Anime & Manga > Inuyasha
Segui la storia  |       
Autore: Vanilla_91    03/05/2015    14 recensioni
InuYasha non ha alcun ricordo del suo passato, ma poco gli importa. L'unica famiglia che conosce sono Falco Grigio e la tribù che lo ha accolto quando era ancora un infante: i Sioux.
Tutti conoscono il suo valore in battaglia e l'odio profondo che nutre per l'uomo bianco.
Kagome è costretta a lasciare la sua terra, la sua casa, per sfuggire alla tenebrosa e minacciosa ombra calata sulla sua famiglia. Fuggendo non si aspettava certo di finire prigioniera di una delle tribù considerata tra le più sanguinose.
Nel tempo in cui la guerra tra Europei e pellerossa incalza, tra sentimenti di odio e vendetta, mentre sangue innocente viene versato, potranno due cuori tanto tumultuosi conoscere la pace?
Dal testo:
-E' un dare e un avere, non un pretendere. L'amore rende liberi, non ti incatena con la gelosia, le paure o l'invidia. Chi ama dona sé stesso, ma non esige nulla in cambio.-
Genere: Avventura, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Kagome non era abituata alle lunghe cavalcate, il dolore sempre più accentuato alle gambe e alla schiena ne erano un'esplicita dimostrazione.
Le mani, ancora legate, le formicolavano e i polsi, ormai di colore bluastro, le dolevano terribilmente.
A casa sua, in Inghilterra, era avvezza alle passeggiate con suo padre. Le infinite praterie, le chiacchierate e il passo docile e ondulante della sua giumenta, nulla avevano a che vedere con la galoppata furiosa che durava già due notti.
Non si era lamentata, non si era ribellata, sapeva che sarebbe stato comunque inutile.
La paura le serrava la bocca e spingeva la mente verso angustianti pensieri.
Non aveva subito nessun male, ma il suo rapitore non aveva spiaccicato una sola parola, salvo bruschi ordini, e questo non aveva fatto che accrescere la sua ansia.
Che cosa ne sarebbe stato di lei e degli altri sopravvissuti?
Era riuscita a scorgere, durante una delle fulminea pause, alla coda del corteo, alcuni uomini, che aveva riconosciuto come quelli della ciurma.
E di Sir Henry cosa ne era stato? Possibile che quel gentile e timido ragazzo fosse morto per un aggravarsi delle sue ferite?
Avrebbe dovuto far maggiore insistenza per andare con lui, per restare al suo fianco e forse adesso era troppo tardi.
Sentì la testa farsi pesante, a causa delle troppe preoccupazioni.
Era quasi calata la notte e quando uno spiffero d'aria la raggiunse, tremò.
Sobbalzò, quando avvertì qualcosa di pesante caderle sulle spalle e donarle immediato tepore.
In quell'istante, nel preciso attimo in cui quella nuova avventura stava per sconvolgere la sua vita, non avrebbe saputo dire a che animale appartenesse quella folta pelliccia, ma non se ne curò.
Quel gesto cordiale ed inaspettato le avrebbe concesso di non raffreddarsi in una notte insolitamente fredda per quelle terre.
-Grazie.- sussurrò, imbarazzata, senza però voltarsi.
Se l'avesse fatto, si sarebbe accorta della scrollata di spalle indifferente del suo rapitore.
- Voi donne bianche siete stranamente fragili. Anche un banale raffreddore potrebbe uccidervi.-
Kagome storse il naso, discorde e vagamente infastidita. Avrebbe provato un certo piacere nel contraddire il suo aggressore, nell'informarlo che la medicina praticata dai suoi compatrioti era ben più sofisticata e moderna di quella rudimentale conosciuta dagli indiani, ma vista la situazione preferì tacere.
-Perché viaggiavi insieme a questi uomini? Tuo marito non avrebbe dovuto condurti in queste terre aspre nelle quali si respirano guerra e odio.-
La ragazza si sorprese per quell'inglese così fluentemente parlato, nonostante un marcato accento, e per quella domanda improvvisa.
Il suo rapitore era di certo un uomo fuori dal comune, decretò.
-È stato un viaggio inaspettato, improvviso.- mentì.
-Questa é una bugia, ma non pretenderò di conoscere le tue ragioni.-
Si voltò a fissare il suo sequestratore e arrossì quando incontrò quegli insoliti e scrutatori occhi ambra .
Non era abituata ad essere osservata con tanto disarmo -sarebbe stato molto maleducato da parte di un gentiluomo-, ma non calò lo sguardo.
Come aveva fatto quell'indiano a rendersi conto della sua menzogna?
E perchè un uomo bianco si batteva con i Sioux?
Sobbalzò, nuovamente, quando con un gesto fulmineo lui le liberò i polsi, recidendo le strette corde.
Provò a muovere le mani, ma la sensazione di dolore era acuta.
-Grazie.- sussurrò, nuovamente.
-Se provi a scappare, ti legherò di nuovo.- l'avvisò lui, con tono bruto.
Kagome annuì, tornando a fissare l'enorme prateria che stavano attraversando.
Il silenzio calò nuovamente su di loro, finché il cavallo sul quale era stata issata, non fu affiancato.
Un giovane, alto e robusto il doppio di lei, cominciò una discussione, per lei incomprensibile, con il suo carceriere.
L'istinto le suggerì che l'oggetto di quella conversazione fosse lei, visti gli sguardi prolungati che l'altro giovane le stava riservando.
Seguendo un impulso incomprensibile si strinse maggiormente ad InuYasha, che rinvigorì la presa sul suo corpo.
Percepì un tono brusco in quelle parole incomprensibili e la cosa non le piacque.
- Il mio nome è Kagome, Kagome Higurashi.- mugugnò, quando il silenzio prolungato cominciò a renderla eccessivamente inquieta.
-Gli uomini bianchi mi chiamerebbero InuYasha se fossi uno di loro, ma io sono Lupo d'oro, figlio di Falco Grigio.- proclamò lui, in risposta.
InuYasha.. era un nome insolito, pensò la donna, eppure era certa di averlo già sentito.
-Tra breve saremo d'arrivo al mio villaggio.- dichiarò l'indiano.
La ragazza avvertì i muscoli tendersi, a causa del crescente nervosismo.
Si sarebbe trovata da sola, vulnerabile ed indifesa, tra un popolo che odiava i suoi compatrioti.
Lo stallone nitrì, imbizzarrito, percependo l'agitazione della fanciulla.
-Cosa ne sarà di me e degli altri uomini?- si decise a chiedere, quando la paura le sciolse la lingua.
Non ottenne risposta e quel silenzio valse, per lei, più di mille parole.

 

 

A causa dei prigionieri costretti a viaggiare a piedi, avevano impiegato maggior tempo nel far ritorno, ma quando entrarono nel ristretto cerchio di tende che formava il villaggio, i guerrieri Sioux furono accolti con urla di clamore.
InuYasha, seguito da suo fratello, guidò con sicurezza il suo stallone nero tra la folla che lo circondava, incurante dei prigionieri che venivano insultati e spintonati.
Sentì la donna che aveva tra le braccia tremare, ma non vi badò.
Fermò il suo destriero vicino alla tenda più autorevole e smontò da cavallo.
Guardò la donna bianca che aveva fatto prigioniera e lesse, esplicita, la paura nei suoi occhi chiari.
- Non muoverti di qua.- le ordinò, sparendo nel tapee.

 

 

Dall'alto dell'imponente cavalcatura, Kagome ebbe la possibilità di osservare tutto ciò che la circondava.
I pellerossa erano in gran numero e le loro espressioni erano tutt'altro che amichevoli.
Nei loro occhi scuri lesse odio e nei loro gesti e nelle loro urla desiderio di vendetta e di morte.
Rabbrividì ulteriormente quando poco lontano riconobbe delle pire.
Era davvero quello il destino crudele che sarebbe spettato a lei e agli uomini coi quali aveva viaggiato? Era la stessa domanda che continuava a ripetersi da giorni e la consapevolezza che a breve avrebbe conosciuto la risposta, l'atterrì.
La mente invasa dalla paura le suggeriva di tentare anche la più assurda delle vie di fuga, ma il terrore l'aveva paralizzata e la ragione le suggerì, in una gelida certezza, che non avrebbe avuto via di scampo.
Fu brutalmente tirata giù dal cavallo e costretta ad affiancare gli altri prigionieri bianchi, già disposti in riga.
Strillò, ma non servì a nulla. Avrebbe voluto piangere, ma non ci riusciva a causa delle palpebre sbarrate in una posizione innaturale.
Le gambe le temevano e faticava a reggersi in piedi.
Tutto il trambusto cessò, quando un uomo dai capelli ingrigiti dal tempo e il capo coperto da un variopinto piumaggio, prese parola.
Il suo discorso fu lungo, accolto con gesti di assenso dal proprio popolo.
-Che staranno dicendo?- domandò, spinta dal nervosismo.
Il suo vicino di fila, un giovane mozzo, la fissò, restituendole uno sguardo terrorizzato.
-Nulla di buono, milady. Non conosco la loro lingua, ma bene le loro abitudini. Faranno schiavi pochi di noi fortunati e bruceranno vivi tutti gli altri.-
-Non è possibile! Non si può essere così disumani.-
-Questa è la loro vendetta, milady. I soldati trucidano le loro famiglie e loro ricambiano in questo modo. Non vi uccideranno, milady, ma quello che vorranno farvi sarà molto peggio. Toglietevi la vita, il buon Dio saprà perdonare il vostro gesto.- le spiegò, prima di cominciare a pregare, piangendo senza vergogna.
Kagome avvertì, nuovamente, il freddo spettro della morte calare su di sè.
Serrò gli occhi e pregò i suoi genitori affinché potesse avere una morte rapida e misericordiosa.
Quando le urla ripresero, un brivido le attraversò il corpo, facendole sbattere persino i denti.
Lei e altri tre uomini più giovani, tra cui il mozzo, furono allontanati e posti di fronte alle pire, mentre i marinai e il capitano della nave venivano legati agli alti pali.
Il mondo intorno a lei vorticava, la vista era offuscata, ma quando il legno e la paglia presero fuoco, le urla strazianti e il nauseabondo odore di carne bruciata. la fecero tornare pienamente cosciente.
Immobile ed impotente, fu costretta a restare a guardare mentre le carni umane venivano consumate dall'impeto del fuoco.
Quelle scene, nessuno avrebbe più potuto cancellarle dalla sua mente.
Avvertiva il proprio respiro affannato, spezzato dai singhiozzi, ma trovò la forza di urlare quando si sentì afferrare da due braccia forti.
-Tu, vieni con me.-
Riconobbe la voce dell'uomo che l'aveva fatta prigioniera, ma il panico che le scorreva nelle vene la rese ingestibile.
Si dimenò, strillando e scalciando.
Fu sollevata da terra e una voce brusca le parlò all'orecchio.
-Hai visto abbastanza. Taci, se non vuoi far la fine di quegli uomini.-
Fu un leggero sussurro, ma superò la confusione e il panico che le avevano annebbiato la mente e la ragione.
Scarica di qualsiasi energia, smise di dimenarsi ed urlare, ricadendo inerme tra le braccia del suo carceriere.

Solo i suoi singhiozzi le rimbombavano nelle orecchie, mentre l'odore stomachevole e insopportabile di carne bruciata e morte le penetrava nel naso, infestando l'aria tutt'intorno.


NOTE  AUTRICE: Salve,
anche in questo caso ho impiegato un po di tempo, ma alla fine l'ispirazione è tornata. Il capitolo forse è un po' crudo, sebbene l'esecuzione sia appena accennata, ma questo può farvi immaginare l'ambiente ostile nel quale sarà costretta ad interagire Kagome.
Ringrazio tutti voi che siete giunti a leggere fin qui, se ne aveste voglia, sarei felicissima di leggere i vostri pareri.
Ultima cosa, vi lascio il link del nostro gruppo facebook. Potrete trovare spoiler, molte dei vostri autori preferiti e tanto altro.
Siamo qui:https://www.facebook.com/groups/758064124210814/ 
Baci

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Inuyasha / Vai alla pagina dell'autore: Vanilla_91