Dedicata come al solito a rekichan. Daisuki.
*Addobbi*
L’album dalla consunta copertina nera, mostrava a grandi ed eleganti lettere rosse la scritta: Foto Ricordo.
Lo aprì con una dolcezza particolare.
Le dita affusolate sfiorarono delicatamente i bordi un po’ rovinati, rivivendo in quelle pagine il suo passato.
Guardò le prime immagini, sorridendo delle facce buffe e contente degli amici di sempre.
Emise un sospiro basso, ma le labbra mantennero quella forma di sorriso malinconico.
Sfiorò con la punta delle dita tremanti la prima immagine, raffigurante Naruto che stava cadendo dalla scala mentre tentava di addobbare i rami alti dell’albero di Natale e Sasuke che lo fissava con divertita ironia.
Rise, ricordando cosa era successo il giorno cui lei, Naruto e Kakashi, avevano deciso di invadere casa Uchiha per la ricorrenza.
Agli inizi, Sasuke non era stato particolarmente d’accordo, ma era bastato poco per farlo desistere: lasciarlo dieci minuti da solo con Naruto.
Che cosa fosse successo in quel lasso di tempo, Sakura non l’aveva mai scoperto.
Una volta giunti a Villa Uchiha, il 25 mattina, Naruto, Kakashi e lei, si erano messi subito di buona lena per addobbare la casa per la festa che ci sarebbe stata la sera.
Decorare l’immensa villa era stata un’impresa, ma fra risate, liti e kunai volanti, il tempo era trascorso velocemente.
Fondamentalmente, il difficile non era stato riempire la casa con corone, nastri, decorazioni e luci colorate, ma fare l’albero.
Ognuno lo voleva diverso e sotto lo sguardo atterrito del giovane Uchiha, chi aveva preso le redini di quel caos era stato Uzumaki.
L’abete, portato per l’occorrenza dalla famiglia Haruno, si era presentato come un grande albero spoglio, ma bello.
Inizialmente, Sakura aveva posto dei nastri rosa e argento tutto intorno, ma Naruto, con un’espressione da cucciolo speranzoso, aveva mostrato loro i nastri arancioni e blu elettrico che voleva mettere.
E mentre Kakashi se la rideva, Sakura, Naruto e Sasuke, litigavano per quale nastro andasse messo.
Inutile dire che venne fuori un’accozzaglia assurda di colori e di palle di tutte le dimensioni.
Il colmo, comunque, avvenne nel momento di mettere il puntale.
Naruto, che si era autoproclamato decoratore doc, salì sulla piccola scala d’argento tutto imbrigliato di altri nastri colorati e con il puntale in una mano.
Arrivare in cima non era stato troppo complicato, nonostante la scala traballasse incredibilmente, il problema sorse quando mise il puntale.
Sasuke, che dal basso aveva una visuale perfetta, iniziò a dare istruzioni su dove mettere la decorazione.
«Mettila più a destra, Dobe. …Usuratonkachi, quella è la sinistra!»
Naruto si voltò fissandolo accigliato.
Fece per urlargli contro, ma nello spostarsi inciampò in un nastro, perdendo l’equilibrio ed iniziando a cadere dalla scala urlando:
«Temeeee!»
Sakura rise di gusto, riflettendo sul tempismo di Kakashi nello scattare la foto.
L’immagine dopo, raffigurava Sasuke a terra con Naruto sopra che gli inveiva contro perché, a detta sua, era tutta colpa dell’Uchiha e delle sue indicazioni assurde se era caduto.
Smise di ridere voltando pagina.
Ringrazio infinitamente Kirara_chan e rekichan che hanno commentato.
Un grazie anche a: nana_89; _Zexion_; victoriaanguisette e nuovamente Kirara_chan ,che hanno aggiunto questa storia tra i preferiti.
Anche se ci rimango un po’ male vedendo che di ottantanove persone che hanno letto questa storia, solo due mi hanno lasciato un commento e tre l’hanno messa tra i preferiti.
Tsk.