Bussarono alla porta, la dottoressa diede il permesso di entrare: era seduta alla sua scrivania e stava lavorando al computer; con la testa ancora rivolta verso lo schermo che aveva davanti a se disse -Grazie Ulisse puoi lasciare le cartelle cliniche qui-, indicando sulla scrivania; ma non ricevette nessuna risposta e decise di alzare lo sguardo: di fronte a lei c'erano Cristina e Leo che si tenevano ancora per mano e che in quel momento la stavano osservando. A quella vista la dottoressa si tolse gli occhiali che aveva indosso e gli andò incontro -Dottoressa ho deciso di curarmi-, a quelle parole la donna fece un sorriso -Sono felice, hai fatto la scelta giusta- -Devo ringraziare lei e i miei amici se sono qui, senza di voi molto probabilmente non sarei tornato- disse Leo per poi abbassare lo sguardo e chiedere il numero di ciclo di chemio che avrebbe dovuto fare questa volta -Almeno sei-, era un colpo basso questo per il leone, ma con la forza che gli trasmettevano i suoi amici ce l'avrebbe fatta... I due ragazzi stavano per lasciare la stanza quando Leo si rivolse ancora una volta al medico -Volevo poi dirle che le ceneri di Nicola le ho prese io- e la dottoressa con un sorriso rispose -Me lo immaginavo- I due innamorati lasciarono lo studio, ma prima di dirigersi nella sua vecchia stanza Leo doveva prima andare da Ruggero, che non sapeva niente del suo ritorno...il ragazzo si trovava sul letto e stava suonando una melodia con la chitarra, ma appena vide il suo amico smise ed appoggio lo strumento ai piedi del letto -Sono felice che sei tornato- disse a Leo -Ti devo ringraziare Ruggero, te hai creduto in me anche quando ormai non ci credevo più neanche io- e mentre diceva ciò tirò fuori dalla tasca dei pantaloni i soldi rimasti dal viaggio e li consegnò all'amico che ormai considerava come un fratello -No no, questi li tieni te, considerarli come un regalo per il tuo ritorno, a me non servono- il ragazzo decise di non protestare ed abbraccio l'amico... Leo e Cris ritornarono in stanza: rivedere quella camera fece un certo effetto ad entrambi, perché sapevano che da quel momento in poi avrebbero dovuto combattere contro una cosa più grande di loro