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Autore: Vichy90    03/05/2015    7 recensioni
Isabella ed Edward vengono promessi sposi alla loro nascita.
All’età di 7 anni per aumentare il prestigio delle proprie famiglie convolano a nozze senza però comprendere nulla di ciò che in realtà accade, ed essendo ancora giovani ritornano successivamente a vivere ognuno con i propri genitori nell’attesa dell’arrivo dell’età matura.
Isabella, dopo lungo tempo, raggiunge i 17 anni ed è venuto il tempo per lei per cominciare la propria vita con suo marito che però non vede dal giorno delle nozze.
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Ch. Nine
- The Betrothed-


Erano passati 8 mesi dall’omicidio del Duca Carlisle Cullen e in tutto quel tempo i giornali avevano continuato a parlare del delitto accaduto proprio durante la festa tenuta al palazzo dello stesso figlio del Duca, il quale poco prima di uccidere con un colpo di rivoltella il sangue del suo sangue, aveva interrotto i balli e cacciato tutti gli invitati.
Era stato un gesto premeditato? Il Duca Edward Cullen, scoperto i debiti di gioco del padre, a seguito di un violento diverbio, lo aveva ucciso in un raptus di follia?
Oppure la storia raccontata dalla moglie Isabella su una aggressione nei suoi confronti da parte di Carlisle era veritiera, e si era trattata semplicemente di legittima difesa?
C’erano voluti molti mesi prima che il processo si concludesse con la totale assoluzione di Edward, la cui innocenza venne provata solo ed esclusivamente grazie alla testimonianza della giovane guardia che era stata, suo malgrado, testimone oculare dell’omicidio.
Carlisle Cullen non era solo un pessimo giocatore d’azzardo, pessimo marito e pessimo padre. Carlisle Cullen era un uomo senza scrupoli ne morale, pronto ad ogni cosa pur di raggiungere i propri sordidi scopi. Fu con queste parole che il giudice chiuse il processo a carico del Duca Edward Cullen, togliendo così dalle spalle sue e di sua moglie il peso della paura su una possibile condanna di carcere o peggio di morte.
<< finalmente questa faccenda è conclusa e possiamo tirare un sospiro di sollievo >> mormorò la moglie quando suo marito varcò il portone della loro dimora, appena tornato dal tribunale di città, buttandosi senza riguardo tra le sue braccia.
Quando lui se ne era andato, pronto per ascoltare la decisione del giudice, Isabella aveva davvero temuto di non vederlo più fare ritorno.
<< temevi per la mia vita mia sposa? >> mormorò il Duca abbracciandola forte e cercando di trattenere un sorriso deliziato <<  Te lo avevo detto che nulla e nessuno mi avrebbe mai condannato. Ho permesso a mio padre di buttarmi a terra per tutta la vita, non avrei mai lasciato che lo facesse anche da morto. >>
<< lo so amore mio, ma ero ugualmente angustiata. >> rispose la ragazza stringendosi contro di lui, dimentica delle guardie di palazzo che a pochi passi di distanza osservavano la scena con curiosità. Non era di certo cosa ordinaria vedere il loro serio padrone lasciarsi andare ad attimi di tenerezza di fronte ad altri.
<< ti preoccupi troppo, te l’ho già detto. Voglio che tu stia tranquilla, l’ansia non fa bene nelle tue condizioni. >>
Isabella era rimasta incinta qualche mese dopo la “finta gravidanza”.
Quando lo aveva capito, grazie alla stanchezza, le nausee e il ciclo assente, aveva sentito dentro il suo animo un miscuglio tra sollievo e terrore. Sì, perché se ora la gravidanza le avrebbe evitato di dover incorrere a chiacchiere di paese sulla sua possibile infertilità, dall’altra parte il processo non si era ancora concluso e lei aveva vissuto con il timore di ritrovarsi da un momento all’altro ad affrontare quella nuova fase della sua vita senza il marito vicino.
E  poi c’era ancora il problema del debito.
Il giudice infatti aveva assolto Edward per omicidio, ma non aveva cancellato i debiti a nome del padre.
Lui, come suo figlio, aveva il dovere e l’onere di ripagarlo ed Edward, uomo d’onore, non aveva battuto ciglio. Per tutta la vita aveva combattuto contro quel problema economico che sembrava inseguirlo in ogni dove. Ora sapeva che con impegno e determinazione sarebbe riuscito ad estinguerlo prima o poi e questo lo faceva sentire più tranquillo.
Ma la situazione prese una piega ben migliore un pomeriggio, quando il Generale Jacob Black si presentò a palazzo, con un grosso bouquet in mano.
<< Duchessa, c’è una visita per voi >> proruppe Robert, il maggiordomo, mentre Isabella stava bevendo la sua tisana pomeridiana.
La pancia ormai era cresciuta e lei iniziava ad soffrire di quei piccoli problemi tipici della gravidanza come la stanchezza e la difficoltà nei movimenti.
<< Non aspettavo visite.. ma prego lo faccia passare. >>
E fu con estremo stupore che Isabella reagì quando vide Black entrare nel suo salottino privato porgendogli il mazzolino di rose bianche.
<< Duchessa, un omaggio per voi. >>
<< Generale.. non mi sarei mai aspettata di vedervi varcare la soglia di casa mia. Come mai questa visita inaspettata? >>
<< Ho saputo tramite i giornali della chiusura del processo a carico di vostro marito. Sarei voluto venire prima a trovarvi ma temevo di essere ospite indesiderato. >>
<< siete stato voi a farci sapere la verità sul Duca Carlisle. Senza le vostre parole non ne saremmo mai venuti a conoscenza e forse la nostra vita sarebbe evoluta verso un destino diverso. >>
<< per quanto ho saputo come sono andate le cose non credo proprio. Se fossi stato al posto di vostro marito avrei fatto la stessa cosa pur di difendere voi e il vostro onore. >>
<< voi siete molto gentile. >> rispose Isabella arrossendo.
<< vi trovo bene Duchessa, la gravidanza vi giova. >>
<< voi dite? Io mi sento diversamente. >>
<< tutt’altro, vi trovo più bella di quanto ricordassi. >>
<< sempre dedito alle lusinghe, Generale? >>
Black sorrise furbo, divertito da quella piccola schermaglia. Alla fine dei conti era proprio vero, poteva essere anche gravida del Duca Cullen, ma ai suoi occhi Isabella rimaneva una giovane donna di rara bellezza e fascino.
<< Vostro marito? >> chiese per cambiare argomento e finalmente rivolgersi verso la direzione per cui era venuto a palazzo a discutere.
<< si stà occupando di affari nel suo ufficio. Sono sorpresa mi chiediate di lui. >>
<< in realtà ero venuto principalmente per parlare con lui. >>
<< beh, se volete potete fermarvi a cena. E’ il minimo che posso offrirvi. >>
<< siete sicura che a vostro marito non dispiacerà? >>
<< no, non gli dispiacerà >>
In realtà ad Edward dispiacque eccome entrare nella sala predisposta ai pasti e trovarvi il suo acerrimo nemico. Certo, ora considerarlo “nemico” non era più corretto dato e considerato che aveva scoperto che non era stata davvero la sua famiglia causa dei suoi problemi economici e che anzi, era stato lo stesso Jacob Black ad aiutarlo a venir a capo di quel rompicapo. Tuttavia però le brutte abitudini erano difficili da perdere, e prendere in simpatia un uomo che fino a qualche mese prima avrebbe volentieri preso a pugni non era facile.
<< Generale Black, posso sapere cosa ci fate alla mia tavola? >>
<< l’ho invitato io, mio caro. >> rispose Isabella dolcemente nel tentativo di rabbonirlo.
E il tentativo andò in porto perché Edward si sedette a capotavola sbuffando senza però cacciarlo come nel suo intimo avrebbe tanto voluto.
<< sono venuto a parlare d’affari con voi. >>
<< affari? Io non parlo d’affari in presenza di mia moglie. >> rispose secco Edward.
<< neanche se questi affari riguardano lei in prima persona? >>
Edward fece scattare la mandibola, infastidito. << Bando alle ciance. Se volete parlare parlate. >>
<< ho saputo che il debito di vostro padre non è stato cancellato. La maggior parte di quel debito e a nome della mia famiglia, quindi voglio proporvi un accordo che vi porterà a cancellarlo totalmente. >>
<< in cambio di cosa? >>
<< perché pensate voglia qualcosa in cambio? >>
<< perché nessun uomo dà senza ottenere poi qualcosa per sé. Cosa volete? >>
Jacob Black rimase in silenzio riflettendo sulle parole più consone da usare. Allungò la mano per afferrare il calice di vino e lo postò alle labbra per inumidirsi la bocca.
<<  La guerra è parte del mia vita, ma non è una fonte sufficiente di sostentamento, soprattutto quando siamo in periodo di pace. Sono ad un’età in cui bisogna pensare al futuro Duca, ed entrambi sappiamo qual è il metodo più veloce per ottenere una sicura progenie e una buona rendita senza faticare troppo, giusto? >>
<< di chi parlate? >>
<< So che Isabella, vostra moglie, ha una cugina lontana. >>
<< cosa? >> proruppe la ragazza capendo dove stava andando a parare il discorso.
<< perché mi proponete un accordo simile quando è dalla prima volta che l’avete vista che volete infilarvi sotto le sottane di mia moglie? >>
<< Edward!! >>
<< è la verità.  >> ribattè Cullen senza spostare lo sguardo dal viso del Generale Black.
<< ve l’ho detto Duca, devo pensare ai miei affari e al mio futuro. Sapete bene che sono figlio unico. È importante per me quanto per voi fare in modo che il mio cognome prosegui nel tempo. >>
<< e avete pensato alla cugina di Isabella? Non prendete in giro la mia intelligenza Black. >>
<< beh, ho anche pensato alle possibili conseguenze del diventare parenti. >>
<< ma davvero? >>
<< già >>
Ci fù un attimo di silenzio in cui i due uomini rimasero seri a fissarsi in volto.
<< parlate chiaro. >>
<< cancellerò totalmente il vostro debito se farete in modo di promettere una parente di Isabella a me, e se dopo il matrimonio mi farete entrare negli affari con McCarty. >>
<< lui non accetterà mai. >>
<< lo farà quando saprà che siamo diventati parenti. Si fida di voi e del vostro fiuto per gli affari.. e mi fido anch’io.  >>
Edward si passò una mano sul mento ispido e non disse nulla.
Lo disturbava sapere che Balck voleva mischiarsi alla sua famiglia, specialmente perché sapeva che sotto sotto quall’uomo provava attrazione per la sua Isabella. D’altra parte però vedere il suo enorme debito cancellato era una idea davvero allettante.
Senza quel debito tutti i suoi guadagni sarebbero potuti essere messi da parte per ricostruire il patrimonio di famiglia perduto, da lasciare poi i eredità al figlio che ora sua moglie gli stava per donare.
Certo, con la presenza di Black nei suoi affari avrebbe guadagnato di meno, ma non avrebbe avuto problemi a convincere McCarty di dare a lui una percentuale minore senza andare a disturbare troppo le loro entrate.
<< ci penserete Duca? >>
<< lo prenderò in considerazione. >>

<< vuoi davvero accettare la proposta del Generale Black? >> domandò Isabella mentre, seduta alla sua toletta, si pettinava i lunghi capelli preparandosi per la notte
<< è una possibilità da valutare attentamente. >> gli rispose calmo il marito mentre finiva di spogliarsi alle sue spalle.
<< e di mia cugina non te ne importa? Dei suoi desideri, delle sue aspettative. >>
<< nessuno si è curato dei tuoi di desideri quando da bambina ti unirono in matrimonio a me. Funziona così Isabella. >> la interruppe lui.
<< ma il generale Black non la conosce nemmeno. Non l’ha nemmeno mai vista. >>
<< è per questo che chiederò a tua zia di fare da tramite tra lei e Jacob Black e inviare a lui una missiva con un ritratto. Spero sia brutta come un ratto. >>
<< Edward!! >> esplose la giovane a quella frase indelicata. Non si parlava così di una signora, specialmente se si trattava di una sua parente.
Lui soffocò una risata per essersi fatto sfuggire quella battuta e nell’immaginare quell’idiota di Black ad osservare il ritratto del mostriciattolo che si sarebbe dovuto spostato.
<< possibile che tu non sia nemmeno un po’ preoccupato di questa possibile unione? È pur sempre mia cugina! >>
<< perdonami per la mia poca delicatezza. Non volevo infastidirti. >> le ripose lui avvicinandosi alla toletta per carezzarle i capelli come a chiederle scusa.
Edward la osservò attraverso lo specchio, mentre la ragazza chiudeva gli occhi e si lasciava andare a quelle morbide carezze.  Era bella sua moglie. Suo padre Carlisle aveva fatto tanti errori in vita sua, ma dargli in sposa Isabella era stata l’unica scelta sensata che quell’uomo senza morale aveva mai compiuto. Se non avesse avuto lei al suo fianco ora le cose per lui sarebbero state molto diverse.
Peggiori.
Guidato da quei pensieri si inginocchiò ai piedi di Isabella, facendosi spazio tra le sue gambe per avvicinarla maggiormente al suo corpo e iniziare a baciarle il collo e la scollatura.
<< amore.. amore mio sai che non è permesso. >> sussurrò la ragazza sentendosi imbarazzata per quel assalto fisico improvviso da parte del marito che ormai da mesi –da quando avevano saputo della gravidanza più precisamente- aveva sempre tenuto le dovute distanze come era regola fare.
<< non posso possederti come vorrei Bella però nessuno mi vieta di baciarti dappertutto.. >> rispose Edward con ancora le labbra premute contro la sua pelle mentre con le dita iniziava a sciogliere i nodi della sottoveste e il suo viso iniziava la discesa verso il seno della moglie ora gonfio e sodo a causa della gravidanza.
La giovane si lasciò andare ai sospiri nel risentire il corpo del suo sposo così vicino al suo, e poco dopo si lasciò condurre fino al talamo dove Edward le dimostrò il vero significava del termine “dappertutto”.



Sei Anni Dopo...

<< più veloce!! Più veloce!! >>
<< correte madre!! >>
<< veloce veloce!!! >>
Ma gli incitamenti non servirono a nulla, infatti Edward, dalla falcata decisamente più lunga della moglie, dopo pochi metri riuscì ad acchiapparla, afferrandola per la vita e  facendola volteggiare tutto attorno, in un tripudio di pizzi e merletti.
<< nooo, l’ha catturata!!! >> urlarono tutti dato che il Mostro aveva appena catturato una delle Fate del Bosco.
Lady Alice si gettò sul manto erboso ridendo e cercando di riprendere il respiro dopo la corsa a perdifiato mentre suo marito Jasper le sedeva accanto approfittando della pausa per godersi un po’ di frescura all’ombra. I bambini invece, sempre pieni di energie, continuavano a correre emozionati di scoprire quale pegno il Mostro avrebbe preteso in cambio di lasciare libera la Fata del Bosco.
<< qual’è la vostra ricompensa?  >> chiese Edward Junior, il primogenito, avvicinandosi al padre che ancora teneva stretta a sé la moglie.
<< voi cosa suggerite Cavaliere? >> chiese il Duca.
<< un bacio!! >> rispose da lontano Renesmee mentre si avvicinava a loro insieme alla sorella Elisabeth e a Mary, la figlia di Lady Alice.
<< sì, un bacio! >> ripeté Edward Junior divertito.
<< bacio-bacio!! >> urlarono tutti insieme divertiti nel vedere Isabella arrossire.
Ormai era da anni che il Duca dentro le mura di casa aveva abbandonato ogni formalità nei confronti della moglie, ma lei ancora si imbarazzava dolcemente quando si ritrovavano a dar dimostrazione del loro sentimenti davanti a terzi.
Isabella sorrise timida mentre il Duca la voltava verso di sè e trattenendola per la vita, le premeva giocoso le labbra sulle sue e un piccolo applauso scoppiava tra i festanti.
Passarono pochi minuti prima che i bambini ricominciassero a correre e fuggire, nominando Jasper come nuovo Mostro.
<< vi ho dato un bacio in pegno, ora dovreste liberarmi.. >> mormorò Isabella ancora trattenuta dal marito.
Lui le sorrise ma non si accinse a lasciare la presa.
<< che c’è? >> domandò lei incuriosita dal suo sguardo attento su di sé.
<< grazie Bella. >>
<< di cosa? >> chiese lei confusa.
<< di tutto. Dei bambini, di come hai cambiato la mia vita, di come mi hai fatto diventare un uomo migliore. Ho maledetto mio padre per anni perché credevo mi avesse rovinato la vita.. invece lo ringrazio, perché mi ha dato te. E tu mi hai dato ciò che abbiamo ora. >>
Isabella sorrise cercando di nascondere l’emozione negli occhi.
<< il mio cuore è tuo Edward. >>
<< e il mio è tuo, amore mio. >>



The End




La fine è arrivata.. ci è voluto un po’ ma non per mancanza di ispirazione ma solo per mancanza di tempo. Ogni volta che avevo 10 min liberi ho scritto una frase perché ci tenevo immensamente a terminare questa storia e mi è dispiaciuto tantissimo farvi attendere così tanto negli aggiornamenti. Ma vi avevo promesso che non avrei abbandonato la storia e così ho fatto.
Certe cose ho voluto lasciarle in sospeso per così dire (o meglio, non ho voluto approfondirle) proprio perché volevo che si capisse che come tutte le coppie anche loro avrebbero avuto problemi e difficoltà da affrontare.. ma volevo anche far capire che insieme tutto è superabile.
Ringrazio tanto tutti quelli che hanno recensito i vari capitoli, mi avete spronato a scrivere e completare questa storia. Ringrazio chi ha aggiunto la storia tra i preferiti, seguiti e ricordati, chi mi ha aggiunto tra gli autori preferiti e ovviamente anche chi ha solo letto.
Ringrazio anche chi mi ha lasciato recensioni anche per le passate storie ormai concluse da anni.. mi fa sempre piacere vedere che ancora qualcuno le legge!:):)
Spero il tempo mi permetta in futuro di ricominciare a scrivere in modo più assiduo.. al massimo mi ributterò sulle One Shot!;)
Grazie ancora a tutte.
Un bacio
Vichy
  
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