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Autore: KikiWhiteFly    30/12/2008    8 recensioni
"Va bene", cercai di calmarmi. "Rimediamo subito: io non ti ho mai conosciuto, chiaro?"
Dissi, avvolgendomi il lenzuolo attorno al corpo e scattando in piedi. Eravamo l'uno di fronte all'altra... Solo quel letto ci separava, custode delle nostre reminiscenze più segrete. Mi sentii nervosa, poi, serrando i pugni, afferrai i miei abiti, sparsi qua e là per la camera. "Chiarissimo"
[Completa][Long fic; AU; AkitoSana]
Genere: Romantico, Commedia, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sposati... per caso!



IV Capitolo – Una settimana!










Akito allontanò la sigaretta dalle labbra, lasciando che la cenere si disperdesse nell'aria. Io mi limitai ad osservare la polvere grigia volare libera e poi scomparire, trasportata dal vento. Cercavo di non destare troppo sospetto, mi misi a trafficare con il cellulare, girandomelo intorno ai palmi; lanciavo occhiate di sfida ad Aya e Tsuyoshi, arrabbiata solamente con me stessa.

Ad un certo punto, lo vidi spegnere la sigaretta e calpestarla con il piede. Si avvicinò sempre di più, a ben guardare non era nemmeno lo spettacolo macabro che avevo precedentemente descritto. Non volevo comunque perdere il mio orgoglio, così approfittai del momento e gli puntai un dito contro.


Tu! Razza di... di... Mi hai fatta ubriacare! -

Cacciò le mani fuori dalle tasche, io seguivo i suoi movimenti, fermandomi appena sotto l'apertura della giacca di pelle e arrossendo come un adolescente in subbuglio. Non potei fare a meno di ghignare di nascosto.


Fino a prova contraria le cose si fanno in due. Si beve in due. Si fa sesso in due. Ci si

sveglia in due. Quindi smettila di rompere così per prima cosa... E andiamo a risolvere questa situazione. Nemmeno in un universo alternativo, ti avrei mai sposata! -


Corrucciai lo sguardo, poi chinai il capo. Certo che, per quanto bello e intrigante, quel ragazzo sapeva essere parecchio insolente quando voleva.

Tsuyoshi, vicino a me, gli fece segno di tappare la bocca e Aya annuì, dandogli ragione. Nervoso, sfilò un'altra sigaretta dal pacchetto argentato, portandosela con movimenti coordinati alle labbra.


Non fumare... Sono allergica! -


Dissi, quando aveva finalmente trovato l'accendino. Vidi la sua espressione animarsi di un certo sgomento poi, conservando la poca galanteria che gli era rimasta, mi gridò contro: - Fantastico. Dovrei sapere qualcos'altro di te? -


- Sì. Mi chiamo Sana Kurata, ho ventidue anni e lavoro come attrice di teatro, sperando di trovare il meritato successo. La mia amica di sempre è Aya Sugita, da quando andavamo all'asilo. Odio il fumo e bevo solo quando sono depressa. Sono allergica oltre che alla nicotina, alla polvere, alle graminacee e anche agli uomini bastardi, pensa! La mia vita non è altro che un susseguirsi di vicende spiacevoli. Dalla mia adozione, grazie alla famosa scrittrice Misako Kurata, fino al tradimento del mio ragazzo... Indovina un po' perché? Oh, che peccato, mi ha tradita! Povera Sana, eh? - dissi, fingendo un sorriso divertito.


Ma è falso. Si vede ad occhio nudo.

L'aria era piuttosto rarefatta, non sapevo cosa dire, temendo di spezzare il muro inscalfibile che aveva anteposto di fronte a me.


Avete un altro problema ragazzi -


Tutti ci voltammo nella direzione di Tsuyoshi, ringraziandolo tacitamente per aver rotto quella tensione che incombeva su di noi.


Vale a dire? -


Ecco... - rilesse un paio di volte il foglio poi, prendendo un gran respiro disse: - … In pratica... - odiavo le persone che giravano intorno alle parole, le trovavo poco schiette.



Tsuyoshi, dillo e basta!-


Inaspettatamente, dicemmo la stessa cosa. Non volevo incontrare il suo sguardo, così voltai il capo dalla parte opposta.


Mi ruba pure le battute... Pazzesco! -

Lo sentii esclamare sottovoce.



- Ragazzi, il contratto che avete firmato, in un comune a quanto pare, dice chiaramente che la vostra unione dovrà durare almeno una settimana! -



Deglutii più volte. Sentivo una vocina dentro la testa che ripeteva l'ultima parte del discorso... Incredibile.

Non riuscivo a parlarci nemmeno mezzo minuto, come pensavano che sarei sopravvissuta una settimana insieme a quel riluttante ragazzo?


- Stai scherzando? - dissi, strappandogli il foglio di mano e rileggendolo più e più volte, nel vano tentativo di poter trovare un errore madornale. Magari non era la mia scrittura, magari era un'altra Sana, magari stavo ancora sognando.

O, magari, era tutto vero.


- Tu - gli puntai l'indice contro, piuttosto sconvolta – Di nuovo - corrucciai l'espressione, infastidita - ... Stammi lontano, innanzitutto. Ci ritroviamo qua fra una settimana per levarci di mezzo questa cosa! - gesticolai nervosa.


Ehm... Ragazzi, mi dispiace interrompervi di nuovo ma... - Tsuyoshi ebbe quasi paura di proferir parola, entrambi lo stavamo guardando in cagnesco - … Ma qui dice anche che dovrete vivere insieme, sotto lo stesso tetto -


Proferì, con tono saccente. I nostri sguardi si incrociarono nuovamente, fulminandosi. Hayama tentò di inveirgli contro, ma l'unica cosa che gli riuscì fu uno sbuffo piuttosto sonoro.


- Akito, ehm, non puoi dormire a casa mia...Vedi, c'è Aya - arrossì imbarazzato.


- Fantastico! Una coppia di novelli sposini, tutti zuccherosi, come il miele. E invece io dovrò sorbirmi la gallina -

Quel fantastico suonò un po' canzonatorio, ma fingemmo di non accorgercene.

- Tsk - misi le mani in tasca, voltandomi dalla parte opposta.


- Ehi... Dove vai? - lo chiamai.



- In giro – mi rispose lui, vago – Ci vediamo stasera, da te -


Fece, lasciandomi di stucco. Si voltò, mentre io lo fissavo in lontananza, convincendomi solo in quel momento quale assurda situazione avremmo dovuto vivere per circa una settimana.



- Se proprio devo stare da te una settimana... Sopravviverò. Tanto poi sarà tutto come prima -


Disse, convinto che non l'avessi sentito probabilmente. Invece, il suono di quelle parole mi era balenato alle orecchie forte e chiaro.


Akito fissò per un attimo la mia camicia – era convinto forse che non me ne fossi accorta? – e sbuffò sonoramente, anche se potei vedere un piccolo e invisibile ghigno timbrato sulle sue labbra. Un attimo, mi bastò per venire meno.


Quella settimana ci avrebbe forse cambiati?




- Sana! - sentii, da tutt'altra parte. Voltai la chioma ramata, sbattendo le ciglia in modo teatrale.

Per un attimo ero stata affascinata da Hayama, aveva un potere calamitante che non saprei spiegare a parole.


- Sì? -


Sai... Stavo pensando che in fondo siete una bella coppia! -


Disse Aya, d'un tratto entrata in modalità romanticismo a go go.



- Aya, scherzi? Io e quello dobbiamo stare una settimana sotto lo stesso tetto! Poi lo dimenticherò! -


Misi due mani sui fianchi, in un impeto di rabbia. La vidi ridere sguaiatamente, per chissà quale astruso motivo.


- Comunque... Io dicevo davvero -


Un flebile sussurro, a cui risposi sospirando. Lasciai i due piccioncini da soli, a godersi l'un l'altro, mi dirigetti a grandi passi verso casa, riflettendo.



La sua camicia ancora sulla mia pelle.

La sua pesante colonia maschile aveva reso il mio profumo qualcosa di lieve,

appena accennato.

Ma, stranamente, non mi dispiacque.

In fondo quel suo odore, non era così male.



Continua





   
 
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