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Autore: Okimar    30/12/2008    2 recensioni
Una storia che comincia dalla fine di M.A. Elena parte. Conoscerà un nuovo ragazzo, che le ricorda qualcuno. Zick scopre terribili segreti sul suo passato e su quello di Elena. Un dubbio unisce i due quasi inseparabili migliori amici..
Genere: Romantico, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN NUOVO ANNO; UN NUOVO ZICK

Erano passati circa tre mesi da quando Elena se n'era andata. La scuola era ricominciata, e Zick aveva iniziato le medie. Era come essere tornati indietro di un anno, quando Elena non faceva ancora parte della sua vita. Tutti i compagni, persino quelli nuovi che non lo conoscevano, lo evitavano. Nessuno voleva essere amico di un tipo così strambo.
Elena era stata l'unica che, pur non essendo come lui, aveva saputo guardare oltre le apparenze, agendo fidandosi solo di quello che diceva lui. E ora, non c'era. Decise di scriverle una lettera, come lei gli aveva chiesto.

Cara Elena, "banale"aveva pensato.

Elena, ti scrivo come mi hai chiesto per darti una buona notizia: i miei genitori hanno deciso di comprarmi un cellulare e lo riceverò proprio questa settimana. Così se mi darai il numero della tua scuola, potrò chiamarti e non dovremo aspettare i comodi del postino! La scuola e davvero molto noiosa senza di te... a proposito: indovina con chi si sono messi Ford e Soup... con Patty e Tatty! Due coppie decisamente azzeccate, direi. Quando sarà la prossima volta che verrai in città? Scrivimi presto, voglio sapere quando potrò venire a trovarti.

Zick.
Ci mise molto più di quello che avrebbe dovuto, perchè continuavano a venirgli tremendi dubbi su quello che scriveva. Come ad esempio, il finale: non poteva scrivere baci, Zick, quello si scriveva ai parenti e non aveva valore; tuo Zick, era ancora peggio, quindi optò per un neutro Zick.
Zick uscì subito per imbucare la lettera, e proprio mentre stava superando la casa accanto a quella di Elena, incontrò Teddy.
-Ciao Teddy.- lo fulminò con lo sguardo. "Guarda se dovevo incontrare proprio quel traditore... "
-Zick, io...- poi si riprese. Non aveva mica paura di un ragazzino per giunta più piccolo di lui? Per tutti questi mesi dopo l'accaduto, era riuscito a evitarlo, ma adesso dove affrontarlo e chiudere una volta per tutte la faccenda. "Sono stanco di giocare al gatto e il topo"
-Non voglio litigare. Mentre abbiamo lottato contro Magnacat, siamo diventati amici, no? Allora io ti chiedo solo di dirmi perchè l'hai fatto.-
-Cosa?- fece finta di non sapere, Teddy.
-Sai cosa: dopo avermi spinto a dichiararmi a Elena, tu l'hai...- si fece coraggio. -Tu l'hai baciata!-
-Ah, quello.- finse che non avesse importanza. -E' stato un equivoco.- disse Teddy, spiegando a Zick come erano andate le cose.

Stava camminando per il parco, quando vide una ragazzina seduta sull'altalena, tutta sola, e si avvicinò, riconoscendola.
-Elena, che ci fai qui?- aveva esclamato.
-Il parco non è mica tuo.- aveva risposto prontamente.
-Ma non dovresti prepararti per partire?-
-Chi te l'ha detto?- aveva urlato la ragazzina.
-Zick.-
-E comunque a te che importa? Sarai felice che me ne vada, così non interferirò più tra te e Zick. Non sarò più la sua palla al piede. Contento?-
-So che non andiamo d'accordo, ma ormai, e mi sembra strano dirlo, mi sono abituato alla tua presenza.-
-Stai cercando di dirmi qualcosa di carino, Teddy Taur?- Elena sorrideva stupita, ma compiaciuta.
-Beh, ecco... mi mancherai, Elena.-
-Forse anche tu...- disse lei. I due ragazzi si abbracciarono, ma si staccarono quasi subito.
-Comunque lo consideriamo solo un armistizio, fino a quando tornerai?- aveva chiesto Teddy.
-Certo, ma non credo che tornerò prima della fine delle me...- la ragazza fu interrotta da un mostro, un bobak per la precisione, che si schiantò contro Teddy, spingendolo contro Elena.

-Per questo ti è sembrato che ci stessimo baciando.- disse Teddy, concludendo il suo racconto, mentre arrossiva leggermente.
-Ma se gli sei solo andato addosso, com'è che non vi siete staccati subito? E dov'era questo famoso mostro? Io non l'ho visto.- disse Zick, scettico se credere alle parole dell'amico.
-Era già scappato penso. E comunque eravamo troppo imbarazzati quando le nostre labbra si sono scontrate, quindi siamo stati immobili, troppo imbarazzati per l'accaduto. Adesso che ci penso, mi ha fatto anche male.- concluse Teddy, massaggiandosi la mascella.
-Ok, ho deciso di crederti, ma spero di non dovermene pentire. Per scusarti, potresti aiutarmi a conquistarla, nonostante la distanza...-
-E va bene, te lo devo.- Teddy aveva sorriso all'amico, e lui aveva fatto lo stesso.
Almeno, pensò Zick, ho di nuovo Teddy come amico, e lui non mi ha rubato la ragazza. Sempre meglio che niente.

-Elena!- tuonò la sua compagna di stanza, scendendo dal letto.
-Ma con chi cavolo stai parlando?- "assomiglia proprio a Steve.."
-Con nessuno, io stavo... sì, stavo provando una scena di un'opera teatrale.- disse Elena, sfoggiando uno dei suoi più bei sorrisi. "Fa che ci creda!"
-Ok, come vuoi... cambiamo argomento: hai notato come mi guarda Johnny?-
-Uff!- sbuffò Elena. Amy non era la compagna di stanza peggiore del mondo, ma neanche la migliore. Il suo problema e che non la finiva mai di parlare, e il suo argomento preferito erano i ragazzi. Assillava Elena con quell'argomento che fino a un anno fa non aveva mai sfiorato la sua mente... prima di incontrare Zick. -Sbuffi? Allora non ti dirò quale ragazzo si è perdutamente innamorato di te...-
-Cosa?- aveva urlato Elena. -Chi è? Ti prego Amy! Dimmelo!-
-Ok, ok. Frequenta il tuo corso di scienze, e anche il corso facoltativo per la salute.-
-Uhm..- si mise a riflettere Elena. -Ci sono tre ragazzi che frequentano entrambi i corsi con me. Johnny, Ralph e..-
-Steve.- disse Katy, l'altra sua compagna di classe, entrando nella loro stanza.
-Steve?- esclamò Elena, mentre la figura di un ragazzo alto, con i capelli neri e gli occhi azzurri le compariva nella mente. Era un ragazzo davvero carino, solo che alcuni ragazzi lo consideravano strano, perchè parlava da solo. Gli ricordava tremendamente Zick, e aveva il dubbio che anche lui vedesse i mostri. Come lei, del resto. E' davvero carino, ma mi ricorda troppo...
-Non ci posso credere! Ma ne sei sicura?- indagò Elena.
-Certo! Ti ricordi a ginnastica, quando dovevamo fare quel esercizio a coppie?- ma come fa ha non capirlo da sola? E' così evidente!
-Si, certo...- rispose cercando di rammentare qualcosa.
-Johnny, che voleva far coppia con me, mi ha detto che Matt, ha sentito da...-
-E' partita!- commentò sottovoce Katy, l'altra ragazza nella stanza.
Elena fece un risolino.
-Vieni al dunque!-
-Ha sentito che lui voleva fare coppia con te.- concluse con voce offesa, Amy.
-Ma non significa niente...- disse Elena.
-Già, se fosse solo questo... In classe ti fissa sempre, quando ti incontra diventa sempre rosso di vergogna, e una volta stava parlando di te a qualcuno, solo che Johnny mi ha detto che non c'era nessuno con lui... E' davvero un tipo strano!-
-Per questo non ha amici!- aveva detto Katy.
-Noooo!- aveva urlato Elena, interrompendole e uscendo di botto dalla stanza.
Ho già vissuto una volta questa storia, e non era andata bene... Amy e Katy erano la perfetta imitazione di Patty e Tatty... in quel momento. Avevano descritto Steve, proprio come un anno fa, le due smorfiosette mi avevano parlato di Zick... solitario, parla da solo, non ha amici... mancava solo la sua caratteriale allergia ai mostri...
Non poteva essere vero. Non voglio cascare di nuovo nella trappola di un doma...
I suoi pensieri vennero interrotti da un violento starnuto. Quando vide chi era l'autore, per poco non svenne...
-Steve!- esclamò, tappandosi poi subito la bocca.
-Ciao Elena.- aveva risposto lui.

Dopo aver imbucato la lettera, Zick era tornato a casa, dove era stato accolto in una discussione tra tutti i presenti.
-Che ne dici se domenica facciamo una gita?- gli aveva chiesto sua madre.
-Ma Greta, dobbiamo ancora setacciare alcune zone di Bigburg e...- la aveva interrotta Zob.
-Non voglio sentire ma! Sono quattro mesi che voi domatori cercate delle possibili tracce di altri gorka e pericoli... non ci sono, e quindi noi andiamo a fare un giro nella natura e basta!-
-Ha lo stesso caratterino di sua madre.- aveva detto ironicamente Theo, il nonno fantasma di Zick.
-Ti ho sentito sai!- l'aveva ripreso sua moglie.
-Ma non vedere che lui manca Elena?- aveva detto Bombo, il mostro che si era affezionato al ragazzino e che dopo la partenza della migliore amica, veniva a trovare Zick molto spesso o lo invitava nella casa dove abitava prima di essere rinchiuso in un oasi di detenzione.
-No, non è solo per questo.- Zick aveva abbassato la testa, voltandosi dall'altra parte. Forse dovrei dirlo almeno a mio padre. Ma se poi non fosse vero?
Penserebbero che sia solo una scusa per andare a trovarla...
-C'è dell'altro?- chiese suo padre.
-Ecco, io non volevo parlarvene prima di esserne certo, ma... credo che Elena sia in pericolo.-
-E come lo sai?-
-Ho trovato delle informazioni navigando per caso in rete, sulla scuola che frequenta Elena... lì vicino c'è un covo di...gorka e spettri neri!-
-Ma è terribile! Avresti dovuto dircelo prima!- disse Zob.
-Elena potrebbe aver avvertito qualcosa e essere andata da sola a controllare, lo sai com'è fatta!- disse Greta.
-E se le capiterà qualcosa...-iniziò Theo.
-Te ne sentirai responsabile per tutta la vita.- concluse la nonna di Zick.

-Ho bisogno di farti due domande, ma mi sarà difficile...- cominciò Elena. forzaforzaforzaforza!
-Ok, spara.-
-Tu provi qualcosa per me?- chiese lei.
-Intendi di livello più alto rispetto all'amicizia?-
-Sì-
-Sì- ripetè lui.
-Bene, e ora, se non lo fossi mi prenderai per pazza, ma tu sei per caso un domatore o un rifugiatore?- fadisì fadino
-Di mostri?- Elena annuì. -Sì, ma perchè vuoi saperlo?-
-Perchè io sono solo una rifugiatrice e ho bisogno di un domatore.-
-Per fare....?-
-Ho scoperto che vicino alla nostra scuola...- iniziò Elena.

-...c'è un terribile covo di gorka e spettri neri.- finì di raccontare agli altri giovani domatori, Zick.
-Porca bomba!- esclamò Teddy, la caratteristica esclamazione di Elena...
-Dobbiamo fare qualcosa!- disse Lay.
-Ci ho già pensato io- disse Zick. -Ma dovremmo partire senza il permesso dei nostri genitori.-
-Non ci lascerebbero mai andare...-
-Non è un problema... non è mica la prima volta che disubbidiamo, o sbaglio?- chiese Teddy facendo l'occhiolino a Zick.
-Già- rispose, prima di lasciare la stanza dell'antica armeria dove si riunivano i giovani domatori.
Ma quando uscì stava ad attenderlo una sorpresa, che non sarebbe stata certo di suo gradimento. Suo padre lo stava guardando con occhio accusatorio.
Oh no!
-Quanto hai sentito?-
-Abbastanza.- rispose l'ancora in forma domatore di mostri, Zobedia.
-Io devo andare a salvarla, non me lo puoi impedire!-
-Sicuro che si tratti solo di questo?-
-No, ma ora non ho il tempo di pensarci: dobbiamo andare ad avvisarla.-
-Ok.-
-Ecco lo sapevo che non mi... hai detto ok?- Zick non poteva credere alle sue orecchie: suo padre gli aveva dato il permesso di raggiungere Elena, anche se la loro non sarebbe stata una visita di piacere... ma un'altra delle loro missioni.
-Si, ma solo tu e io. Non possiamo mettere a rischio la vita di tante persone solo per lei, anche se per te vale molto di più vero?- non mentirmi figlio, so che è vero
-Forse...-

-Allora, cos'hai detto che avrebbe inscatolato il tuo amico?- chiese Steve alla ragazza che amava, anche se ora, non era più un segreto.
-Beh naturalmente gorka, lo spettro nero di Barbaruffa, anche se poi non è rimasto nel dombox. Poi un gingi, ma non era cattivo, e tra quelle più rare una sfinge e un mostro sauro.-
-Deve essere veramente un domatore forte.- sarà più difficile eliminarlo
-Già- sospirò Elena.
-Ti manca, vero?-
-E' ovvio che mi manchi... è il mio migliore amico... l'unico che mi sopportava.- l'unico che c'era sempre per me, il mio vero amore aggiunse, ma solo nella sua testa.
-Ma tu non sei insopportabile!- sei molto di più..
-Grazie Steve, ma non mi conosci in tutto e per tutto: so essere veramente testarda se voglio...-
-Rimani lo stesso adorabile.-
-Oh Steve sei molto dolce, ma dobbiamo pensare prima a quel gruppo di gorka, poi ti prometto che penseremo a noi.- siiiii a noiiiiii!
Steve sorrise, ma il suo era un sorriso falso... E' caduta anche lei nella mia trappola... ragazze tutte uguali! basta che le aduli e le consoli e loro cascano ai tuoi piedi.
-Allora dobbiamo organizzare un piano d'azione. Non vorrai mica evadere dalla scuola senza un piano?-
-Significa che mi aiuterai?- Elena era al settimo cielo, e lo dimostrò scuotendo i suo lunghi capelli castano arancione e guardando Steve con i suoi occhi marroni. -Certo, come potrei lasciarti sola?-
Si creò un lungo silenzio imbarazzante tra i due, perchè Steve aveva già detto tutto quello che poteva a Elena, e lei non sapeva più che cosa inventarsi, ma a un certo punto, esplose con una favolosa idea.
-E se uscissimo dalla scuola durante l’ora di ginnastica? Così sarebbe più facile superare la sicurezza.-
-Ok, allora a domani?- chiese Steve guardando fuori dalla finestra e notando che il sole stava già sparendo, lasciando spazio alla luna.
-Si...- disse Elena, prima di arrossire violentemente quando Steve le baciò la guancia.
La ragazzina si incamminò verso la sua camera, dove due altre ragazze, una dai folti capelli neri e l’atra dai corti capelli biondi, la stavano aspettando da circa due ore. L’ora del coprifuoco del campus, era le nove, poi tutti dovevano rientrare, altrimenti rischiavano fino all’espulsione.
E Elena era sparita da così tanto tempo, dopo che le avevano detto di Steve, che tra poco avrebbero avvisato uno dei professori per avvertirli della sua scomparsa.
-Magari non avremmo dovuto dirle di Steve: hai visto che faccia ha fatto?- stava dicendo Katy, mentre si spazzolava i capelli neri e lisci.
-Prima o poi l’avrebbe scoperto, e comunque io credo che sarebbero una bella coppia: sono anime gemelle come io e il mio Johnny, a proposito te l’ho detto che mi ha mandato un bigliettino, ieri a matematica?- disse con aria sognante l’atra ragazza, mentre preparava i vestiti che avrebbe indossato il giorno successivo.
-Si, circa trecento volte, Amy!-
-Ciao ragazze!- disse Elena, entrando in silenzio nella stanza, con le dita incrociate, sperando che le altre due non facessero domande... desiderio non riuscito. -Ciao Elena.- disse facendo finta di niente Katy.
-Dove sei stata?- chiese invece subito Amy.
-Ho dovuto superare la barriere dei prof che stavano tornando dal biliardino... per un pelo mi beccavano!-
-Certo, ma noi intendiamo dove sei stata dopo essere scappata!-
-Oh, con Steve.-
-Steve?- chiesero all’unisono.
-Si, avevate ragione, gli piaccio.-
-Glielo hai chiesto?-
-Ovvio, non volevo rischiare incomprensioni solo dopo il primo mese di scuola...-
-Tu sei matta, ma almeno adesso hai il ragazzo, no?-
-No, non ci siamo messi insieme, c’è ancora una cosa che dobbiamo fare.-
-Cosa?-
-Non ve lo posso dire, ma adesso è tardi e io devo ancora preparare i miei vestiti, i libri per domani e pettinarmi...-
-Ok...- assentirono le due ragazze, una mettendosi le cuffiette dell’mp3, l’atra prendendosi un libro dallo scaffale e le domande, per quel giorno, finirono.
Meno male che ci hanno creduto... uffa ma perchè Zick non mi scrive? L’avrà ricevuto il mio indirizzo?
La ragazzina aprì una delle tre ante del grande armadio della loro camere, dove teneva i suoi vestiti. Non che le fossero veramente serviti, visto che la scuola media che frequentava aveva una divisa, davvero... beh particolare. Era composta da una camicetta bianca molto stretta e da una gonna corta abbinata. Ovviamente i maschi indossavano camicia e pantaloni, anche se molte ragazze del campus avrebbero pagato per vederli così! E quella scuola aveva anche un sacco di regole, e una di queste era che non si poteva tenere legati i capelli, tranne durante ginnastica o alle lezioni di chimica più pericolose. Quindi le era toccato abbandonare le sue due treccine e i suoi amati fermagli colorati e diventare un’altra persona. Dubitava che Zick l’avrebbe riconosciuta vestita così. Era anche diventata più alta, notò mentre si guardava allo specchio, pettinandosi i suoi capelli arancio indomabili, un po’ come lei. E più magra, a giudicare dal suo viso e la sua vita, che solo un anno fa erano ancora paffuti e da bambini.
La ragazzina posò la spazzola e aprì un’altro cassetto dell’armadio, prendendo il suo libro di matematica e quello di storia. Non prese invece la sacca di educazione fisica, perchè tanto avrebbero saltato la lezione per... combattere contro quei gorka e spettri neri.
Speriamo solo che Steve sia forte come Zick... se solo ci fosse lui, qui..
Era da due settimane che aveva scoperto quel covo di gorka e spettri alleati, e il suo primo pensiero era stato quello di avvisare Zick, ma il contatto telepatico non aveva funzionato e non si fidava della posta aerea. Così aveva deciso che siccome da sola non ce l’avrebbe mai fatta, aveva bisogno di un domatore di mostri, e anche di uno piuttosto forte... e sospettava che in una scuola così grande, ci sarebbe stato almeno un domatore. Anche una domatrice andava bene. Poi, poi era arrivato Steve, e tutto era diventato più semplice.
Guardò fuori dalla sua finestra. Manca poco, devo resistere. Domani sconfiggeremo quei maledetti!

-Allora quando partiamo?- aveva chiesto il giovane domatore, mettendo allo scoperto la sua ansia nei confronti del pericolo che stava affrontando probabilmente in quel momento la sua amica.
-Non possiamo partire subito: dobbiamo prima chiedere ai tutori.- aveva risposto invece con molta calma suo padre.
-Allora andiamo, no?-
-Zick è mezzanotte, non possiamo svegliare mezza città sospesa e mezza città degli umani solo perchè non sai aspettare fino a domani mattina.-
-E se domani fosse troppo tardi? Almeno non potrei avvisare telepaticamente Timoty?-
-Zick...-
-E va bene, buona notte!- disse arrabbiato il ragazzo, salendo le scale per ripensare a quella giornata, di nuovo senza Elena...
Guardò il cielo, che quella notte sembrava volesse riunire tutte le stelle del firmamento, pensando a Elena, a cosa stava facendo in quel momento, anche se era ora di dormire e in una scuola non avrebbero certo fatto eccezioni.

Nello stesso momento, dall'altra parte della città, una ragazzina stava guardando il cielo, pensando al suo amico lontano...

Spazio autrice:

a richiesta di BAbyDany94, ho pubblicato questo secondo cap. volevo solo dirti che la storia l'ho praticamente quasi finita, solo che mi vergognavo a continuare... (sono 12 capitoli fin'ora) :*)

ringrazio anche ricordati di me e I love sasunaru per aver recensito la ff

  
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