Alleanze
straordinarie
‘’ Che stanno
facendo?’’
‘’ Shun gli sta facendo vedere dei blocchi da
disegno.’’
‘’ Vuole che Seiya gli faccia da
modello?!!’’
‘’ Non urlare, razza di
bifolco! Come faccio a saperlo, sono troppo lontani! A malapena riesco
a
vederli!’’
‘’ Lo sapevo che la dodicesima casa era un pessimo
punto per spiarli.’’
Dopo la sconfitta di Hades, e
il ritorno in vita dei caduti grazie al potere del dio degli Inferi
(rimasto
positivamente influenzato dalla breve permanenza nel corpo del saint di
Andromeda, nonostante fino all’ultimo si fosse ostinato a
negarlo) la pace era
tornata al Santuario. Una pace atipica, a cui nessuno era abituato da
anni.
E così, senza altri nemici divini e non da contrastare e
senza serie minacce
per la salvezza del mondo, i guerrieri di Atena, oltre agli allenamenti
e alla
protezione della dea, avevano deciso di riprendere o di iniziare
piacevoli
attività che la Guerra Sacra aveva loro precluso: Aphrodite
era ritornato a
curare il suo giardino di rose, che a suo dire era intollerabilmente
trascurato, Camus era tornato, per la prima volta dopo anni, in
Francia insieme a Milo (e molti sospettavano
che ci andasse per presentare alla famiglia quel che ormai era, a conti
fatti,
il suo compagno), Saga e Aiolos cercavano, un po’ timidamente
un po’ a rischio
di ritorni anzi tempo nell’Ade, di riprendere il loro
rapporto.
Tra tutto questo, Shun aveva improvvisamente scoperto di possedere una
vena
artistica. Gli piaceva ritrarre tutto: dalle dodici case al giardino di
Aphrodite, dall’Arena alla grande statua di Atena. Tutto
sommato, era un
passatempo innocente. Ikki era contento che finalmente il suo
fratellino avesse
trovato una strada tutta sua, una strada che non comprendesse anche
battaglie e
violenza, cose che il ragazzo aveva sempre odiato con tutto
sé stesso.
Peccato che c’avesse pensato Pandora (anche lei tornata in
vita, e venuta a vivere
in pianta stabile al Santuario per via di Shun. Anche se Ade non
c’era più, lei
continuava ad insistere che doveva prendersi cura del ragazzo come se
fosse suo
fratello minore) a mettergli un tarlo atroce nell’orecchio.
‘’ Sai – gli aveva detto, in uno di quei
rari pomeriggi in cui la donna non era
attaccata come una piattola a Shun – Anche la precedente
incarnazione del mio
signore amava l’arte. Voleva diventare un pittore. E non era
l’unica cosa che
amava. Purtroppo, non ero io.’’
‘’ Mhm… che
intendi?’’
‘’ Non lo sai? Lui aveva un debole per il passato
saint di Pegasus, Tenma. Ho
provato più volte a farlo uccidere, così che Lui
si risvegliasse completamente.
Ma tutti i miei tentativi furono vani.’’
La donna continuò a parlare, ma il saint della Fenice aveva
smesso di ascoltare
nel momento in cui aveva detto “ Aveva un debole per il saint
di Pegasus “.
Ora, sapeva che Shun e Seiya
non erano mai stati più che amici. Tuttavia, se Shun era
riuscito a influenzare
l’anima di Hades, non poteva essere successo che, in qualche
modo, fosse venuto
a contatto anche con quell’altra anima, quella del pittore?
Non ci capiva molto
di reincarnazioni o di spiriti che cercano ricettacoli umani, ma da
quel che
aveva capito dai discorsi di Pandora, in Hades erano conservati, come
indelebili fotografie, delle tracce delle anime dei suoi passati
ospiti, che
dovevano servirgli come da memento per non ripetere gli errori fatti
nella
precedente Guerra Sacra (peccato che , poi, ne faceva altri. Alla fine gli dei non
erano così infallibili
come credevano).
Cercò di liquidare la cosa come una sua assurda fantasia,
come la classica
gelosia infondata del fratello maggiore.
Poi, casualmente, durante gli allenamenti, aveva sentito il fratello
chiedere a
Seiya se volesse andare con lui all’undicesima casa,
momentaneamente vuota, per
fargli un favore. E quando sentì l’altro
accettare, per poco non gli venne un
infarto (ecco la ragione per cui Hyoga l’aveva battuto.
Figuriamoci se lui si
faceva mettere al tappeto da quella ballerina classica mancata).
Quando poi Pandora l’aveva
visto col viso così stravolto, le uniche cose che era
riuscito a dire erano:’’
Shun. Appuntamento. Seiya. Undicesima Casa.’’
E sebbene sembrasse uno di quei vecchi sistemi di comunicazione, tipo
il
telegrafo, Pandora aveva subito capito.
E immediatamente aveva ideato
quel piano: appostarsi sui gradini della dodicesima casa, armati di
binocoli, e
spiare quello che i due avrebbero fatto nella casa
dell’Acquario.
Perché poteva accadere di tutto, con una casa vuota e due
ragazzi nel pieno
dell’adolescenza e gli ormoni impazziti.
In caso di “manovre sospette” da parte di Seiya, i
due sarebbero prontamente
intervenuti. E in quel caso, nemmeno Atena stessa avrebbe osato
fermarli.
‘’ Allora?’’
‘’ Non si è spogliato… per il
momento.’’
‘’ Shun non gli chiederebbe mai di posare
nudo!’’ fece Ikki, convinto
dell’innocenza
del suo fratellino. Insomma, se non fosse l’uomo
più puro della Terra, Hades
non l’avrebbe scelto, no?
‘’ Gli ha dato lui l’appuntamento,
secondo te non gli può chiedere di posare
nudo? - gli disse
più realistica
Pandora, che dalla sua aveva l’esperienza con Aaron - Fatto
il primo passo,
tutto poi è più semplice! Anche Aaron aveva
l’abitudine di ritrarre spesso
Tenma. Anche sul Lost Canvas c’era una sua
immagine.’’
‘’ Nudo?’’
‘’ No, certo che no! Beh… stava solo per
molto tempo… e non so dirti cosa
faceva quando io non ero presente… ‘’
‘’ Non permetterò a Shun di
fare la sua stessa fine!’’
‘’
Etchiuu…’’
‘’ Salute.’’
‘’ Grazie – rispose Shun, soffiandosi il
naso con un fazzoletto – E’ da un po’ che
mi sento osservato.’’
‘’ Nah, sarà solo
un’impressione – gli
disse Seiya, liquidando la faccenda – Piuttosto, sono dei
disegni davvero belli.
Perché non li fai vedere a Hyoga?’’
L’altro arrossì fino alla punta dei
capelli.
‘’ Scherzi? Non so nemmeno se gli
piaccio! Con che faccia glieli potrei farglieli vedere?’’
‘’ Li hai fatti vedere a
me…’’
‘’ Scusa, solo perché Ikki sarebbe
andato su tutte le furie e avrebbe fatto una
scenata e
perché Shiryu ancora non può
vedere niente.’’
Seiya sbuffò. Non capiva perché nelle questioni
di cuore nessuno gli chiedeva
mai una mano.
‘’ E dato che questo è l’unica
casa
completamente vuota – continuò il saint di Pegasus
– Hai pensato che qui non ci
sarebbero stati altri testimoni scomodi. Giusto?’’
‘’ Se la vuoi mettere così…
si.’’