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Autore: Alex18    03/05/2015    5 recensioni
"Era una perfetta giornata di sole. Il cielo riluceva chiaro, gli uccellini cinguettavano spaventati e gli animali del bosco scappavano in ogni direzione per non essere falciati dalla coda irta di spine del drago viola."
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO PRIMO
 
Era una perfetta giornata di sole. Il cielo riluceva chiaro, gli uccellini cinguettavano spaventati e gli animali del bosco scappavano in ogni direzione per non essere falciati dalla coda irta di spine del drago viola.
L’armatura del cavaliere che lo stava cacciando a tratti splendeva, mentre in altri punti era opaca e ricoperta di fango secco, fino all’elmo riccamente decorato che gli celava il volto.
Per tutta la notte, e buona parte del giorno, aveva inseguito quel drago viola, flessuoso, incredibilmente veloce, ma il cavaliere non era stanco. Aveva una grossa spina, proveniente dalla bestia, piantata nel braccio, nell’unico punto in cui la sua armatura non lo proteggeva, e il veleno gli scorreva lento nelle vene, ma non aveva perso animo. Combatteva con furore, mulinando la sua spada d’argento, ferendo il drago senza alcuna pietà. La creatura era in agguato, la sua coda alzata pronta a colpire, il muso basso e gli artigli che si stringevano convulsamente nel terreno.
Attaccò.
Il cavaliere era pronto, aveva spinto il drago ad indietreggiare fino ad un punto preciso della foresta, dove gli alberi si facevano più fitti. Lo squamoso non aveva più fuoco da sputare, e non poteva volare, con le sue povere ali rotte e ferite. Il cavaliere saltò, spingendo con tutta la forza che aveva, con le gambe pesanti per l’armatura, contro il tronco dell’albero più vicino. E mentre le fauci del drago si aprivano per farlo scivolare intero nella sua gola, il cavaliere gli piantò la spada in mezzo agli occhi gialli, mentre l’alito bollente della bestia lo investiva e il suo urlo disumano gli forava le orecchie coperte dall’elmo. Girò con forza la spada nella carne, vide la vita lasciare gli occhi e il corpo del drago, che si accasciò al suolo, tenendo ancora il cavaliere mollemente fra le sue fauci, incastrato perfettamente tra due enormi denti. Il cavaliere grattò il palato viscido della creatura, finché non riuscì a liberarsi. Poi strappò, facendo zampillare ovunque il sangue nero del drago, che sfrigolava e bruciava l’erba lì intorno, la spada dalla testa della bestia.
Sospirò rassegnato, perché se non era già uno sporco lavoro, il suo, lo diventava certamente a questo punto. Cavò gli occhi al cadavere, gli strappò alcuni denti e con perizia si adoperò per staccare alcune squame. Estrasse diverse boccette di veleno dalle sue spine, e mescolando una di queste con la saliva che colava dalla ruvida lingua molle del drago si curò la ferita al braccio, che guarì rapidamente, mentre tutto il veleno che gli circolava ancora in corpo diventava innocuo.
Poi si appoggiò, finalmente, sfinito, con le sole forze bastanti per togliersi l’elmo ed addormentarsi, contro un albero. E mentre dormiva, ed i suoi occhi azzurri erano chiusi, una leggera carezza di vento scompigliò i lunghissimi capelli scuri del cavaliere, ed un raggio di sole gli si posò sulla guancia come un bacio, illuminandogli la piega delle labbra piene e femminili. Femminili come il suo viso ed il suo corpo, come le sue forme nascoste dall’armatura maschile, perché uomo doveva fingersi per uccidere draghi e rivendere le loro parti del corpo. Viveva bene, riccamente, ma non aveva qualcuno con cui condividere la sua fortuna. Si sentiva vuota e persa. La sua esistenza non era felice.
Voleva trovare la forza per cambiarla.
 

 
NOTA DELL’AUTRICE
Grazie lettore! Se sei arrivato fin qui, vuol dire che hai letto il resto e hai portato un sorriso alla mia giornata. Spero che il primo capitolo sia piaciuto, perché avrei intenzione di continuare e sviluppare il personaggio della protagonista e dell’ambiente in cui vive.
Buona giornata.
 
   
 
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