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Autore: _YuukiChan_    04/05/2015    4 recensioni
Fin da quando era solo una bambina, la vita di Oscar era già stata pianificata. Suo padre, il generale de Jarjayes, che amava definirsi un uomo ragionevole, aveva ragionevolmente preso l’insindacabile decisione di crescere la sua ultimogenita come un maschio. Sua moglie Marguerite l’aveva pregato e supplicato di ripensarci, che avrebbero potuto avere altri figli, ma Augusten de Jarjayes non si lasciò commuovere dal malumore di una donna che aveva commesso il peccato più grande: non era stata in grado di generare un erede maschio.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Fin da quando era solo una bambina, la vita di Oscar era già stata pianificata. Suo padre, il generale de Jarjayes, che amava definirsi un uomo ragionevole, aveva ragionevolmente preso l’insindacabile decisione di crescere la sua ultimogenita come un maschio.  Sua moglie Marguerite l’aveva pregato e supplicato di ripensarci, che avrebbero potuto avere altri figli, ma Augusten de Jarjayes non si lasciò commuovere dal malumore di una donna che aveva commesso il peccato più grande: non era stata in grado di generare un erede maschio.

Molti anni dopo, quando Marguerite si spense nella sua camera da letto mentre suo marito le teneva la mano che non smise di baciare nemmeno per un secondo, si disse che lo aveva fatto per lei, perché la notte dell’ultimo parto di madame il medico di famiglia, prendendo un profondo respiro, gli aveva confidato che la salute di sua moglie era stata irrimediabilmente compromessa dalla gravidanza, e che un’altra avrebbe potuto condurla sicuramente alla tomba. Augusten non aveva mai dimenticato il monito del dottore, e la servitù aveva detto in giro che non frequentasse più le stanze da letto di Marguerite, ma allora lo aveva fatto solo per punirla.
Il generale pensava molte cose, tra cui che sua figlia avesse un talento naturale per la carriera militare; nelle notti più buie, quando segretamente sbirciava dalla finestra del suo studio che dava sul retro laddove c’erano le scuderie, pregava il Signore che Oscar rientrasse viva da Parigi, e una volta assicuratosi che Dio aveva messo a tacere la sua coscienza, tornava a dirsi di aver fatto proprio un bel lavoro.
Ma ora vedere Oscar fasciata in un abito da sera da far invidia alla regina Maria Antonietta avanzare leggiadra verso la carrozza che l’avrebbe condotta al ballo di corte, e fra le braccia di quel conte, lo aveva spiazzato. Non doveva trovarsi a casa quella sera; il suo reggimento era stato spostato al confine, e lui aveva l’obbligo di seguirlo senza sapere quando sarebbe potuto tornare. Poi pensò alla sua Marguerite, a tutte le volte in cui le aveva visto quella luce negli occhi varcando la soglia di casa. Non gli aveva mai fatto pesare nulla, né le sue assenza, né i tradimenti. Era sempre felice di riaverlo con lei anche solo per poche ore, il tempo necessario per abbracciarlo come si trovasse in apnea e lui fosse la sua boccata di ossigeno [1].

Ne aveva conosciute di donne Augusten, ma tutte gli avevano fatto sentire la mancanza di sua moglie. A questo aveva pensato quella notte, mentre buttava giù del wisky per sentire meno freddo in quel loculo di accampamento e un suo sottoposto gli leggeva il resoconto della giornata. Quel ragazzone era grande ormai, e doveva darsi un mossa per avere un avanzamento di carriera. Gli aveva affidato il comando e se n’era tornato dritto dritto a casa. Che Boulliè lo denunciasse pure al tribunale militare, gli bastava rivedere gli occhi di sua moglie e poi sarebbe andato felice in prigione.
Non si aspettava Augusten di trovare sua figlia coi capelli acconciati con grazia, un po’ di belletto sulle guance e la divisa gettata con noncuranza ai piedi del letto. Istintivamente volle fermarla, chiederle spiegazioni e ricondurla alla ragione, ma Marguerite lo fermò in tempo, e lui per la prima volta nella sua vita le aveva dato ascolto. Era saggia sua moglie; saggia, bella e di una bontà sconfinata. Lui non la meritava, di questo era sicuro. Si ritrovarono a parlare a lungo quella notte, da bravi genitori, circa la felicità di tutta la prole.
Ortense pareva disperata per via del carattere ribelle della figlia, Josephine si lamentava dei debiti del marito, Annette minacciava di disonorare il suo nome poiché voleva il divorzio e Eloise aveva scritto che sarebbe rientrata per Natale dal viaggio di nozze. Avevano commesso molti errori con tutte loro, ma volevano rimediare.
Marguerite diceva che ora era giunto il turno di Oscar, e Augusten doveva lasciarla andare; il conte di Fersen aveva la fama di donnaiolo e di amante della regina, ma apparteneva a una famiglia di alto rango ed era un uomo a modo. E cosa più importante, Oscar pareva innamorata di lui. I presupposti per un unione serena c’erano, anche se suo marito gli avrebbe preferito di gran lunga il tenente Girodelle, uomo di indole diversa dal conte svedese, ma egualmente innamorato della figlia.

Stringendo a sé la sua adorata moglie come non faceva da tempo, il generale si lasciò sfuggire una confidenza che suonò quasi come una profezia:
- Tra tutti quei nobili incipriati che le volteggiano intorno, sceglierei sempre Andrè come marito per Oscar; quel ragazzo è una perla, peccato sia solo un attendente.
Marguerite, quasi assopita, sorrise fra sé, pensando che forse Dio si era finalmente deciso a rispondere anche alle sue preghiere. Oscar, la sua dolce e fragile bambina, la più bisognosa di affetto e sostegno sarebbe stata veramente felice solo con Andrè; una madre certe cose le sente. Ma era ancora troppo presto per spiegare questa cosa a suo marito, e ora le bastava farsi cullare da quelle braccia forti che amava così tanto, gioendo del fatto che Oscar era una donna ormai, e aveva accettato l’amore e le sue spine, e che qualunque cosa avrebbe portato quel ballo, sarebbe stato comunque un passo in avanti verso la redenzione.

[1] mi sembra di aver letto qualcosa di molto simile in una storia, e mi sembrava giusto dirlo

Note dell'autore

Non è la prima volta che pubblico qualcosa qui, ma ho sempre cancellato tutto e non so bene perché, forse per insicurezza. Ho scritto questa storia qualche giorno fa, e non sapevo se pubblicarla o lasciarla nei meandri del mio pc, ma poi ho trovato il coraggio ed eccomi qua! ^^
Aspetto e accetto tutti i vostri commenti, critiche, pareri, consigli.. insomma veramente tutto purchè siano costruttivi! E ditemi pure se vale la pena trasformarla in una storia a capitoli..

_Yuuki
 
  
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