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Autore: Kei_Saiyu    24/12/2008    2 recensioni
Seconda classificata alla 3^ Edizione del Contest "2Week" indetto da Kurenai88
Raccolta di flashfic incentrate sul Natale.
Sakura, che ormai ha ventinove anni, ritrova un vecchio album di fotografie e si perde nei ricordi del vecchio gruppo 7; nell'occasione di Natale e Capodanno, festeggiato con tutti gli amici di Konoha.
1)Neve: SakuSasuNaru *Amicizia*
2)Addobbi: SasuNaru *Amicizia/Shonen ai*
3)Tradizione: SasuNaru *Shonen ai*
4)Cenone: NehiHina; SasuNaru *Het/little Shonen ai*
5)Mezzanotte: SasuNaru; SakuIno *Shonen ai/ accenni Shojo ai*
6)Regali: Accenni ShinoNaru; SasuNaru *Shonen ai*
7)Parenti: Sasuke centric
8)Spumante: SasuNaru; accenni ShinoKiba *Shonen ai*
9)Caminetto: SasuNaru; accenni ShinoKiba *Shonen ai*
10)Rosso: SasuNaru *MPREG; Shonen ai*
Nelle prime due flashfic c'è solo amicizia fra i personaggi, ma chi vuole, ci può vedere un pò di tutto. Me vede tanto Shonen ai, ma si può anche non vedere XD
Presenza, in seguito, di coppie shonen-ai e non.
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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NdA: Allora, queste storie sono state veramente un parto, ma diciamo che per la maggior parte ne sono soddisfatta.

È la prima volta che mi cimento in una cosa simile, quindi penso di essere andata anche parecchio male; considerando poi che il genere comico non è il mio stile, ma sono venute così, non ci posso fare nulla ù_ù

Ho adorato Neji Hyuuga e Shino in queste storie e anche parecchio Kiba e Sasuke, ognuno per motivi diversi.

Umh, che dire? Ah, Mikki, la flash del Cenone è tutta per te! XD

La narrazione la maggior parte delle volte avviene dal punto di vista di Sakura, ma cambia a seconda di come si è svolta la storia *no spoiler*.

Il corsivo sono i ricordi - tranne nell’ultima storia che serve per enfatizzare la frase e per creare un “effetto ricordo” - e, ah sì ecco, la storia sesta e settima (regali e parenti), sono strettamente collegate.

Penso che sia veramente tutto, male che vada mi farò sentire poi XD

Ah, no! Una cosa manca: il contatore di word darà più o meno parole di 500 a causa dei trattini e degli apostrofo. I primi vengono considerati parole, i secondi invece no; assicuro che sono comunque 500 (dopo tre controlli di flash a botta spero di non aver sbagliato =_=)

Ecco, ora è veramente tutto. ù_ù

Note ultime: Arrivata seconda per mezzo punto… dannato Uchiha mi hai battuto! >O<

Ok, scleri a parte, sono contenta del risultato, non mi aspettavo nemmeno di arrivare al podio XD

Ad ogni flashfic, c’è una dedica per una persona che ha contribuito a rendermi quella che sono, quindi, iniziamo subito con questa.

Dediche: Tutte le flashfic sono dedicate a rekichan - che mi ha fregato il primo posto per un solo dannatissimo mezzo punto.

Questo capitolo, però, lo dedico in special modo alla Sakura yaoi fan che ha potuto fangirleggiare in diretta qualche sera fa. XD

Venia, tutta per te XD anche se ti conosco da poco, spero tu possa apprezzare questo piccolo regalino >*<

 

Foto ricordo

*Neve*

 

La neve cadeva lenta, mentre una donna dai capelli rosa raccolti in una crocchia, percorreva velocemente la via principale di Konoha.

I vispi occhi verdi fissarono con malcelata ostinazione i fiocchi nivei che le si posavano sul cappotto, portandola più volte a scuotere le spalle per farli cadere.

Le mani, occupate a stringere le pesanti buste della spesa, erano infreddolite e sicuramente rossastre, nonostante i guanti rossi.

Con uno sbuffo impaziente, percorse i pochi metri che le mancavano per arrivare all’insolita destinazione: il Quartiere Uchiha.

Nel percorrere il viale spoglio, intravide dei bambini che tentavano di creare un pupazzo di neve.

Fermandosi ad osservarli, sorrise nel vedere quello più piccolo - di circa cinque anni -, ostinarsi nel voler mettere al grande pupazzo il suo cappello di lana, asserendo ad un altro bambino più grande, che avrebbe potuto avere freddo visto che stava di fuori.

Iniziò a ridere, richiamando così l’attenzione dei bambini che, per tutta risposta, la guardarono male pensando che li stava prendendo in giro.

Non smise di ridere quando li vide andarsene.

Assurdamente, le avevano ricordato una scena simile avvenuta qualche anno addietro.

 

«No! Il cappello è mio e decido io se metterglielo o meno! Capito, dannatissimo Teme?»

Un ragazzino biondo e con i grandi occhi azzurri, brandiva minaccioso il capo di lana arancione che, fino a pochi attimi prima, portava in testa.

La lite era scattata facilmente, stranamente non a causa di una missione: si discuteva se mettere o meno il berretto ad un pupazzo di neve.

«Tsk, muori congelato. Usuratonkachi.»

A rispondere in maniera abbastanza seccata, era stato un ragazzino moro dai penetranti occhi neri.

Al contrario dell’altro, che portava una misera sciarpetta e la solita tuta arancione, era coperto da cima a fondo con: guanti, sciarpa, cappello, paraorecchi e calzini; tutti blu.

«Naruto-kun, Sasuke-kun ha ragione a darti dell’idiota. Un pupazzo di neve non può avere freddo, è finto.»

Ma la ragazza che aveva parlato, i lunghi capelli rosa lasciati sciolti in balia del freddo vento invernale, si pentì di aver risposto in quella maniera brusca.

Vide gli occhi azzurri farsi bassi, mentre le labbra si arricciavano in un chiaro segno di malcontento.

Ciò che la stupì, fu però la risposta data con un’ingenuità che raramente un tredicenne possiede.

«Sakura-chan, Sasuke… Anche se dite che lui non prova nulla, che è finto, questo non significa che fare qualcosa per lui equivalga ad essere stupidi… no? Forse a voi non importa, ma per me, lui è importante...»

Le restanti parole che quel giorno non vennero pronunciate, vennero lo stesso capite:

«…Perché è la testimonianza che ho degli amici.»

E quando la sera ripassarono per andare a festeggiare in Villa Uchiha, il pupazzo di neve aveva ancora quel buffo berretto di lana arancione, unito ad una splendida sciarpa blu.

 

Entrò in casa con un sorrisino malinconico sulle labbra coperte dalla bella sciarpa rossa.

Posò la spesa, decidendo che, per una volta, poteva anche mettersi a sfogliare quell’album.

Il suo più prezioso cimelio.

 

 

 

 

 

   
 
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