Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: K anonima    01/05/2015    0 recensioni
Mi piace la pioggia.
Qui piove sempre e io sono sempre allegra.
Guardo la figura riflessa nello specchio, è sorridente in quel vestito vintage a fiori. Pensare che questa ragazza sono io, non l'avrei mai detto.
"Violet Madison in una versione tutta nuova".
La vita di Violet è perfetta per lei. Ha un ragazzo che la ama e due amici fantastici. Nulla potrebbe sconvolgere la sua esistenza piacevolmente monotona. Oppure no?
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Mi piace la pioggia.

Qui piove sempre e io sono sempre allegra.

Guardo la figura riflessa nello specchio, è sorridente in quel vestito vintage a fiori. Pensare che questa ragazza sono io, non l'avrei mai detto.

"Violet Madison in una versione tutta nuova". Mi lego i capelli biondi in una treccia e esco dalla camera.

«Buongiorno mamma» bacio quella splendida donna su una guancia e rubo un biscotto al cioccolato.

«Buongiorno Lily, dormito bene?» chiede vedendomi sorridere. "Lily, perchè?". Nessuno aveva mai voluto spiegarmi che cosa significasse questo soprannome, ma io non l'avevo mai chiesto.

«Certo, mamma, come al solito» squittisco cercando il latte nel frigo. «Oggi rimango a scuola per il gruppo di studio» continuo scrutando le bottiglie, ma nessuna sembra contenere del latte.

«Ok, ti aspetto a cena. Chiudilo o si scioglie il cibo» mia madre scoppia a ridere, osservandomi.

Alzo le spalle e torno in camera mia per recuperare la borsa.

Raccolgo l'ombrello dal pavimento e saluto chiunque ci sia in casa. Esco e la pioggia attenua ogni colore.

«Buongiorno Irlanda» saluto quel piccolo angolo di mondo, il mio giardino. Apro l'ombrello e mi incammino verso la scuola.

Come ogni mattina, ho la possibilità di riflettere sulla vita nei due chilometri che mi dividono dal college e oggi, grazie alla pioggerellina che si imbatte nel mio ombrello, sono particolarmente filosofa.

Trasferirsi a Dublino è stato il migliore cambiamento della mia vita. Il sole della Florida non faceva per la mia pelle troppo pallida e il caldo era insopportabile.

La mia vita è perfetta, non dico tutta rose e fiori e non tutto oro ciò che luccica, ma non posso lamentarmi. Ho solo la piccola mania di usare troppi proverbi, ma per il resto sono una ragazza normale.

Ed ecco il mio ragazzo, rilassato e appoggiato alla ringhiera del Trinity College, come ogni mattina. Mi aspetta e fuma, forse troppo.

Ho incontrato Ryder durante il quarto anno della scuola superiore. Mi era sembrato il ragazzo più bello al mondo e lo penso ancora.

Si ravviva la chioma bionda con una mano, butta il mozzicone di sigaretta a terra e si incammina verso di me su Dame Street.

Mi trattengo sempre su questa via e lui lo sa.

«Ti ho preso il caffè da Starbucks» dice porgendomi il bicchiere di carta coperto dal coperchio.

«Grazie amore» gli stampo un bacio sulle labbra e lo prendo per mano.

«Caffè americano e tre cucchiaini di zucchero, come sempre» mi sorride gentilmente.

«Premuroso come sempre» saltello nell'attraversare la cancellata del college.

Non mi sono ancora abituata alla grandezza di questa scuola e rimango affascinata ogni volta. Mi manca il fiato.

«Vado a Storia medievale. Ci vediamo dopo piccola» mi bacia su una guancia, solleticandomi con il solito accenno di barba bionda. Faccio una smorfia e saluto a mia volta. Frequenta la facoltà di storia dell'arte e pare che gli piaccia e la cosa mi rende felice.

Adesso sono sola nel cortile in mezzo ad altre decine e decine di studenti e turisti.

Vedo in lontananza i miei amici seduti su una panchina. Ha smesso di piovere e posso richiudere l'ombrello, lo scuoto e lo infilo nella borsa.

«Ciao ragazzi» saluto sfoderando i miei soliti sorrisi affettuosi.

«Ciao bellissima» ricambia Grania, la mia migliore amica. Con lei mi sento bene, siamo come lo Yin e lo Yang.

Io sono bianca come il latte, magrolina, alta, con i capelli biondi e gli occhi verdi. Lei, invece, è una ragazza dai capelli neri e gli occhi scuri, la pelle ambrata e forme pronunciate, irresistibili per qualunque ragazzo.

«Ciao scricciolo» mi sorride Neale, il ragazzo più grande al mondo, o almeno lo è secondo me. Un ragazzone di due metri e qualche centimetro in più, magro e rossiccio. I suoi occhi verdi sprizzano sempre una gioia infinita ed è questo che mi piace di lui.

«Ciao Giant-Neale» il soprannome che gli avevo accollato durante l'ultimo anno di superiori gli calza a pennello.

Rimaniamo seduti ad aggiornarci sui nostri noiosissimi weekend passati a studiare per gli esami, ma solo per qualche minuto prima che arrivi il momento di andare a lezione.

«Vado o la professoressa di Francese mi boccia al prossimo esame» Grania si alza e corre via, salutando con la mano.

«Mi avvio anche io, filosofia non si studia da sola» esclama Neale grattandosi la testa. Lo saluto con un bacio sulla guancia e mi incammino verso l'aula dove seguo le lezioni di composizione.

Fin da piccola avevo sempre amato la musica e finalmente, dopo anni e anni di scuola, posso esprimere me stessa al meglio.

Ho deciso di seguire anche i corsi di letteratura inglese, ma per quella mancano ancora tre ore.

Il professor Murphy è una specie di genio, ha composto colonne sonore per dei film e circa un'ottantina di brani per orchestra d'archi.

Ha solo la brutta mania di arrivare tardi a lezione con la camicia stropicciata e il maglione abbottonato al bottone sbagliato. Per il resto è un uomo affascinante e profondo, lo ammiro molto.

L'ora passa velocemente e fortunatamente sono portata per la materia, ho sempre sognato di poter scrivere brani. Lo faccio da molti anni, ma non sono mai abbastanza soddisfatta del prodotto finito.

Esco prima di incontrare lo sguardo insistente di Murphy e mi dirigo verso l'aula di piano.

«Scusami. Ehi scusami, sai dov'è la biblioteca degli studenti?» un ragazzo corre verso di me sul prato. Lo guardo perplessa, ma rispondo alla sua domanda «Certo, vedi quella statua di Arnaldo Pomodoro? Ecco proprio là, non sei lontano».

«Oh grazie, nessuno voleva rispondermi» gesticola davanti alla mia faccia, cercando di piegare quella che sembra una cartina degli edifici del Trinity.

«Sei nuovo?» chiedo notando che non deve avere così tanta fretta.

«Sì, frequento il dipartimento di Musica» mi sorrise debolmente continuando ad armeggiare con la cartina. Appena finisce di piegare quel grande foglio noto il suo viso.

É alto, ma questo l'avevo già intuito. Ha degli occhi grandissimi e di un azzurro ipnotico, zigomi pronunciati, pelle chiara, mascella squadrata e capelli castani lunghi fino alle spalle. Indossa un cappello che gli sta benissimo, un maglione blu e dei jeans scuri.

Mi sorride e io ricambio.

«E tu?» chiede prendendomi alla sprovvista. Sta parlando con me?

«Cosa?» replicò un po' confusa. «Che facoltà frequenti» mormora sorridendomi ancora.

«Musica» mi stringo nelle spalle.

«Allora ci vedremo a lezione» esclama entusiasta. «Certo, buona fortuna con l'orientamento. Vedrai che ti abituerai» lo lascio con questa frase per raggiungere Ryder che lo guarda con la fronte corrucciata.

«Chi è quello?» chiede fissandolo ancora. «Un tizio che si era perso» alzo le spalle con indifferenza.

«Va bene. Che vuoi fare oggi?» sussurra finchè mi bacia la fronte.

Indosso gli occhiali da sole e mi viene un'idea «Phoenix Park, ci andiamo? Chiedo anche a Grania e Neale».

«Perfetto piccola» mi prende per mano e ci avviamo verso l'uscita. Mi fermo davanti alla bacheca e noto che al mio annuncio riguardo le ripetizioni di composizione, qualcuno ha staccato un bigliettino con il numero di telefono. Sono entusiasta, finalmente potrò raccogliere qualche soldo extra.

Chiamo sia Grania che Neale e accettano il mio invito a passare il pomeriggio a Phoenix Park.

Io e Ryder andiamo a pranzare in un bel locale italiano. Ci piace molto il posto, è accogliente e riservato. I camerieri hanno un accetto davvero buffo e mi sento come a casa.

Prendiamo l'autobus e arriviamo all'entrata del parco. «Fortuna che c'è il sole» mormora Ryder facendo un respiro di sollievo. Io alzo le spalle. "A me piace la pioggia".

Mi siedo su una panchina di pietra e aspetto che gli altri arrivino.

Grania arriva dopo dieci minuti e Neale dopo altri venti. «Ciao bellissima, hai visto il tipo carino che è arrivato oggi?» esordisce la mia migliore amica nel suo solito entusiasmo.

«Chi?» chiedo alzando un sopracciglio, non capisco.

«Non so come si chiama, ma è davvero carino». Oh lei e i suoi colpi di fulmine, corre troppo.

«Vai piano, non sai nemmeno chi è» mormoro cercando di placare la sua euforia.

Alza le spalle come se la cosa non le interessasse.

Neale scoppia a ridere, fino a cadere dalla panchina. Ridiamo tutti di quella figuraccia.

 

Torno a casa per le sette di sera. Mia madre prepara la cena a base di verdura e ci sediamo intorno al tavolo.

«Ciao fratellino» esclamò quando Josh entra nella sala da pranzo «Come è andata la giornata?» aggiungo.

Mio padre entra subito dopo di lui con un espressione rabbiosa. «Il signorino si è fatto sospendere, di nuovo» mormora con tono di disapprovazione, del tutto giustificato. Scuotò la testa e continuo a girare il cucchiaio nella zuppa.

«Come è andata a te Lily?» chiede mio padre sorridendomi come se la rabbia fosse svanita. Il suo comportamento mi sorprende.

«Bene, il professor Murphy è arrivato in ritardo come al solito. La professoressa O'Ryan è sempre contenta dei miei progressi e il college è ordinato come sempre» riepilogo quella giornata, uguale a tutte le altre.

Alla fine della cena saluto tutta la famiglia e mi chiudo in camera mia. Scrivo la buonanotte al mio Ryder e spengo il telefono.

Mi faccio una doccia, indosso il pigiama e mi rannicchio sotto il piumone.

Mi piace la mia vita, non cambierei nulla.

Mi addormento con la convinzione che nulla cambierà mai.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: K anonima