Mission Impossible


La mattina seguente i due uscivano da un tombino…secondo i piani! “Silente! E’ uno schifo! Come faccio a presentarmi così???”
L’altro, ridotto allo stesso modo se non peggio, rise: “farai la gioia delle moschemago!”. Poi si zittì e tirando fuori la bacchetta iniziò a ruotarla in aria…il viso aveva perso l’allegria, mostrava invece un’intensità che faceva quasi paura. “Impedimenta visibilis magnus” pronunciò con voce grave e in un breve istante sparì totalmente alla vista.
Nertis, scuotendo il capo camminò verso il portone e dopo poco l’incantesimo protettivo lo catapultò all’interno. Silente gli confermò la sua presenza accanto a lui dandogli un colpetto sulla spalla e Nertis, sorridendo imbarazzato, proseguì per il corridoio dove i suoi compagni, animali e non, lo guardavano con tanto d’occhi annusando vigorosamente al suo passaggio. “Un incidente! Sono caduto dentro un tombino! Ah! Certo se si ricordassero di mettere i cartelli, quando aprono i tombini per la manutenzione!”, ripetè camminando verso il laboratorio, dove c’era una piccola porta, dietro la quale Tod faceva la guardia al libro. Silente, nel frattempo, gli dava ogni tanto delle leggere pacche amichevoli, per rincuorarlo.
Era quasi al centro del laboratorio quando si accorse che il tanfo mefitico che accompagnava lui e il suo compagno invisibile, dopo aver suscitato curiosità, aveva causato un fuggi fuggi generale e i due erano completamente soli. Possibile che Silente avesse previsto anche questo?

Ad un tratto Nertis si fermò, stupito. Non c’era più traccia della porta! Si strofinò gli occhi…niente! Eppure era sempre stata lì! Su quella parete! A scanso di equivoci guardò le altre pareti, mentre sentiva già crollare la speranza…niente porta, niente stanza, niente libro!

Un sussurro incorporeo arrivò al suo orecchio: “Caro amico, qui c’è un “sparisce-se-vuoi-entrare”! Noi vogliamo usare la porta e quella si cela ai nostri occhi!”. Nertis rispose: “E ora??” “Non preccuparti, la porta c’è…adesso la cerco”

Nertis rimase in attesa, guardando il muro vuoto, mentre un Silente invisibile cercava invisibilmente un’altrettanto invisibile porta.
All’improvviso si sentì prendere per la mano e tirare inesorabilmente contro il muro. Nonostante avesse piena fiducia nel suo compagno, per sicurezza chiuse gli occhi, riaprendoli dopo aver attraversato la porta che alla vista era mimetizzata col muro, come il famoso binario 9 e 3/4.
Aprì gli occhi e vide una scena che non avrebbe mai voluto vedere: Tod, in forma animale, schiantato a terra, immobile…la teca che proteggeva il libro….distutta…il libro…SCOMPARSO! Nertis era orripilato e voltandosi nel punto in cui credeva fosse Silente, gli disse: “L’hanno preso! Ti rendi conto? Siamo rovinati! Siamo nelle mani dell’oscurità per sempre! Non appena chi l’ha rubato farà quell’incantesimo, tutte le bacchette a parte quelle dei maghi oscuri saranno inservibili, come semplici pezzi di legno!!”
“Calma, Nertis…” disse Silente, mentre, protetto dall’invisibilità osservava con attenzione il pavimento intorno al cane lupo schiantato. Dei peli fulvi…proprio vicino al corpo. Nertis vide il ciuffetto di peli alzarsi nell’aria e la voce di Silente dire: “di chi pensi che siano?”