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Autore: saveme1D    05/05/2015    0 recensioni
Io e Harry eravamo, siamo migliori amici.
Più cresciamo e più le persone dicono che tra noi due c'è qualcosa, dicono che maschio e femmina non possono essere così amici senza amarsi.
Forse le persone hanno ragione.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Harry Styles
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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La mattina dopo mi svegliai con il viso illuminato dal sole. Era una bella giornata e non faceva per niente freddo. Mi alzai dal letto e dopo aver preso qualcosa di carino dall’armadio mi diressi verso il bagno per farmi la doccia e prepararmi. Erano circa le nove e trenta ed ero sicura che Harry stesse ancora dormendo. Finii di vestirmi e poi scesi per salutare mia mamma. “Ci vediamo più tardi.” Le dissi dandole un bacio sulla guancia. Mia mamma si voltò e mi sorrise con affetto. Mi richiusi la porta alle spalle e mi sistemai le maniche stropicciate del cappotto che avevo appena indossato. Poi, mentre ancora avevo la testa abbassata, vidi le sue inconfondibili converse bianche. Sorrisi, sollevai lo sguardo e mi trovai due occhi verdi e sorridenti che mi fissavano. Indossava il suo cappellino azzurro, la fronte era scoperta e qualche riccio ribelle usciva dai lati, incorniciando il suo viso perfetto. “Cosa ci fai tu qui?” dissi sorridendo. Le mani erano nascoste dietro la schiena e tenevano qualcosa. “Cosa hai dietro la schiena?” dissi cercando di sporgermi per guardare. Harry allungò una mano e mi strinse in un abbraccio e poi con l’altra tirò fuori le rose rosse che teneva nascoste dietro la schiena. Sorrisi quando le vidi. “Per la mia principessa.” Mi sussurrò all’orecchio e mi diede un bacio sulla guancia. “Sono stupende, grazie.” Avvolsi le braccia attorno al suo collo e lui si abbassò verso di me per farsi baciare. Appoggiò il suo naso al mio e stemmo un po’ in quella posizione guardandoci attentamente negli occhi. Ripensai a tutto quello che era successo, all’incidente, al periodo difficile che avevo passato senza di lui, a quanto mi fosse mancato. Mi ripresi quando mi diede un leggero bacio sulla punta del naso e fece una buffa smorfia prima di allontanarsi dal mio viso. “Vado a portarle in casa, torno subito.” Camminavamo da un po’ ormai. Gli alberi che costeggiavano il sentiero davano una sensazione di pace e tranquillità. Io e lui, mano nella mano, parlavamo del mese in cui lui era stato in coma, di cosa avevo fatto senza di lui, della scuola. “Quindi il ballo c’è già stato?” “Si...” annuii io triste. “Ci tenevo tanto ad andarci con te.” disse a bassa voce, dispiaciuto. Mi strinse con delicatezza la mano, come per sentirmi più vicina a lui. “Tutto a posto?” dissi guardandolo. “Si, solo che mi sarebbe piaciuto tanto venirci con te. Come eri vestita tu?” disse sorridendo. “Io non ci sono andata, sono venuta da te in ospedale.” Sorrisi a mia volta, anche se in fondo ero triste di non essere potuta andare al ballo con lui. Harry si fermò di colpo:”Sei venuta da me sul serio?” “Certo, come potevo andare al ballo senza di te? Sei o no il mio cavaliere?” Mi strinse forte a sé in un abbraccio inaspettato. Era dispiaciuto, ma lui non aveva assolutamente nessuna colpa. “Mi dispiace, scusa.” Disse avvicinando il suo volto al mio. “Ehi, ma di cosa ti vuoi scusare? Non è colpa tua, ok? Non pensarlo nemmeno. Guardami.” Dissi prendendo il suo volto fra le mani: “Io ti amo e non importa del ballo, non era quello che volevo in quel momento, mi interessavi solo tu e senza di te io non vado da nessuna parte.” Accarezzai le sue guance morbide e poi gli diedi un bacio leggero. “Vedrai, mi farò perdonare.” Disse prendendomi in braccio. “Dove mi vuoi portare?” dissi ridendo. Si sedette su una panchina che costeggiava il sentiero e mi fece sedere sulle sue ginocchia:”Coccolami un po’.” disse immergendo il viso nei miei capelli. Sorrisi a quelle parole che suonavano così dolci. Lo abbracciai forte, più che potevo. “Devi coccolarmi, non strozzarmi.” Disse scoppiando in una risata fragorosa. “Oh, è così quindi? Fatti perdonare adesso.” Dissi ridendo. Prese il mio viso fra le grandi mani e lo avvicinò al suo e poi mi baciò con passione e mi strinse in un abbraccio. “Perdonato?” “Perdonato.” Dissi intrecciando le mie dita con le sue. Arrivammo mano nella mano a scuola. “Pronto per tornare all’inferno?” dissi ridendo. “Col mio angelo custode accanto, sono pronto a tutto.” Disse baciandomi la fronte. Sorrisi alle sue parole. La gente ci guardava, guardava soprattutto Harry, con occhi meravigliati, quasi non potessero crederci che lui fosse lì per davvero. Tanti lo fermavano e gli facevano dei complimenti, dicendogli che era stato forte e che erano contenti che adesso stesse bene, altri lo salutavano dandogli delle pacche sulle spalle e ripetendo ‘bentornato’, fino allo sfinimento. Sapevamo entrambi che il primo giorno sarebbe stato così e non ci stupimmo di questo. Stavamo andando verso gli armadietti, quando una ragazza alta e mora sorrise a Harry e arrivò quasi correndo verso di noi. “Ciao, sono contenta che sei tornato! Stai meglio ora?” disse sorridendo e prendendogli la mano. Inarcai le sopracciglia a quel gesto. “Si, ora sto bene grazie.” Disse Harry abbassando la testa verso la sua mano stretta in quella della ragazza, anche lui sorpreso da questo gesto. “Sono davvero felice. Ci si vede in giro, bello.” E così dicendo gli diede un bacio sulla guancia e si allontanò sorridente. Mi girai verso di lei e le tirai un’occhiataccia. “Harry, devi dirmi qualcosa?” dissi togliendo la mia mano, ancora intrecciata alla sua, guardandolo con sguardo serio. “No, perché?” cercò di riprendermi per mano, ma l’allontanai prima che ci riuscisse. “Cos’era tutta quella confidenza che aveva con te quella ragazza?” “Ah quindi sei gelosa?” disse ridendo. “Harry, non sto scherzando.” Dissi in tono serio allontanandomi da lui. “Emma ti prego, è solo una ragazza, non so perché si sia comportata così, lasciala perdere.” Disse abbracciandomi. “Mmh.” Mugugnai. “Ci provi ancora a toccarti quella.” Dissi girandomi verso la direzione che aveva preso la ragazza impertinente. “Non fare così, lo sai che voglio solo te.”disse dandomi un bacio e avvolgendo un braccio attorno ai miei fianchi. Io e lui andammo a corsi diversi quella mattina e ci ritrovammo in mensa per la pausa pranzo. Sorrisi mentre, avvicinandomi, lo vidi al nostro solito tavolo. “Torniamo alle solite, vecchie abitudini.” Dissi abbracciandolo. “Ehi. Come è andata stamattina.” Mi diede un bacio e poi mi fece sedere accanto a lui. “Bene. E a te?” “Abbastanza bene, ho scoperto che ho un sacco di cose da studiare e da recuperare, ma i professori hanno detto che se mi riprendo bene la mia promozione non sarà così difficile da raggiungere.” “Te lo avevo detto.” Dissi sfiorando con l’indice la punta del suo naso. “Avrei una proposta per stasera.” Mi disse lui cominciando a mangiare. “E sarebbe?” “Hai presente la ragazza di stamattina?” “Si e se riguarda lei non mi interessa.” Dissi sbuffando infastidita. “No, ascoltami prima. Ha detto che questa sera darà una festa a casa del suo patrigno e ci ha invitato. Ci andiamo?” “Non lo so, non mi piace quella ragazza.” Dissi volgendo lo sguardo da un’altra parte. “Dai, fallo per me...” disse facendo gli occhi dolci e avvicinandosi al mio volto. “D’accordo, ma solo perché me lo hai chiesto in questo modo. Prometto che da oggi in poi quegli occhioni non mi fregheranno più.” Si mise a ridere e mi diede un bacio sulla guancia. “Ti adoro.” “Io un po’ meno.” Dissi sorridendo. ‘Passo a prenderti alle 20. Ti amo’ diceva il messaggio che Harry mi mandò nel pomeriggio. Andai in bagno a farmi la doccia e poi misi un vestito carino e mi truccai un po’. Alle otto in punto Harry suonò al campanello e mia madre lo fece entrare. Li sentii parlare mentre scendevo le scale. Quando Harry mi vide fece un sorriso e dopo essersi avvicinato mi sussurrò all’orecchio:”Sei molto sexy.” Per poi mettersi a ridere. Gli diedi un piccola pacca, imbarazzata, sperando che mia mamma non avesse sentito niente. Salii in macchina subito dopo di lui. “Non dire queste cose davanti a mia madre, potrebbe sentirti.” Dissi ridendo un po’ imbarazzata, ripensando alla scena. Si mise a ridere aggiungendo:”No, sul serio, sei favolosa.” Mi mise una mano sulla coscia e le mani leggermente fredde mi fecero venire un brivido. “Sei ghiacciato.” Dissi prendendo la sua mano fra le mie. Mi avvicinai a lui e gli diedi un bacio sulla bocca:”Sei molto sexy anche tu, comunque.” Dissi prima di risedermi sul sedile. Harry mi fece un sorriso malizioso e poi mise in moto la macchina. Arrivati davanti al cancello della casa Harry venne ad aprirmi la portiera ed andammo mano nella mano verso la porta d’ingresso. La mora ci aprì e sorrise quando lo vide. Feci una smorfia e strinsi di più la mano ad Harry, che mi guardò e sorrise per tranquillizzarmi. La casa era molto bella e spaziosa, c’era tantissima gente che ballava e beveva dei drink. Passò un po’ di tempo e io ed Harry ci sentivamo un po’ a disagio perché non conoscevamo molta gente. “Vado a prendere qualcosa da bere. Vuoi qualcosa?” “No grazie. Fai in fretta, non voglio rimanere qui da sola.” “Più in fretta che posso.” Disse lui. Aspettai qualche minuto e Harry non tornava. Decisi di andare verso il bancone dove c’erano i drink e quello che vidi mi fece così rabbia e dispiacere allo stesso tempo che gli occhi si riempirono di lacrime. “Perché mi stai facendo questo?” Vidi Harry che spinse via la mora che lo baciava e corse verso di me. Scappai piangendo fuori dalla stanza gremita. “Emma, è stata lei, te lo posso giurare, io non volevo.” Urlò verso di me mentre correvo via da lui. Mi afferrò per il polso e con delicatezza mi fece avvicinare a lui. Mi allontanai bruscamente:”Sei l’unica, ti amo, sei il mio angelo. Cazzate, Harry, una montagna di schifose cazzate.” Gli urlai contro infuriata. “Sai cosa vuol dire fidarsi ciecamente di qualcuno, da arrivare a pensare che non sia nemmeno capace di tradirti. Lo sai, Harry?” il mio tono di voce continuava ad aumentare, così come le lacrime. “Emma, per favore, fammi spiegare...” “Ti sono stata vicino più di tutti, sempre, quando stavi bene e quando stavi male, sei la persona che amo di più di tutte, eri, sei tutto per me, perché mi hai fatto questo?” poggiai la schiena contro il muro freddo e scivolai, fino a trovarmi seduta a terra. Mi coprii il volto con le mani e non vidi Harry che si era avvicinato. “Emma ti prego, devi ascoltarmi: mi ha colto di sorpresa, non volevo baciarla è stato tutto un malinteso, per favore, credimi.” “Stammi lontano.” “Emma, ti prego.” “Harry stammi lontano.” “Non capisci..” presa dalla rabbia e confusa da tutto ciò che stava accadendo alzai la mano e diedi ad Harry uno schiaffo. Sentii lo schiocco che la mia mano fece contro la sua guancia, mi alzai da terra: “Non ti voglio più vedere.” Dopo tanto tempo vidi Harry piangere. Poche lacrime gli rigavano il volto, gli occhi rossi e se ne stava lì in piedi, impotente, con la mano vicina al viso che avevo colpito poco prima. Me ne andai a testa bassa e uscii sbattendo la porta. Il ragazzo che tanto amavo, il mio migliore amico, che mi aveva tradita, davanti a tutti. Dopo tutto quello che avevo fatto per lui, dopo tutto l’amore che gli avevo dato. Mi aveva ripetuto tante volte che mi amava, che ero l’unica per lui e ora tutte quelle parole si trasformavano in cenere e volavano via, come spazzate dal vento. La rabbia e il dolore non riuscivano più ad essere distinti. Le lacrime avevano smesso di scendere e le mani erano contratte in due pugni serrati. Mia madre venì a prendermi e quando salii in macchina vidi la figura di Harry spuntare dalla porta d’ingresso e nonostante fosse lontano vidi che puntò i suoi occhi verdi nei miei. Era uno sguardo vuoto, dispiaciuto, ma non mi importava, perché ora l’unica cosa che provavo era rabbia.
  
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