Anime & Manga > Inazuma Eleven
Segui la storia  |       
Autore: _CreepyAlis_    01/05/2015    2 recensioni
Questa é una spin-off di 'n a t a l e', quindi se non l'avete letta forse non sarà molto comprensibile! Quindi filate e poi tornate, tanto non scappa~
["Amavo Gazel. Ma...
Primo. Non riuscivamo a discutere civilmente per più di tre minuti.
Secondo... Lui non sapeva..."]
Genere: Demenziale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Bryce Whitingale/Suzuno Fuusuke, Claude Beacons/Nagumo Haruya
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Natale'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Heee~y! :)
 
Questo è l'ultimo capitolo... Spero di sentire cosa avete pensato della storia!
Ma vi dico tutto alla fine x)
 
[C'è un flashback, scritto in corsivo e con i pensieri scritti 'così'... Ho invertito, va bene? Così non impazzirete a capire ^^*]
 
Alla storia~


*I've loved you for a Thousand years, and will love you for a Thousand more...*
 
Erano passati tre giorni da quando Midorikawa era stato portato all'ospedale, e oggi finalmente era Natale.
 
Io e Gazel avevamo appena incontrato Hiroto e Midorikawa, e ci stavamo dirigendo verso casa dopo essere stati a un ritrovo con tutti quelli della Aliea.
 
Camminavamo fianco a fianco, senza parlare.
Poi, per puro caso ci guardammo, e io piombai nei ricordi di tre giorni fa.

.
 
.
 
.
 
 
"Spero solo che Hiroto sappia cosa sei, Burn. Se ti farà mai del male, chiamami." finì, guardandomi.
 
' ... ?'
 
"Eh?" dissi.
 
"Haha, guarda che si nota che tu e Hiroto siete più uniti. Quindi ripeto... Spero lui che sappia cosa sei... Perché io lo so ormai." di nuovo che rideva senza la partecipazione degli occhi.
 
Faceva male, vederlo sorridere e scherzare così forzatamente.
 
"Gazel... Tu... Provi qualcosa per... Me?" non riuscivo a crederci.
 
Lui sorrise di nuovo, e cominciò a parlare. Come uno che non ha niente da perdere ormai.
 
"Sì, Burn. Qualcosa, affetto, amore... Non descrivono neanche cosa provo. Comunque non è importante... Hai Hiroto!"
 
Non era importante?! Lui se ne stava lì, forzandomi un sorriso con le labbra mentre gli iceberg nei suoi occhi stavano per sciogliersi, pensando che io amassi Hiroto?!
 
Non sapevo se scoppiare a ridere o tiragli qualcosa.
 
Mi trattenni dal fare entrambe. Me n'ero appena accorto... Si stava allontanando per lasciarmi a Hiroto.
 
Gli avrebbe fatto male, no, gli stava già facendo male, ma lo stava facendo lo stesso, pensando fosse meglio per me.
 
Gazel... Era cambiato dal Gazel della Aliea.
Se voleva qualcosa, in qualche modo l'aveva.
Ora voleva qualcosa, me, e la stava lasciando a un altro.
Cristo. Lo amavo ancora di più.
 
"Gazel... Quante volte mi hai mentito ultimamente per distaccarti e lasciarmi pensare a... Hiroto?". Era stato troppo strano dire l'ultima parte. Neanche era vera.
 
"Vuoi l'elenco?" mi chiese e io annuii. Era chiaro che era nervoso, ma non mi avrebbe mentito. Non voleva più scappare, da quel che vedevo io.
 
Inspirò prima di cominciare.
 
Ahia. La vedevo lunga.
 
"Bene... Io direi che la prima cosa é il nome... Mi dispiace di averti fatto stare così male quella volta, e di averti detto così che non avevi diritto di chiamarmi Suzuno. É solo che... ‹Burn› per me significa qualcosa, capisci? Significa gli anni che abbiamo passato insieme, la storia che abbiamo condiviso. Significa gli anni possibilmente più belli della mia vita. ‹Nagumo› vuol dire futuro, in cui io non sono al tuo fianco... Ma fa troppo male ‹Suzuno› invece. Quindi... Ti prego, non chiamarmi così. In ogni caso, se hai bisogno di qualsiasi cosa, io ci sarò. Come l'altro giorno, ricordi? Non ti avrei mai lasciato in lacrime. E con questo fa due. Tre con l'aiutare Hiroto. Sai che l'idea di farci aiutare dalle squadre era tua?" mi guardò con un accenno di ghigno.
 
Non ci potevo credere.
Si dice che ami veramente qualcosa se riesci a lasciarla andare... Ma cristo, lui mi stava praticamente calciando via!
E io non me n'ero mai accorto... L'idea era stata sua, e invece aveva detto a Hiroto che-!
 
"Vuoi sentire tutto o basta questo?"
Io lo guardai. C'era altro. Altro. Oltre a tutto questo.
 
"Oh nonononono, Gazel. Tu mi dici tutto. Magari se ci mettessimo sul divano invece di starcene qui sul pavimento dell'entrata sarebbe meglio, no?" gli sorrisi. Lui ricambiò con uno vero. Bastava dire delle frasi retoriche evidentemente, alle volte.
 
Poi mi alzai e gli tesi la mano. Lui la prese e lo aiutai ad alzarsi.
 
Seduti, ricominciò.
"Lo so, è un po' lungo, ma l'hai chiesto tu. Quindi ascolti.". Ghignai. Era ancora il mio Gazel.
 
"Hah... Questa è stupida... Ricordi la bici? Non volevo tenermi a te?" annuii.
 
Ora capivo seriamente. Sarebbe stato troppo profondo per lui tenersi a me quando ciò che voleva fare era distaccarsi. Lo guardai per fargli capire che non servivano spiegazioni. Lui ricambiò con un silenzioso grazie negli occhi.
 
Dop avermi detto le altre cose che mancavano, decisi di parlare io finalmente.
 
Ero stato un bastardo a tacere tutto il tempo. Uno di prima categoria anche.
Ma avevo bisogno di sapere cosa gli passava per la testa.
 
"Gazel... Ricordi quando me la sono... Ecco... Presa... L'altro giorno?"
 
Lui ghignò alla mia scelta di parole, ma annui ugualmente.
 
"Ecco... Il fatto è che... Odio il mio nome se sei tu a pronunciarlo. Anche per me ‹Burn› vuol dire qualcosa. Come pure ‹Gazel›, Gazel. Capisci dove voglio arrivare?".
 
A giudicare dalla tempesta negli occhi, no.
Gli stavo distruggendo la torre di certezze (false) che aveva costruito insieme al muro tra se stesso e me. Ovvio che era confuso.
 
"Ma... Tu e Hiroto... Siete più vicini, no?" mi chiese spaesato.
 
Ecco. Quella era forse l'unica cosa che potevo confermargli.
 
"Sì Gazel. Ma non è quello che pensi tu... Sfido che chiunque sarebbe così dopo aver condiviso il nome di chi ama! E ti assicuro che i nomi non erano i nostri!" buttai fuori ridendo. E arrossendo come un cretino.
 
"... Tu hai detto a Hiroto chi ti piace e lui lo stesso? Per quello?". Dio se era sconvolto!
 
'Che bastardo che sono! Non si fanno certe cose alle persone, Burn.' mi rimproverai.
 
Gazel stava pensando.
"Ma allora... Se non ti piace Hiroto e tu non piaci a lui... Chi...?".
 
Ora era un terreno minato.
E io ci corsi dritto dentro, senza pensarci due volte.
 
Appoggiai la fronte sulla sua, guardandolo. Non avevo mai visto i suoi occhi da così vicino.
 
Lui era... Stupito era dire poco, ma rendeva l'idea.
 
Stette un attimo immobile, non capendo. Poi vidi i suoi occhi schiarirsi dalla tempesta, e capii che ci era arrivato.
 
Chiuse gli occhi, sorridendo di se stesso per non averlo capito prima.
 
Ma non c'ero arrivato neanch'io. Questa era la nostra consolazione.
 
Mi avvicinai di più, lentamente, per dargli il tempo di abituarsi all'idea che sì, anche per me era così: era lui il mio ‹Burn› secondo il suo concetto e io il suo ‹Gazel› secondo il mio. Le stesse idee, lo stesso sentimento.
 
Lui decise di riaprire gli occhi quando sentì le mie labbra sfiorare le sue. Sorrise, e io mi fermai un secondo prima di-
 
Prima di ricevere una sonora manata da Gazel.
 
Lo guardai. Cosa cavolo c'era? Uno dopo un sorriso a simile distanza ravvicinata si sarebbe aspettato un bacio, e invece?!
 
"Burn... Se ti azzardi a stare di nuovo muto per tutto il tempo che io ti dico cosa succede in metà della mia testa, non parliamo del cuore poi, giuro che vado a prendere uno dei palloni neri della Aliea e poi ti vengo a cercare. Va bene?" disse sorridendo. Lo stesso sorriso che aveva avuto nella partita contro Endō e che voleva dire solo una cosa: ‹ti distruggerò›.
 
"V-va bene Gazel! Non lo farò più! Giuro!" dissi sorridendo nervosamente.
 
"Bene." ribatté lui, sorridendo veramente. Senza l'aura assassina.
 
Poi mi baciò.
 
Finalmente era finita. Anzi... ora poteva cominciare qualcos'altro.
 
Quando ci staccammo, lui stava ghignando.
 
"Considera questo come un pegno, Burn. Ora hai giurato. Non dimenticarlo.".
 
"Potrebbe succedere... " lo stuzzicai. Lui ghignò di nuovo.
 
"Vorrà dire che te lo ricorderò a vita io." finì.
 
"Gazel... Su cosa avevo giurato?"
 
Lui rispose stando al mio gioco.
"Su questo, Burn." e mi baciò di nuovo.
 
.
 
.
 
.
 

Camminavamo fianco a fianco, senza parlare. Le parole non servivano.
Poi, per puro caso ci guardammo, e le nostre mani intrecciate si strinsero l'una nell'altra.

Heya~ ^^
 
Spero vi sia piaciuta questa spin-off...
Mi sono divertita troppo a scriverla! x)
 
Grazie a TimeStrangerRey che si è presa la briga di recensire tutti i miei capitoli quando la storia era ancora in corso! x)
 
La faccio breve, e lascio a voi commenti, idee, critiche e quant'altro~
 
Ci vediamo in un'altra storia!
 
[Canzone: A Thousand Years - Christina Perri]
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inazuma Eleven / Vai alla pagina dell'autore: _CreepyAlis_