Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: NanaLuna    01/05/2015    2 recensioni
L'Ikea. Piaga del XXI secolo, ci propone mobili scrausi a prezzi "convenienti". Chiunque ha in casa almeno un articolo di questo colosso scandinavo dell'arredamento, e la famiglia Jäger non fa eccezione.
"-Mikasa...-
-Dimmi pure.-
-Possiamo chiamare i tecnici Ikea?- Indicò la figura dell'omino al telefono raffigurato sul libretto d'istruzioni -Qui dicono che possiamo rivolgerci a loro per qualunque...-
-Ma anche no.
-Papà! Puoi chiamare lo zio Armin! Lui è tanto intelligente, ti aiuterà a montarlo in un attimo!-"
(Modern!Au) (EreMika)
Genere: Comico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Armin Arlart, Eren Jaeger, Mikasa Ackerman, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                          Di mobili svedesi, rondinelle e minatori scemi

Eren aveva ceduto e, alla fine, aveva scarrozzato moglie e figlia al dannato Ikea.

Dopo ore e ore di giri nel labirinto di mobili svedesi -e dopo essersi persi quattro volte- la famiglia tornò a casa con una caterva di mobili e suppellettili varie stipate nel bagagliaio.
Arrivati a casa in seguito a un tragitto in macchina in relativa pace, arrivò il momento del montaggio. E lì, Eren capì che i veri problemi stavano per arrivare, e che tutto ciò che aveva affrontato fino a quel momento era solo l'infinitesimale punta dell'iceberg, il prologo di una tragedia shaspeariana.

-Mikasa...-

-Dimmi pure.-
-Possiamo chiamare i tecnici Ikea?- Indicò la figura dell'omino al telefono raffigurato sul libretto d'istruzioni -Qui dicono che possiamo rivolgerci a loro per qualunque...-
-Ma anche no.- Mikasa si voltò di scatto, rivolgendosi all'uomo -alla scimmia bonobo- che aveva sposato con un tono che non ammetteva repliche. -Sarai pur capace di montare uno sportellino, due mensole e un comò! Ci son riusciti Connie e Sasha, vuoi che non ce la faccia tu?-
Eren stava per abbandonarsi allo sconforto, quando la bambina gli trotterellò vicino, rischiando di inciampare nella lunga sciarpa rossa della mamma.
-Papà! Puoi chiamare lo zio Armin! Lui è tanto intelligente, ti aiuterà a montarlo in un attimo!-

Detto fatto. Nonostante l'iniziale resistenza di Mikasa, in mezz'ora Armin era sul pavimento del soggiorno di casa Jäger, con in mano le dannate istruzioni.
-Allora, zio?-
-Armin, dimmi che almeno tu ci capisci qualcosa!-
-Non lasciare che i tuoi neuroni ci abbandonino adesso!-
Nessuna risposta.
-Armin?- Eren scrollò leggermente la spalla dell'amico. Lui, per risposta, alzò lo sguardo dal libretto, senza proferir parola.
-ARMIN!-
-...Shish.-
E se non ce la faceva Armin, era una causa persa.

Ore ventitré e mezza. Dopo essersi arresi, i tre compagni di sventura iniziarono a ritirare gli attrezzi, -già da molto abbandonati a favore delle mani nude e della rabbia- pezzi di vari mobili e i fogli delle istruzioni, utili solo per pulirsi... la faccia.

-Ci siete riusciti?- La bambina, fino a quel momento assopita sul divano, venne svegliata dal rumore.
-Purtroppo no, rondinella.* Saluta Armin e vai a letto, io e mamma ti raggiungiamo subito.-
-Papà, non voglio! Voglio aiutare!-
-Domani potrai aiutarci a pulire meglio il pavimento, se vuoi. Però ora devi andare a dormire, va bene?- Mikasa si inginocchiò davanti alla figlia e le accarezzò i capelli scarmigliati, coi ciuffi sparati in tutte le direzioni.
-Va bene.- Piccolo sbuffo -Buonanotte Zio Superquark!-
-Buonanotte, nipotina volante.-
La suddetta rondinella si avviò verso le scale, sbadigliando rumorosamente.
-Io avevo una specie di fascia con la lucina, dov'è?- Domandò Eren.
-Eccola.-
-Per cosa?- "cinguettó" una vocina in alto alle scale -Per giocare al minatore?-
-No, per giocare al coglio...allo scemo.-
-Aaaaaaaaah.- rispose al padre -ma per fare quello non hai bisogno di giocare!-


-Che ci vuoi fare...i bambini sono la voce di Dio!- sogghignò di Jean quando il racconto gli giunse alle orecchie -Ed evidentemente Tori è la rondinellina del Signore!-
-Taci, Jeanvallo.-


*Soprannome che riprende il significato del nome Tori (volutamente rivelato solo alla fine), che significa appunto "rondine". Tori può anche essere, da un altro lato, considerato come ipocrostico di Victoria.





Note dell'autrice: codesto sclero mi è venuto in mente quando mio padre ha avuto la disgraziata idea di rinnovare la cucina regalando agli svedesi l'occasione di guadagnare soldi per andare a prostitute.
De facto, la battuta del minatore scema l'ho fatta io a mio padre. Vi potrò sembrare la figlia meno rispettosa della terra...ma ne è valsa la pena (E poi, schivare martelli che volano è un'esperienza magggica con tre g)!
Dovuti ringraziamenti a:

La Tatozza (Tata Randagia Efp), che mi sostieneh, mi aiutah ed è tanto bravah

Sergente Maggiore Hartman (mio padre), che si fa trollare con la stessa facilità con cui si trolla un savoiardo.

E, beh...ringrazio anche gli svedesi.

(BTW, la storia è 500 parole giuste giuste! Mi sento un mito)
   
 
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