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Autore: Silvy08    04/05/2015    5 recensioni
Salve a tutti una TakuRan [con accenni alla RanMasa] che inizierà come un'amicizia forzata ma che diventerà qualcosa di molto più profondo e che insegnerà a entrambi valori molto importanti. Spero di vedervi dentro :)
Tratto dal primo capitolo:
La donna sentendo la voce del ragazzo chiamarlo gli si avvicinò
- si signorino?-
-voglio che quel ragazzo diventi mio amico- disse Takuto indicando il ragazzo dai capelli rosa al centro del gruppo.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kirino Ranmaru, Shindou Takuto
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 15 -Zero-


Shindou

Minuti, ore, giorni.. Non sapeva nemmeno lui quanto tempo era passato da quando era li.
Sapeva solo di essersi svegliato in quella stanza bianca che puzzava terribilmente di disinfettante. Eppure era convinto di essere con Kirino a fare un giro in centro.
Solo dopo si era ricordato di quell'auto che a tutta velocità schizzava verso di loro. In realtà lui non l'aveva nemmeno vista. Se l'avesse vista si sarebbe spostato. Se l'avesse vista Kirino non si sarebbe buttato per spostarlo dalla strada.
Quel nome fermò ogni suo pensiero.

Kirino.

Non sapeva assolutamente cosa gli fosse successo.
Forse era...
No. Non voleva nemmeno pesarci. Non avrebbe più avuto senso la sua vita se Ranmaru non fosse stato al suo fianco.
Cominciò ad agitarsi nel letto cercando di alzarsi per andare a correre a chiedere informazioni sul suo ragazzo, per andare a cercarlo. In quel momento si accorse che non avrebbe potuto alzarsi nemmeno volendo, la gamba gli faceva malissimo a ogni minimo movimento. Controllò e notò che era ingessata.
-Non puoi scendere dal letto, ti sei rotto una gamba-
Con sommo orrore Shindou si voltò per incontrare il volto della madre. Notò che aveva chi occhi rossi e un po' gonfi. Aveva pianto? Possibile che avesse davvero pianto per lui? Aveva davvero lasciato perdere il suo lavoro per assistere il proprio figlio?
-Papà è andato un attimo a prendere qualcosa da mangiare, fra un po' arriva- disse la madre accarezzandogli i capelli.
Anche suo padre era li? Cosa stava succedendo a tutti?
Ma al momento gli era tornato in mente Ranmaru e non gli interessava più così tanto il fatto che i propri genitori si stessero finalmente interessando di lui.
-Mamma. Dov'è Kirino?-
La donna cambiò immediatamente impressione, sembrava più che altro uno sguardo di commiserazione. Non era per niente uno sguardo tipico della madre, il che preoccupò non poco il castano che già aveva gli occhi pieni di lacrime.
-Non sarà..-
-No Shindou. Lui è vivo. Certo è ridotto un po' male, ma è vivo- rispose la donna in fretta.
In quel momento Shindou non voleva far altro che alzarsi, correre e cantare dalla felicità. Voleva correre dal suo amore, andare a vedere con i suoi occhi che era vivo davvero, che non lo aveva abbandonato per sempre.
Notando l'agitazione di Takuto la donna gli mise una mano sulla spalla per cercare di calmarlo almeno un po'.
-Calmati, quando avrai il permesso del dottore potrai andarlo a trovare- disse la madre sorridendogli gentilmente.
Okay. Forse era morto e ora si trovava in paradiso. Un luogo dove finalmente la madre si preoccupava per lui e non lo giudicava per la sua omosessualità.
-Ma..sono morto?-
La donna spalancò gli occhi -Ma cosa stai dicendo Takuto? Mi sa' che hanno un po' esagerato con quel sedativo.. Stai farneticando. Sei vivo quanto lo sono io-
Oh. Quindi era vivo. Ora si che era davvero confuso, forse erano davvero gli antidolorifici, ma c'era davvero qualcosa che non tornava. Tuttavia non fece in tempo a chiedere nulla perché si sentiva terribilmente assonnato, aveva solo voglia di chiudere gli occhi e dormire. Così lo fece.
 

Kirino

Gli faceva male ovunque, anche solo respirare era un'impresa, le costole dolevano in modo insopportabile ogni volta che respirava. Ma era sicuro di una cosa: era vivo. Certo non era conciato molto bene, ma era vivo.
Per puro miracolo. Kirino aveva visto l'auto. Andava troppo veloce, l'aveva preso in pieno. Sarebbe dovuto morire. Eppure era lì. Nell'ospedale della città attaccato a chissà quanti tubi.

L'auto. L'incidente. Shindou.

Takuto doveva essersi salvato, dopotutto si era buttato sotto la macchina per spostarlo, ma allora dov'era? Perché non era li con lui? Si sentiva terribilmente solo. L'unica cosa che lo aveva fatto sorridere per un attimo fu' il vaso di fiori appoggiato sul comodino con un biglietto della madre nel quale si scusava di non poter rimanere al suo fianco ma doveva tornare a lavoro.
Dopo minuti, passò il medico che si accertò delle sue condizioni e lo visitò, poi uscì lasciandolo nuovamente solo; ma non per molto. Entrò infatti l'ultima persona che si sarebbe aspettato.
La madre di Shindou.
Kirino era sempre stato una persona coraggiosa, ma in quel momento, se solo avesse potuto, sarebbe scappato a gambe levate. Doveva ammettere che aveva paura di quella donna, per di più era sicuro che la donna fosse a conoscenza del fatto che fossero insieme nel momento dell'incidente; aveva paura che fosse li proprio per questo e che magari lo incolpasse per aver messo in pericolo la vita del figlio.
-Le persone che c'erano al momento dell'incidente mi hanno detto cosa è successo- ecco, infatti, i sospetti di Kirino erano fondati.
-Sono qui proprio per questo- continuò la donna tenendo lo sguardo inchiodato negli occhi del rosa -volevo solo dirti una cosa. Grazie-
Ranmaru sgranò gli occhi -Grazie?-
-Si, hai salvato la vita a mio figlio. Ti sarò per sempre debitrice per questo-
-I..io non potevo fare altro- ammise il rosa abbassando lo sguardo.
-In che senso?- chiese la donna sedendosi sulla sedia accanto al letto del rosa.
-Non sopporterei di vivere senza di lui. E se la mia vita è il pegno da pagare per la sua salvezza, beh sono disposto a pagarlo-
La donna rimase senza parole. Ma non si mosse. Così Kirino alzò lo sguardo per osservarla e rimase stupito nel notare che stava piangendo.
-Mi s..scusi. Ho detto qualcosa che..?-
-No anzi- rispose la donna con voce spezzata -Io vi devo delle scuse, a te e a mio figlio. Ma sopratutto a te. Non meritavi di essere trattato in quel modo- la donna notò gli occhi sgranati del rosa e continuò a parlare  -Vedi, credo di aver passato i momenti più brutti della mia vita nel momento in cui mi hanno chiamata dall'ospedale, mi hanno detto che mio figlio era rimasto coinvolto in un incidente, ho subito pensato al peggio, per qualche secondo ho creduto che mio figlio fosse morto. In quel momento ho capito che non me ne frega assolutamente nulla se mio figlio è innamorato di un ragazzo. Basta che lui sia felice e stia bene. Quindi, che ne dici di ricominciare da zero?-
Passarono qualche secondi di completo silenzio, inutile dire che il rosa era sbalordito, stava ancora cercando di elaborare le parole della donna, cercando di capire se fosse un sogno o meno. Ma evidentemente non lo era, la donna stava aspettando una sua risposta e sembrava abbastanza in ansia.
-Direi che è un'ottima idea- rispose sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi -Ora, a proposito di suo figlio.. Potrei, umm, sapere dov'è?-
-Giusto. Vedi si è rotto una gamba a causa dell'incidente, ma sta benissimo, davvero- aggiunse vedendo la faccia preoccupata del rosa -stamattina ho fatto fatica a trattenerlo. Voleva saltare giù dal letto e venire da te- disse accennando un sorriso al rosa.
Kirino in tutta risposta scoppiò a ridere, si immaginava proprio la scena di un Takuto che cercava di scappare.
-Ma lei ha già detto tutto quello che ha appena detto a me?-
-In realtà volevo dirglielo stamattina, ma si è addormentato subito. Comunque vado a parlargli adesso. Poi vedrò di convincere i dottori e te lo porto qui, così magari si calma- Poi si alzò e se ne uscì dalla stanza regalandogli un ultimo sorriso.
 
 
***
 
 
Angolo dell'autrice che come al solito è in ritardo:
Salve ^.^
Eccomi, finalmente direte. Già sono una pessima persona con le date, sono sempre in ritardo. Ma oggi mi sono messa qui e mi sono detta 'Silvia aggiorna' così eccomi qui.
Bene eccoci alla quasi fine della fanfiction. Già, il prossimo è l'ultimo capitolo *piange*
Mi mancherete un sacco T.T
Ho già mille idee per altre fanfiction, ma vedremo se riuscirò a concludere i miei progetti..
Detto ciò, ringrazio come al solito tutte le perone che leggono la storia e l'hanno aggiunta alle storie seguite/ricordate/preferite. Un abbraccio speciale a tutte le persone che recensiscono :*
Mi scuse per eventuali errori.
Mi farebbe molto piacere se lasciate un parere :)
Al prossimo e ultimo (sigh) capitolo.
Un bacio, Silvy
 
  
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