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Autore: eolide98    30/04/2015    4 recensioni
Vincitrice del contest senza nome indetto dalla pagina facebook " Semidei Uniamoci!"
Caro Will, questo libro è per te. Non preoccuparti, è in latino, non dovrebbe essere molto difficile, per te, leggerlo. Le Metamorfosi di Ovidio, il mio testo preferito, l'ho letto e riletto mille volte... se non dovessi tornare, se la regina del buio dovesse sconfiggermi, beh, le ultime righe sono per te. Vorrei tanto portarti con me, credimi! Ma non posso. Quando l'oscurità trova un raggio di sole, lo divora, lo annienta! E io non posso permettere a Celeno di prendersi la tua luce. È lei il demone col quale mi misurerò, la Regina delle Arpie, il mostro con il quale si è scontrato Enea. Devo farlo, devo salvare quella ragazza, devo salvare te! E più di ogni altra cosa devo redimere me stesso, devo dimostrare al mondo che io non sono come lei, che il buio non si è impadronito della mia anima, perché per tutti esiste una luce, anche per me...
Mi dispiace, Will, avrei voluto passare più tempo con te...
Ti stringo forte, tanto forte da poter sentire il tuo cuore che batte.
Nico
Genere: Avventura, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Nico di Angelo, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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N.D.A.

Questa storia nasce per caso. Nasce da un paio di versi scritti senza motivo, da una lettera indirizzatami per il giorno del mio compleanno. Nasce dalla consapevolezza di poter andare sempre avanti... dedico la storia a Chiara, posso tu risorgere dalle tue ceneri, come una fenice dallo splendido piumaggio...


 

E adesso la parte poco poetica. Questa storia è una Solangelo, collegata a “ Tra Letteratura Medicina e Musica” e “ Le Lame di Giano/Eolo, le note poste in parentesi vi aiuteranno a capire e vi rimanderanno a specifici capitoli tramite dei link.


 

La fic partecipa al contest senza nome indetto dal gruppo FB “ Semidei Uniamoci”

Tema: avventura- amore-azione

Tipo di coppia: Slash: Will X Nico ( Solangelo)

Autore: ovviamente io!


 

Enjoy... ( le note dell'autore non finiscono qui, ce ne sono anche a fine storia, ricordatevi di consultarle!)


 

 

 

FIAMME PRONTE AD AFFRONTARE IL BUIO

 

 

Will correva con la faretra in spalla e l'arco tra le mani. I lunghi capelli biondi erano tenuti fermi da una bandana arancione, un'esile armatura dipinta d'oro copriva la maglia del campo, i bermuda e le infradito, che da sempre facevano parte dell'outfit del figlio di Apollo, erano state sostituite da un paio di jeans chiari e da delle converse scure. Nico gli era sfuggito, il figlio di Ade aveva deciso di affrontare Celeno da solo, gli si era dissolto tra le mani. Ovviamente Will lo aveva cercato: si era diretto verso la sua cabina, ma l'aveva trovata vuota, perfino della spada di ferro dello Stige era sparita. Nico aveva posato un libro sul letto, “Le Metamorfosi”, scritte da un certo Ovidio. Will non aveva fatto molto caso al nome dell'autore, la sua attenzione si era catalizzata sulle poche righe lasciate sulla prima pagina dal figlio di Ade. Non era stato facile decifrare l'elegante calligrafia del moro, la dislessia a volte era una tale seccatura! Ma il senso generale della dedica era piuttosto chiaro: Nico era andato a cercare Celeno da solo, e non voleva assolutamente che il figlio di Apollo lo raggiungesse. Will sorrise, divertito: non gli era mai piaciuto sentirsi dire cosa fare.

Ormai il figlio di Apollo era arrivato nella parte più profonda e selvaggia della foresta e, proprio davanti a lui, Nico stava riverso a terra, scosso da brividi violenti.

 

Will tentò di avvicinarsi, ma una donna uccello alta quasi due metri gli sbarrò la strada. Celeno aveva assunto le sue vere sembianze. L'ala sinistra era ricresciuta, ma il colore del piumaggio del mostro era mutato. Entrambe le ali si erano fuse alle braccia, le mani si erano allungate in degli artigli spaventosi. La veste, una volta azzurra, era stata sostituita dal piumaggio. Il mostro era completamente ricoperto di piume nere come la pece, solo il volto faceva eccezione, pallido e terrificante. Una faccia del tutto normale, lineamenti leggeri e dolci, la carnagione molto chiara. Ciò che fece da subito paura a Will furono gli occhi della regina del buio. Due sfere completamente rosse, senza palpebre. Due enormi fari incandescenti che sembravano indagare l'anima del figlio di Apollo.

Nico mugolò qualcosa. L'erba attorno a lui iniziò ad appassire, un albero perse le sue foglie, mentre il ruscello di acqua dolce che scorreva alle spalle del figlio di Ade si prosciugò immediatamente.

Che cosa ha fatto!” pensò Will, muovendo involontariamente un passo in avanti. Nico aveva usato le tenebre, probabilmente lo scontro con Celeno lo aveva impegnato a fondo , tanto che il figlio di Ade era stato costretto ad utilizzare la sua arma più micidiale. Nico, come figlio di Ade, poteva ricorrere, sporadicamente, alle capacità paterne (viaggiare tra le tenebre, scatenare le ombre contro i suoi aggressori, richiamare i morti e tante altre simpatiche cose), ma in passato il piccolo Di Angelo aveva abusato delle proprie forze. Will, in qualità di suo medico, gli aveva ordinato di non usare mai più, per nessun motivo, i suoi strabilianti poteri. Ma forse Nico era stato costretto ad infrangere quel patto.

Dal corpicino del mezzosangue fuoriuscirono fiotti di oscurità e spirali di tenebre, che avvolsero pietre, sassi e foglie distruggendoli. Celeno sorrise (o almeno Will credette che stesse sorridendo, il becco strapieno di denti da lupo che le faceva da bocca non rendeva facile il compito) e spiccò il volo, librandosi sopra Nico. Immediatamente le tenebre la ricoprirono, chiudendola in un bozzolo. In un attimo quella strana sfera scomparve, depositando in terra la Regina delle Arpie.

-Progenie di Apollo- l'arpia non aveva parlato, Will sentiva la voce della creatura rimbombargli nella mente. Assomigliava terribilmente a quella di Crono, con l'unica differenza che Celeno, tecnicamente, era una donna.

-Una delle tue sorelle mi ha strappato alle tenebre. Il tuo sangue mi ha annientata, in passato. I dardi del sole mi hanno ferita, disintegrata. Ho giurato che mi sarei vendicata! Ho promesso che avrei annientato tuo padre e che avrei bevuto il sangue di ogni figlio del sole. Nico Di Angelo è riuscito a fornirmi le energie necessarie a sconfiggere chiunque si metta sulla mia strada!- Celeno si librò in aria, lasciandosi dietro una scia di tenebre- Tu sarai il primo! E dopo che ti avrò ucciso penserò al figlio di Ade!

 

Nico aprì gli occhi, e si tirò a sedere. Tutto attorno a lui era divenuto cenere. Ogni singola pietra era stata distrutta, l'erba era diventata secca, perfino gli alberi erano morti. Il figlio di Ade ci mise poco a realizzare cosa stesse succedendo. Davanti a lui un essere mostruoso (che supponeva essere Celeno) stava tentando di intrappolare Will Solace tra i suoi artigli. Quell'idiota era venuto a cercarlo, nonostante lo avesse implorato di non farlo. Nico tentò di mettersi in piedi, ma le gambe non sembravano pronte a sorreggerlo.

-NICO!- gridò Will, mentre scoccava una freccia contro il mostro. La freccia si conficcò proprio nel petto di Celeno, ma la regina delle tenebre non ci fece caso, sorrise e gracchiò. La freccia scomparve, assorbita dalle tenebre. Fantastico! Non potevano ammazzarla coi sistemi tradizionali! L'arpia ci mise poco a riprendersi, si fiondò in picchiata su Will, artigliandogli il pettorale di bronzo. Probabilmente, se il figlio di Apollo non avesse indossato l'armatura, sarebbe stato tagliato in due.

-WILL!- gridò Nico, che intanto era riuscito a rialzarsi. Il figlio di Apollo imprecò tra i denti e si diresse verso l'altro ragazzo, ma Celeno gli sbarrò la strada.

-Ora basta...- Nico iniziava ad averne abbastanza di quell'essere, alzò la lama di ferro nero dello Stige, ed immediatamente le ombre iniziarono ad allontanarsi da Celeno, risucchiate, letteralmente, dalla lama scura che il figlio di Ade reggeva tra le mani. L'arpia gracchiò di dolore, cadendo in ginocchio.

-Cosa succede?!- strillò la regina delle tenebre. -Cosa stai facendo?-

Nico abbassò la lama, puntando lo sguardo sull'essere che gli stava davanti.

-La mia spada è in grado di catturare le tenebre, il rimorso e lo sconforto. E tu, mostro, sei un miscuglio di tutto questo. Ti nutri di terrore e generi paura, non ti lascerò andare via!- Nico rialzò la spada, lanciando un muto messaggio a Will: al suo segnale avrebbe dovuto scoccare una freccia contro Celeno. Ma l'arpia non sembrava intenzionata a cedere.

-Bene, Nico Di Angelo... vediamo come te la cavi contro ciò che ti spaventa di più!-

 

Una copia esatta di Nico Di Angelo emerse dalla terra, facendosi strada in mezzo ai massi. La brutta copia del figlio di Ade era vestita esattamente come il Nico originale: stessa armatura, stessi pantaloni, aveva perfino una spada uguale alla sua! Ma Will poteva chiaramente percepire la differenza. Il clone irradiava oscurità, era fatto della medesima sostanza di Celeno. Il figlio di Apollo tentò di ragionare, smettendo di curarsi per un attimo dell'arpia che gli stava davanti. La più grande paura di Nico, il suo più grande terrore, era Nico stesso.

-Una immago, una delle proiezioni del terrore... sono servitori di Phobos, tu non dovresti avere il potere di controllarne una!- Will si era rivolto a Celeno, l'arpia si reggeva in piedi a stento. Le gambe le tremavano visibilmente, mentre il piumaggio nero sembrava dissolversi in piccole spirali di fumo. Controllare l'immago, le stava dando dei problemi, e Will doveva approfittarne.

Il figlio di Apollo si lanciò contro l'arpia, scoccando frecce a tutta forza. Era stata una delle sue sorelle a sconfiggere Celeno la prima volta, ciò voleva dire che anche lui era in grado di metterla KO. Ma il mostro continuava a spostarsi, volando di qua e di là e schivando i dardi. Will non era un grande arciere, doveva ammetterlo, ma quell'essere era davvero troppo veloce! Un attimo prima era davanti a lui e un attimo dopo... un momento... dov'era finita Celeno?

Will smise di chiederselo poco dopo, quando dei lunghi artigli gli bloccarono le braccia a terra.

 

Nico non riusciva a capire perché stesse combattendo contro sé stesso. Era riuscito a sentire Will mentre parlava dell'immago. La creatura che aveva davanti non era reale, non aveva consistenza. Era un falso, una proiezione. Una specie di fantasma, fatto di paura e di sgomento. Le immagines , ai tempi degli antichi greci, vagavano nei templi di Phobos, il dio della paura, e terrorizzavano chiunque capitasse loro a tiro per il solo gusto di farlo. Ma alcune immagines erano particolarmente pericolose, prendevano le sembianze della persona che la vittima temeva e uccidevano chiunque trovassero, senza un motivo ben preciso.

Nico fu consapevole di stare affrontando una creatura di questo tipo non appena il suo clone tentò di colpirlo con la spada. Nico era senza forze, anche volendo non avrebbe potuto battere l'essere che aveva davanti. Si lasciò cadere a terra, convinto di aver fatto tutto il possibile. L'immago puntò gli occhi in quelli di Nico ed in quello stesso istante il mondo crollò addosso al piccolo figlio di Ade. Tutte le sue certezze, tutto lo sconforto e la disperazione che aveva tentato di tenere nascosti riaffiorarono. Nella mente di Nico iniziavano a farsi strada moltissime idee, troppi pensieri gli offuscarono la mente. L'immago colpì Nico in mezzo al petto.

Nessuna ferita, niente sangue, solo una scarica di dolore acutissimo che gli colpiva il cuore. Non era qualcosa di fisico, quanto piuttosto un profondo taglio in mezzo al petto. Davanti ai suoi occhi iniziarono a prendere forma delle immagini. Da un lato Bianca lo implorava di aiutarla, piangendo e dimenandosi, dall'altro Percy Jackson lo guardava di sbieco, continuando a ripetergli di allontanarsi da lui, ma quello che più di tutto il resto lo terrorizzava era lo specchio che Nico vedeva davanti a sé. All'interno vorticavano tenebre e nuvole nere. Parole emergevano dalla massa scura, suoni silenziosi che gli annebbiavano i sensi. “Diverso” gli dicevano. “Via!” gli sussurravano all'orecchio. Il figlio di Ade si rannicchiò per terra, mentre le visioni perdevano di consistenza e si trasformavano in una strana poltiglia. Nico aveva lasciato la spada e l'immago l'aveva recuperata. Adesso aveva una vera arma da rivolgergli contro.

-Nico...- Celeno teneva Will in trappola a pochi passi di distanza da lui, poteva sentirlo benissimo, eppure non riusciva a girarsi verso di lui, terrorizzato da ciò che aveva appena visto e sentito. Will era tenuto fermo dagli artigli di Celeno, l'arpia incombeva sul figlio di Apollo, eppure non riusciva a toccarlo. La maggior parte delle energie di Celeno erano impiegate nella proiezione dell'immago, la Regina delle Arpie, quindi, non aveva abbastanza energie per finire Will: era pur sempre un figlio della luce, il solo contatto con lui le avrebbe dovuto causarle pesanti ustioni. Ma Celeno si era comunque rafforzata molto.

-Nico- lo chiamò ancora Will, -devi distruggere l'immago. Puoi...puoi farcela! Smetti di avere paura di te stesso! Non fuggire, non arrenderti!- Celeno gracchiò, nel tentativo di coprire le parole di Will, ma il figlio di Apollo urlò ancora più forte. -Non sei più solo, Neeks. Hai Reyna, Lou, Austin, Jason... e hai me!- Quel nomignolo, che solo Will era autorizzato ad utilizzare, rinvigorì il figlio di Ade. Nico strizzò le palpebre e si tirò a sedere, mentre la lama si conficcava a pochi centimetri dalla sua coscia. Nico ruotò su se stesso, e fece lo sgambetto all'immago, che ruzzolò a terra, mollando la spada. Ma il figlio di Ade non la afferrò, si limitò a squadrarla e a guardare la creatura negli occhi.

-Non sono solo- sussurrò, -ho degli amici che mi vogliono bene!- affermò, mentre una smorfia di paura prendeva piede sul volto dell'immago. -E posso ancora cambiare la mia vita!- La creatura delle tenebre rimase pietrificata. A poco a poco la pelle del clone iniziò ad essere percorsa da fratture argentate. Gli occhi dell'immago si puntarono in quelli di Nico, mentre un grido silenzioso fuoriusciva, muto, dalle labbra della creatura. La brutta copia di Nico divenne completamente scura e poi, in un lampo, si sciolse in liquame nerognolo.

 

Celeno lasciò andare Will, che si affrettò a rialzarsi. L'arpia barcollava e si toccava il collo, sul suo volto era dipinta una smorfia di dolore. Una luce accecante proruppe dal corpo del mostro, accecando sia Will che Nico. Non appena il bagliore si fu attenuato i due ragazzi poterono puntare lo sguardo su Celeno: era tornata al suo stadio originale. Davanti ai due semidei stava una donna pallida, vestita di celeste, con una sola ala scura ripiegata dietro le scapole. Nulla era rimasto degli artigli; la regina del buio, però, reggeva tra le mani un coltello, una piccola lama di ferro dello Stige, lunga non più di venti centimetri. La creatura urlò, gettando fuori un grido raccapricciante ed animalesco e coprendosi gli occhi. Quel suono fece accapponare la pelle a Will, eppure si costrinse ad incoccare una freccia. Non toccava a Nico abbattere Celeno: solo un figlio del sole poteva sconfiggere la regina delle tenebre. Il biondo scoccò la freccia, ma il mostro fu più veloce, schivò il dardo e si gettò su Will, arma in pugno. Nico si lanciò all'inseguimento della creatura, ma cadde in ginocchio immediatamente, era stremato! Il figlio di Apollo non ebbe il tempo di incoccare una nuova freccia, gettò l'arco per terra e si preparò all'impatto. L'arpia lo investì con tutto il suo peso gettandolo per terra, tentò di colpirlo con il pugnale, ma Will le afferrò il braccio. Immediatamente la pelle della creatura iniziò a fumare laddove il figlio di Apollo la stava toccando. Il pugnale cadde a terra, producendo un suono acuto e metallico.

Will guardò Celeno negli occhi, bisbigliando parole in greco, parole che andavano confondendosi, che ricordavano storie antiche. Antiche frasi in lingua greca, che raccontavano storie passate, giornate di sole, sorrisi mancati e momenti di felicità. Parole nelle quali Will impresse tutto se stesso, tutto ciò che era, tutto ciò che provava. Parole che davano speranza, che riportavano alla vita.

-Fos- sussurrò infine il figlio di Apollo, la parola greca che indicava la Luce. Fu quello a sconfiggere Celeno, quella parola, da sola, riuscì ad allontanare il demone. La Regina delle Arpie si prese la testa fra le mani, mentre, lentamente, iniziava a divenire polvere, mentre la luce la avvolgeva, distruggendo il velo di tenebre che la abbracciava. E al posto della creatura comparve una ragazza dai capelli corvini, che doveva essere Martha. La figlia di Demetra sorrise, prima di svenire. Non doveva essere stato piacevole essere catturata dalle tenebre.

 

Il nemico era sconfitto, tuttavia Nico non aveva la forza di alzarsi, non riusciva proprio a muoversi. Ma Will, al contrario, sembrava pieno di energie. Il figlio di Apollo si avvicinò a Nico , incurante della semidea svenuta a pochi metri di distanza da loro due ,e gli si sdraiò accanto. Era notte, tuttavia le stelle brillavano nel cielo, rischiarando le tenebre.

-Ti avevo detto di non usare le tenebre!- lo riproverò Will, volgendo lo sguardo verso Nico. -Non avresti dovuto farlo! Ti serviranno parecchi giorni per riprenderti completamente!-

-Will- lo apostrofò Nico, -smettila di preoccuparti per me, okay? Non devi farlo per forza! Sei pedante e fastidioso! E poi so badare a me stesso!- Il figlio di Ade mise su il broncio. Gli occhi di Will incontrarono quelli di Nico, che immediatamente arrossì. Il figlio di Apollo passò un braccio dietro le spalle di Nico, attirandolo a sé. Il figlio di Ade tentò di scansarsi, sbuffando, ma Will non gli permise di divincolarsi da quell'abbraccio.

-Voglio prendermi cura di te, Neeks... voglio vederti crescere, vederti ridere. Voglio farti recuperare tutto il tempo che hai perso!- Will cercò di nuovo di incontrare lo sguardo del corvino, ma, non appena i loro occhi si incrociarono, il figlio di Ade distolse lo sguardo. Will gli afferrò il mento tra le dita, costringendolo a guardarlo negli occhi. -Permettimi di guardarti negli occhi- lo pregò. -Sai, alcuni dicono che lo sguardo è lo specchio dell'anima. Non hanno torto, Nico. C'è una sconfinata innocenza nei tuoi occhi, ci sono nascosti i tuoi desideri, le tue aspirazioni e le tue speranze. Forse è questo a renderli così belli-.

Will non poté resistere oltre e posò le labbra su quelle del corvino.

 

E Nico, mentre quelle labbra sfioravano le sue, sorrise. Perché aveva trovato la sua luce, il suo piccolo bagliore di speranza.

 

 

Siamo stelle nell'oscurità

che illuminano una vita fatta di tenebre

siamo fiamme

pronte ad affrontare il buio

siamo speranza e sogni

che dipingono una tela bianca....

 

(E.f.)

 

N.D.A.

Tengo particolarmente a fare alcune considerazioni di fine percorso. Questa storia, quello che ho espresso qui... bhè, è qualcosa che non avevo mai tentato prima, una cosa totalmente originale. Così come originali sono quelle sei strofe, piazzate alla fine della storia, come se fossero un'appendice. Eppure sono state quelle parole ad ispirarmi. Fino all'ultimo sono stato molto combattuto. Non sapevo se fosse opportuno aggiungerle alla storia, non avevo idea di cosa potesse accadere. Ma adesso mi rendo conto che andavano poste alla fine... per dare un monito, un avvertimento. È il mio augurio ad ognuno di voi, essere luce che brilla nel buio...

Ho imparato che il coraggio non sempre è dentro di noi, a volte c'è bisogno che qualcuno ci aiuti a tirarlo fuori. Così come Will aiuta Nico a gettar via tutte le sue paure, io mi auguro che queste parole possano aiutarvi a non avere paura. Adesso, dopo queste ultime righe ( Scritte alle 24.00 della notte) posso dirvi che non ho paura... del giudizio altrui, dei sogni infranti e dei desideri irrealizzabili... a tutti voi dedico questa canzone, che un'amica mi ha fatto ascoltare quando ho smesso di avere paura...

 

 

https://www.youtube.com/watch?v=IXGQ8RA2kt8

 

LASCIATE UNA PICCOLA RECENSIONE...

 

RINGRAZIO:

  1. Elena, che ha corretto la storia, che l'ha vista crescere, che ne ha levigato i contorni e che mi ha sempre supportato

  2. Rocco, che ha letto la storia ed è stato felice... almeno spero

  3. Simona, che mi ha riempito di complimenti per come scrivo, ma ha precisato che avrebbe preferito un po' più di love story...

  4.  Airinslytherin , emilla , LeoValdez00 ,Phoenix12 , _winchester_ , che hanno messo la storia tra le seguite

  5.  EleNina266 , kili_filiThogether , Miky chan , che l'hanno messa tra le seguite

  6.  Lettricesilenziosa27  che l'ha aggiunta alle ricordate ( e dai amica... recensisci che sei silenziosa XDXD)

  7. Glenda che ha dato uno sguardo

  8. Di Florio... che l'ha letta e mi ha fatto sorridere

 

   
 
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