chan non fa questo per un'altra donna." guardò fuori dalla finestra. Il sole era sorto da un po', abbastanza da sentire scemati tutti i rumori della gente che andava a scuola o al lavoro.
"... forse potrei chiedere a qualcuna che si mostra bellissima per un'altra donna...?" ci pensò. Ci ripensò. Ci pensò ancora: "... le uniche che conosco sono Mayu-chan e Ia-chan, ma..." tornò a guardare la foto: "... non credo di essere abbastanza vicina a loro per fare domande simili...".
Ia e Mayu erano fortunate: avevano all'incirca la stessa età, più o meno la stessa struttura fisica, quasi la stessa altezza; ma non erano "uguali". Forse era davvero per quello che erano così graziose insieme.
"... forse l'essere troppo diversi è un-" si bloccò: "... d'accordo, stavo per dire un'idiozia.".
Guardò la Meiko nella foto.
"Un'altra donna, più matura..."
Guardò la foto.
La riguardò.
La guardò ancora.
"... aspetta, ma..." un'idea, come una luce accesasi di colpo nella mente: "... potrei chiedere a qualcuno che vuole rendere felice una donna, ma non c'è bisogno che sia una donna, no?".
Sì, era un'ottima idea.
Si sentì anche particolarmente fiera di come stesse già lavorando sulla sagacia.
Una strana sensazione all'altezza del petto.
Guardò la foto.
La riguardò.
"..."
Lo sguardo cadde sulla scritta in caratteri eleganti sul fondo della pagina: "Imitation White".
Po Pi Po Po Po Pi Po
"SONO IN RITARDO!".

- Capite? - Miku sospirò: - E' da ieri che ci penso e non so proprio come fare! - fermò la treccina bionda con un piccolo elastico.
- Tu pensi troppo. - dichiarò Kaito, intrecciando una lunga ciocca verde acqua.
- Su, ci ha pensato solo da ieri. - intervenne Len, tranquillissimo: - Sarebbe grave se ci stesse pensando da una settimana! -
- Ma lo diventerà, se non troverò una soluzione a breve! - Miku rabbrividì: - Non voglio rimanere con questo dubbio ancora per molto! -
- Con tutto il rispetto... - disse Gakupo, pacato: - ... dubito seriamente che Luka-san possa provare strani improvvisi impulsi da un giorno all'altro... - passò la spazzola sui lunghi capelli viola: - ... a meno che tu non le riempia il tonno di afrodisiaco. -
- Oh, idea interessante... -
Miku scacciò il mormorio di Len: - Ma no! Deve essere una cosa naturale! Devo essere io a farle venire strane idee! -
- Non credo che la femminilità si misuri in base al far venire strane idee... - Kaito le fermò la treccia, per poi prendere un'altra ciocca di capelli.
- Ma... ma... - Miku si voltò a guardarlo: - Sono la sua ragazza! Dovrebbe avere sempre strane idee su di me! -
- Perché, tu hai sempre strane idee su di lei? - Len si girò e lei perse la presa sulla sua ciocca bionda. La recuperò: - Beh, no, ma- -
- Allora non puoi pretendere che Luka-san sia perennemente affascinata da te. - doveva essere la sedicesima passata sulla medesima ciocca viola.
"Mh..." le guance dovevano essere intonate al vestito rosso di Len.
- Voi... - mormorò, lo sguardo fisso sui morbidi capelli biondi davanti a sé: - ... come fate? -
- A fare cosa? -
- A... - si voltò appena per guardare Kaito: - ... stare con le persone con cui state. -.
Silenzio.
Non imbarazzato. Stavano soltanto rimuginando.
- Più che altro, il tuo problema è che mi sembri avere un complesso d'inferiorità nei confronti di Luka. - esordì Len, alzando un dito: - Io non ho nessun complesso d'inferiorità. Nei confronti di nessuno. -
- Non ho un complesso- - tre sguardi su di sé: - ... d'accordo, forse ho un leggero complesso d'inferiorità nei confronti dell'aspetto di Luka- chan. - chiarì: - Ma soltanto perché ho notato che lei sta meglio in foto con altra gente! -
Una stretta allo stomaco.
"Meglio..."
- Meiko mi ruba sempre la scena, anche quando dovrei essere io il protagonista. - Kaito alzò le spalle, la voce tranquillissima: - Ma è fatta così. Ha più presenza scenica di me. Ma non ho mai pensato che non fossimo compatibili solo perché sta meglio in scena da sola. -
A sentirlo dire così, le sue preoccupazioni sembravano basarsi su qualcosa di assolutamente stupido.
Len sospirò: - Meiko-nee, più che altro, è perfettamente compatibile con qualcuno abbastanza masochista da stare con lei per più della durata di una bevuta o di un concerto. -
- Così la fai sembrare un mostro! - protestò Kaito: - E' soltanto una tsundere aggressiva! -
- Ma Luka-chan non è una tsundere aggressiva! -
- Nel caso, questo avrebbe fatto di te una masochista. -
- Len! -
- Ah, Len... -
- Sì? -
Miku alzò le mani: - Ho finito di farti le treccine. -
- Oh. - Len si passò una mano sui capelli. Si alzò, andò davanti ad uno specchio e si rimirò: - ... perché queste sono alzate? - si toccò due trecce incurvate verso l'alto, come due piccoli cornini bassi.
- Hanno fatto da sole. - si scusò: "Però sono carine..." si sforzò di non ridere.
- A me manca ancora metà testa! - intervenne Kaito, indicandole i capelli.
- Allora... - lo sguardo di Miku andò da Gakupo: - Posso- -
- No. -
- Umpf. -
Anche se, a guardare bene, anche Gakupo aveva ancora mezza testa da pettinare. Se non fosse passato almeno venticinque volte su ogni ciocca, forse, avrebbe già finito da tempo.
- Aah, manca ancora un'ora prima delle nostre prove generali! - Len si lasciò cadere davanti a lei, irritato: - Scioglimi i capelli e pettinameli, allora. -
- Okay! - si mise a disfare il lavoro dell'ultima mezz'ora: - Comunque... - sentì la voce abbassarsi: - ... io non so cosa fare. -
- Ma, esattamente, cos'è che vuoi? -
Guardò Gakupo: "Credevo di essere stata chiara..."
- Voglio essere all'altezza di Luka-chan! - ripetè: - Voglio che nessuno dubiti che siamo una coppia perfetta! Voglio renderla felice di stare con me! -
- Ma Luka-san ha mai dato segno di non stare bene con te? -
"..."
- Non ancora, ma potrebbe succedere. -
- L'ho detto che pensi troppo! -
- No, queste sono pare mentali. -
Forse non era stata un'idea geniale mettersi seduta tra Kaito e Len. Si sentiva bersagliata sia da davanti che da dietro.
- O forse Luka-san sta benissimo con te, a prescindere dal suo essere fotogenica. - disse Gakupo, passando finalmente ad un'altra ciocca.
"..."
- Ma io non voglio che stia "bene" con me. Voglio che sia "felice" di stare con me! -
Vide i tre scambiarsi sguardi rapidi. Si rese conto solo in quel momento di non trovarsi solo tra Kaito e Len, ma di essere nel mezzo di un triangolo perfetto.
- Ma la crisi di coppia non era al quinto anno? - chiese Kaito.
- Non mi pare una crisi, mi sembra soltanto che Miku abbia scoperto di avere meno tette di Luka. -
- Lo so benissimo che Luka-chan è più formosa di me! - andò a coprirsi il petto, in un improvviso moto di pudore.
- In tutto ciò, Luka-san ne sa qualcosa? -
Miku sbattè le palpebre: - Beh, penso abbia notato di avere più seno di me- -
- Non quello. - Gakupo sospirò, gli occhi al soffitto: - Intendevo, ne hai parlato con lei? -
- Di cosa? -
- ... di tsundere aggressivi, Miku-san. -
- Perché dovremmo parlare di tsundere aggressivi? -
- Perché mi sento improvvisamente più intelligente del solito? - un sussurro di Len.
"Mi sto perdendo."
- Di tutta questa storia, Miku-san. - Gakupo sospirò di nuovo: - Ne hai parlato con lei, del tuo leggero complesso d'inferiorità nei confronti del suo aspetto? -
Il cuore trasalì: - No! Come potrei- -
- Sarebbe dovuta essere la prima cosa da fare. - la interruppe l'altro: - La cosa più importante, in una coppia, è la fiducia. Nessuna di voi due deve nascondere niente all'altra. Parlare risolve sempre tutto. -
Sentì le guance troppo calde: - Facile a dirlo... -
"Non posso mica andare da Luka-chan e dirle: 'Ehi, ho notato che una donna matura ti si addice di più e temo di non essere adatta a te!'...".
- Gakupo è un consulente sentimentale! - esclamò Kaito.
- Dovresti smetterla di leggere quelle riviste dai nomi dubbi di Lily. - aggiunse Len, un sopracciglio inarcato.
- Non sono le riviste di Lily. - rispose Gakupo, pacato.
"... capisco." non doveva essere facile lavorare circondato solo ed esclusivamente da donne. A parte Ryuuto. Che aveva sette anni.
- Cooomunque, Miku... - si voltò a guardare Len. Non è che le piacesse troppo, quello strano sorriso: - ... se proprio vuoi che Luka noti la tua forte presenza, sai perfettamente come fare. -.

- Douka watashi wo achiraaa e tsureteee iiitte kuuudaaasaaaiii... - fece qualche passo avanti: - Nani mo hoka ni iranai kara... - aprì le braccia, piano: - Kono mama aoi jiyuu... - riportò le mani al petto: - Kudasai! -
- No! No! Cosa stai combinando? -
Miku si voltò, appena in tempo per vedere Len marciare fino al suo fianco: - Cos'era quel gridolino smorto? E' il momento topico della canzone! E' questo il momento in cui tutti gli sguardi sono su di te! -
Lo vide fare due passi avanti, per trovarsi davanti a lei: - Douka watashi wo achiraaa e tsureteee iiitte kuuudaaasaaaiii - Len portò una mano avanti, l'altra al petto: - Nani mo hoka ni iranai kara, kono mama aoi jiyuu... - riaprì le braccia, le portò avanti: - Kudasai! -
E le tremarono entrambi i timpani, in un colpo.
- Tobira wo hirakeru no wa, jibun no kokoro dake shiiitteeruu.. - qualche passo avanti, di corsa: - Uuunmei wo kiri hiraite! - i timpani tremarono di nuovo: - Mirai no jiyuu te ni suru noooo... - Len riabbassò le braccia, piano piano.
Poi voltò verso di lei: - Capito? -
- S-sì... -
C'era una minuscola parte di lei che avrebbe preferito non duettare con i VanaN'Ice, tantomeno in una canzone dai toni così alti. Il motivo era davanti ai suoi occhi, in un bel vestito rosso.
La metteva un pelino a disagio sentire Len lanciare urli del genere con tanta facilità. Non che lei non ci riuscisse, soltanto che il risultato era un pochino diverso.
- Non metterla così in soggezione! - Kaito apparve dal nulla: - Proviamo a cantare tutti insieme? -
- Forse è meglio, sì... - sentire voci basse la inquietava di meno. Soprattutto, né Kaito né Gakupo riuscivano a fare gli urli di Len.
Almeno, con Rin sapeva di aver già perso in partenza. Era famosa per i suoi acuti.
Con Len...
Provarono, tutti e quattro. E, quando arrivò la parte finale, la sua voce finì platealmente coperta da quella di Len. Se non altro, la sua voce aveva superato quelle di Kaito e Gakupo.
Sorvolando sul fatto che entrambi facevano solo il controcanto.
- Uffa! - mise le mani ai fianchi: - Len-kun continua a coprire la mia voce! -
- Ma ti è venuto decisamente meglio di prima. - Len sorrise: - E poi, Miku-chan- - non le piaceva, quando la chiamava così: -credo che il pubblico, in questa canzone, sia più interessato a noi che a te. -
- D'accordo la fiducia e l'essere espliciti, ma questo mi pare eccessivo! -
- Dovresti ammirare la forza con cui ti voglio bene, Miku-chan! -
- Me ne ricorderò quando farò la cover di una tua canzone e diventerà più famosa dell'originale! -
Per tutta risposta, Len accentuò il suo sorriso.
Non le aveva dato fastidio - sarebbe stato un po' stupido e alquanto maleducato pretendere di essere al centro dell'attenzione al concerto di qualcun altro -, ma le aveva fatto aprire gli occhi su una cosa disturbante.
Lì davanti a lei, Len aveva un aspetto angelico. Il vestito rosso che indossava era adorabile. Nell'insieme, sembrava una splendida bambolina di porcellana dai movimenti incredibilmente aggraziati.
"... è più femminile di me!" si trattenne dal ficcarsi le dita nei capelli: "Persino un ragazzo è più femminile di me!".
Un applauso, di una singola persona.
Spostò lo sguardo sui sedili vuoti oltre il palco - almeno, era sicura che prima fossero vuoti -, ma fu abbagliata dai riflettori.
- Davvero un'ottima prova! -
"Luka?" fece un passo indietro, d'istinto.
- Cosa ci fai qui? - chiese Len, lo vide avvicinarsi al bordo del palco.
- Volevo dare un'occhiata. -
Miku si fece più vicina; riuscì finalmente a vedere Luka: stava sorridendo.
- Potevi dirmelo! - protestò, mise le braccia conserte: "Mi avrà sentita anche prima...?".
- Ma non sarebbe stato lo stesso! - perché, in quei giorni, la gente sorrideva tutta in modo strano? Sembravano tutti ghigni malefici.
L'espressione di Luka tornò normale quando si rivolse a Len: - Vi do fastidio? -
- No, tranquilla. - l'altro alzò le spalle: - Comunque, con questa abbiamo finito. Noi andiamo a cambiarci per la prossima. -
Aveva alzato appena la voce, nell'ultima frase. O forse era stata solo una sua impressione.
Stava di fatto che Len si era smaterializzato e, quando lei si era voltata, non aveva più visto né Kaito né Gakupo.
Era senz'altro stata una sua impressione, sì.
- E' davvero carino vestito così, vero? -
Tornò a Luka. Trattenne una risata: - Già. - fallì, l'altra la seguì a ruota.
- Meglio che non ci senta, però. -
- Oh, Kaito-nii gliel'ha detto un milione di volte! - sventolò una mano: - Comunque... - la abbassò: - ... sei venuta qui per...? -
- Vederti provare, sì! - quel sorriso, di nuovo: - Ti sta bene, quel vestito. -
Erano i riflettori a friggerle le guance, sicuramente.
- Quello di Len è più carino. - borbottò, abbassò lo sguardo.
- Io preferisco il nero. -
Rialzò lo sguardo. Come un flash, nella sua mente apparve il vestito di scena standard di Luka: rifiniture dorate e tanto nero.
I riflettori stavano diventando davvero fastidiosi.
- E' strano che tu faccia queste apparizioni improvvise... - intrecciò le dita: - C'è per caso qualcosa che devi dirmi? -
Luka aggrottò la fronte: - Eh? No. - la sua espressione si fece-
"Oh, no."
- Ma io sono già venuta a vederti a delle prove. Non mi pare ti abbia mai infastidita. - sembrava triste.
Si sentì una persona orribile. A caso.
- Nonononononono, infatti mi ha fatto piacerissimo! - Len sarebbe stato orgoglioso del suo urlo. Ancora rimbombava nel teatro: - E' solo che... - trasse un profondo respiro, le parve quasi che il bruciore alle guance si attenuasse: - ... quelli erano tutti miei concerti. Insomma, era più... cioè, meno... - si guardò intorno, aspettando un qualche Suggerimento Divino. Non arrivò, quindi tornò a guardare Luka: - ... era ovvio che lì ci sarei stata io! Qui, invece, sono soltanto un'ospite, e per una canzone sola, e sei arrivata proprio mentre provavo io, e- -
- Ho dato uno sguardo alla scaletta. - l'espressione forse triste era scomparsa. Miku si sentì improvvisamente meglio, le guance parvero raffreddarsi.
- E comunque... - Luka posò le braccia sul bordo del palco, si mise in punta di piedi: - ... ha un certo fascino vederti fare da spalla a qualcuno. -
- Scus- - avrebbe voluto protestare con più veemenza, ma con quelle labbra sulle sue veniva difficile.
Chiuse gli occhi.
E poi, poteva dirglielo un'altra volta.
"... forse sono davvero solo pare mentali stupide." si fece più vicina: "... forse a Luka-chan va bene così...?".
Quando si scostò, notò che lei aveva le guance arrossate. E forse non c'entravano i riflettori - al contrario suo, perché nel suo caso era tutta colpa dei riflettori.
- Verrò a vederti, stasera. -
- Ma è solo per una canzone! -
- Tranquilla... - Luka sorrise, un sorriso estremamente ampio: - ... Meiko ha ottenuto un biglietto gratuito in più! -
Crack.
- Ah... sì? - "... perché la voce mi è uscita così?"
- Già! Pare che Rin, Meiko e Lily siano riuscite ad ottenere dei biglietti gratuiti! E Meiko è stata così gentile da prenderne uno anche per me! - Luka giunse le mani, gli occhi che brillavano: - In realtà, l'avevo chiesto a Rin, ma Meiko è stata più veloce! -
- Quindi potrebbe esserci un biglietto gratuito in più? - sentire il nome di Rin aveva improvvisamente ricomposto qualsiasi cosa avesse fatto "crack".
- Oh! - Luka sgranò gli occhi: - ... in effetti sì. Forse... - parve pensarci: - ... beh, che tu sappia, magari c'è qualcun altro che vorrebbe venire...? -
Ci pensò: "... uhm, non mi pare ci sia qualcuno che smani dalla voglia di assistere..."
- Non saprei... - mormorò: - ... forse a Gumi-chan potrebbe far piacere...? -
- Oh... -
"Eh?"
L'espressione di Luka si era fatta strana. Non avrebbe saputo dire cosa avesse di strano. Sembrava pensierosa, ma in modo strano.
- C'è qualcosa che non va, Luka-chan? - le accarezzò una guancia con due dita, piano.
L'altra la guardò negli occhi, come se si fosse appena resa conto di averla davanti: - Uh? Perché? -
- Sembravi... - difficile dirlo: - ... strana. -
Luka sbattè le palpebre: - No, è tutto a posto. - le sfiorò le dita sul viso: - Più che altro, tu mi sembri un pochino strana, ultimamente... -
"Urgh."
- Ah, stavano andando così bene! - un sussurro soffocato, alla sua sinistra.
Si girò - e, con la coda dell'occhio, notò Luka fare lo stesso.
Kaito - vestito di bianco e nero -, Gakupo - vestito di nero e bianco - e Len - poco vestito di bianco con nero randomico - erano a due metri da loro, seduti sul palco, gli sguardi verso di loro. Sembravano tre gufi appollaiati.
"..."
- Cosa stavate facendo? - protestò, i riflettori tornarono a colpire con più forza di prima.
- Voi, semmai. - Len ridacchiò: - Il palco serve a noi. Siete voi quelle di troppo. -
- Però non abbiamo fretta, potete usarlo per un'oretta, se volete! - sorrise Kaito, facendo ciao ciao con la mano.
- E poi, ci sembrava molto scortese interrompervi. - disse Gakupo, come se nulla fosse.
Len intervenne: - Eravate molto concentrate! - un broncio: - Ma poi siete andate proprio male! -
- Male...? - ripetè Luka, piano.
- Pettegole. - Miku si rialzò, pancia in dentro e petto in fuori: - Andiamo, Luka-chan! Qui è evidente che non possiamo avere la nostra privacy! -
- E' piuttosto difficile avere privacy su un palco. - Gakupo sorrise: - Soprattutto se non è vostro. -
- Uffa, io mi stavo divertendo! - protestò Len.
- Ma non fate caso a noi, continuate pure! -
- No, Kaito-nii. -
- Aspetta, Miku! -
Era già scesa dal palco quando Luka la chiamò: - Cosa c'è? -
- Vorrei salutare anche Kiyoteru. - spiegò l'altra: - Mi sembra brutto andarmene così... -
Silenzio.
Lungo silenzio.
- ... oh, giusto! - ricordò improvvisamente tutta la scaletta: - Dov'è Kiyoteru-sensei? Non l'ho proprio visto! - guardò il trio. Avevano tutti e tre gli occhi spalancati: - Insomma, non dovrebbe esserci anche lui, a duettare con voi in una canzone...? -
Silenzio.
Lungo silenzio.
- Ecco cosa ci siamo dimenticati! - Kaito saltò su, seguito a ruota da Len: - Qualcuno chiami Kiyoteru-sensei! -
- Perché nessuno ci ha avvisati che non l'avevamo avvisato? -
- Dovremo saltare una canzone! -
- No! Mi rifiuto! E' una delle uniche due in cui sono vestito da maschio! -
- Ragazzi. - tutti gli sguardi andarono a Gakupo: - ... il concerto è tra dieci ore. -
- Ma se non dovesse arrivare in tempo? -
- Dai, stavamo facendo un po' di scena, sembrava brutto starsene tranquilli. - Len si ravviò i capelli: - Così sarebbe sembrato che non ci importasse nulla di Kiyoteru-sensei. -
Luka sorrise, Miku sospirò. Poi le venne un'idea: - Ehi, Luka-chan? -
- Sì? -
- Tu hai da fare, oggi? -
- Sì. - "Ugh." - Tra un'oretta devo essere agli studi per girare un video. E ne ho un altro oggi pomeriggio. -
- Capisco... -
- Però questo lo finiremo domani. Ho preteso la serata libera. -
Miku fu veramente lieta di non aver sputato il cuore.

Seeekaaai deee ichibaan ohimeesaamaaa-
Afferrò il cellulare e rispose, senza neppure guardare: - Pronto? -
- Ti ho svegliata? -
"Gumi-chan?"
- No, ero perfettamente sveglia. - "Da un minuto.".
- Ieri sera dev'essere stato davvero stancante! - una risata: - Più che altro, immagino la noia dello stare tutto il tempo dietro le quinte! -
- Nah. Ho chiacchierato con Kiyoteru-sensei! -
Era affascinante chiacchierare con Kiyoteru, in certe situazioni. Diceva cose allucinanti con un grande sorriso.
- Me l'ha detto! -
- Eh? -
- No, niente. - un colpo di tosse: - Ti va di uscire? Possiamo andare in fumetteria! E magari dopo ci incontriamo con Ia e Yukari al negozio di videogiochi? -
- Mi sembra un buon piano. - annuì, anche se sapeva benissimo che Gumi non potesse vederla: - A che ora? -
- Passo tra mezz'ora? -
- Cosa? -
- Ehm, sono le quattro e mezza, Miku. -
- Cosa? -.

Tornò a casa quattro ore dopo e con almeno quattro chili in più.
Il giro per negozi aveva dato i suoi frutti.
"Uh?" si stupì nel vedere la chiave girare fino a schiavare la porta: "... Luka-chan non è a casa? Quanto tempo le ci vuole per finire quel video?" forse era uno di quelli lunghissimi.
Andò in cucina, dove le aveva lasciato un biglietto. Nel suo caso, era più sicuro di una mail.
A guardarlo bene, c'erano scritte più cose di quanto ricordasse. Quando lo prese, notò che, effettivamente, c'era un'aggiunta, con una calligrafia diversa dalla sua: "Stasera esco con Meiko, credo di tornare per mezzanotte. Nel caso, tu vai pure a dormire.".
Crack.
- Mezzanotte? Meiko-nee? Per favore! - ridacchiò, ma era una risata strana. Non era proprio "vuota", ma ci si avvicinava.
"Oh, beh..." rimise il biglietto sul tavolo: "... direi che è giusto così. Luka-chan è più grande di me, può andare a bere insieme a Meiko-nee e Haku." chissà se c'era anche Haku, in effetti. Però, se ci fosse stata, l'avrebbe nominata: "Io sono stata con Gumi-chan, Ia-chan e Yukari-chan, oggi. E' assolutamente normale che lei vada a rilassarsi con qualcuno più vicino alla sua età." andò in camera sua, insieme al ricavato della giornata: "... se ci sono io, non può bere. Sono ancora troppo piccola per andare in certi locali." sospirò: "... non ho mai visto Luka-chan ubriaca. Chissà se si è mai ubriacata." svuotò le buste: "Dovrò chiederle quali sono i suoi alcolici preferiti, domani. Magari, quando compirò vent'anni, potremo andare a berli insieme!" ci pensò: "... magari, prima, mi assicuro di saper reggere l'alcool. Potrei chiedere a Rin-" si fermò. Scosse la testa: "No, Rin-chan e Len-kun non sono le prime persone a cui mi affiderei se fossi in stato di ubriachezza." ci pensò: "Kaito-nii forse sarebbe meglio. Dovrebbe anche esserci abituato, in fondo. Non potrei essere peggio di Meiko-nee!" ci pensò meglio: "... forse.".

Seeekaaai deee ichibaan ohimeesaamaaa-
Cercò il cellulare a tentoni. Quando riuscì a ritrovarlo, se lo portò all'orecchio.
You ne?
Attivò la chiamata, prima che la suoneria le distruggesse un timpano: - Pro-pronto? - sbadigliò, realizzando solo in quel momento di essersi addormentata ancora vestita.
- Miku? -
- Kaito-nii? - sbattè le palpebre, cercò di tornare lucida: "Non saranno le quattro e mezza...?" guardò l'orologio sul comodino: le tre e tre quarti.
Guardò fuori dalla finestra, la serranda lasciata alzata: buio.
Si drizzò a sedere, il cuore accelerò di colpo: - Kaito-nii! E' successo qualcosa? -
- No, niente di grave! - si affrettò a dire lui: - Volevo solo avvisarti di aprirci la porta, tra poco. -
- ... aprirci la porta...? - scese dal letto, piano.
- Luka non ha la borsa e frugarle addosso non ci sembra carino. -
- Luka-chan? - scattò in piedi: - Cos'è successo a Luka-chan? Dove siete? -
- No, no, niente! -
- Più forte! Più forte! -
- ... Luka-chan...? - incollò l'orecchio al cellulare.
- Di più! Di più! Mettici più forza! Spingi con tutta la tua forza! Ancora! Ancora! -
Era decisamente Luka.
E stava urlando.
- Non urlare, sveglierai tutti! - la voce di Kaito, sussurrata. Forse aveva provato a coprire la base del telefono, con scarsi risultati.
- Se lui facesse le cose per bene, non dovrei urlare così! - protestò Luka, a voce alquanto alta: - Non verrò mai, così! -
- Arrivare, Luka, arrivare. - sospirò Kaito, paziente: - Prova a spingere forte anche tu! -
- Lo sto facendo! Non vedi come spingo forte? -
- Kaito-nii. -
- Sì? - la voce di Kaito tornò chiara, doveva aver riportato il cellulare all'orecchio.
- Dimmi che è in corso una scena estremamente equivoca. -
- Perché? -
"..." trasse un profondo respiro: - Cosa sta succedendo, Kaito-nii? -
- Tranquilla, pian piano arriveremo. - la risposta di Kaito non aveva senso: - Tu aprici, quando suoniamo! -
- Ma dove siete? Cosa sta succedendo? -
- Forse ce la faremo, in un'oretta... -
- Oretta? - corse alla finestra, guardò fuori, nella speranza di vedere un qualsiasi qualccosa le desse una risposta sensata: - Ma Luka-chan non era con Meiko-nee? -
- Ah, Meiko sta guidando! -
- Cosa? -
- SPINGIIIII! -
- Cosa sta succedendo? -
- Spingete, lì dietro, che qui siamo ancora impantanati! - la voce di Meiko, lontanissima e arrabbiatissima.
- ... impantanati...? - invece di farsi più chiara, la cosa stava diventando sempre più delirante: - Dove vi siete impantanati? Perché Meiko-nee sta guidando? E' sobria, almeno? -
- Ovviamente no, altrimenti non saremmo in questa situazione! -
- CHIAMO LA POLIZIA! AVETE RAPITO LUKA-CHAN! -
- Ma no, stiamo arrivando! -
Poi un rumore, e del silenzio.
Miku rimase immobile.
Una voce limpida e ferma: - Arriveremo tra circa quaranta minuti. - e profondamente alterata: - Scusaci per averti svegliato. Ti avviseremo, quando arriveremo. -
- S-sì, Gakupo-kun... - aveva la vaga impressione che, sì, sarebbero arrivati, ma non necessariamente in ottime condizioni. E non per il qualsiasi-cosa- fosse-successo.

Si era appostata vicino alla porta, per aprirla non appena avesse suonato il campanello.
Quando successe, dovette riconoscere che lo scenario che apparve d'innanzi ai suoi occhi aveva superato qualsiasi sua fantasia: davanti alla porta c'era Gakupo, che sorreggeva una Luka a metà tra l'addormentato e l'essere sveglia; dietro, sulla strada, c'erano due automobili: una era la decappotabile di Lily, la proprietaria alla guida, l'espressione seccata; l'altra era la macchina rossa di Meiko, la proprietaria alla guida, che faceva girare il volante e urlava cose a caso, esaltata; in mezzo, una fune.
La macchina di Lily stava trainando quella di Meiko.
E poi c'era Kaito, appoggiato alla macchina rossa, con la faccia terrea di chi aveva appena visto qualcosa di sconvolgente.
- Spero che ora mi spieghiate. - Miku afferrò Luka, si passò un suo braccio attorno alle spalle e, con un cenno, invitò Gakupo ad entrare.
- Andiamo via subito. - disse lui: - Posa Luka-san, però. -
- Sì... - lasciò Luka, ormai prossima alla fase REM, sul divano nel salotto e tornò alla porta.
- Molto semplicemente... - spiegò subito Gakupo: - ... Luka-san ha subìto le ovvie conseguenze dell'andare a bere con Meiko-san. Così, quando il proprietario del bar ha chiamato Kaito per recuperare Meiko-san, Kaito ha chiamato anche me. Per Luka-san. -
Miku annuì, piano.
- Tuttavia, Meiko-san voleva guidare. Ha molto insistito per guidare. Molto. Ma, ovviamente, non potevamo farla guidare. -
"Io non mi fido della guida di Meiko-nee neppure da sobria..."
- Quindi l'abbiamo messa al volante e siamo scesi a spingere la macchina, per farle credere che stesse guidando lei. Poi è voluta scendere ad aiutare anche Luka-san, Meiko-san si è insospettita e abbiamo dovuto dirle che l'auto era finita in una buca. -
"... Meiko-nee si è posta qualche sospetto solo quando ha notato Luka-chan scendere? E non si era accorta che né Kaito-nii né Gakupo-kun erano in macchina...?"
- Ma...? - chiese, piano.
- Ma tutto questo era un brillante piano di Kaito. -
"Forse non voglio davvero sapere perché Kaito-nii è ridotto in quello stato."
- Quindi ho dovuto svegliare Lily e chiederle di venirci a prendere. -
Miku gettò un'occhiata alla fune che legava le due auto. Gakupo lo notò: - ... sempre continuando a far credere a Meiko-san di stare guidando. -
- Uscire con Meiko-nee è un'avventura... - mormorò, intimorita.
- Mi auguro davvero che Luka-san non abbia di nuovo un'idea simile. O che, almeno, Kaito non coinvolga anche me. - Gakupo la guardò: - Con tutto l'affetto per Luka-san. Ma è anche l'alba. -
- Sì... - si sentiva tesa, e non sapeva neppure lei perché. Tuttavia, non era il caso di rimanere sulla porta: - Vi ringrazio tutti per aver riportato Luka-chan. E scusate il disturbo... -
- Non è stata colpa tua. -
Dopo aver salutato Gakupo, fece un cenno a Kaito. Qualcosa di somigliante a "E' stato bello conoscerti.".
Quando l'allegra compaggine se ne fu andata, Miku tornò da Luka: come sospettava, era sprofondata nella fase REM.
Si sedette accanto a lei: - Forse non lo reggi affatto l'alcool, Luka-chan. - le scostò una ciocca dal viso. La pelle era caldissima: - Almeno ho una scusa per non farti uscire con Meiko-nee. - le prese una mano. Era sudata.
"Che diamine hanno combinato...?".
- Insomma... lo so che sono troppo piccola, per poter fare queste mega-bevute. Però sono sicura che puoi andare a bere con qualcun altro, se lo desideri. Tranne Haku. Credo sia meno pericolosa di Meiko-nee, ma credo anche abbia la sua stessa tendenza all'ubriacatura. Magari, un giorno, potremo andare io, te e Rin-chan! -
- Rin-scian ubriaca sciarebbe più peicolosa di Meiko... -
Trasalì, risalì con lo sguardo agli occhi di Luka: erano aperti. Più o meno. Erano microscopiche fessure.
Forse non era nella fase REM.
- Dormi, Luka-chan. - le posò un bacio sulla fronte.
Una stretta al polso.
Quando guardò, vide la mano di Luka: "... forte, per essere ubriaca e teoricamente spossata...".
- Miku... -
- Sì? -
- Sc'è una cosha che devo ditti prima che scia toppo tardi... -
- Troppo tardi...? - sbattè le palpebre, confusa. Forse si sarebbe dovuta inquietare o spaventare, ma non riusciva davvero a prenderla sul serio.
- Scei un tonno bellisscimo, Miku! -
"..."
- Luka-chan... -
- Sce tu fossci un tonno, passcerei la vita in mare pur di pesciarti! -
- Luka-chan... -
- E poi, quando ti avrei pesciata, perché ovviamente ti pescierei, ti mangerei accuratisscimamente! Non shprecherei nulla nulla! E, dopo, ti mangerei di nuovo! E ti metterei in un acquaio. E poi ti pescierei. E ti mangerei. E ti metterei nell'acquaio. -
- Luka-chan... -
- Perché sei il tonno più bellisscimo che sci scia! Perché sciono stata bravissima, tempo fa! L'ho visto e l'ho pesciato! Non l'ho fatto shcappare! - la avvicinò con uno strattone - che, forse, nella sua idea doveva essere un gesto delicato: - E ora ho il tonno più bellisscimo tutto per me! -
Non riuscì a trattenere una risata.
La tensione parve spaccarsi e crollare in mille pezzi.
- Pensavo che... - si sdraiò su di lei: - ... saresti stata molto meglio con una donna più matura. Qualcuno più al tuo livello. - inspirò il suo profumo, ormai quasi svanito: - Non una ragazzina come me. -
- Scei un tonno! -
- Un tonno bellissimo come me. -
- Voglio un tonno! -
Rise: - Magari ci sono altri tonni più affascinanti di me. -
- No, sciul serio, voglio un tonno. Quello in shcatola. -
- ... di cosa stiamo parlando? -
- Del fatto che voglio un tonno in shcatola. Scio che sce ne sciono ancora. Però non rieshco ad alsciarmi. Me lo prendi? -
"..." - Sei ubriaca. -
- No! Meiko è ubriaca! -
- Anche tu. -
- No! Voglio il tonno! -
Miku si alzò, piano piano. Si sentiva un po' piccata.
- Io ti stavo parlando seriamente. - sospirò, liberando il polso dalla morsa di Luka.
- Anch'io. - rispose lei: - Però voglio il tonno. -
- Ho capito, ho capito. -
- No che non hai capito. -
"..." stava iniziando a non capire più: - ... ho capito che vuoi mangiare un tonno in scatola. -
- Ma l'hai capito che scei un tonno? -
- Sì, Luka-chan. L'ho capito. - "Aspetta, chiariamo.": - Ma ora vuoi mangiare un tonno in scatola, giusto? -
Per la prima volta in quella notte, gli occhi di Luka si aprirono del tutto: - Oh, meno male! Hai capito tutto, allora! - sorrise: - Pensciavo non avessi capito che scei un tonno! -
- No, quello l'ho capito. Era la seconda parte che non mi tornava. -
- Ma dopo mangio anche te, tranquilla! -
- ... cosa? -
- Rimarrai a farti pesciare, vero? -
- Suppongo di sì...? -
- Sciupponi? - il suo sguardo d'indurì.
Le sfuggì una risata: - Sì, Luka-chan. Rimarrò qui a farmi pesciare. -
E Luka, a quel punto, parve rilassarsi completamente. Non disse nulla. Sorrise soltanto.
"... sono stata davvero..."
- Vado a prenderti del tonno! -
- Tonno! -
"... ma davvero..."
- Un'ultima cosa. -
- Poi mi porti il tonno? -
- Sì. -
- Allora va bene. -
"... ma veramente..."
- ... scusami. -
- Portami il tonno e ti shcuscio. - Luka sbattè le palpebre, gli occhi di nuovo a fessure: - Ma per cosha? -
- Per essere stata così stupida. -
- ... oh. Okay. Tonno. -
- Sì, arriva... - andò in cucina, come se il suo corpo non avesse peso.
"Pensavo di non essere adatta a te soltanto perché ti ho vista in foto con una donna più matura. Pensavo di essere troppo infantile, per il tuo aspetto. Pensavo di doverti rendere felice, come se mi mancasse qualcosa. Ero così accecata dalla preoccupazione da non pensare davvero a te. Scusami, Luka- chan." prese tonno e forchetta e tornò in salotto, dove giaceva la Regina Tonna: "Sono senz'altro più infantile di te, nell'aspetto, ma... come ho potuto pensare di essere genericamente troppo infantile per te...?"
- Tonno! -
- Ecco, ecco... -.






Note:
* "Po Pi Po Po Po Pi Po!": Po Pi Po / Vegetable Juice
* "Tsumetai heya o yureugoku kanjou, surudoku eguru nureta hokosaki...": Acute
* "Ima kimi o tsuranuite desire...": Messiah or desire
* "Douka watashi wo achira e tsurete itte kudasai...": Fate - Unmei no tobira, ma anche Fate: Rebirth; la prima è la misconosciuta originale di Miku, la seconda è la più famosa cover dei VanaN'Ice (per questo, nel video della seconda, Miku fa una comparsata all'inizio, come omaggio all'originale).
* Il riferimento al duetto con Kiyoteru è un riferimento a Room 13943.
* "Sekai de ichiban ohimesama-": World is mine
* In Giappone, la maggiore età si raggiunge compiuti i vent'anni.




Oh! Non ho aggiornato dopo dodici mesi e/o più! Mi commuovo da sola! ç___ç *asciuga lacrima con una tovaglia*

Non solo ho aggiornato in meno di dodici mesi ma, con questa terza oneshot, sono ufficialmente a metà raccolta! *O*/ Dopo soli due anni!
Tra l'altro, mi autocompiaccio dell'aver trovato un prompt tanto perfetto: vuol dire sì "infantile", ma anche "verde" (ma dai?) e "vegetale". Più "Miku" di così! (?) [ Definizione presa da qui ]
... anche se, in fondo, la stessa Miku ha capito di non essere la sola "green", tra i Cryptonloid. Mai pensare solo alle apparenze! (...?)

Ci terrei a chiarire una cosa.
Io ho pensato alla trama di ciascuna oneshot nel periodo stesso in cui la prenotai, ossia più di due anni fa; e, sì, i VanaN'Ice erano previsti già all'epoca. Ma, proprio perché ho in mente tutte le trame, posso assicurarvi con assoluta certezza che non riappariranno nelle prossime oneshot di questa raccolta.
... almeno, nelle ultime due. Perché nella prossima ci saranno. Perché la prossima è particolarmente legata a questo capitolo.
(Quindi, qualora sentiate un senso di incompletezza alla fine di questo capitolo, potrebbe essere assolutamente normale - ma se non lo sentite è anche meglio.
Qualora sentiate il suddetto senso di incompletezza anche alla fine del successivo... beh, forse potrebbe non essere assolutamente normale e dovrei espiare inginocchiandomi sui ceci.)

Per concludere, oltre alle citazioni palesi di canzoni, ce ne sono alcune più loscamente imboscate (?).
Se le avete trovate tutte: nel fotolibro, Miku con la mela è da Romeo to Cinderella, Rin streghetta è da Giga Giga Witch (nel cui video Miku non fa esattamente una bella fine.), Meiko e Kaito con gli abiti del deserto sono un riferimento alla serie Color Chronicle e la guerriera e il mago alla serie Synchronicity; l'immagine di Imitation White è questa, anche se è una variante della Imitation White più famosa; infine, i vestiti bianchi e neri di Len, Kaito e Gakupo sono quelli di Haitoku no Kioku ~The Lost Memory~.

E poi, sì, lo staff dei concerti c'è e non c'è, la gente non ci fa caso e, soprattutto, Gumi appare a caso - se continua così, diventerà ufficialmente una deus ex machina. O qualcosa del genere. (?)

A parte ciò, spero che questo terzo capitolo vi sia stato gradito. ^^
Per qualsiasi consiglio o critica, dite pure. ^^
  
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