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Autore: Hazel_    01/05/2015    3 recensioni
Una volta fidanzati ufficialmente, Virginia e Liam pensavano di poter vivere la loro vita al meglio, senza intoppi o rivali per entrambi, ma sarà così?
-
“So che vuoi baciarmi.” disse prendendomi le mani e avvicinandomi a sè, forse fin troppo, i nostri nasi si sfioravano, sentivo il suo respiro caldo sulle labbra, così mi alzai di scatto e lei sbarrò gli occhi delusa.
“Non possiamo.” le dissi a denti stretti, con un pò di pentimento, perchè era vero, volevo baciarla, era più forte di me, e resisterle non era stato affatto facile.
-
Un matrimonio in vista, un bebè in arrivo, un appartamento nella Grande Mela, due terzi incomodi un po' troppo ingombranti, due lavori stancanti, e la loro vita cambia radicalmente: riusciranno a tornare come una volta?
SEQUEL DI “SHE IS MY LITTLE SISTER”.
***
https://www.youtube.com/watch?v=dgK-s2lj_6M
Trailer youtube fan fiction.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altri, Liam Payne, Nuovo personaggio
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Oh, what hard luck stories they all hand me!'
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Break the chains.



 

Per tutto il tragitto in macchina dal centro commerciale a casa non avevo rivolto la parola a Kendall, ero troppo sconvolta per ciò che era successo poco prima con Chanel: le sue parole mi avevano ferita, erano state affilate come la lama di un coltello, ma di certo non la biasimavo, mi meritavo tutto ciò che mi aveva detto.
-Hai intenzione di chiuderti in questo ostinato mutismo per tutto il resto della giornata?- mi domandò Kendall non appena accostò sulla strada a lato del mio appartamento; supposi che Liam fosse andato a lavoro, dato che la sua auto non era nei paraggi, e mi sentii sollevata, non volevo che pure lui mi vedesse con Kendall e che sospettasse di qualcosa.
-Mi sento malissimo Kendall, è come se le parole di Chanel avessero ferito anche il piccolo.- risposi sull’orlo del pianto -E in piú non riesco a tenere ancora dentro di me questo segreto, devo dirlo a Liam al piú presto!-
Feci per aprire lo sportello ed uscire dall’auto, ma Kendall mi fermò prendendomi per il polso, costringendomi a rimanere bloccata accanto a lui.
-Tu non farai nulla, ci siamo capiti?- mi disse con tono autoritario, la sua espressione si fece piú seria, mi stava fermando dal compiere un gesto di cui mi sarei pentita per il resto di tutta la mia vita.
-Non ora, almeno.- aggiunse lasciando la presa sul mio polso -E soprattutto non se io non sono d’accordo con te, questa situazione riguarda tutti e due.-
-Tutti e tre.- dissi con voce fiebile e lo sentii sospirare -Anzi, quattro con Liam, perchè anche se per ora non ne è a conoscenza c’entra in ogni caso.-
Kendall annuí e sospirò ancora una volta, sapevo che era d’accordo con me.
-Glielo dirai, okay, e se vuoi posso farti da supporto morale ma aspetta che nasca questo bambino, cosí potrai fare il test del DNA e...- non lo feci finire di parlare, lo interruppi e parlai sopra di lui.
-Aspettare la nascita? Kendall, lo capisci che non riesco a tenere dentro un giorno di piú questo segreto?- esordii passandomi una mano sulla fronte che era già sudata, sia per il caldo che per l’agitazione.
-E cosa vorresti fare Virginia, mh? Dirglielo cosí come se fosse una cosa da niente?- mi domandò retoricamente.
-Troverò un modo per dirglielo, davvero.- aprii lo sportello ed uscii dall’auto, ma questa volta non mi bloccò.
-Non fare cose di cui potresti pentirtene.- mi disse Kendall mettendo in moto l’auto ed io sospirai.
-Non lo faró.- risposi smorzando un sorriso -Grazie comunque per il passaggio e per... per tutto, davvero.-
-Sai che io non ti abbandonerò mai.- mi disse ricambiando il sorriso, e sentii le guance andarmi a fuoco.
-Ti ringrazio... Be’ allora, ci sentiamo.-
-Va bene, pensa a quello che ti ho detto.-
-Lo faró.-
Kendall annuí e ripartí nello stesso momento in cui mi voltai per entrare nell’appartamento; avrei pensato a ciò che mi aveva detto, ovviamente, ma non me ne sarei stata con le mani in mano: avrei reagito senza però farglielo sapere.
 
≈≈
 
Parcheggiai l’auto alla bell’e meglio accanto al marciapiede a lato dell’edificio dove lavorava Liam, presi la borsa e scesi, sospirando mentre chiusi lo sportello.
Sapevo che mio marito e Zayn facevano una pausa di venti/trenta minuti alle cinque, e che andavano da Costa o da Starbucks per prendersi un caffè e fumare una sigaretta in pace prima di riprendere a lavorare per le restanti due ore, per questo ero passata nel suo ufficio a quell’ora, per lasciargli una lettera nella quale gli spiegavo tutta la storia fra me e Kendall e del fatto che non potevo piú tenere dentro di me questo segreto; inoltre, lo avevo fatto in quel momento perchè ero decisa a farlo, ero sempre stata impulsiva, e il piú delle volte era un fattore negativo in me, dato che finivo sempre per rimetterci, perchè agivo prima di pensare alle conseguenze.
Riconobbi Alyssa, la ragazza che prendeva gli appuntamenti giú all’ingresso, mi salutò e mi disse che Liam era uscito con Zayn per una pausa, cosí finsi di non saperlo e le dissi che gli avrei lasciato scritto un biglietto nel suo ufficio, per evitare che facesse domande.
Presi l’ascensore e salii fino al secondo piano, che stranamente era vuoto, forse dovevano essere tutti in pausa in quell’orario, meglio per me.
L’ufficio di Zayn era il primo a destra, quindi supposi che il suo fosse il secondo, dato che mi aveva detto di essere praticamente accanto a lui, e mi complimentai con me stessa per aver ricordato bene quando entrai dentro e vidi una mia foto, la prima ecografia del bambino e uno scatto di noi due del nostro matrimonio, incorniciati sulla scrivania. Sorrisi e guardai l’ora sul telefono subito dopo, erano le cinque e ventiquattro, tra poco sarebbero tornati e non volevo che mi trovasse là dentro, perciò aprii la borsa e tirai fuori la lettera.
La rigirai un po’ fra le mani con fare titubante prima di decidermi a poggiarla sulla scrivania, in mezzo ad altre buste, fogli, cartelle e scartoffie varie: avevo fatto la cosa giusta?
Sospirai e decisi di rispondermi di no da sola, mi ero già pentita di aver reagito in quel modo, e non lo avrei detto a Kendall, perchè Liam non lo sarebbe venuto a sapere per ora, cosí ripresi la lettera e la strinsi al petto come se in quel momento fosse stata la cosa piú preziosa di tutte.
Presi anche la borsa che avevo appoggiato sulla sedia girevole e controllai che tutto fosse in ordine prima di uscire dall’ufficio, però andai a sbattere contro qualcuno, e sperai tanto che non fosse...
-Grace, oh scusami!- esclamai non appena alzai lo sguardo e vidi di fronte a me la segretaria bionda di Liam.
-Signora Payne, non si preoccupi! È stata colpa mia.- disse ridacchiando e chinandosi per raccogliere i fogli che le erano caduti a terra, cosí la imitai per aiutarla.
-Cercava suo marito?- mi domandò subito dopo.
-Sí, ero passata per riferirgli una cosa familiare, ma vedo che non c’è quindi gliela dirò a casa.- le risposi cercando di non entrare troppo nello specifico, e lei annuí.
-È sicura? Vuole che gli riferisca qualcosa?- mi domandò ancora una volta, quanto era ficcanaso quella ragazza!
-Ti ringrazio ma no, ho detto che ci penso io.- le dissi, forse con un tono un po’ troppo scocciato.
-Va bene, adesso mi scusi ma devo proprio tornare a lavoro! È stato un piacere vederla signora Payne!-
-Anche per me Grace, arrivederci!-
-Arrivederci!-
Mi rivolse un sorriso di cortesia falso come una banconota da tre dollari e lo stesso feci io, lasciando subito dopo l’edificio.
Riprendendo la lettera avevo sicuramente fatto la cosa giusta.
 
 
Grace’s pov.
 
 
Avevo visto la moglie di Liam entrare di fretta nell’ufficio, chissà perchè lo stava cercando?
Sbuffai scrollando le spalle, queste scartoffie che dovevo consegnargli erano veramente troppe, questo lavoro mi stava già stancando, ma continuavo solo perchè il mio capo era Liam, e con la colossale cotta che avevo per lui non potevo abbandonarlo cosí su due piedi.
Entrai nel suo ufficio e nel vedere le foto di lui e sua moglie, e l’ecografia del loro bambino sulla loro scrivania mi salí la rabbia e un tremendo senso di gelosia, cosí presi la foto di sua moglie e la guardai meglio: perchè lei era cosí bella, cosí perfetta?
Cosa aveva lei che io non avevo?
Praticamente tutto, Liam in primis.
E subito dopo venivano i soldi, una famiglia allargata e un bambino in arrivo, solo Dio sapeva quanto la invidiavo.
Sospirai e rimisi la foto di Virginia al suo posto, poi presi le scartoffie ed iniziai a suddividerle e a distribuirle sulla scrivania, quando ad un certo punto una busta bianca con su scritto “Liam” attirò la mia attenzione.
La presi in mano, incerta sul da fare: ero la sua segretaria, buste di quel genere mi capitavano fra le mani praticamente ogni giorno, solo che -a differenza di quella- nelle altre il mittente erano delle aziende simili alla Payne & Son.
Non potetti piú resistere, cosí mi decisi ad aprirla, stando attenta a non farmi scoprire da qualcuno che passava di lí o peggio, da Liam o Zayn.
Sospirai ancora una volta quando vidi il contenuto della lettera: era molto lunga ed era scritta a mano, con una calligrafia precisa ed elegante, quindi supposi che appartenesse alla moglie di Liam.
Non volevo farmi gli affari loro, cosí decisi di rimetterla dentro alla busta, ma nel ripiegarla l’occhio mi cadde su una frase che catturò la mia attenzione: “...io non so di chi sia questo bambino, Liam.”
Sbarrai gli occhi incredula e la rilessi più volte: ma cosa voleva dire con quella frase?
Alzai lo sguardo non appena sentii la voce di Liam e di Zayn provenire dal corridoio, cosí nascosi la lettera dentro in mezzo ad altri fogli che dovevano riportare nel mio ufficio, e sorrisi quando vidi Liam entrare nella stanza.
-Ciao Grace, Alyssa mi ha detto che Virginia era passata, ha per caso lasciato un messaggio?- mi domandò sedendosi alla scrivania.
-No, se n’è andata quando sono entrata per lasciarti quei fogli, ci siamo solo salutate.- gli risposi e lui annuí.
-Okay, ti ringrazio.-
Gli sorrisi nuovamente e mi dileguai nel mio ufficio, chiusi la porta cercai la lettera tra quelle dannate scartoffie e quando la trovai mi sedetti, iniziando a leggerla.
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Avevo praticamente svuotato la borsa e messo sottosopra l’auto circa dieci volte, ma di quella busta non c’era traccia, eppure ero sicurissima di averla ripresa dalla scrivania di Liam.
Mi passai una mano sulla fronte, cosa fosse successo se mio marito l’avesse letta?
Sobbalzai non appena sentii la porta d’ingresso aprirsi e chiudersi subito dopo: Liam era tornato ed io stavo per avere un mancamento.
-Hey, tesoro.- dissi andandolo ad abbracciare, era rilassato e questo mi fece tirare un sospiro di sollievo dentro di me.
-Tutto bene con Chanel?- mi domandò dopo avermi baciata, e subito il cuore prese a battermi forte per la paura: sapeva qualcosa per caso?
-Perchè questa domanda?- gli chiesi questa volta io.
-Dico, avete fatto shopping?- mi ripropose meglio la domanda e mi sentii sollevata ancora una volta, allora non sapeva niente!
-Ah sí sí, certo!- gli risposi, poi andammo in camera e gli mostrai ciò che avevo comprato con Chanel prima che tutto andasse a rotoli, e nella convinzione del fatto che non avesse letto quella lettera, decisi che l’indomani sarei tornata nel suo ufficio per controllare meglio.
 
≈≈
 
Siccome Liam era andato ad una riunione con un rappresentante di un’altra azienda a SoHo, decisi che quello era il momento adatto per entrare di soppiatto nel suo ufficio e cercare quella lettera.
Al contrario del giorno prima, all’ingresso non c’era Alyssa ma bensí Grace.
-Salve Grace.- le dissi e lei alzò lo sguardo da alcune scartoffie, rivolgendomi un sorriso -Ieri quando sono andata nell’ufficio di Liam ho perso un orecchino, e me ne sono resa conto soltanto quando sono tornata a casa!-
Grace alzò un sopracciglio e un ghigno di sfida si fece spazio sul suo viso abbronzato, non ne capivo il motivo.
-Venga con me, la accompagno di sopra.- esordí raggiungendomi aldilà della scrivania, poi prendemmo l’ascensore e salimmo fino al secondo piano.
Probabilmente anche Zayn si trovava a SoHo insieme a Liam oppure era rimasto a casa, dato che il suo ufficio era chiuso.
-Sarà sicuramente sulla scrivania, mi sono avvicinata per vedere le nostre foto.- dissi ridacchiando e quando mi voltai vidi Grace chiudere la porta.
-Perchè hai chiuso la porta?- le domandai non capendo.
In risposta lei tirò fuori un foglio ripiegato dalla tasca dei pantaloni e me lo mostrò.
-Cercava questa per caso, signora Payne?- mi domandò con lo stesso ghigno di poco prima e spalancai gli occhi non appena riconobbi quel foglio: era la lettera che avevo scritto a Liam, ecco dov’era finita!
-Come hai fatto a trovarla?- le domandai tentando di strappargliela di mano, ma lei ritrasse la mano indietro scoppiando in una risata a dir poco terrificante.
-Le è probabilmente caduta quando ci siamo scontrate e io l’ho raccolta per sbaglio insieme alle mie scartoffie.- rispose con un tono del tutto pacato -Sa che da ieri ho iniziato ad amare gli sbagli?-
Sospirai pesantemente e decisi che sarei dovuta arrivare ad un compromesso con Grace, il che mi faceva innervosire: chi diavolo era lei per credere di potermi ricattare e manipolare come voleva?
-Sarebbe cosí difficile tenerlo dentro di te per altri tre mesi?- le chiesi.
-Tenerglielo nascosto per altri tre mesi? Oh Virginia, non pensavo che fosse cosí meschina!- rispose scuotendo la testa in segno di negazione, ma brutta stronza che non era altro!
-Quanto vuoi allora?- le domandai ancora, magari avrei potuto tapparle la bocca con i soldi.
-Voglio che Liam lo venga a sapere.- rispose puntigliosamente -Non è l’unica a nutrire qualcosa nei suoi confronti.-
Spalancai gli occhi per la seconda volta in quei pochi minuti: mi stava dicendo di amare Liam?
-Io non nutro soltanto qualcosa nei suoi confronti, io amo mio marito!- esordii facendola scoppiare a ridere: ero davvero cosí divertente?
-Se lo amasse davvero non sarebbe mai andata a letto con l’altro ragazzo.- mi disse con un tono dispregiativo, ma chi si credeva di essere per trattarmi in quella maniera?
-Adesso basta, dammi questa dannata lettera!- esclamai riuscendo a strappargliela di mano questa volta, e ci voltammo entrambe verso la porta quando la sentimmo aprirsi: era Zayn.
-Che succede qua dentro?- chiese rivolto a Grace, poi si voltò a guardare me -Virginia ciao, che ci fai tu quí?-
-Sono venuta a riprendere una cosa che avevo lasciato qua dentro.- gli risposi sotto lo sguardo furente di Grace.
-Vuoi che ti accompagni di sotto oppure a casa?- mi domandò ancora una volta.
-No grazie Zayn, tornerò a casa da sola.- gli dissi e poi lo abbracciai per salutarlo, questa volta Grace non l’avrebbe avuta vinta.
 
 
Liam’s pov.
 
 
Finita quella stressante riunione a SoHo tornai in ufficio per dire a Grace di spostare alcuni appuntamenti, meeting e cose varie, fra tre giorni ci sarebbe stata la visita di Virginia dalla ginecologa ed io me l’ero ricordato soltanto quando il rappresentante dell’azienda aveva fissato un altro meeting per quel giorno.
-Grace, ho bisogno di te per spostare alcune riunioni.- le dissi facendole cenno di seguirmi nel mio ufficio e lei lo fece.
-Prima di farlo Liam, dovrei parlarti.- esordí non appena chiuse la porta alle sue spalle.
-Avanti parla.- dissi sedendomi alla mia scrivania ed aspettai che si decidesse a parlare -Allora?-
Grace sospirò e si avvicinò a me.
-Ecco vedi...- si torturò le mani per qualche secondo, poi alzò lo sguardo puntando i suoi occhi azzurri nei miei -Liam, tua moglie ti ha tradito.-
Sbarrai gli occhi nel sentire le sue parole: e questa frottola da dov’era venuta fuori?
-Come scusa?- le chiesi certo che si trattasse di uno scherzo di cattivo gusto, magari si era messa d’accordo con Zayn, me lo sarei aspettato dal mio migliore amico.
-Lei ha fatto sesso con il suo amico, Kendall.- mi spiegò e quel suo tono cosí convinto mi fece preoccupare.
-E tu come fai a saperlo?- le domandai ancora una volta.
Anzichè rispondermi, Grace mi porse una lettera che prima mi rigirai tra le mani, e poi iniziai a leggere.
 
 
Liam,
so che ti chiederai il perchè di questa lettera ma non sarei riuscita a dirti di persona questa cosa.
Devi sapere prima di tutto che ti amo, sposandomi mi hai reso la persona piú felice di tutte, e ciò che ho fatto è imperdonabile, non ci sono parole piú soft per definirlo.
Scoprire di essere incinta è per le donne una cosa davvero fantastica, ma per me non è stato cosí, non del tutto almeno, perchè io non so di chi sia questo bambino, Liam.
E mi sento una poco di buono a dirlo, mi sento sporca, ma ho avuto vari rapporti sia con te che con un altro uomo, Kendall.
È successo una volta soltanto, quando tu eri ad Ottawa ed io ero ospite da Kylie.
Ero da sola in casa, lui è tornato dal Minnesota, abbiamo parlato e poi siamo finiti a letto insieme; è successo tutto troppo velocemente, ed è a causa di questa frettolosità che mi pento ogni giorno sempre di piú di ciò che ho fatto.
So che sarai arrabbiato quando lo leggerai e non ti biasimo per nulla perchè credimi, anche io sono infuriata con me stessa.
Molto piú di quanto tu pensi.
E sai benissimo che l’unica cosa che volevo evitare è far passare a mio figlio ciò che ho passato io con mio padre, non voglio che viva con i genitori separati sin da piccolo.
Be’ almeno se sarai tu il padre e spero proprio che sia cosí.
Non mi va di buttare all’aria un anno e mezzo di matrimonio per un mio errore da ragazzina, è cosí che mi sono comportata.
E se non vorrai perdonarmi sappi che lo capirò, è ciò che mi merito.
Ti amo nonostante tutto, voglio che tu lo sappia.
Virginia.
 
 
Finii di leggere quella lettera con le lacrime agli occhi, come aveva potuto farmi questo?
Non la riconoscevo, per niente, lei non era la mia Virginia: non era la stessa ragazza che avevo deciso di sposare.
-Liam, stai bene?- mi domandò Grace e fece per posarmi una mano sulla spalla, ma io scansai il suo tocco e mi alzai di scatto, correndo fuori dall’ufficio, ignorando i suoi richiami ed anche quelli di Zayn.
Mi diressi verso la mia auto e vi entrai, mettendo in moto e guidando verso casa per parlare con Virginia.
 
 
Virginia’s pov.
 
 
Sapevo che era troppo bello per essere vero: Grace mi aveva ingannata, e la lettera che ero riuscita a strapparle di mano non era quella che avevo scritto a Liam, ma bensí una scritta da lei.
Soffocai un gridolino di sconforto in uno dei cuscini sul divano e sobbalzai non appena sentii la porta d’ingresso sbattersi, cosí mi drizzai a sedere sul divano e vidi Liam venire verso di me.
-Hey amore come...- non riuscii a finire la frase dato che m’interruppe bruscamente.
-Quello non è figlio mio, non è cosí?- mi chiese quasi retoricamente, facendo sembrare la sua domanda un’affermazione; e ció che fu come una pugnalata al cuore non era tanto il tono con cui lo aveva detto, piuttosto il fatto che avesse chiamato “quello” il mio bambino.
Mi portai automaticamente una mano sul ventre ed abbassai lo sguardo, sentendo delle lacrime calde rigarmi il viso.
-Puoi per favore rispondermi?- disse con un tono scocciato, infilandosi le mani in tasca.
-Non lo so Liam, davvero...- risposi fiebilmente, tenendo ancora lo sguardo basso.
-E perchè ti sei scopata quel Kendall?- mi domandò alzando il tono della voce -So che è colpa sua, ovvio che lo è, ma perchè tu hai ceduto, mh?-
Nel sentire le sue parole scoppiai a piangere piú forte e mi portai entrambi le mani sul viso per l’esasperazione, perchè non smetteva di gridarmi contro?
-Capisco che tu sia arrabbiato ma dannazione, potresti per favore parlare come una persona civile?- gli chiesi quasi come un imploro, e lo sentii sospirare pesantemente.
-Sono infuriato Virginia, sono talmente tanto incazzato da avere il coraggio di uscire in strada ed uccidere il primo che mi capita per le mani, te lo giuro.- esclamò sedendosi sul divano e rialzandosi un secondo dopo.
-Ma io ti amo Liam!- esordii alzandomi pure io e avvicinandomi a lui -È stato un momento di debolezza quello, è vero, ma io amo soltanto te! E voglio che sia tu il padre di questo bambino.-
-Anche se vuoi una cosa non necessariamente deve essere in quel modo.- disse dirigendosi in cucina per versarsi un po’ d’acqua in un bicchiere -E adesso voglio che tu te ne vada, devo stare da solo per riflettere.-
Quelle parole sí che mi ferirono come una lama affilata, voleva sul serio che me ne andassi?
-E va bene, se non mi vuoi tra i piedi allora rispetterò la tua richiesta, resterai da solo per un bel po’ di tempo.- gli dissi e poi corsi in camera, presi una valigia da dietro il mobile, aprii l’armadio e presi alcuni vestiti e delle scarpe per poi metterli dentro, andai in bagno a prendere i trucchi e le mie altre cose, le infilai in valigia e la chiusi.
-Dove hai intenzione di andare?- mi domandò Liam vedendomi arrivare in salotto con la valigia -Da Chanel e Zayn?-
Risi amaramente nel sentirlo pronunciare il nome della mia migliore amica.
-No sta’ tranquillo, pure lei mi odia dopo aver scoperto ogni cosa.- gli risposi.
-Chanel lo sapeva?- mi domandò quasi gridando.
-Lo ha scoperto ieri, e adesso scusami ma devo andare a cercare la mia nuova dimora.- gli dissi prendendo le chiavi dell’auto e aprendo la porta di casa.
-Non ti ho detto di andartene da casa per sempre, ti ho soltanto chiesto di uscire per un po’.- precisò venendomi incontro -Devo soltanto riflettere.-
-Lo so Liam, ma rifletterai meglio se non mi avrai intorno.- gli dissi togliendomi la fede dal dito e posandola sul bancone della cucina, sotto il suo sguardo incredulo -Ti conosco ormai, so che prenderai in fretta la decisione giusta.-
Detto questo uscii dall’appartamento e mi richiusi la porta alle spalle, sentendo ancora una volta le lacrime rigarmi il viso.
C’era solo un posto nella quale sarei stata sempre la benvenuta, ed era lí che stavo andando.
Guidai verso il loro appartamento ed in meno di cinque minuti arrivai, poi scesi dall’auto, presi la valigia e la trascinai fino all’ascensore, dove salii fino al terzo piano, poi uscii e suonai il campanello della loro casa, e venne ad aprirmi proprio lui.
-Che ci fai tu quí?- mi domandò con uno sguardo fra il sorpreso e il preoccupato.
In risposta lasciai il manico della valigia e mi gettai tra le sue braccia, ricominciando a piangere, e capii che aveva compreso ogni cosa quando mi strinse piú forte a sè, sussurrando un “Andrà tutto bene” e baciandomi la testa subito dopo.
Speravo tanto che fosse come aveva detto Kendall.



 

 
Saaaalve :)
Io inizio seriamente ad amare i venerdì di festa perchè mi fanno sempre aggiornare prima ahahah quindi buon primo maggio e buon expo a chi ci andrà!!
Okay, io devo scappare come al solito e quindi sarò molto breve oggi, anche perchè devo rispondere alle recensioni dello scorso capitolo, sarò the flash pure adesso lol
Come vi avevo detto la scorsa volta, questo capitolo è stato abbastanza complicato da scrivere, no okay scherzo è stato COMPLICATISSIMO maaaa alla fine Liam ha scoperto tutto, e sia il suo cuoricino che il mio si sono spezzati çç
Grace è una vera stronza, gli insulti sono ben accetti verso di lei ahahahah maaa vedrete che anche lei avrà la sua lezione, fidatevi di me ;)
E poi la nostra piccola Virginia si rifugia fra le braccia di Kendall... credete che durerà la loro convivenza e che inizierà una storia fra di loro??
Let me knoow, sono curiosa gfgfhjik ma adesso scappo, credo che la prossima settimana aggiornerò di sabato perchè venerdì prossmimo ho impegni (strano vero????), sooo a sabato my babiesss :3
Kisses,

Hazel. 





Trailer.
Soundtrack → http://8tracks.com/obvrien/changement
 
   
 
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