DRACO Piove ormai da cinque giorni. La pioggia è fitta e i venti spirano forte e mi portano a pensare che oggi sia l'ennesima tipica giornata autunnale da cioccolata calda e da libro. Beh...a casa i libri accettati sono solo quelli di magia oscura e proibita...non penso che siano adatti ad una giornata come questa. É freddo, molto freddo. Non è il freddo che pizzica alla mattina o quello da raffreddore ... no è un freddo gelido che entra nelle ossa e ti corrode le membra. Hermione sta ancora camminando...ormai ho capito dove i suoi passi la guidano, viaggia da dieci giorni verso nord, verso il freddo e le prime nevi, verso la scozia più gelida. Ma ben presto si fermerà perchè dall'alto della mia scopa vedo un fiume ed un grande lago. Sicuramente non si azzarderà ad attraversarlo e quindi o cercherà la sua fonte o cercherà un incantesimo utile per guadarlo... inoltre ormai è bagnata come un pulcino, i capelli le si sono tutti appiccicati al viso e le sono diventati lisci. Il mio mantello, che lei porta come un trofeo, si è inzuppato e la sta rallentando facendola inciampare inoltre è già la seconda volta che la sento starnutire in poco meno di mezzora. Hermione, la mia prode guerriera fuggitiva non si fermerà fintanto che non calerà la notte, a quel punto farà uscire dalla sua magica borsa la sua tenda ed insieme al suo patronus si rintanerà al suo calduccio. È questo tutto ciò che riesco a leggere nella sua intricata mente, sta già decidendo per esempio cosa preparare da mangiare e cosa leggere in una nottata così fredda. Il "legimentes" è alquanto debole perchè le nostre menti sono separate da una spessa coltre di nuvole che sotto di me sfrecciano ad una velocità sorprendente. La mia fedele Nimbus2001 regalatami da mio padre è ancora in grado di mantenersi stabile anche durante i lunghi viaggi e mai mi avvrebbe abbandonato. Zeus, la mia aquila reale, vola pigramente vicino a me fino a quando non lancia un grido acuto avvisandomi che la mia adorata fuggitiva aveva cambiato improvvisamente direzione. Ora si sta avvicinando al lago, si ferma e incomincia a piantare la tenda. Velocemente scendo di quota, è finalmente arrivato il momento, la preda è nella trappola e non ha più via di scampo. Il piano per raggiungere Hermione è semplice ma forse non verrà molto approvato dalla ragazza in questione. Voglio Hermione tutta per me, non desidero solo il suo fantastico corpo, ma anche la sua mente, la sua essenza, il suo modo si essere....lei sta scappando anche da me; o per meglio dire a cio che stando con me potrebbe provare.... Il punto è che non posso più vivere senza di lei, sentendola solo con un incantesimo, sapendola in costante pericolo. E c'è solo una soluzione al mio problema anche se devo ammettere un po' drastica....devo infatti praticamente rapirla... P.O.V. HERMIONE Sto ormai camminando da ore sotto questa maledetta pioggia con i vestiti e i capelli più simili ad una spugna che a i setosi capelli, che tanto mi caratterizzano. La luce sta scemando velocemente e ben presto mi ritrovo con la faccia tra le foglie bagnate e le radici umide, una scivolata da manuale. Il mio patronus mi avvisa che c' è un lago li vicino e che sarebbe un fantastico posto dove dormire. Mi alzo da terra e mi pulisco la faccia borbottando un paio di parole che neanche io riesco a capire bene; questa sera sono proprio stanca e affamata, tanto che mentre riprendo il cammino penso alla sostanziosa cena che potrei preparare: dalle calde e croccanti patatine e alle polpette gratinate al forno o a una buona bistecca ai ferri con una base di insalata...ho l'imbarazzo della scelta. Decise le possibili portate da mangiare mi concentro sulla mia serale lettura....eh...bel quesito....potrei leggere "Il magico mondo degli ippogrifi nordici" scritto in rune antiche o "Guida agli incantesini di traslazione temporale" se il libro ricomparisse nella mia epoca e non nel cinquantesimo secolo da una mia discendente....oppure mi potrei dedicare alla letteratura babbana che tanto amo: "La scacchiera nera", "Lo stregone dei venti" o più probabilmente potrei dilettarmi a leggere qualche avventura di Sir Arthur Conan Doyl..... Intanto con l' aiuto del mio fedele patronus sono arrivata al punto prestabilito: il lago è parecchio profondo e la pioggia che ormai per mia fortuna si è quietata ha bagnato le sue sabbiose sponde. Il celo è terso e l'aria è fresca ed autunnale mentre mi rilasso. Vedo il mio patronus mentre si sta ricongiungendo felicemente con il suo elemento preferito, l'acqua. Entra ed esce con dei buffi tuffi dalle limpide acque del lago, mandando di tanto in tanto piccoli urletti giocosi e festosi. Per lui è un momento di svego ed a me piace concedergli dei piccoli momenti di felicità. Io e il mio patronus siamo legati indossulubilmente da un forte lagame di rispetto, amicizia e lealtà...quando il mio simpatico patrono si diverte. non posso fare a meno di sentirmi più leggera e rilassata. Ad un certo punto sento dietro di me una presenza troppo conosciuta, cerco di riprendermi dai miei pensieri in fretta mentre estraggo la bacchetta; ma due mani inguantate mi afferrano alla vita e velocemente mi alzano, mi scappa un urlo ed incomincio a protestare e a scalciare. Ho fatto la mia scelta quando lo ho dovuto abbandonare l ultima volta, non può permettersi di andare contro il mio volere ed interrompere la mia fuga.....non se fuggo anche da lui........ E poi tocco dinuovo terra o meglio il mio sedere tocca un manico di scopa ed io mi ritrovo a volare...io odio volare...cerco di prendere la seconda bacchetta visto che la prima mi era stata strappata di mano, ma non la trovo e anche se sono ad alta quota cerco di ferire il mio amato rapitore con le unghie e con i denti. Ma Draco mi tiene ben ferma con le sue braccia muscolose mentre sfrecciamo sopra le bianche nuvole...il terrore mi assale e le vertiggini non aiutano di certo. Una domanda mi si spalanca della mente mentre cerco di non pensare al vuoto sotto di me: passa il suo comportamento avventato e tutta questa messinscena, tanto appena poso i miei piedi sul solido terreno continuerò a fuggire... ma proprio una scopa doveva usare come mezzo di trasporto??? Non gli era bastata la mia reazione di quella volta che mi face salire su un trestal????? Urlo al mio rapitore, in preda alla rabbia, due domande fondamentali:"Dove stiamo andando???? Che cosa mi vuoi fare???".....ma l'unica risposta che ricevo è una semplice frase che viene sussurrata sul mio orecchio, acconpagnata da una piccola risata. Il suo fiato caldo mi fà provare piacevoli brividi sulla schiena, che vengono stimolati dalla presenza del possente e fantastico corpo dietro di me che si sta tendendo per fare una terrrificante virata verso destra, finendo direttamente dentro una nuvola. "Mia grifoncina pensavi davvero che non mi sarei riappropriato di ciò che è mio...?????" Questa frase detta come se fosse un segreto mi sta facendo perdere le staffe. Cerco di riappropriarmi della bacchetta ma la sua mano guantata mi chiude la bocca con un fazzoletto....in pochi attimi mentre sono ancora sveglia capisco che sono stata drogata e poi un velo nero cade sui miei occhi e cado addormentata in un sonno senza sogni.