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Autore: Letizia25    07/05/2015    7 recensioni
«Qual è la ragione di tutto questo?»
Lei fa per rispondergli, con le parole sulla punta della lingua. Ma proprio in quel momento, dalla camera vicino a loro si sente riecheggiare una risata, una risata di un ragazzo biondo che sta a cuore ad entrambi.
«Lui. Lui è l’unica ragione. Lo è sempre stato e per sempre lo sarà. Non posso permettermi di perderlo, non adesso, non quando posso rimediare a tutto il dolore che ho causato ad entrambi. È troppo importante per me.»
*
Da quando Letizia è tornata a New York, sono passati due lunghissimi mesi.
Lei si è rifatta una vita, ma dall’altra parte dell’Oceano qualcuno non ha dimenticato niente.
Una festa a sorpresa porterà tante novità a galla, e anche tanti problemi, facendo incrinare ogni rapporto.
Poi il destino gioca le sue carte.
Letizia si troverà a lottare per far rimanere vivi quei ricordi che l’hanno salvata, farà di tutto pur di farli riaffiorare e finalmente capirà cosa vuole davvero.
Troverà la sua unica ragione.
*
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=1hwVDTRBxpE&feature=youtu.be
*
Sequel della mia long Ovunque sei. La trovate sul mio profilo, buona lettura ;).
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Just us'
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Ho pubblicato una One Shot qualche tempo fa, si chiama Imprevedibile (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3114723&i=1).
E... Povera me, ho deciso di fare una long sui personaggi di questa piccina, di cui stanotte ho pubblicato il primo capitolo.
Si chiama Inatteso (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3117088&i=1).
E questo è il link del trailer (https://www.youtube.com/watch?v=y5HUGJ0iRm8).
Spero che possa piacervi e, vi prego, fatemi sapere che ne pensate! 
Buona lettura! <3


19 . No good in goodbye
 
 
All the things that we've lost
Breaking off comes at a cost
And know I miss this mistake
Every word I try to choose

Either way I'm gonna lose
Can't take the ache from heartbreak

 
The Script – No good in goodbye
 
Avete presente quando vi sembra che la vostra vita si sia spenta in un battito di ciglia; come se tutto quello che avete vissuto fino a quel momento si fosse rivelato solo un sogno da cui doversi risvegliare; come se tutto quello che avete fatto fosse stato vano e totalmente inutile; come se tutte quelle piccole cose in cui avevate sperato si fossero rivelate semplice polvere spazzata via dal vento; come se tutto quello che avevate sognato fosse andato in fumo, per non lasciare più traccia; come se vi avessero tolto una parte di voi, il cuore ad esempio, a suon di calci, pugni, lame infilate nel petto; come se il destino si divertisse a vedervi patire sotto le sue sfide, i suoi ostacoli; come se non ne avesse mai abbastanza di farvi male?
Perché Letizia si sente così ormai, da una lunga settimana. Si sente come svuotata di tutto, persa, senza parole, come se ogni sua forza fosse stata risucchiata per poi essere rinchiusa in un luogo lontano, irraggiungibile nonostante gli sforzi che sta facendo per non soccombere, per non cadere di nuovo.
Stringe ancora un po’ la mano di Luke, le nocche che le diventano bianche per lo sforzo, e punta i suoi occhi scuri in quei pozzi chiari che non vorrebbe mai dover lasciare.
«Non essere triste, ti prego. Non ce la farei a vederti piangere.» le sussura lui, le labbra vicino all’orecchio della mora, seduta sulle sue gambe e stretta tra le sue braccia, il pollice che le accarezza lentamente la pelle della mano, quasi volesse mandar via tutta quella tristezza che le sta attanagliando il cuore. Ma come potrebbe, se indirettamente è proprio lui la causa di tutto quel dolore? O meglio, non lui, ma la decisione che ha preso, e che ha distrutto tutto, inevitabilmente. Perchè il momento in cui Luke glielo aveva detto, Letizia se lo ricorda anche troppo bene.
 
Era il lunedì della settimana appena passata – l’ultima di novembre – il 24, e lei stava mettendo in ordine camera sua, quando il biondo si era affacciato dalla porta ed aveva attirato l’attenzione della mora con un lieve colpo di tosse. Subito lei si era voltata e gli aveva sorriso, felice nel vederlo lì.
«Hai un minuto per me?» le aveva chiesto lui titubante, abbassando lievemente gli occhi a terra.
«Lo sai che per te ho tutto il tempo del mondo!» aveva esclamato lei prendendolo per mano e facendolo sedere su quel letto grande dove la sera prima si erano addormentati vicini, felici come non mai.
Lui aveva sorriso, debolmente, prima di fare un lungo respiro, cercando di fermare il tremito delle sue mani, per poi incatenare gli occhi della ragazza con i suoi ed iniziare a parlare. «Parto, Leti. Torno a Sydney.»
E come una bomba ad orologeria, quelle parole si erano messe tra di loro ed erano esplose in una frazione di secondo, radendo tutto al suolo. Ogni ricordo, ogni sentimento, ogni emozione, ogni lacrima, ogni sorriso, ogni carezza, ogni momento passato insieme. Tutto era svanito. Quelle cinque semplicissime parole erano riuscite ad abbattere tutto quello che avevano costruito insieme, con fatica, durante quei pochi mesi che avevano passato insieme.
Letizia lo aveva guardato, senza riuscire davvero a capire tutte quelle emozioni che le stavano attraversando il cuore. Rabbia? Tristezza? Frustrazione? Delusione? Odio? Rassegnazione? Non lo sapeva, anche perché in quel momento la cosa più importante era un’altra.
«Cosa?» era riuscita a chiedergli solo questo , ancora incredula, mentre sentiva le mani che stavano cominciando a tremare, come il suo cuore, ormai troppo stremato anche solo per protestare; mentre il respiro le si mozzava in gola, non riuscendo ad uscire; mentre la testa stava iniziando a non capire più niente, mentre la vista le si faceva via via sempre più appannata, a causa di quelle lacrime che non avrebbe più voluto versare.
«Ne ho discusso anche con i con i ragazzi, e anche loro sono d’accordo con me.» le aveva risposto lui, con voce rotta, indecisa, malferma, riportandola almeno per qualche istante alla realtà.
«I ragazzi?» aveva chiesto di nuovo, non riuscendo a capire più niente.
Lui aveva annuito. «Gli ho parlato qualche giorno fa.» aveva iniziato a spiegare, e lei avrebbe ribattuto, se lui non fosse riuscito a fermarla in tempo ribattere. «Non arrabbiarti con loro! Gli ho fatto promettere di non dirti niente perché volevo parlartene io, faccia a faccia.»
E lei si era allontanata un poco, rivolgendo gli occhi sulla trapunta blu del letto, che tutt’ad un tratto era diventata molto più interessante di qualsiasi altra cosa.
«Perché?» aveva posto la domanda, ma non era sicura di voler veramente sapere la risposta. Si era costretta ad alzare lo sguardo, inevitabilmente attratto dalla figura di Luke, da quel viso che occupava e avrebbe sempre occupato ogni suo pensiero ed ogni suo sogno, da quegli occhi che con un semplice sguardo la facevano sentire perfetta, la facevano sentire a casa, in qualunque posto si trovasse, l’importante era essere con lui.
Luke si era schiarito la gola, passando la mano tra i capelli biondi, per poi sospirare ed abbassare lo sguardo.
«Guardami, Leti.» aveva iniziato lui, con la voce che sembrava più un sussurro da quanto era lieve, da quanto sembrava lontana, come un eco che si perdeva in una valle o tra le cime delle montagne.
«Guardaci. Che senso avrebbe continuare tutto questo? Non me la sento, Leti, non voglio continuare a vivere a tue spese come se la situazione fosse normale, perché non lo è.» aveva proseguito per poi alzarsi ed iniziare a camminare a piccoli passi per la stanza, come se fare così lo avrebbe aiutato a trovare le parole giuste.
«Sono passati due mesi dall’incidente, ok? Due fottutissimi mesi spesi a cercare di ricordare qualcosa di tutto quello che è successo prima. Però non ho ottenuto niente, solo stupide scene di un passato che forse ho perduto per sempre!» aveva iniziato ad urlare, pieno di rabbia e frustrazione. Ed avrebbe pure preso a pugni e a calci il muro, se Letizia non gli si fosse avvinata in tempo, per abbracciarlo forte da dietro, nonostante il dolore immane ed indescrivibile che sentiva nel petto.
«Guardami Leti. Sono sempre dipendente da te e dal tuo aiuto.» aveva detto, voltandosi verso di lei, per accarezzarle delicatamente le guance.
«Non posso permettermi di usarti così, non te lo meriti.» aveva sussurrato, continuando ad accarezzarla piano, quasi fosse fatta di un vetro finissimo che si sarebbe potuto spezzare con un niente. Il problema era che lei era andata completamente in pezzi subito dopo che il ragazzo aveva detto quelle poche parole. E poi i pezzi, cadendo a terra, si erano tramutati in polvere, una polvere finissima che il vento si portava via e che lei non avrebbe più ritrovato, neppure con tutta la sua forza di volontà.
«Sono stanco di lottare, Leti. Non ce la faccio più… Non hai idea di quanto vorrei essere come te, forte, decisa, che nonostante tutto quello che hai passato, sei di nuovo in piedi, più viva e determinata che mai… Ma io non sono come te e sono veramente troppo stanco di continuare a cercare qualcosa che non arriverà più.» aveva ammesso, sincero, togliendosi un grande peso dal cuore.
«Non sai quanto avrei voluto ricordare tutto, perché so che c’è qualcosa che manca tra me e te, quel qualcosa che mi serve per raggiungerti.» aveva detto, continuando a liberarsi, continuando a sfogarsi, continuando a tirar fuori tutto quello che sentiva dentro, per poterle dire tutto, per non tenerle nascosto più niente.
«E allora perché stai buttando tutto all’aria?» gli aveva chiesto la ragazza, cercando di non crollare proprio adesso, proprio quando le servivano tutte le sue forze per superare anche quella situazione.
«Perché ho perso la speranza…»
Letizia aveva sgranato gli occhi, colta completamente di sorpresa. «Ma cosa dici? Ci son io con te. Ti ho promesso che troverò un modo, ed intendo mantenere la mia parola, non importa quanto tempo ci vorrà.»
Ma Luke, nonostante quella preghiera colma di speranza, aveva negato con la testa ed aveva continuato ad accarezzarla, come se non riuscisse a fare altro in quel momento così tremendamente delicato.
«Non sarà per sempre, lo sai vero? Ci rivedremo presto. Farò in modo di tornare con Ashton, quando lui verrà a trovare Keli.» aveva continuato, con la voce colma di speranza, di quella speranza che era inevitabilmente entrata anche nel cuore della mora, che gli aveva sorriso debolmente, cercando di tenere a freno le lacrime.
«Quindi promettimi che mi aspetterai, che ci sarai sempre per me, qualsiasi cosa accada, che ti ricorderai di me, sempre. Perché sarà esattamente quello che farò io, perché tu lo sai che sei troppo importante per me, ed io non ci riuscirei a dimenticarmi di te, di tutto quello che abbiamo fatto insieme, di tutto quello che abbiamo vissuto insieme.»
E Letizia era rimasta in silenzio, immobile, bloccata dall’intensità di quelle parole che le avevano dato la scossa che le serviva per far ripartire i battiti del suo cuore ormai completamente distrutto.
«Non potrei dimenticarmi di te neppure se lo volessi.» gli aveva risposto, poco prima che grosse lacrime iniziassero a solcarle le guance, bruciando la pelle al loro passaggio.
Luke l’aveva stretta a sé, l’aveva abbracciata forte, ed aveva combattuto con la sua voglia di piangere, perché sapeva che era lei in quel momento ad aver bisogno del suo sostegno. Le aveva accarezzato la testa, piano, lentamente, per cullarla un po’ e per diminuire quel peso che le aveva posto sul cuore.
«Però tu te ne vai…» aveva ribattuto la mora tra un singhiozzo e l’altro. «Tu te ne vai, e io come faccio?»
Lui allora le aveva alzato il mento con due dita, lentamente, per non farle male, e l’aveva guarda intensamente, a lungo, perdendosi in quegli occhi scuri che mai e poi mai si sarebbe stancato di osservare.
«Tu non ci sarai. E io come faccio senza di te?»
«Resisti. Come lo farò io. Resisti per me, fino a che non ci troveremo di nuovo.»
«È da egoisti chiedermi una cosa simile…» aveva commentato lei, mentre un sorriso debole e triste si impossessava delle sue labbra. «Ma lo farò anche io. Solo per te.»
Allora anche Luke aveva sorriso, mentre il cuore gli scoppiava nel petto ed una felicità infinita lo invadeva.
L’aveva abbracciata, l’aveva stretta forte, per ricordarsi come i loro corpi si completassero, come si adattassero perfettamente l’uno all’altro, colmando ogni vuoto, ogni imperfezione. Le aveva baciato la fronte, come per volerle assicurare che sarebbe andato tutto bene.
 
Solo che entrambi lo sanno che niente andrà bene. Lo sentono fin dentro le ossa ma cercano di non pensarci, in quella grande sala dell’aeroporto di New York, lo stesso da cui, due mesi prima, erano usciti i ragazzi, diretti all’appartamento della mora, con Keli che faceva loro da guida in quella città immensa.
Si stringono le mani, come se solo quello bastasse a non dividerli, a non privarli di quella parte dei loro cuori che avevano perso per poi ritrovare nell’altro, accompagnata da un sentimento così intenso e così profondo, che tuttavia ha preferito rimanere nell’ombra, piuttosto che uscire ed unirli di nuovo.
Sospira Letizia, e posa lo sguardo sui suoi amici. Keli le fa un piccolo cenno con la mano, mentre si lascia coccolare da Ashton. E la mora non riesce a non sorridere, felice che almeno loro due possano vivere il loro amore, nonostante tutto. Sposta lo sguardo su Calum e Michael, seduti davanti a loro, l’uno accanto all’altro, con le dita intrecciate e gli occhi stanchi, dopo aver passato in bianco la notte appena trascorsa.
Letizia allunga la mano verso Mike, che subito la prende e la stringe con la sua, grande e calda. Si sorridono, come solo loro possono e riescono a fare. Come faranno adesso? Quei mesi passati insieme, hanno dimostrato loro quanto siano importanti l’una per l’altro. Ma ora che prenderanno nuovamente strade diverse, cosa succederà? Il loro rapporto cambierà? Peggiorerà? Migliorerà? Rimarrà sempre lo stesso? Chi può saperlo? Nessuno, ecco perché lasciano perdere quelle domande di cui, ora come ora non hanno proprio bisogno.
La mora sposta gli occhi sulla figura di Calum, che ha il viso stanco e gli occhi rivolti a terra. Allora, senza neanche pensarci più di tanto, si alza, liberandosi dalla stretta di Luke – che glielo lascia fare, perché finalmente inizia a capire i gesti silenziosi della ragazza senza che lei gli dica niente – e si avvicina al suo amico moro, per poi passargli una mano tra i capelli scuri, morbidi, attirando così l’attenzione del ragazzo.
«Si sistemerà tutto Leti, vedrai.» dice, con voce così bassa, che solo lui e la diretta interessata possano capire.
Lei annuisce, sperando che quel che ha detto il moro possa avverarsi il prima possibile. Indugia con la mano tra quei capelli scuri, e non riesce a non pensare a quanto il rapporto tra loro due sia cambiato in così poco tempo. Da che si rivolgevano pochissime parole all’inizio, ad ora che si dicono molte più cose e si capiscono al volo anche rimanendo in silenzio. Sono diventati sempre più importanti l’uno per l’altra, come se avessero aspettato a lungo quella parte che avrebbe potuto solo arricchirli, in meglio. Chi l’avrebbe mai detto che – a modo loro – sarebbero diventati quasi inseparabili? Nessuno, neppure i diretti interessati.
La ragazza sorride di nuovo, stavolta per quei pochi pensieri che riescono a scaldarle un po’ il cuore, e si volta, lasciando i due ragazzi e muovendo qualche passo verso Ashton che, capite le intenzioni della ragazza, si alza in piedi, appena prima che la mora si tuffi tra le sua braccia, per farsi stringere in uno di quegli abbracci che riescono sempre a tirarle su il morale. Un abbraccio alla Ashton è spesso la soluzione migliore per ogni preoccupazione, per ogni brutto pensiero.
Letizia non avrebbe mai creduto che il rapporto con quei quattro ragazzi potesse cambiare così tanto in così poco tempo. Insomma, era partito tutto come una cosa di lavoro e di un rapporto fan – cantanti preferiti da parte di lei, per poi trasformarsi in qualcosa di più, senza che loro se ne rendessero minimamente conto
«Piccoletta, non buttarti giù, ok? Te lo riportiamo presto.»
Lei stringe più forte l’amico, lasciando che tutti i pensieri che le affollano la testa se ne vadano via, almeno per un po’, giusto per lasciarla libera per qualche minuto. «Te lo prometto.»
E Ash non riesce a non sorridere, a quelle parole. «Anche perché ti affido Keli, e tu lo sai quanto abbiate bisogno l’una dell’altra.»
La mora non riesce a non ridacchiare, divertita dall’osservazione che ha fatto il riccio, anche se poi, riflettendoci un po’ su, l’amico ha proprio ragione. Perché né Letizia né Keli potrebbero stare senza l’altra, senza il loro appoggio per non cadere, senza la persona con cui hanno condiviso tutto nella vita, nel bene e nel male, non potrebbero mai stare separate. Sarebbe come privarle di una parte di loro, procurando una ferita che mai guarirebbe. Ed eccole lì, Letizia e Keli, amiche di una vita, insieme anche quel giorno, per salutare nuovamente quei quattro ragazzi che hanno stravolto le loro vite.
Si dividono, Ashton e Letizia, lanciandosi una breve occhiata d’intesa e la mora fa per tornare da Luke, quando due braccia la prendono per i fianchi e la abbracciano da dietro, facendola fermare.
«Che fai? Ti dimentichi di me?» le chiede Michael, stringendo piano il corpo minuto della sua migliore amica, che non riesce a non trattenere le lacrime, quelle lacrime che sta cercando di nascondere, di non far uscire, almeno fino a che lei e Keli non saranno uscite da quel posto. Ma non ce la fa, troppe emozioni le stanno attraversando il cuore, lasciandola senza fiato e confusa, come se fosse stata svuotata di tutto in un solo istante.
Senza farsi attendere, si volta tra le braccia del suo migliore amico e lo stringe. Stringe forte quel ragazzo dai capelli rossi, la sua ancora, una delle poche persone che la capisce anche quando non parla, anche quando sono solo i suoi occhi scuri a chiedere aiuto; una delle poche persone che è sempre stata sincera con lei dimostrandole sempre il proprio affetto, quell’affetto infinito che si sono sempre donati, per ringraziare l’altro anche solo di esistere e si accettarlo per come è, difetti compresi.
E Letizia sa che non potrebbe mai stare lontano da quei ragazzi, che non potrebbe mai dimenticarsi di loro, le persone più importanti della sua vita, per le quali farebbe davvero di tutto. Lo sente forte fin dentro al cuore, come lo sentono anche loro. Sono amici, sono una famiglia, lo saranno sempre, qualunque cosa accada.
 
Luke intanto osserva tutto in disparte, sentendosi un po’ fuori posto da quel bellissimo legame, di cui però vorrebbe tanto far parte. Ma quei ricordi che mancano, che non si sono ancora decisi a tornare, che gli hanno fatto perdere quella speranza che giorno dopo giorno si affievoliva, lo hanno distrutto, completamente.
Ricorda ancora ogni singola emozione provata quando aveva parlato – prima con i suoi amici e poi con Letizia – del suo voler tornare a casa. Delusione, rabbia, sconfitta. E questo non era che una minima parte di tutto quello che sta tutt’ora provando, dentro quel povero cuore che non ce la fa più a combattere, a resistere.
 
«Voglio tornare a casa.» aveva detto questo ai suoi amici, in giorno in cui erano tutti a casa di Letizia, mentre le ragazze erano fuori per fare delle commissioni veloci. E sì, c’erano anche i ragazzi, perché Luke alla fine li aveva perdonati, nonostante tutto. Aveva capito che quel che avevano fatto non era per ferirlo. Avevano agito in quel modo semplicemente per proteggerlo, per non fargli avere altre preoccupazioni, altre cose a cui pensare. Li aveva perdonati, con un po’ di ritardo, ma ci era riuscito. Non lo aveva detto apertamente, ma il modo in cui si comportava con loro e le cose che loro facevano con lui dimostravano tutto, dimostravano che pian piano tutto stava tornando al suo giusto posto.
I suoi amici lo avevano guardato ammutoliti, sorpresi da quella notizia, troppo sconvolgente per loro.
«E a Letizia non ci pensi?» aveva chiesto Calum, sperando che il nome della loro amica potesse far cambiare idea al biondo, che però aveva scosso la testa, cercando di riordinare le idee.
«È proprio per lei che lo faccio. Non fa altro che stare male per me, e io non voglio. Non voglio che provi tutto questo a causa mia. E poi, che senso avrebbe restare? Non ricorderei niente in ogni caso, quindi tanto vale tornare a Sydney e riprendere a lavorare dopo la pausa invernale…» aveva spiegato Luke, lo sguardo basso, fisso sulla punta delle sue scarpe, mentre cercava di combattere contro quelle lacrime che volevano uscire in tutti i modi dai suoi occhi.
«Non ti facevo così codardo, Hemmings.» aveva detto Michael, gli occhi verdi puntati sull’amico.
«Michael!» lo aveva ripreso Calum, preoccupato per come sarebbe finito tutto quello.
«No, Cal! Insomma, tutti sono bravi a dire “Rinuncio”. Ma credevo che Luke tenesse molto di più a Letizia e ai suoi ricordi.» aveva continuato il maggiore, il tono di voce più alto rispetto al normale, con il cuore che li tremava nel petto. Il biondo aveva alzato la testa, gli occhi sempre più lucidi, il cuore sempre più distrutto.
«Michael, tu non lo sai cosa vuol dire combattere giorno dopo giorno pur di ritrovare un pezzo di te. Non sai quanto è difficile dove combattere contro la delusione, perché non sei riuscito a ricordare niente. Non sai cosa vuol dire sentirsi morire ogni volta a vedere che la persona a cui tieni di più al mondo sta male a casa tua. Non sai cosa vuol dire sentirsi fuori posto anche con i tuoi amici, solo perché ti manca quel tassello di vitale importanza per poter riprendere a vivere come prima. Non lo sai. E io sono stanco di continuare a combattere per qualcosa che non tornerà più indietro. Mi siete stati accanto anche in questa brutta avventura, nonostante tutto, ed io posso solo ringraziarvi. Perché non avete idea di quanto il vostro sostegno sia importante per me, sempre e comunque, in ogni circostanza. Ma alla fine è una battaglia che devo vincere da solo, e per cui non credo di avere forza a sufficienza per continuare.»
Ashton aveva sospirato, passandosi le mani tra i capelli, cercando di riordinare le idee. Quella situazione stava facendo impazzire tutti loro. «Ok, torneremo a casa. Ma come farai con lei?»
Luke aveva alzato la testa di scatto, con gli occhi lucidi e con il cuore che non faceva altro che protestare.
«Verremo tutti quanti con te quando tornerai a trovare Keli. Non posso cancellare Letizia dalla mia vita, è troppo importante, più di qualsiasi altra cosa.»
Gli altri si erano scambiati uno sguardo d’intesa, perché – come Keli, del resto – avevano già capito come stavano le cose: Luke aveva solo bisogno di un po’ più tempo e poi tutto sarebbe tornato come prima, ne erano sicuri. Avevano deciso la data della partenza: il primo di dicembre. Sarebbero partiti il più presto possibile, anche per stare un po’ con le loro famiglie, specialmente a Natale.
 
E il primo di dicembre è arrivato, come un rasoio affilato che recide tutto quello che è successo, che forse cambierà le cose, che ne ha già cambiate tante altre.
Luke continua ad osservare i suoi amici, perdendosi nel vedere Letizia che ride e che si asciuga una delle tante lacrime che forse – il biondo è sicuro, purtroppo, con il cuore che si stringe anche solo a pensarlo – poi la ragazza verserà dopo, una volta tornata a casa. Ma a questo non vuole pensarci lui, non adesso, non ora che ha a disposizione gli ultimi minuti prima che l’aereo venga chiamato per portarlo dall’altra parte del mondo, dividendolo da quella ragazza mora che tanto adora per un periodo che sembrerà infinito.
Sposta un attimo lo sguardo verso i finestroni che danno su quel poco di paesaggio che si riesce a vedere, nonostante il cielo grigio che promette neve. Sospira, con la testa persa in tutta quella confusione di sentimenti che si ritrova a provare in quel salone, aspettando.
L’idea di tornare a casa ce l’aveva già da parecchi giorni, forse addirittura settimane, cioè da quando aveva iniziato a notare che tutti i suoi sforzi si stavano rivelando vani in qualsiasi caso. Eppure c’è una strana sensazione, all’altezza del cuore, che lo opprime, che lo fa stare male, come se fosse prossimo a perdere una parte di sé. Una parte che aveva grandi occhi color Nutella, capelli mossi e lunghi color marrone ebano. Sa che, lasciando Letizia, lascerà per sempre una parte di sé nella Grande Mela, in quella città dove ha vissuto momenti bellissimi, nonostante i problemi che lui e tutti i suoi amici hanno dovuto affrontare.
Si ritrova ad osservare ancora una volta la ragazza che lo ha ospitato fino a quel giorno, in piedi non lontano da lui intenta a ridacchiare e scherzare un po’ con Michael. E stavolta quello strano senso di gelosia verso l’amico non si presenta perché, in un angolo remoto del suo cuore, Luke sa che lui e Letizia si apparterranno sempre, in un modo o nell’altro, a discapito di tutto e tutti. Anche se ancora non capisce per la mora debba appartenere a lui. Insomma, lei gli piace, sì, ma non sentimentalmente. O almeno, questo è ciò che cerca di ripetersi ogni volta, nonostante i battiti impazziti del suo cuore che rivelano ben altro. Altro a cui, tuttavia, il biondo non vuole dare peso. Ha già troppe cose a cui pensare, una in più non farebbe altro che confonderlo ancora più del dovuto.
Una voce femminile all’altoparlante che annuncia l’arrivo del loro volo li fa alzare tutti e, in silenzio, raggiungono il check-in per poi avviarsi all’imbarco.
Letizia osserva Luke camminare davanti a lei, le loro mani strette così fortemente che le nocche diventano sempre più bianche ad ogni secondo che passa, i passi che rimbombano in quel corridoio apparentemente vuoto, loro due che non si dicono niente.
Non è pronta a dire addio a Luke ancora una volta. Non ora che finalmente le cose, bene o male, avevano iniziato ad andare per il verso giusto. Cosa farà dopo che lui sarà nuovamente uscito dalla sua vita? Perché, per quanto la sua speranza sia grande, la mora sa che lui non la cercherà e che probabilmente non tornerà più, lasciandole dentro un vuoto che solo lui riuscirà a colmare. Non vuole lasciarlo andare, non ci riesce. Non vuole che se ne vada di nuovo, non vuole che sparisca dalla sua vita. Semplicemente, non vuole che lui parta.
Ma come potrebbe costringerlo a rimanere? Gli chiederebbe sul serio qualcosa di così egoista? No, non è da lei, anche perché vuole solo il meglio, per il ragazzo che amerà sempre e comunque, anche a distanza di anni.
Intanto Luke sta combattendo contro se stesso. Da una parte vorrebbe rimanere, pur di stare con Letizia. Perchè non può nascondersi il fatto che pian piano quella ragazza è diventata una parte essenziale della sua vita, senza la quale lui proprio non saprebbe cosa fare. Lei è il suo punto fermo, la sua unica certezza in mezzo a quel casino che è la vita, e proprio non vorrebbe lasciarla andare, non vorrebbe dividerla con nessuno. E lo sa che questi sono pensieri egoisti, lo sa bene. Ma è semplicemente quello che sente, ogni volta che pensa a Letizia, quella ragazza che gli ha stravolto la vita, completamente, quasi senza chiedergli il permesso. Solo che lui se lo è lasciato fare, più che volentieri, ma solo perché era Letizia, e non qualcun altro.
D’altra parte, tuttavia, sa che partire è la cosa migliore, per tutti. Hanno bisogno di vedere le loro famiglie, prima di tutto, dopo aver girovagato per il modo durante gli ultimi mesi. Hanno bisogno di tornare a casa per riposarsi ed essere poi carichi per affrontare il tour dell’anno che verrà. E poi, non sopporta il fatto di dover creare così tanto disturbo alla mora. Non vuole che pianga per lui e per il fatto che i ricordi ancora non sono tornati, e forse mai lo faranno.
Sospirano nello stesso momento, incapaci di poter combattere tutti quei sentimenti che li stanno attraversando, da capo a piedi, come se si divertissero a disorientare ancora di più quei due poveri ragazzi, stremati e stanchi, reduci da una battaglia troppo grande di loro che non sono riusciti a vincere.
Arrivano all’imbarco. Tutti gli altri si salutano. Volano baci sulle guance, sulla fronte, sulle labbra; volano carezze sulla testa, pugni sulle braccia, abbracci mozzafiato; si fanno sentire dei «Buon viaggio!», «Non preoccuparti, andrà tutto bene.», «Tornate presto!».
Poi Keli si allontana dal gruppo ed i ragazzi si avviano, a parte Luke, che ancora non si è deciso a mollare la mano della mora, a cui quella vicinanza tra loro non potrebbe mai dare fastidio. Si stanno guardando negli occhi da minuti che sembrano infiniti, ma che secondo loro stanno correndo troppo velocemente, e non sono abbastanza per tutte quelle cose che vorrebbero dirsi ma che, per forza di cose, restano lì, bloccati in gola, nel cuore, troppo timorosi di uscire, per non peggiorare tutte quelle ferite già aperte.
Sanno che hanno perso e che perderanno troppe cose. Sanno che separarsi esige un costo, quasi sempre il costo più salato che la vita o il destino reclamano. Sanno che stanno facendo un errore, a non combattere per far restare l’altro, e sanno che lo rimpiangeranno sempre. Sanno che le adesso le parole servono a poco, perchè alla fine le perderebbero, in ogni caso. Sanno che il dolore non andrà mai via del tutto.
«Ti voglio bene.» sussurra Letizia, gli occhi scuri puntati in quelli chiari di Luke.
Lui le sorride, con il cuore gonfio nel petto, e la stringe a sé, la stringe forte, per poi baciarle la fronte e colmare con la sua voce quel silenzio che li separerà.
«Ti voglio bene anche io.»






Letizia
Beeene, dopo quello che ho fatto accadere, vado a nascondermi in un angolino...
Insomma, Luke ed i ragazzi tornano a Sydney, e beh... Se devo essere sincera è stato un duro colpo dovero scrivere questo capitolo, voi non ne avete idea.
Però non disperatevi, eh, che la storia NON è ancora finita, ci sono tante belle cosine che ancora devono accadere, quindi restate sintonizzati :3
Spero che vi sia piaciuto, perchè ci tengo tantissimo (a parte che tengo a tutti i capitoli di questa storia, ma questa è un'altra cosa u.u).
E spero che pure la nuova storia vi entusiasmi, perchè giuro che mi sta prendendo da far schifo. E io che questo mese volevo studiare :/, sono solo riuscita ad incasinarmi ancora di più, povera me!
Che poi, ancora non vi ho detto perchè ho postato in anticipo. DOMANI SARO' AL CONCERTO A TORINO DEI 5SOS CON LA MIA MIGLIORE AMICA. E poi passo il fine settimana lì, quindi non avrei potuto aggiornare in ogni caso, scusate per tutti questi cambi. Giuro, da giugno torna tutto regolare, promesso ;) <3.
Scusate per le note chilometriche, ma avevo qualche comunicazione da dare :3.
Grazie di tutto, sul serio, per ogni singola cosa, vi voglio davvero troppo bene *^*. Un bacione e a presto, Letizia <3
   
 
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