Scoperte
Ogni
scoperta contiene un elemento irrazionale, o un’intuizione
creativa.
Karl
Raimund Popper
Non
capivo
dove mi trovavo, ma, sinceramente, non mi importava davvero. Dovunque
fossi,
ero certa di essere al sicuro, protetta... Avvolta in un caldo
abbraccio, delicato
e forte allo stesso tempo, senza accorgermene mi accoccolai meglio tra
quelle
braccia lasciandomi scappare un sorriso.
Una
leggera
carezza mi percorse il viso per poi scendere lungo il collo. Percependo
il
cambio di direzione, provai a mantenere la calma ed ignorai la mano,
che con
lenti movimenti circolari, mi stava facendo impazzire. Mi morsi il
labbro
inferiore e feci un respiro profondo, ma alla fine non resistetti a
lungo. Infatti
il mio aguzzino doveva conoscermi molto bene, perché non si
lasciò ingannare da
questo mio atteggiamento e continuò con quella lenta tortura.
Quando
raggiunsi
il mio limite, mi allontanai quanto possibile, data la stretta ferrea
all’altezza
del bacino. «Bastaaaa…» biascicai con la
voce impastata dal sonno, mentre con
una mano recuperavo le coperte e con l’altra tentavo di
difendermi da
quell’attacco…
«Dai,
Amore…» sussurrò una voce roca
maschile. «È ora di alzarsi… Tua
sorella è già arrivata.»
«Non
è
vero… Arriverà domani. Ti prego, Luca…
Ancora mezzoretta!!!» mi lamentai ad
occhi chiusi stringendo il cuscino davanti al viso.
Lo
sentii
mollare la presa ed allontanarsi, permettendomi di fare un bel respiro
profondo
e di rilassarmi. Purtroppo quella calma apparente ebbe breve durata,
infatti poco
dopo mi saltò letteralmente addosso ripartendo alla carica
col solletico e
togliendomi il respiro, a causa delle risate che non riuscivo a
trattenere e
che spingevano per uscire dalla mia bocca. Era una reazione troppo
forte perché
potessi controllarla.
«M-mi…
Ar..
Ar-rendo…» dissi tra un respiro ed una risata.
«Come desiderate mia dolce
signora…» rispose lui ed io mi voltai verso di lui
per essere sicura che non mi
prendesse ancora in giro. I suoi occhi scuri parevano brillare mentre
si
portava una mia mano alla bocca e si promuoveva in un perfetto
baciamano. Non
potei trattenere un sorriso davanti a quel suo comportamento
così teatrale.
Non
conoscevo
quell’uomo con cui sembravo avere una relazione, ma di tanto
in tanto avevo la
netta impressione di averlo già visto. Solo che nella
situazione in cui mi
trovavo ora, non avevo idea come distinguere ciò che
apparteneva alla mia
realtà da ciò che sapevo nel sogno.
Luca
mi
diede un leggero bacio sulle labbra e si alzò dal letto
dirigendosi verso la
porta, dove si fermò per un momento girandosi nella mia
direzione.
«In
ogni
caso non stavo scherzando prima…»
affermò con un’espressione seria in volto,
lasciandomi perplessa. «Tua sorella è davvero qui
sotto… È sembra piuttosto
inquieta.» concluse spalancando l’uscio e
sorpassandolo.
Rimasi
immobile nel letto per qualche istante, mentre la mia mente elaborava
ciò che
avevo appena visto, sentito e… Vissuto. Era chiaro che stavo
sognando, anche se
non ricordavo il momento esatto in cui la stanchezza aveva avuto il
sopravvento
sulla mia mente. Prima di crollare stavo parlando con Cassie di tutto
ciò che
mi era capitato negli ultimi tempi, cercando insieme la fonte di tutti
questi
incubi improvvisi ed irrazionali, ma non eravamo arrivate a
niente…
Ma
non era
quello il punto.
Ciò
che mi
preoccupava in quel momento era che, come tutte le altre volte, non
avevo alcun
controllo sul mio corpo. Tutte le volte che aprivo bocca o facevo un
movimento,
non ero davvero io a parlare o muovermi… Sembrava che fossi
intrappolata
all’interno del mio stesso corpo, come muta spettatrice
davanti ad uno
spettacolo di cui non conoscevo che dettagli inutili…
Ad
esempio
il nome dell’uomo che mi aveva svegliata, Luca. Ero certa che
quello fosse il
suo nome, ma non avevo idea di chi potesse essere per me: un amante o
forse
qualcosa di più data la confidenza che si era preso nei miei
confronti…
Dovevo
avere delle risposte, non si poteva andare avanti soltanto per ipotesi
ed
intuizioni.
Con
calma
mi sedetti sull’enorme letto matrimoniale incrociando le
gambe e riflettendo su
ciò che Luca mi aveva appena detto. “Mia
sorella” mi stava aspettando al piano
di sotto…
C’era
solo
un piccolissimo dettaglio.
Ero
figlia
unica.
Più
pensavo
a questa fantomatica sorella più il volto della bionda mi
ritornava prepotente
in mente.
Alla
fine
il mio corpo si decise ad alzarsi dal materasso, raccattò
una vestaglia dal
cassetto e si precipitò di sotto, mentre tra uno scalino e
l’altro indossava la
veste.
Quando
varcai
la soglia del salone, trovai ad aspettarmi Luca affiancato da una
giovane donna
dai lunghi capelli biondi che mi dava le spalle. Erano talmente
coinvolti nella
loro conversazione che non si accorsero immediatamente del mio arrivo.
«Ora
sì che
sono sorpresa. Mi avevi detto che saresti stata impegnata in questi
giorni…
Come mai questa visita anticipata? È successo
qualcosa?» domandò la mia voce
con tono concitato.
La
bionda
si voltò verso di me e rividi il viso della sconosciuta del
bar e della donna
che ossessionava le mie notti, solo che stavolta dal suo sguardo
trapelavano un
mix di sentimenti contrastanti: sollievo, inquietudine e paura.
Cosa
diavolo era successo?
«Denise…»
mormorò mentre una lacrima le rigava la guancia. Non me lo
feci ripetere due
volte e mi avvicinai a lei, avvolgendola in un caldo abbraccio. Da
sopra la sua
spalla scambiai una rapida occhiata con Luca e lui senza dire una
parola lasciò
la stanza, permettendoci un po’ di intimità.
«Selene…»
richiamai la sua attenzione. «Cosa ti ha sconvolta
tanto?»
Selene
alzò
il capo e puntò i suoi occhia azzurri nei miei.
«…»
Non
sentii
la risposta perché la mia attenzione venne attratta da
un’altra voce familiare.
«Diana!»
imprecò una ragazza. «Per l’amor del
cielo
svegliati!»
«Cassie?!»
domandai.
Tutto
intorno
a me cominciò a svanire per essere divorato
dall’oscurità, solo uno specchio
ancorato alla parete opposta della stanza si salvò,
rimanendo sospeso in aria
ed avvicinandosi sempre di più fino a che iniziai ad
intravedere la vestaglia
che indossavo ed alcune ciocche castane, ma niente di più.
Ad
un
tratto anche lo specchio venne inglobato dal buio ed io aprii gli occhi.
Due buchi neri
mi osservavano dal soffitto, facendomi perdere
un battito ed obbligandomi a trattenere un urlo.
Buonasera
a tutti!!!
Eccomi
tornata e
stavolta addirittura in anticipo rispetto al solito! Da adesso in poi
spero di
riuscire ad aggiornare questa storia ogni due settimane! Questa
settimana è un’eccezione
perché in realtà la prossima settimana non
avrò molto tempo per scrivere,
quindi mi sono data da fare in questi giorni. :)
Bene,
detto questo,
torniamo al capitolo.
Come
avete letto
finalmente ci sono state delle scoperte, da qui il titolo, riguardo
alla bionda
che perseguita i sogni di Diana. XD
Contenti?
Finalmente è
stata scoperta l’identità della bionda che
perseguita i sogni di Diana.
Non
so se era questo
che vi aspettavate e mi piacerebbe sapere cosa vi eravate immaginati!
Comunque
le sorprese
non sono finite qui…
Ma
per scoprire cosa
succederà dovrete leggere il prossimo capitolo. :P
Un
bacio,
Nerys